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AMERICA: PUZZA DI BRUCIATO!

Scritto il alle 07:55 da icebergfinanza

Maxi incendio in California, le fiamme minacciano il Parco di Yosemite: migliaia di evacuati

C’è una terribile puzza di bruciato in giro che in molti voglio far passare per profumo, profumo di primavera! In molti di Voi mi hanno scritto smarriti, ovunque si legge che i mercati sono pronti a ripartire per una nuova stagione, nuovi record, chissà quali meraviglie.

Ci mancherebbe, ancora qualche giorno e le elezioni di medio termine in America diventeranno realtà, si la realtà di un mondo fantastico, dove c’è chi butta miliardi di dollari in una guerra assurda, brucia miliardi di dollari dei propri contribuenti con l’inflazione speculativa, voluta, cercata, perseguita a qualunque costo e poi pronostica una vittoria di Biden.

In Cina, nonostante il governo comunista i dati sui consumi sono pessimi, si c’è il rimbalzo del gatto morto, l’ennesimo surplus commerciale, tutti a comprare dalla Cina, tutti ad esportare ovunque, ma chi importa se l’America come abbiamo visto ieri si è letteralmente fermata?

Ieri l’ennesima puzza di bruciato, un vasto incendio sta per propagarsi nel settore dei servizi, il settore principale, il motore dell’economia americana, oltre il 70 % della produzione di lavori e della crescita economica…

Il rimbalzino del gatto morto del settore dei servizi è già finito, immagino che i dati ISM saranno bellissimi, in fondo ci sono le elezioni a breve.

Comunque se a qualcuno interessa il livello di diminuzione è stato il secondo più veloce in assoluto dalla crisi subprime, c’è stata una forte riduzione della domanda da parte dei clienti esteri, dollaro forte e le difficili condizioni economiche nei principali mercati di esportazione avrebbero pesato sui nuovi ordini, diminuiti drasticamente e al ritmo più rapido da maggio 2020 in piena pandemia.

Gli ultimi dati hanno segnalato un’accelerazione del calo dell’attività imprenditoriale al secondo calo più rapido in quasi due anni e mezzo. Le imprese hanno collegato il calo alla domanda debole dei clienti e all’impatto dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse.

Chris Williamson, chief economist di S&P Global Market suggerisce che la recessione economica statunitense ha acquisito uno slancio significativo in ottobre, mentre anche la fiducia nelle prospettive è peggiorata drasticamente.

Ma tranquilli, non c’è alcuna recessione, solo immaginazione nostra.

Un aspetto positivo di questo report di ottobre è un ulteriore riduzione della pressione dell’inflazione, che insieme al dollaro più forte hanno contribuito a raffreddare le pressioni sui prezzi nel settore manifatturiero. Nel settore dei servizi i rialzi sono stati marginali.

  • Le indagini presentano quindi un quadro dell’economia a maggior rischio di contrazione nel quarto trimestre, mentre le pressioni inflazionistiche restano ostinatamente elevate. Tuttavia, vi sono chiari segnali che l’indebolimento della domanda stia contribuendo a moderare il tasso di inflazione complessivo, che dovrebbe continuare a scendere nei prossimi mesi, soprattutto se i tassi di interesse continueranno a salire ”.

Sembra davvero di essere tornati al 2008, stessa storia, inflazione alta, tassi al rialzo, nessuna recessione, sistema fondamentalmente solido.

Ieri, un simile dato avrebbe fatto crollare i rendimenti, che invece hanno continuato a salire, le borse hanno festeggiato. Fa parte del gioco Bellezza, sono gli ultimi spasmi di un manipolo di psicopatici che ogni giorno gioca con i vostri risparmi.

Basso profilo, ma siamo vicini alla fine!

Gli psicopatici hanno messo il solito ex banchiere di Goldman Sachs al comando del Regno Disunito, uno pieno di soldi sino al midollo, si quelli che con la carta igienica dell’Economist che fanno ironia sulla Brexitaly della Truss e compagnia bella.

Funziona sempre così, porte girevoli d’oro per questi signori che sono messi li per fare il lavoro sporco, shock economy e null’altro, mentre il popolo continua a rimbecillirsi davanti a un telefonino, si fa fottere dall’inflazione millenaria da loro creata ad arte, tra un sussidio e l’altro che non è altro che la carità.

Un banchiere, il solito banchiere, la vera metastasi di questo tempo i banchieri, quasi ovunque ti giri ne trovi uno al comando, sistemano le loro ideologie, gli interessi del sistema che ha fornito loro denaro, gloria e carriera e poi finiscono nella spazzatura della storia, ma intanto provano a diventare presidenti della Repubblica e se non ci riescono se ne vanno stizziti.

Sento puzza di bruciato anche nel nuovo governo, una Meloni che sino ad ora sembra un Draghi in gonnella, tutta intenta a compiacere Europa e America, le premesse non sono delle migliori, ma si sa, un caro saluto da Aspen, è tutto.

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