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IL RITORNO DEI MUTUI NJNIA!
Forse qualcuno di Voi se lo ricorda, lo scorso anno abbiamo scritto un post che prendeva in considerazione il ritorno dei famigerati mutui njnia…
THE NEXT BIG SHORT! NINJA MOMENT! https://t.co/AQ9KDrBE50 pic.twitter.com/TMzJZwg90d
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) June 23, 2017
Ecco un passaggio del nostro libro, sembra davvero di essere tornati a quei tempi, quando tutti ignoravano i nostri avvertimenti…
Ve li ricordate i famigerati mutui Ninja acronimo di No Income, No Job, no Assets ovvero “Nessun reddito, Nessun lavoro, Nessuna garanzia”.
I mutui Ninja erano concessi ugualmente a debitori palesemente non capaci di rimborsarli in quanto il creditore puntava unicamente sull’aumento del prezzo del bene immobile acquistato con il mutuo.
Ebbene via Zero Hedge…
https://twitter.com/KS50992766/status/1052021572410720256
Dieci anni dopo il crollo di Lehman Brothers, le banche stanno ancora una volta scommettendo sullo stesso tipo di prestiti che hanno quasi fatto crollare l’economia in mezzo a una raffica di salvataggi di emergenza e consolidamenti senza precedenti.
Bank of America ha sostenuto un programma da 10 miliardi di dollari attraverso la sociertà America (NACA), per offrire mutui zero-down a mutuatari a basso reddito con poveri punteggi di credito, secondo CNBC . La NACA ha promosso eventi di quattro giorni in città in tutta l’America per istruire i mutuatari subprime e poi prestarli denaro – con un tasso di approvazione del 90% e tassi di interesse attorno al 4,5% .
” È un aspetto positivo “, ha dichiarato AJ Barkley, vicepresidente senior del credito al consumo presso BofA. “Abbiamo visto vittorie significative in questa partnership, ma per essere chiari, quando riceviamo quei prestiti con tutto il peso del lavoro, abbiamo un’approvazione del 90%, il che significa che il 90% delle persone che seguono questo programma sottoscrivere i prestiti. ”
I mutuatari possono avere bassi punteggi di credito, ma devono passare attraverso una sessione di formazione sul programma e presentare tutti i documenti necessari, dalle dichiarazioni di reddito alle bollette telefoniche. Poi passano attraverso la consulenza per capire il loro budget mensile e assicurarsi che possano permettersi il pagamento del mutuo. I prestiti sono fissati a 15 o 30 anni con tassi di interesse inferiori al mercato, circa il 4,5% . – CNBC
Cavoli se il 4,5 % è un prezzo inferiore a quello di mercato, a che livelli sono gli altri mutui?
I prestiti NACA sono tutti a tasso fisso con documentazione completa . – CNBC
I critici sostengono che senza un acconto, ovvero senza avere un minimo di disponibilità iniziale, i mutuatari possono semplicemente lanciare una granata finanziaria in banca e abbandonare i loro obblighi – che è esattamente quello che è successo un decennio fa. Marks sostiene che le uniche persone che si allontanano dai mutui sono investitori immobiliari che “guardano alla proprietà come investimento, proprio come comprare azioni e obbligazioni”, e che le persone che partecipano al suo programma devono effettivamente vivere nelle case.
O si certo, speriamo almeno che il lavoro di queste persone sia sicuro, a tempo indeterminato, non sia a part-time e via dicendo, perché alla prossima crisi li voglio vedere questi mutuatari subprime a pagare la rata del mutuo e quella delle carte di credito, magari i prestiti studenteschi o quelli per l’auto comprata a rate.
Sono più che certo che metà del PIl americano gira a leva, a debito, credito concesso dalle banche consumi compresi, se va tutto così bene perché negli ultimi due mesi i consumi languono…
Il dato delle vendite al dettaglio di ieri era misto, ben sotto le solite attese ottimistiche, con cali pesanti per la ristorazione, l’energia, sostenuto dalle solite automobiline e dai rivenditori non commerciali.
Non solo in termini reali un lavoratore americano oggi guadagna addirittura lo 0,5 % in più dello scorso anno, sai che inflazione che parte!
Finora ci sono stati oltre 10.000 potenziali mutuatari che hanno partecipato a eventi NACA in città come la Carolina del Nord, Atlanta e Charlotte, secondo Marks, che ha programmato più eventi. NACA riceve una commissione di $ 3,000 per prestito emesso.
3000 dollari per ogni prestito emesso sono un bel incentivo per falsificare qualche dato!
Mentre i mutui subprime stanno nuovamente diventando di gran moda negli Stati Uniti, il creditore ipotecario del Regno Unito, Belmont Green, ha emesso oltre 1,3 miliardi di dollari di mutui agli investitori ad alto rischio – e c’è una connessione con la Lehman .
Tra i soggetti che stanno amministrando Belmont Green, ci sono ex capi della fallita Northern Rock, Adam Applegarth e Lesley Sewell. Guy Batchelor, ex vicepresidente senior della divisione europea delle ipoteche di Lehman, è anche direttore delle vendite e del marketing di Vida Homeloans, il nome commerciale di Belmont . Il prestatore è controllato dalla società di private equity statunitense Pine Brook. – Telegraph
Vida si autodefinisce “il moderno prestatore di mutui ipotecari” per “clienti che potrebbero non corrispondere ai criteri attualmente richiesti dalle banche locali”.
Fantastico, falliti che prestano soldi a falliti, a chi la casa non può permettersela, la storia non insegna mai nulla, nulla di nulla!
Che cosa potrebbe andare storto?
L’analogia con il sistema Italia e’ corretta, ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Sia che ad essere gonfiato sia il privato o il pubblico, sempre lo stato alla fine deve intervenire e sempre sui contribuenti viene riversato il danno. Ricordiamoci i salvataggi del sistema bancario ad opera dei governi americano ed britannico a seguito del crack del 2008. Per fortuna l’UE ha trovato la soluzione a tutti i problemi con il bail in, in poche parole hanno legalizzato la truffa, non si spalma piu’ tra tutti i contribuenti, ma solo tra quelli selezionati. Peccato che al giorno d’oggi avere i propri risparmi in banca sia un’imposizione, quindi la trappola e’ obbligatoria. Un sistema fondato sulla truffa, questi sono gli stati di oggi, con le loro banche centrali ed i loro collusi legislatori. pensate all’elusione fiscale causata dall’UE ed alle sue soluzioni brillanti, le multe dopo che hanno eluso. praticamente tutto il sistema e’ studiato per depredare in modo legalizzato i cittadini inermi
aorlansky60,
Non penso che siamo entrati in una “nuova economia”, l’economia in questo sistema funziona sempre allo stesso modo, gli aspetti oligopolistico-finanziari-globalizzati come l’iperconcentrazione che ne costituiscono l’apparenza degenerativa ma in relatà sono un trend sistemico, è solo uno degli aspetti del raggiungimento del punto di non ritorno.
Di solito i militari quando “pianificano” il futuro stanno molto coi piedi per terra e se ti leggi i documenti pubblici USA, prevedono in sostanza, secondo la mia interpretazione, guerra ibirida diffusa e entrano nella logica di difendere un castello, le sue linee di comunicazione, approvvigionamento e scambio che è ben lontana dalla “conquista del mondo”.
Ciò implica che tra le previsioni con alto livello di probabilità ci sia la disintegrazione disordinata del sistema globale che è una dinamica, non una “volontà”.
Gli “errori” sono stati fatti prima ma essendo “errori” funzionali ad un processo sistemico e agli interessi che li hanno generati, ideologie di supporto comprese, non sono “errori” ma una dinamica inevitabile.
A occhio, a livello finanziario e accessori, siamo sul “prendi” quello che puoi a breve e poi cerca di scappare, qualche santo provvederà, che di solito è sempre lo stesso santo sul quale viene scaricato il problema.
A mio giudizio dovevamo cominciare a difendere il “castello” decenni fa, abbiamo fatto l’opposto e sempre a mio giudizio nella cosiddetta “europa” non sanno più letteralmente che c. fare, infatti farebbero cose molto diverse se lo sapessero, proseguono sulla stessa strada destinata al fallimento.
Come detto sopra anche questo non è un’errore ma una dinamica per cui i tentativi doverosi di cambiarne il corso non hanno buone prospettive.
Se la difesa collettiva è stata volontariamente demolita e lo Stato oltre a farlo degenerare segue la stessa strada in nome degli interessi della fantasia “+europa” giocoforza la difesa del proprio c. individuale e di gruppi che si autoricompongono a livello sociale, diventa l’unica soluzione praticabile e che al vertice si arrangino, la non collaborazione che si sta già diffondendo, sarà una prassi.
Il “mercato” reale, è l’essenza del capitalismo, puoi provare taroccarlo quanto vuoi per decenni ma è sistemico e quando si farà rivedere, quello sarà il “botto”.
@ giacomocambiaso78
“Sia che ad essere gonfiato sia il privato o il pubblico, sempre lo stato alla fine deve intervenire e sempre sui contribuenti viene riversato il danno. Ricordiamoci i salvataggi del sistema bancario ad opera dei governi americano ed britannico a seguito del crack del 2008…”
In effetti è corretto quanto osservi, perchè supportato dai fatti realmente avvenuti (gli Stati sovrani, USA in testa, seguiti da UK DE FR CH, che hanno dovuto immettere centinaia di miliardi per riparare agli errori -definirli tali è perfino gentile- commessi dalle proprie banche private… i soli USA con il noto TARP a fine 2008 misero a disposizione 700 miliardi di DENARO PUBBLICO, aprendo l’era dei QE)
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@ idleproc
Non penso che siamo entrati in una “nuova economia”
ma converrai almeno su questo dato di fatto, ovvero che mai in passato nella storia (qualcuno mi corregga se sbaglio) è stato effettuato un esperimento come quello ancora in corso, di immettere TRILIARDI di $, €, £, ¥, tutta carta A COSTO ZERO, come hanno effettuato le varie BC dal 2008 ad oggi…
Se non è una “nuova economia” si tratta perlomeno di una “nuova dimensione” (con la quale dover fare anche i conti).
Concordo.
Per tirare un bidone così grosso ci vuole dedizione, applicazione, studi approfonditi e tecnologie che solo oggi abbiamo sviluppato.
Ne hanno anche fatti altri prima risolvendo solo parzialmente il problema rapinando in giro con l’ultima guerra ma quest’ultimo in effetti è già nello spazio interstellare.
Il metodo del quale stiamo vivendo una fase se vai a ben vedere è lo stesso.
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Quanto si legge qui dall’art di Andrea Mazzalai è perlomeno sorprendente, visto che i precedenti storici non mancano, peraltro molto recenti (ad ammonire circa “ciò che NON si dovrebbe più fare” in ambito bancario per evitare rischi come quelli già ampiamente noti, puntualmente verificatisi…);
Quanto avviene negli States e in UK a proposito di “easy money – easy credit” a me ricorda in qualche modo una curiosa analogia con il bilancio statale Italiano, a cui attingono molto spesso Regioni Province e Comuni ITA sull’orlo della bancarotta, che nei decenni passati non sono mai riuscite ad indirizzarsi verso un comportamento “virtuoso” per quanto riguarda le proprie spese, perchè tanto sanno benissimo che in caso di necessità basta gridare “aiuto aiuto” che lo Stato interviene,
ecco, è la stessa cosa che si stà verificando nel settore privato del mondo anglosassone, dove gli operatori sanno che, in caso di bisogno, pur di non far crollare il bel giocattolo costruito per mezzo di 10anni di DENARO FACILE a interesse zero, in caso di necessità ci saranno sempre le Banche Centrali pronte a qualsiasi evenienza… non certo una corretta educazione a livello etico-professionale, ma sarà che nel dire questo si ragiona ancora in termini di “vecchia economia” che sembrano essere stati spazzati via dal nuovo corso inaugurato dal 2008 :
infatti nonostante la dolorosa scottatura avvenuta 10anni fà con i mutui “subprimes” e con tutte le conseguenze che ne sono derivate, più di non avere imparato la lezione, sembra proprio che le banche anglosassoni agiscano con la consapevolezza di quanto detto sopra, ovvero che ci sarà sempre un ancora di salvataggio… quando si diceva che le BC hanno in qualche modo “drogato” il sistema economico/finanziario, facendo entrare lo stesso in una dimensione totalmente nuova rispetto al passato, perchè ciò che hanno fatto le varie BC negli ultimi 10anni di storia -mediante una strategia di intervento congiunta- non trova corrispondenze precedenti…