CASE SHILLER INDEX: CADUTA LIBERA!
Si lo so, a gennaio in America molti Stati hanno aumentato il salario minimo, c’è stato un sensibile taglio della tasse, ma gli americani sono nei guai, altro che ripresa dei consumi…
US consumer confidence retreats, house price inflation cools further https://t.co/2wZaiiDWK4 pic.twitter.com/hYjTKv1y18
— Reuters (@Reuters) February 28, 2023
La fiducia dei consumatori statunitensi è scesa inaspettatamente a febbraio, con il calo concentrato tra le famiglie a reddito medio-basso.
E certo le famiglie a reddito medio basso, se facciamo la media per i polli di Trilussa, tutti hanno tanti polli in mano, ma in realtà il motore dell’economia americana è la classe media, e quella è agonizzante, vale il 70 % dei consumi.
Ora i capisco che la fuori i media e chi deve piazzare le sue cianfrusaglie, suggerisce ottimismo, “no landing”, ma io me la immagino la famiglia americana che deve fare i conti con carte di credito e mutui, oltre agli affitti e al …crollo dei prezzi delle case!
Con questi tassi o i dati sulla salute dell’economia sono truccati o il debito ha bisogno di moratorie e ristrutturazioni! La prima, senza alcun dubbio! https://t.co/1omGcgpI8s
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 28, 2023
Ma tu pensa, siamo arrivati al 24% di tasso sulle carte di credito e queste sono al massimo da oltre 20 anni.
Credit Card balances in the US increased 15.2% over the last year, the biggest jump since the 2001 recession. pic.twitter.com/Uf4XnPenFi
— Charlie Bilello (@charliebilello) February 22, 2023
A ma sai è aumentato il reddito minimo!
Ma fatemi un piacere, occupatevi di altro.
9% sulle auto nuove, 14 % su quelle usate e oltre il 7 % sui mutui ipotecari e voi guardate nello specchietto retrovisore, WOW!
Ieri sono usciti i dati VECCHI, STRAVECCHI perchè oggi le cose stanno molto peggio, sui prezzi delle case in America, solo un calo dello 0,5 % dice il solito ottimista, ma il calo effettivo è molto peggiore.
Resale prices are more than cooling, they're contracting on a month-over-month basis. Down 0.5 percent for a third month in a row, Case-Shiller's 20-city adjusted index is now at its lowest level since February last year. pic.twitter.com/7HorXWqwmd
— Econoday, Inc. (@Econoday) February 28, 2023
Certo, siamo solo all’inizio rispetto alla salita, ma stiamo parlando di dati riferiti alle vendite di questa estate, dati già obsoleti, agosto, settembre e in parte ottobre.
U.S. home prices fell 5.4% at an annualized rate over the July-to-December period, according to the latest S&P/Case-Shiller index.
*All 20 cities* in the index recorded declines in the six-month annualized rate as of December pic.twitter.com/motuHANiDj
— Nick Timiraos (@NickTimiraos) February 28, 2023
Il bello è che rispetto ad inizio anno siamo ancora in positivo di oltre 1 %.
Bellezza, devi osservare le tendenze, non lo specchietto retrovisore, non c’è stato alcun rimbalzo delle vendite di case esistenti nonostante i tassi siano tornati dal 7,5 % al 6 % e ora sono risaliti sopra il 7 %.
I prezzi stanno scendendo, la dinamica sta accelerando, e chi ci legge sa cosa significa per le garanzie ipotecarie e per le famiglie americane che si trovano con case pagate carissime e mutui che continuano a salire.
E la colpa di chi è? Della pandemia, della guerra? No della banca centrale, della FED, un manipolo di avventurieri che ha regalato soldi alla speculazione.
Mentre guardate nello specchietto retrovisore dell’inflazione, date un’occhiata davanti alla strada prima di sentire il botto…
1. la liquidazione dei debiti attraverso la svendita dei beni patrimoniali: i proprietari sono costretti a svendere la loro abitazione in quanto non riescono più a racimolare il denaro per pagare la rata del mutuo. Nel frattempo, il valore della loro abitazione scende sotto il valore del mutuo residuo. Le banche vedono pertanto crollare il valore dei loro attivi in seguito alle svalutazioni dei beni immobiliari. Gli speculatori debbono a loro volta rientrare immediatamente dai loro debiti svendendo le case o i titoli acquistati;
2. tutti si affrettano a liberarsi delle proprie case, amplificando la caduta della velocità di circolazione della moneta, ovvero la frequenza media con la quale un’unità di moneta è spesa in uno specifico periodo di tempo;
3. questo provoca un crollo generalizzato del livello dei prezzi e un aumento dell’onere del debito espresso in termini reali (ciò che ieri valeva 100 oggi vale 90, ma il mio debito resta nominalmente 100). Il crollo dei prezzi innesca a sua volta reazioni dannose per l’economia, sia per quanto riguarda il valore delle garanzie, che automaticamente scendono (la mia casa vale 90 mentre l’ipoteca resta 100), sia per quanto riguarda la riduzione della ricchezza (o la sensazione della sua riduzione), che provoca una riduzione dei consumi;
4. la riduzione del valore dei patrimoni, unita a quella delle garanzie, provoca quindi il circolo vizioso dei fallimenti privati e aziendali;
5. e il crollo dei profitti delle aziende;
6. ne consegue l’ulteriore crollo degli investimenti, dei redditi, dei salari, delle pensioni e dell’occupazione che porta a una contrazione ulteriore dei consumi;
7. e a un peggioramento del livello di fiducia nel sistema;
8. che invita, a questo punto, al «tesoreggiamento» (accumulo di liquidità infruttifera, ristagno, parcheggio di liquidità che non rende nulla, in attesa di un ulteriore calo dei prezzi degli immobili) oppure alla «tesaurizzazione» (acquisto di oro), con la conseguente ulteriore diminuzione della velocità di circolazione della moneta;
9. che a sua volta provoca infine un’alterazione dei tassi di interesse (con una riduzione del tasso nominale e un aumento di quello reale).
Il doppio decennio perduto giapponese
A ma certo, questa volta è diverso!
Solo un ignorante non capisce quello che sta accadendo, i debiti o li cancelli come accade per quelli pubblici oggi e lo fai anche con quelli privati o vai a gambe all’aria e una depressione economica non te la toglie nessuno.
Non sto parlando di Italia, in Italia c’è così tanto risparmio privato da comprarci l’America intera.
Per chiedere in bellezza, sperando che anche questi dati non siano “aggiustati” in meglio, il primo distretto manifatturiero d’America quello di Chicago è da tempo in recessione e quello di Richmond estremamente negativo.
February @RichmondFed Manufacturing Index fell to -16 vs. -5 est. & -11 prior; new orders stuck in deep contraction, shipments sank, capex fell further into contraction, and employment fell further into contraction (now at lowest since May 2020) pic.twitter.com/sRPo0FUUFc
— Liz Ann Sonders (@LizAnnSonders) February 28, 2023
Ora abbiamo 4 distretti negativi su 5, l’unico positivo ovvero che ha recuperato qualcosa ma resta in negativo, quello di New York!
Scommettiamo che il prossimo dato istituzionale del ISM manifatturiero sarà positivo?
Stay tuned!
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