INFLATION DAY!

E venne il giorno del teatrino sull’inflazione al consumo americana, giorno di festa per gli psicopatici che fanno milioni di dollari in qualche secondo, su e giù, le macchinette pronte all’azione, tarate sulle virgole che i dati suggeriranno.

Noi non ci emoziamo più di fronte a questo giochino, un giochino di breve respiro, in fondo siamo già in recessione ed è questo quello che conta, non certo cosa raccontano dati “aggiustati” più volte soggetti a revisioni o quello che scrivono giornalini a libro paga.

Inflation swaps for January are now pricing in CPI of 6.24%, which is HOTTER than the consensus of 6.2% #cpi #inflation pic.twitter.com/Dde3DNFFzb

— Michael J. Kramer (@MichaelMOTTCM) February 13, 2023

Gli “inflation swaps” scommettono su un dato in linea più o meno con le attese, i proseguo come vedete è un crollo al 2 % entro l’anno.

In fondo è un gioco, nulla di serio, si tira su qualche dato, lo si da in pasto ai mercati in maniera approssimativa e poi, quando tutti si sono dimenticati si fanno uscire le revisioni.

Infatti venerdì, il solito  BLS il che è tutto dire, ha fatto uscire in sordina le revisioni dei dati sull’inflazione degli ultimi 5 mesi, tutte al rialzo, tranne un mese. Ma non cambia nulla.

Per quello che può servire il sondaggio delle aspettative di inflazione a 3 anni della Fed di NY suggerisce che non sono mai state così basse da 10 anni.

3-year inflation expectations are lower now than they have been for most of the last 10 years, according to the NY Fed Survey of Consumer Expectations. https://t.co/wf9ugl1nwI pic.twitter.com/OU7CFWqC5W

— Bespoke (@bespokeinvest) February 13, 2023

Ovviamente con il mercato immobiliare in calo del 47%, le esportazioni sotto dellì11%, consumi reali del 6%,, produzione del 5 e beni durevoli del 4%, va tutto bene, nessuna recessione in America.

The US is already in a "rolling recession" and weakness will continue to roil the economy, says Charles Schwab Chief Investment Strategist Liz Ann Sonders to David Westin on Wall Street Week. https://t.co/Wc214bVU1X pic.twitter.com/6vqHcTkVGM

— Bloomberg TV (@BloombergTV) December 9, 2022

La nostra fortuna è che tutti guardano ad indicatori ritardati e obsoleti come l’occupazione, noi invece analizziamo tutt’altro, evitando di berci i dati istituzionali. Meglio le banche dati private, il resto lo lasciamo alla fantasia.

In sintesi il mercato prezza già un rimbalzo record dell’inflazione, un dato molto più caldo del previsto.

Abbiamo già scritto che i tassi saliranno sino al 5%, in fondo le fesserie di politica monetaria sono al primo posto nella storia, mai una crisi non è stata provocata da una banca centrale in una maniera o nell’altra.

Si è passati dall’euforia alla depressione in soli dieci giorni sull’inflazione, sulla base di un rapporto del lavoro, “inventato” con gli aggiustamenti stagionali, decine di avvertimenti da falco dei banchieri centrali, sempre dietro la curva.

Qualcuno ha tirato fuori il rimbalzo dei prezzi delle auto usate, poi le revisioni e altre amenità.

In fondo alla Fed serve questo per continuare a giustificare rialzi senza alcun senso.

Domani poi, sapremo se l’eroico consumatore americano è tornato all’attacco con le sue carte di credito e la sua illusione.

Infine inutile aggiungere per gli intenditori che la netta vittoria di ieri del centrodestra alle elezioni regionali di Lazio e Lombardia, ha rivitalizzato i future dei nostri titoli di Stato.

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E’ uscito il nuovo Machiavelli, OUTLOOK 2023 intitolato “The final cut” per tutti coloro che hanno contribuito o vorranno contribuire al nostro viaggio, con costanza o generosità.

I manoscritti da inizio anno sono stati una bussola perfetta dopo un periodo di crisi, ma come sempre la verità è figlia del tempo.