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Il faro della Securities and Exchange Commission sarà puntato sull’industria, in espansione, dei fondi quotati (exchange traded fund, Etf). La Consob americana intende avviare una revisione delle attività di un settore che ha sempre più influenza sui mercati e sul settore finanziario.
Come riporta il Financial Times, l’autorità di supervisione della Borsa americana vuole esaminare ogni aspetto del comparto e le ricadute della sua crescita, da un punto di vista strutturale e operativo. La Sec finora ha raccolto informazioni parziali, ma vuole farsi un’idea più chiara ed esaustiva: “Quella degli Etf è una storia di successo, ma guardando avanti la Sec deve essere pronta a qualunque problema potrà emergere in futuro”, ha detto una delle fonti sentite. Stando ai dati di Etfgi, solo negli Stati Uniti il mercato degli Etf vale 2.400 miliardi di dollari, cifra che sale a 3.300 miliardi a livello globale. Secondo Credit Suisse, negli Stati Uniti catalizzano circa il 30% del valore di tutte le azioni scambiate-
L’ho scritto l’altro giorno, non siamo mai sicuri in una certa misura siamo sempre ignari, direbbe il nostro caro Kenneth Arrows, la nostra conoscenza del modo in cui funzionano le cose, nella società o nella natura, è avvolta nella nebbia della vaghezza, quella su come funziona questa nuova bolla è chiara a tutti tranne a milioni e milioni di tonni che felicemente navigano verso l’ultima e più spettacolare tonnara della storia, ma come sappiamo per questa c’è ancora tempo, molto più tempo di quello che qualcuno immagina.
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Sull’articolo di Bloomberg si legge che, nonostante l’ondata di acquisti BOJ, lo yen si è apprezzato del 16 % sul dollaro e quindi ci sono problemi per le esportazioni.
I tassi negativi creano problemi di redditività delle banche.
Inflazione non si muove visto che il mercato interno è fermo.
Kuroda non funziona.
Ad ABE resta ancora un ultimo tentativo: “Abe has yet to enact one of his most-anticipated policy promises, an overhaul of the labor market that many analysts say is essential for improving the profitability of Japan’s corporate sector.”
Ecco, una riforma del lavoro, magari stile Jobs Act, e via.
Da noi i risultati si sono visti, quindi PANIC IN JAPAN.