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In luglio le aziende americane hanno creato esattamente il numero di posti di lavoro previsto, a un passo in linea con i recenti miglioramenti dell’occupazione. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato, come atteso. Negli Stati Uniti sono stati creati 215.000 posti di lavoro, appunto in linea con le previsioni dagli analisti. Come riferito dal dipartimento al Lavoro, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 5,3%, anche in questo caso in linea con le stime. Leggi l’articolo sul lavoro Usa.
Tutto bene quindi, non avevamo dubbi era giusto quello che serviva alla FED e infatti…
Gli investitori continuano a vendere Treasury a breve scadenza e ad acquistare quelli a lunga scadenza, dopo che il rapporto sull’occupazione di luglio alimenta le attese per un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve già il mese prossimo.
Stranamente se ne è accorto anche lui che di solito non commenta queste cosuccie…
Gross: Household employment survey much weaker than payroll survey this month and last 4 months. 100,000 jobs lower on avg.
A noi continua ad interessare solo e sempre la crescita dei salari, di quella nessuna traccia come dell’inflazione. Inoltre la realtà è che l’occupazione nella fascia tra i 25 e i 54 anni è ancora lontana anni luce dai livelli di prima della crisi.
Nulla è cambiato nella dinamica dei salari anzi, il salario orario medio è aumentato di 5 centesimi a luglio, ma questo ha seguito un calo di 1 centesimo nel mese di giugno. portando quindi la media del tasso di crescita per gli ultimi tre mesi rispetto ai tre mesi precedenti a solo 1,9 per cento, a fronte di un aumento del 2,1 per cento rispetto allo scorso anno.
Thanks to ZeroHedge
In sintesi un rapporto “istituzionale” moderatamente positivo nonostante i numeri in superficie, ma che testimonia che la strada è ancora lunga e non sarà facile far fronte alla prossima recessione in arrivo.
Se guardiamo a quanto accaduto nelle precedenti riprese dalle ultime recessioni in America servirebbero almeno 600 mila posti di lavoro in più al mese a tempo pieno e non a tempo parziale come la maggioranza.
Ma quando le cose non vanno bene non c’è alcun problema basta modificare i numeri e tutto si risolve
For job growth, 33,000 — not 150,000 — is the new normal …
Una volta si diceva che ogni volta che l’America produce un numero di occupati sopra i 150.000 al mese era un buon numero ora addirittura il buon numero sarebbe stato rivisto a 33.000.
Sono forti questi commentatori ed analisti americani davvero!
Invece di aspettarsi una crescita di posti di lavoro di 200.000 o più come abbiamo avuto negli ultimi anni, invece di pensare che 150.000 posti di lavoro netti è il minimo indispensabile di cui abbiamo bisogno ogni mese, dobbiamo abbituarci a libri paga che crescono di 50.000 unità al mese o anche 33.000.
Trentatre è il nuovo centocinquanta.
Come mai? E ‘la matematica demografico. Il numero di americani tra i 16 ei 65 è in crescita ad un ritmo che è solo un terzo più veloce di come lo era alla fine del 1990. Invece di crescere di 200.000 o più in un mese come ha fatto negli anni 1970 e alla fine del 1990, la popolazione in età lavorativa è aumentata di appena 71.000 unità al mese nel corso degli ultimi due anni.
E il Census Bureau prevede che la popolazione in età lavorativa crescerà solo di 50.000 unità al mese per i prossimi 15 anni.
Naturalmente, non tutti vogliono lavorare, o addirittura cercare un lavoro. Alcuni andranno a scuola, alcuni saranno in pensione, alcuni resteranno a casa per prendersi cura della famiglia, alcuni entreranno nell’esercito o in prigione, alcuni saranno semplicemente troppo pigri o troppo pazzi o avranno qualche altro motivo (buono o cattivo) per rimanere fuori della forza lavoro.
Quando leggi queste “stronzate” non sai se ridere o piangere!
E’ così difficile raccontare la realtà? Ma certo stanno tutti sparendo dalla forza lavoro perchè non sanno cosa fare, devono tutti stare a casa ad accudire la famiglia senza stipendio o magari con 300 dollari provenienti dai food stamp, sono troppo pigri o pazzi per cercare lavoro è la più grande congiura, nessuno vuol più spendere, nessuno vuol più lavorare…
Al punto tale che questi fantasmi umani, mettono in crisi anche la Banca centrale, si…
WSJ: LETTERA AL LEGGENDARIO CONSUMATORE …
Non c’è nulla, ripeto nulla che giustifichi un eventuale aumento di tasso, ma a questo punto se avranno il coraggio di farlo ci fanno giusto il piacere.
Come abbiamo visto con il nostro Machiavelli nel fine settimana siamo vicini ad una svolta e Madame Volatilité sembra pronta ad entrare in azione!
Appuntamento domenica pomeriggio con “Machiavelli e l’asino d’oro”, con tutti coloro che liberamente hanno sostenuto o vogliono sostenere il nostro viaggio.
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” perché anche i bond della tigre di carta usa sono in bolla … ”
1) Mi sorprendo nel leggere tale affermazione , se non ricordo male , da chi privilegia le obbligazioni alle azioni.
2) Mi domando quanto vale la borsa/e USA ? … e da un eventuale ribasso nell’ordine del 20/25% la liquidità che si genera dove verrà allocata?
3) La risposta ” più sensata ” ( per me ) è nella piramide di Exter con tutte le conseguenze ben descritte da chi ben conosci.
4) Mi fa piacere leggere che ancora ci sei. Ciao.
Ciao
Hai ragione privilegio i bond ma comunque credo che una tosata a livello globale dei nominali dei vari bond sia possibile esclusi forse i bond rifugio tra cui quelli della tigre senza unghie, ma per tutto il resto dei bond potrebbe essere notte fonda.
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andrea
intanto le borse festeggiano e i bond ( con gli emergenti sempre presenti ) scendono insieme al dollaro, tutto come da copione di wall street, i dati non contano nulla contano solo s&p 500 future, tutto il resto come cantava Califano è noia.
Se la cantano e c’è la suonano e quando i nodi verranno al pettine Andrea verranno anche per i tbond oltre che per equity, perché anche i bond della tigre di carta usa sono in bolla, meno dell’equity ma pur sempre cari.