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ADRIANO OLIVETTI IL SOGNO POSSIBILE!
Adriano non ha bisogno di presentazioni, lui è stato l’utopia, il sogno impossibile, realizzato!
Adriano Olivetti scriveva che l’individuo riposa sugli elementi materiali e dalla materia è individualizzato e limitato. “ Se il mondo che nasce vuole evitare nuovi catastrofi e volgere verso mete superiori, occorre creare una società nella quale la Persona abbia la possibilità immediata di esplicare la propria umanità e spiritualità cioè trasformarsi da individuo a persona.
Ecco alcune frasi di Adriano Olivetti una piccola sintesi del suo pensiero, ma se siete cuoriosi andate oltre, esplorate il mito e l’umanità di questo piccolo e grande uomo.
Alcune fanno venire i brividi, attuali più che mai! Io sabato ci sarò, non posso perdermi l’appuntamento con la storia!
- C’è una crisi di civiltà, c’è una crisi sociale, c’è una crisi politica. L’ingranaggio della società che è stato rotto nell’agosto 1914 non ha mai più funzionato, e in dietro non si torna. Come possiamo contribuire a costruire quel mondo migliore che anni terribili di desolazione, di tormenti, di disastri, di distruzione, di massacri, chiedono all’intelletto e al cuore di tutti?[1]
- Chi opera secondo giustizia opera bene e apre la strada al progresso. Chi opera secondo carità segue l’impulso del cuore e fa altrettanto bene, ma non elimina le cause del male che trovano luogo nell’umana ingiustizia.[2]
- Conoscevo la monotonia terribile e il peso dei gesti ripetuti all’infinito davanti a un trapano o a una pressa, e sapevo che era necessario togliere l’uomo da questa degradante schiavitù. Bisognava dare consapevolezza di fini al lavoro.[1]
- Ho cercato di portare avanti la missione per far finire il regno del denaro nella società industriale.[3]
- Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo.[1]
- La Comunità sarà un valido, nuovo strumento di autogoverno, essa nascerà come consorzio di comuni. E le Comunità, federate, daranno luogo, esse sole, alle Regioni e allo Stato.[2]
- Molte coscienze inquiete sono oggi in crisi, in una crisi dolorosa, perché per esse i partiti non hanno rispettato la verità, non hanno avuto tolleranza e hanno in qualche modo tradito gli stessi ideali dai quali erano nati.[2]
- Percorsi rapidamente, in virtù del privilegio di essere il figlio del principale, una carriera che altri, sebbene più dotati di me, non avrebbero mai percorsa. Imparai i pericoli degli avanzamenti troppo rapidi, l’assurdo delle posizioni provenienti dall’alto.[1]
Adriano Olivetti (1901-1960) ereditò dal geniale padre la fabbrica di macchine per scrivere e calcolatrici che ne porta il nome. Fu un imprenditore di successo, il più rivoluzionario industriale della storia italiana, un raffinato intellettuale, un grande editore, uno sfortunato uomo politico. Con la sua impresa creò un vero e proprio mito, oggi tanto celebrato quanto tradito. Nell’utopia olivettiana si tenevano uniti individuo e comunità, materia e spirito, giustizia sociale e iniziativa imprenditoriale, concretezza e cultura, meccanica e creatività.
Adriano Olivetti – Casa editrice IL MARGINE, acquisto libri online
Ho assistito al monologo della Curino anni fa a Genova , … è da pelle d’oca !
Un sogno , purtroppo solo un sogno al giorno d’oggi, … pensate un pò a quei personaggi squallidi con il maglione a giro collo ed accostateli ad Adriano Olivetti …
Che sollievo ci sia ancora chi ricorda e tiene viva la memoria di Adriano Olivetti. Sono tanti anni ormai che non più alcun dubbio che il mondo da lui immaginato è l’unico compatibile con una società complessa in grado di durare. Anche altri sono giunti a conclusioni simili partendo da esperienze differenti, sono le uniche voci che mi abbiano mai convinto di qualcosa. Agli altri non credo, ma sono loro i sognatori, non i pochi come Olivetti, quelli che credono sia possibile una soluzione diversa ai problemi esistenziali di una società industriale che brucia una risorsa dopo l’altra e una persona dopo l’altra come combustibile per una breve esplosiva fiammata.
Olivetti, un gigante industriale, umano e politico, in una nazione che gia’ allora cominciava ad essere sopraffatta. Andro’ alla mia libreria a prendere il libro, perche’ sempre si trovano dei particolari interessanti, anche se sappiamo il tutto a grandi linee. Purtroppo dei mecenati del passato restano solo le…colonie in disuso, quelle che conosco verso marina di massa. Le preferiamo, vai nella spiaggia libera o sugli scogli davanti alla colonia e parcheggi gratis a 5 metri vedendo la propria auto. La sera d’estate, siccome sono posti relativamente tranquilli e spaziosi, scorazzano le piccole carrozzelle a motore degli handicappati ed e’ commovente vederli muoversi autonomamente, nei dintorni di queste grosse strutture.
Il modello di industriale più in voga ultimamente è Vacchi…che miseria….
e l’utopia ha lasciato QUASI completamente il posto alla distopia
E’ grazie a uomini come Adriano Olivetti se mi sono appassionato di elettronica e oggi posso programmare il mio arduino. A mio parere è in queste idee utili, pratiche ma sopratutto open source che rivive l’utopia che Uomini come Lui intendevano!!! Esercizio ed applicazione…ma senza scuola ragazzi è molto dura
Grazie Andrea per questo post
Il modello di industriale più in voga ultimamente è Vacchi…che miseria….
e l’utopia ha lasciato QUASI completamente il posto alla distopia
E’ grazie a uomini come Adriano Olivetti se mi sono appassionato di elettronica e oggi posso programmare il mio arduino. A mio parere è in queste idee utili, pratiche ma sopratutto open source che rivive l’utopia che Uomini come Lui intendevano!!! Esercizio ed applicazione…ma senza scuola ragazzi è molto dura
Grazie Andrea per questo post
per fortuna che a Trento c’è chi vi a ricordare Adriano Olivetti.
altrimenti il super banchiere Mario Draghi “prende tutto”.
La cerimonia si è aperta con l’Inno alla gioia e si è chiusa con un messaggio del presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, assente alla premiazione. Il premio, quest’anno alla settima edizione, è stato consegnato all’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl nel 2004, al presiedente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2006, a Simone Jacob Veil, già presidente del Parlamento europeo, nel 2008, all’ex presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel nel 2010, all’ex premier spagnolo Felipe Gonzalez nel 2012 e a Romano Prodi nel 2014.
Ho vissuto tutto ciò che ha creato Olivetti. Sono i Ivrea, entrambi i genitori e uno zio in Olivetti dagli anni ’80. Ho frequentato i suoi centri estivi, le sue colonie, una città nata e cresciuta solo grazie a lui. Ho visto come l’Impero che era un passo avanti ai colossi Usa iniziava a sgretolarsi, non per deficit tecnologico o dipendenti che tutto erano tranne che nullafacenti ma per volontà di capitani di finanza ed egoismo di piccoli incapaci. Ho visto una città ridimensionarsi, un’area ricca non avere quadi più lavoro. Mia madre che ha dovuto accettare di saldare i led di chissà quale bella auto in un capannone senza riscaldamento..7 gradi e 4 pile addosso (e figuratevi come può venire una saldatura…). Ed erano i primi in tante novità: controllo vocale, tastiera senza fili (IR). Pagherei oro per far vivere alle mie figlie quel che ho avuto da Olivetti.
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Per favore, non associamo il termine Utopia alla figura di Adriano Olivetti
Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, “capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande.”