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GRANDE DEPRESSIONE DEL 1929: IL RITORNO DEL FANTASMA DI SMOOT!
In questi giorni ne abbiamo sentite di tutti i colori su Trump, Trump e questo, Trump è quello, sai è un clone di Reagan, la trumpnomics sarà come la reaganomics, una manna dal cielo, coi riporterà l’inflazione e i tassi voleranno alle stelle, il mercato toro secolare delle obbligazioni è finito, vedrai che spinta impressionante verrà dalla riforma fiscale e dai 1000 miliardi di investimenti in infrastrutture.
Peccato però che ben in pochi amano studiare la storia, in pochi si prendono la briga di andare a vedere cosa è davvero successo come abbiamo fatto noi con gli ultimi tre manoscritti di Machiavelli, quante delusioni prenderebbero questi novelli dotti, medici e sapienti.
Mentre scrivevo l’articolo sulla Yellen, mi è caduto l’occhio su questo titolo…
Il «Trump» del 1929 che portò l’America alla rovina
Bisogna salvare i posti di lavoro americani, in pericolo perché troppi Paesi stranieri vendono i loro prodotti negli Stati Uniti minando il benessere degli onesti lavoratori americani. Un Donald Trump del 2017? Macché: siamo nel 1929, nell’occhio del ciclone della recessione, e a parlare è il repubblicano Reed Smoot, presidente della Commissione finanze del Senato. Mormone ma allo stesso tempo imprenditore senza scrupoli con interessi a tutto tondo (finanza, agricoltura, attività minerarie e costruzioni), il senatore dello Utah era pure un economista dilettante convinto che a far crollare Wall Street fosse stato l’eccesso di importazioni estere rispetto alla capacità di consumo statunitense.
Qual era secondo Smoot la ricetta per restituire all’America i suoi posti di lavoro e il suo benessere? Semplice: dazi e protezionismo, spiegò il mormone al Congresso e a una nazione prostrata dalla crisi. E così, grazie all’appoggio dell’influente deputato Willis C Hawley, il senatore repubblicano riuscì a varare nel giugno 1930 il famoso Smoot-Hawley Tariff Act, ratificato dall’allora presidente Herbert Hoover nonostante l’appello di oltre mille economisti a non firmarlo. Nel giro di una notte il provvedimento fece balzare al 60% i dazi su oltre 20mila prodotti stranieri, in alcuni casi quadruplicandoli.
Il risultato? Una guerra commerciale con Canada, Francia, Impero britannico e Germania: nel giro di tre anni le importazioni degli Stati Uniti crollarono del 66%, mentre le esportazioni si inabissavano del 61% in coppia con il commercio mondiale. Il tasso di disoccupazione triplicò dall’8% al 25%. In barba alla “nuova era di prosperità” sbandierata da Smoot, la ricchezza degli Stati Uniti si dimezzò.
La tragedia è che l’ultraprotezionista legge Smoot-Hawley era assolutamente inutile. Come ricorda il giornalista e scrittore Selwyn Parker, autore del saggio The great crash dedicato proprio alla crisi del 1929, l’America aveva infatti un corposo surplus commerciale, poiché la crescita dell’export manifatturiero era più veloce di quella dell’import.
Questa volta è diverso…
Oggi Navarro è il fantasma di Smoot ritornato da un passato che in molti hanno dimenticato.
Nella mia prima intervista un giornalista mi chiese quelle fosse stato il campanello di allarme che mi permise di essere tra i pochissimi ad aver compreso l’arrivo della tempesta perfetta, della madre di tutte le crisi.
Io semplicemente risposi, la storia! L’unico grande denominatore comune di tutte le più grandi crisi della storia è sempre stato il debito, l’eccesso di debito e sempre l’evoluzione è stata una deflazione da debiti
Ovunque prima dell’ultima crisi c’erano i sintomi della Grande Depressione, ovunque ci sono pure oggi con la differenza che una delle cause principali che amplificò quella crisi, ovvero il protezionismo è un errore che non è stato commesso dopo il crollo del 2008.
Oggi non è più così, il rischio è enorme, e il fantasma di Smoot è qui con noi, si chiama Navarro, il suo sostenitore è Ross, Navarro non ha la più pallida idea di cosa accadrà.
La Germania ha davvero bisogno di una severa lezione, ha bisogno che qualcuno come gli Stati Uniti, la metta in guardia dalla sua politica commerciale imperialista, non come il nulla che ha caratterizzato sino ad ieri la scena politica italiana, succube e servile nei confronti di una Nazione che ha fatto del dumping sociale e dell’inganno la sua bandiera, a partire dal mancato rispetto dei trattati di Maastricht per continuare con la varie Siemens, Volkswagen e Deustsche Bank disseminate per il mondo.
Per chi ancora insiste a non voler capire o meglio fa finta di non capire grazie al lavoro di Alberto Bagnai vi mostriamo perché la Germania è un grosso problema per il mondo intero…
Goofynomics fonte
Se per qualche motivo ancora qualcuno fa fatica ad arrivarci l’euro per la Germania dovrebbe essere a 1.49!!!!
Ci manca solo che commettiamo di nuovo l’errore di assecondare la Merkel la quale richiama valori fantasma, i suoi unici valori sono le merci e i capitali, distruggere un PAese come la Grecia e minacciare la sospensione degli aiuti se non sottoscrive generosi contratti militari con le proprie industrie, sostenere banche e favorire lobbies.
Chiunque dimentica il suo passato è destinato a riviverlo!
@ IcebergFinanza
“L’unico grande denominatore comune di tutte le più grandi crisi della storia è sempre stato il debito”
…
VERO, Capitano
frase da scolpire a caratteri cubitali;
il più grande motivo di attrito tra Nazioni (successivamente sfociati in conflitti bellici tra esse) da 4000 anni a questa parte è sempre stato lo STESSO (ed unico) :
D E N A R O – A R G E N T – M O N E Y …a dirla come la si vuole.
Il problema attuale (il debito complessivo mondiale) è assai diverso [IN PEGGIO] da come lo poteva essere 1000 o 500 o 200 anni fà, quando a dominare il mondo – con gli interessi conseguenti – erano in pochi,
ora in conseguenza della globalizzazione abbiamo più player di alto livello [ognuno con i propri interessi da difendere] in scena e la faccenda si è dannatamente complicata;
il guaio innescato nel 2007 [che ha comunque origine da qualche anno prima] non ha insegnato nulla :
da allora,
è aumentato [CONSIDEREVOLMENTE] il volume di prodotti finanziari “tossici” (DERIVATI e simil carta straccia) sparsa in giro per il mondo,
ed è aumentato il debito mondiale complessivo (non ho sottomano l’ultima stima ufficiale del 2016, ma ricordo bene un articolo di carattere finanziario che metteva in risalto questo aumento, il massimo storico mai raggiunto).
Lo scenario è piuttosto chiaro, per chi lo vuole leggere;
gli ottimisti ad oltranza continuano invece a far finta di nulla, cercando di illustrare al mondo [e alle persone comuni] un film e una storia molto diversi dalla cruda realtà dei numeri.
Ce n’è abbastanza per essere preoccupati. O per far finta di nulla mettendo la testa sotto la sabbia (come gli struzzi); un saggio (credo sia John_Ludd) disse qualche tempo fà : inutile preoccuparsi, l’onda di tsunami che arriverà travolgerà tutti, stolti e intelligenti, buoni e cattivi, belli e brutti.
“Renzi: la Germania rispetti le regole sul surplus commerciale”
….adesso fa la voce grossa, deve recuperare consensi….che squallore….
@ ndf
sono alcuni anni che in questo blog se ne parla (del surplus comm.le tedesco, difficile a non essere visto da chi tratta economia, almeno se lo fà in maniera sincera rispetto a coloro che hanno interesse A NASCONDERE QUESTI MACRO SCOMPENSI… CI SIAMO CAPITI CHI INTENDO…)
renzi avrebbe fatto bene a passare di qui e leggere,
😆
magari gli sarebbe servito ad elevare la sua conoscenza in materia economica (anche considerato il velo pietoso da stendere sullo staff di consiglieri di cui si è circondato durante il suo mandato, prima del siluramento del 4DIC2016)…
a parte che la sua presa di posizione attuale mi sembra quella di “calimero” vs un Leone (come lo può essere il rapporto di forze attuali tra Ita vs DE),
e per questo fa un pò ridere,
ma tra poco verso il Leone potrebbe abbattersi la furia di un GROSSO ELEFANTE(biondo) inferocito, stay tuned…
😀
Capitano, grazie per aver colto il mio assist (non ero sicuro al 100% di poter postare direttamente grafici), ringrazio Lei ed Albertone per il continuo lavoro svolto, un impegno davvero encomiabile da parte di entrambi.
L’elefante Trump continua coerentemente a recitare il suo copione. Fortunatamente la Cina non confina con gli USA, altrimenti sarebbe già impegnato nella costruzione di una nuova Grande Muraglia.. con spese a carico dei Cinesi ovviamente!! Buon protezionismo a tutti!!
Se scoppia una guerra commerciale protezionistica, a perderci maggiormente saranno quelle nazioni che al momento si sono assestate su un indebito vantaggio monetario, che sparira’ rapidamente.
A questo punto non facci fatica a capire da dove si origineranno quelle terribili pressioni economiche che sono destinate a fa fuoriuscire la Germania dall’ EU.
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Giuro, non è una contestazione, solo una domanda, cosa significa “scostamento del cambio reale dal proprio valore di equilibrio”? O meglio, cosa sarebbe “il proprio valore d’equilibrio”?