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La farsa, andata in onda ieri a Wall Street e alla Casa Bianca è davvero affascinante, una delle più spettacolari commedie all’americana mai viste negli ultimi 15 anni. Ieri il buon Donald è tornato a casa, dentro quello che i giornali americani descrivono come un nido di COVID, mentre i mercati festeggiavano la vittoria di … Biden!
E si perché ieri dovete sapere, che le grandi banche di affari americane suggerivano di puntare ad occhi chiusi sulla vittoria di Biden…
A clear-cut Democrat victory is emerging as a reason for stocks to keep rallying: Wall Street strategists from Citi, Barclays & JPMorgan https://t.co/IIHBEltjQA
— Lisa Abramowicz (@lisaabramowicz1) October 5, 2020
Una chiara vittoria dei Democratici sta emergendo come motivo per cui le azioni continuano a salire: gli strateghi di Wall Street di Citigroup, Barclays e JPMorgan
E certo se vince Trump le azioni salgono, pure se vince Biden devono salire comunque e tutti vissero felici e contenti. Per non sbagliarsi i soldi li hanno presi dai bond che sono stati venduti, perché dicono gli scienziati, con Biden il debito pubblico e il deficit esploderanno, sono democratici in fondo.
Ma lasciamo gli psicopatici ai loro giochetti e occupiamoci di cose serie.
Venerdì come avevo preannunciato alcuni giorni fa …
Venerdì potrebbe essere una giornata epocale per l'Europa e l'euro, per la prima volta in assoluto l'indice CORE dell'inflazione potrebbe collassare sotto ZERO!
Benvenuta DEFLAZIONE DA DEBITI! https://t.co/r7GihvYpvu— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) September 25, 2020
Poteva essere una giornata epocale per l’inflazione core e la deflazione ha mantenuto la promessa massacrando l’indice CORE caduto ai minimi della recente storia dell’unione europea, peggior calo dal 2016 e secondo calo consecutivo.
🇪🇺 #EUROZONE SEPT ADVANCE CPI ESTIMATE Y/Y: -0.3% (largest ⬇ since Feb. 2015) V -0.2%E; CPI CORE Y/Y: 0.2% (lowest on record) V 0.4%Ehttps://t.co/sAhWwbh7PA
— Christophe Barraud🛢🐳 (@C_Barraud) October 2, 2020
Il forte rallentamento dell’inflazione core (esclusi alimenti ed energia), che è aumentata solo dello 0,2% YoY (il ritmo più lento mai registrato).
Poco importa se qualcuno giustifica il dato con il taglio temporaneo dell’IVA tedesca e il crollo del settore terziario legato al turismo, questa è la realtà.
Everyone's favourite ECB chart. #glwt pic.twitter.com/wesPQMpsTS
— Frederik Ducrozet (@fwred) October 2, 2020
Assolutamente ridicole per le solite previsioni della BCE come potete osservare qui sopra, la pressione al ribasso continuerà sino a spingere l’inflazione core in negativo, la seconda ondata è appena iniziata, con il settore dei servizi europeo sceso a 47,6 è chiaro che turismo e indotto non potranno che essere colpiti dalle nuove chiusure a macchia di leopardo in Europa a partire da Francia e Germania.
Coronavirus nel mondo, la decisione di Parigi: da domani bar chiusi e stretta per i ristoranti https://t.co/RMw4jdGtUI via @repubblica
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 5, 2020
La BCE è in trappola e coloro che scommettono sul rafforzamento dell’euro o sono ignoranti o non sanno quello che fanno.
Alla prossima riunione non potrà che prendere ulteriori provvedimenti che indeboliranno l’euro. Nulla esclude che il mercato provi a testare nuovamente quota 1.20, ma come spiegato nell’ultimo manoscritto, e la loro linea Maginot se non la sfondano sarà l’inferno per l’euro.
Ieri la speculazione come già anticipato è tornata a colpire i rendimenti dei titoli di Stato americani, vediamo sino a che livello hanno il coraggio di portare i tassi.
Thanks to ZeroHedge
Come riporta ZeroHedge, i portaborse che lavorano nelle grandi banche americane, obbligati ad inventarsi qualunque cosa per giustificare un continuo rialzo azionario, suggeriscono che “è improbabile che una potenziale vittoria di Biden produca aumenti fiscali significativi, e inoltre potrebbe esserci un maggiore attenzione allo stimolo e sostegno ai consumatori “.
“Una potenziale vittoria di Biden non dovrebbe essere vista come negativa per i mercati, e potrebbe infatti portare a una rotazione interna “.
Hanno trascorso un anno intero a raccontarvi che se vinceva Biden, sarebbe crollato il mercato e ora che sanno che la vittoria di Biden è possibile, suggeriscono che non accadrà nulla, tengono famiglia non possiamo farci nulla, la verità non è il loro mestiere.
La possibile vittoria di Biden è spesso associata alle preoccupazioni per l’aumento delle tasse aziendali, tuttavia, gli strateghi affermano che alla luce del rallentamento economico è probabile che preferisca invece dare la priorità alla ripresa delle imprese e alla crescita dell’occupazione.
Ripeto per l’ennesima volta che a noi non importa chi vincerà tra Biden e Trump, a noi importa che nelle elezioni che contano la DEFLAZIONE è nettamente in vantaggio sull ‘INFLAZIONE.
Quindi nessun dubbio, la DEFLAZIONE DA DEBITI uscirà vincitrice dalle elezioni della storia.
Ciao Andrea, un grazie come sempre per i contenuti.
Volevo chiederti a proposito della coppia eur/usd, come mai credi che l’indebolimento dell’euro sia una sciagura per l’eurozona? Non farebbe bene un po’ di svalutazione per compensare la contrazione dell’export?
Anzi personalmente non capisco cosa stia aspettando la BCE a stampare o implementare sostegni più corposi, a che pro avere il braccino corto in questo periodo storico? Temono di causare instabilità? O sono i soliti crucchi dall’avarizia autistica a frenare?
Un saluto