“Sono finiti i tempi in cui dovevamo per forza salvare la Grecia, perché non ha più una rilevanza sistemica per l’euro. Non sono più possibili ricatti politici”.
Affascinante no, lui si chiama Michael Fuchs, uno dei tanti portaborse di Angelina, membro autorevole dice qualcuno.
Dopo aver ricattato in ogni maniera la Grecia, averla corrotta e costretta a disintegrare la propria economia per recuperare miliardi di crediti irresponsabili concessi, ora i tedeschi parlano di ricatto!
Dei 36 miliardi di crediti bancari ben 21 miliardi sono ancora tuttora riconducibili alle banche tedesche. Il 60 % del debito greco invece è in pancia ai vari fondi salvastati foraggiati inconsapevolmente in buon parte dai contribuenti italiani, 12 sono del FMI e solo 8 in mano alla BCE, che immagino, non veda l’ora di lanciare il programma di quantitative easing soprattutto nei confronti dei titoli di stato greci.
Ma certo la Grecia non ha più alcuna rilevanza sistemica…
“La Germania si trova in una condizione particolare: e’ doppiamente creditrice. Oltre alla quota dell’Efsf, il sistema bancario tedesco e’ l’unico grande finanziatore dell’economia greca. Secondo i dati della Banca dei Regolamenti Internazionali, a giugno scorso le banche tedesche vantavano complessivamente crediti verso la Grecia per 21,2 miliardi di dollari. In questi anni, scrive MF, dopo la crisi, tutte le banche dell’Eurozona hanno ridotto drasticamente i propri impieghi verso Atene: il totale e’ crollato dai 196 miliardi di dollari del secondo trimestre del 2008 ai 37,3 miliardi complessivi di quest’anno. Le banche tedesche, sebbene abbiano ridotto la propria esposizione in valori assoluti (44,4 miliardi di dollari nel 2008), oggi sono le vere protagoniste, con una quota sul totale del credito dell’Eurozona accresciutasi dal 23% del 2008 all’84% di quest’anno.” Grecia: ad Atene comanda Berlino
Come ha riportato anche Alberto Bagnai nel suo Goofynomics un grafico e la sua dinamica sussurrano più di 1000 parole!
L’ Economist ha pensato bene di ricordare agli idioti di Dusseldorf che un “Europe’s Lehman moment”, non è affatto da escludere Greece’s election: The euro’s next crisis
Secondo lo Spiegel «Berlino potrebbe avallare uscita Grecia dall’euro».
Chissà, potrebbe essere l’ennesima strategia fallimentare come la battaglia persa sulla Marna durante la prima guerra mondiale o la sottovalutazione dello sbarco in Normandia durante la seconda, sottovalutare l’effetto domino Grecia potrebbe essere il terzo storico errore, le truppe dell’invincibile armata finanziaria anglosassone sono pronte ad attaccare.
Il realtà come abbiamo più volte visto, non accadrà nulla o quasi , perchè Tsipras e il terrore che verrà costruito ad arte, manterrà lo status quo.
Se la Grecia si rivelerà il tallone di Achille dell’Europa lo sapremo solo dopo, dopo il 25 gennaio, ma statene certi qualcosa inventeranno di nuovo, loro ottengono sempre ciò che vogliono, sempre o quasi!
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La storia ci insegna che da secoli la Germania ottiene ciò che vorrebbe – con coercizione (guerra) o ricatto (corruzione) – solo per un breve periodo. Poi ripartono dalle macerie.
Temo che anche questa volta non sarà diverso. Per loro e per i soliti fiancheggiatori.
Ma di macerie in giro per l’Europa ce ne saranno tante…
Claudio