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NON SOLO DEUTSCHE BANK!

Scritto il alle 11:24 da icebergfinanza

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Chi ci segue da tempo sa che siamo stati i primi in Italia a coniare il termine il buco con la banca intorno a proposito di Deutsche Bank da tempi non certo sospetti mettiamo in guardia i lettori sul rischio nascosto nelle più grandi banche del mondo.

Nel 2008 il nostro modellino preferito riusci ad identificare con precisione quasi assoluta ben 9 delle prime dieci banche americane più a rischio, banche poi fallite, nazionalizzate o assorbite. Ma fermiamoci qui per il momento, i lettori di Machiavelli sanno a quali banche ci riferiamo, i prossimi mesi nonostante l’ondata di liquidità in arrivo, promettono cose davvero interessanti nel settore finanziario.

Nel fine settimana mi è capitato di leggere questo pezzo scritto da un senatore della Repubblica del partito democratico, membro della 6° commissione permanente Finanza e tesoro…

La Deutsche Bank è piena di derivati: l’Europa dorme?

La notizia è circolata in questi ultimi mesi ed è grossa: pare che l’ammontare di strumenti derivati in mano alla Deutsche Bank – che non è la banca centrale tedesca, quella si chiama Bundesbank, bensì un istituto privato – abbia raggiunto la stratosferica cifra di 54.700 miliardi di euro, pari a venti volte il Pil tedesco e cinque volte quello dell’eurozona.

Nessuno vuole demonizzare i derivati, intendiamoci. Una simile notizia, tuttavia, non può non interrogare la politica e la stessa Bce sulla giustezza del “metro” utilizzato per la valutazione dei rischi. Ad esempio: come mai, in presenza di un simile iceberg di rischio potenziale, la Deutsche Bank ha potuto così brillantemente superare gli esami della vigilanza europea?

(…) Eccoci arrivati al punto: perché quelli del Jst hanno guardato al microscopio il portafoglio degli impieghi prefigurando per l’Italia scenari macroeconomici ai limiti della catastrofe, mentre eguale prudenza, ad esempio, non è stata usata nella valutazione dei derivati?

Non ci resta che sorridere! Primo la notizia non circola da mesi ma da anni, sono anni che noi riportiamo la reale situazione delle banche tedesche e soprattutto di Deutsche Bank; secondo spero che qualcuno scherza cadendo dal pero quando solo oggi si domanda per quale motivo si cerca il pelo nell’uovo per i titoli di Stato nei bilanci delle banche italiane e non la trave derivata presente nei bilancia di Deutsche Bank ma non solo di mezzo sistema finanziario tedesco, ancora oggi infarcito di immondizia subprime americana.

L’augurio è che si tratti di pura ingenuità! Noi abbiamo già scritto tanto su DB, forse troppo, spesso nell’indifferenza generale, quindi di in questa sede ci limiteremo a condividere alcuni articoli davvero ben fatti.

Per chi vuole approfondire, essere più consapevole nonostante la difficoltà dell’argomento suggerisco di leggersi come

Per chi invece non ha tempo o voglia, per cancellare le solite fesserie sui derivati che circolano in rete e sui quotidiani mainstream, suggerisco la seguente sintesi…

“Il rischio vero viene da altri stati periferici: Italia e Spagna su tutti. Qui, un intervento diretto della BCE sarebbe vietato dai Trattati, potendo agire -in certi limiti- solo sul secondario, sul modello QE -OMT, con la conseguenza che le banche, per proteggersi sarebbero indotte ad acquistare -dagli istituti di credito di rilevanza sistemica- derivati sulle stesse controparti dei derivati presenti sui loro bilanci, proprio come successe -ancora una volta- nell’ambito della crisi subprime. Ad esempio Goldman, che aveva acquistato CDS da AIG per tutelarsi dal rischio subprime, acquistò CDS sulla stessa AIG, per tutelarsi dal rischio di un suo fallimento. Da chi li aveva comprati? Li aveva comprati anche da Lehman e Citigroup, rispettivamente fallita ed oggeto di bail-out pubblico durante la crisi. Col fallimento di AIG (poi salvata dallo stato) tutta la catena del netting bilaterale saltò per aria, ragion per cui dovettero intervenire gli stati onde evitare che i trilioni di esposizioni in derivati, valessero – in termini di perdite- per il loro essere “lordi” e non “netti”. E chi ha la più elevata esposizione lorda in derivati? Deutsche Bank.”

Il resto leggetevelo tutto di un fiato qui …STORIE DI ORDINARIO GAMBLING FINANZIARIO

Perchè non solo Deutsche Bank?

Ecco per quale motivo i prossimi mesi hanno l’aria di poter diventare davvero interessanti…

Da Deutsche Bank a Barclays, situazioni a rischio per il credito europeo

German Savings Banks May Face 20% Slump in Profit

Come abbiamo già visto, le casse di risparmio tedesche sono in chiara difficoltà solo per i tassi bassi imposti dalla BCE, figurarsi nei prossimi mesi.

Consiglio Ue rinuncia a completamento accelerato Unione bancaria dopo opposizione Germania

BRUXELLES (Reuters) – Ieri sera i leader dell’Unione Europea, di fronte all’opposizione della Germania, hanno rinunciato al progetto di completamento accelerato dell’Unione bancaria attraverso un sistema di garanzie dei depositi a livello europeo.E’ quanto riferito da alcuni diplomatici. I colloqui su come creare questo schema di garanzie sui depositi si sono interrotti e probabilmente ora si progredirà per gradi, negli anni.I leader europei hanno infatti deciso di non fare alcun riferimento diretto a questo sistema di garanzie.

Come sempre la Germania impone e gli altri ubbidiscono! Pare addirittura che i tedeschi e soprattutto la Bundesbank abbiano ripetutamente chiesto di riconsiderare l’esposizione delle varie banche alla luce del reale rischio Paese, ovvero non considerare “risk free” i titoli di Stato dei vari Paesi europei, chiaro il concetto?

Chissà se il senatore del Pd è in grado di fare uno più uno, magari ricordando a Schauble o Weidmann che il problema sono i derivati di Deutsche Bank e non i titoli di Stato italiani o altro.

Magari chiedendosi per quale motivo risulti incomprensibile l’ orientamento Ue su utilizzo Fondo garanzia per il salvataggio di Carife, Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti e legittimo invece il quotidiano e occulto salvataggio delle banche tedesche da parte della Germania, forse riusciamo a fare un passo in avanti, sempre che non servi il famoso disegnino alla lavagna.

Sorridere intanto fa la notizia che alle banche greche mancano 14,4 miliardi

Mettetevi il cuore in pace la mancanza di capitale la faranno pagare agli azionisti, agli obbligazionisti e in ultima battuta ai grandi depositanti, ovvero in parole semplici BAIL IN

Vi ricordate l’ultima opzione di una debt deflation? Default di massa o ristrutturazione dei debito e cosa è il BAIL IN se non una ristrutturazione del debito a carico non più questa volta del contribuente ma del depositante?

Vedremo come andrà a finire con le nostre quattro banche italiane, importante è non generalizzare ci sono ancora banche con bilanci sostenibili in circolazione.

Nel frattempo anche in America si incomincia a mettere le mani davanti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – New York, 30 ott – La Federal Reserve si prepara a votare una proposta che forzerebbe sei delle otto piu’ grandi banche americane a emettere nuovo debito a lungo termine per 120 miliardi di dollari complessivi. La logica e’ la seguente: se un istituto finanziario subisce molte perdite al punto da bruciare interamente i suoi capitali, gli investitori che hanno acquistato quelle obbligazioni sarebbero i primi a subirne le perdite e non i contribuenti. Di fatto si passerebbe dai classici “bail-out” visti nell’ultima crisi finanziaria, cioe’ i salvataggi ad opera del governo, a dei “bail-in” in cui il denaro raccolto dalle banche con l’emissione di debito verrebbe usato per ricapitalizzare un nuovo istituto in salute. La proposta in questione stabilisce il livello minimo della cosiddetta “total loss-absorbing capacity” (Tlac), la capacita’ di assorbire le perdite totali, una sorta di linea di difesa nel caso di crisi. La proposta della Fed, che raccogliera’ commenti prima di renderla definitiva e farla rispettare entro il gennaio 2022, include un livello minimo di Tlac pari al 18% degli asset rischiosi di un gruppo. Come riferito dal governatore della banca centrale Usa Janet Yellen, la nuova regola “ridurrebbe notevolmente i rischi per i contribuenti e la minaccia alla stabilita’ finanziaria derivante dal fallimento di queste istituzioni”.

Largest US banks face $120 billion shortfall under new rule

Per chi non l’avesse ancora capito, il quantitative easing, la continua e costante immissione di liquidità nei mercati è destinato quasi esclusivamente alla ricomposizione della base patrimoniale di un sistema bancario diversamente fallito, il salvataggio di Stati che hanno socializzato a loro volta le perdite del sistema bancario, trasferendone l’onere sui contribuenti attraverso l’aumento delle tasse o la riduzione dello stato sociale o la deflazione salariale.

Il resto è puro contorno o meglio le chiacchiere di quattro amici al bar!

Buona consapevolezza…

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32 commenti Commenta
rubicon
Scritto il 2 Novembre 2015 at 13:29

buongiorno compagni di viaggio e buongiorno a te, Capitano.
Articolo illuminante, un altro che si aggiunge alla tua encomiabile lista… Collegando i tuoi due articoli odierni, segnalo che le banche tedesche sono anche fortemente esposte verso il commercio mondiale e complice il forte calo registrato e che poi continuerà ancora, questo inciderà in maniera pesante sui bilanci di queste, soprattutto sparkasse e quindi continuerà a piovere sul bagnato…
Spero solo che ci sia più consapevolezza, più lungimiranza…
pparlavo stamattina con un commercialista… 85 enne, ancora in piena attività… mi raccontava la pianura ferrarese dopo il passaggio del fronte, la loro tenacia nel riprendersi, sudore e sacrifici.. però vi abbiamo lasciato un bel paese … mi ha raccontato diversi aneddoti riguardo alle banche locali… eppure era un’ottima banca… riguardo alle imprese locali… eppure suo babbo dormiva 3 ore a notte per lasciare un’ottima azienda ai figli… ora è fallita….

Che tristezza!!!

rubicon
Scritto il 2 Novembre 2015 at 13:29

buongiorno compagni di viaggio e buongiorno a te, Capitano.
Articolo illuminante, un altro che si aggiunge alla tua encomiabile lista… Collegando i tuoi due articoli odierni, segnalo che le banche tedesche sono anche fortemente esposte verso il commercio mondiale e complice il forte calo registrato e che poi continuerà ancora, questo inciderà in maniera pesante sui bilanci di queste, soprattutto sparkasse e quindi continuerà a piovere sul bagnato…
Spero solo che ci sia più consapevolezza, più lungimiranza…
pparlavo stamattina con un commercialista… 85 enne, ancora in piena attività… mi raccontava la pianura ferrarese dopo il passaggio del fronte, la loro tenacia nel riprendersi, sudore e sacrifici.. però vi abbiamo lasciato un bel paese … mi ha raccontato diversi aneddoti riguardo alle banche locali… eppure era un’ottima banca… riguardo alle imprese locali… eppure suo babbo dormiva 3 ore a notte per lasciare un’ottima azienda ai figli… ora è fallita….

Che tristezza!!!

mastrociuchino
Scritto il 2 Novembre 2015 at 15:35

come al solito chiaro, esaustivo e condivisibile.
Nessuna speranza di cambiamento, ci sono più asini al comando che nelle stalle

dorf001
Scritto il 2 Novembre 2015 at 20:35

ma scusami ANDREA. tu speri che sia solo ingenuità quella scoperta che ha fatto quel demente di politico piddino.

ma lo sai no, io lo dico da 1 anno, che i piddini, tutti ma proprio tutti, hanno cacca nel cervello.

sono assolutamente inaffidabili. perchè sono di una ignoranza galattica!!

non esiste essere sulla terra più stupido di loro.

se poi mettiamo il re dei budiardi, o degli stupidi, mister pinocchio renzi, a quello non gli importa nulla di conoscere le cose.

lui brama il potere. e fa tutto quello che gli dicono i super capi massoni, ovviamente i pù potenti sono quelli delle logge americane, seguite dagli inglesi. i nostri massoni italiani valgono niente. tanto quanto la vecia de spade.

poi x quanto riguarda il vecchio draghi. tu hai letto il sole. io ho letto l’arena di verona.

dice che ora andiamo meglio, basta che continuiamo a fare le riforme. cioè distuggere tutte le leggi operaie. viva la precarietà massima.

la sintesi è semplice. anche lui, come l’ignobile monti, è affetto dalla sindrome di PETER.

non ammetteranno mai i loro errori. credono di essere infallibili, e che le loro teorie (di merda) siano ottimali. allora avanti col salasso. a cavar sangue dalla gente.

poi se pensi che gli italiani sono il popolo più ignorante d’europa, ecco il gioco è fatto.

agli italiani biosgna fargli un elettroschock a tutti. hanno il cervello vuoto. è pieno di vaccate.

calcio e grande fratello. altro non c’è. non sanno nulla e non gli frega nulla. un popolo incolto. semi-analfabeta.

dove vuoi andare con questa gente? a meno che non succeda un miracolo.

tipo: che ogni sera per 2 ore vada gente come te in tv a dirgli la verità sulle banche e la truffa del signoraggio monetario.

oltre a Mazzalai vorrei vedre in tv pure nino galloni e anche bagnai. tanto x cominciare.

vorrei vedre anche antonio pimpini, era l’avvocato di AURITI.

allora si, avremmo un cambiamento. sarà mai possibile questo mio sogno?

SALUTI

emzag
Scritto il 3 Novembre 2015 at 06:04

C’è questo articolo trionfale di Ambrose Evans Pritchard che annuncia un periodo di clamorosa espansione riportando a sostegno una serie di indicatori e opinioni di analisti.
Secondo lui i timori di deflazione stanno svanendo.

http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11970990/Global-recession-scare-fades-as-stimulus-revives-manufacturing.html

Immagino che questo sia il riflesso di un’opinione che comincia a diffondersi nell’ambiente per cui anche se fosse infondata potrebbe generare un periodo rialzista.
Se però i fondamentali su cui si fonda l’analisi di AEP fossero sbagliati si tratterebbe di un bolla che ovviamente prima o poi scoppierà e anche dolorosamente temo, ma quale operatore economico potrà fermarsi di fronte all’unica opportunità rimasta di guadagnare?
Secondo voi l’analisi di Pritchard è corretta?
Se non lo fosse siete d’accordo che una eventuale bolla a dispetto di una economia reale che non migliora porterebbe a un redde rationem probabilmente già prima del 2017?

massimo84
Scritto il 3 Novembre 2015 at 09:12

alle banche greche mancano 15 mld
ma le sofferenze hanno toccato i 100 mld, 45% del PIL

in sostanza:
oggi servono 15 mld
tra 1 anno altri 20 mld
così via..

kry
Scritto il 3 Novembre 2015 at 09:48

dorf001@finanza,

Dorf non siamo tutti uguali.

Penso non sia corretto generalizzare.

Anche tra le fila di chi potrebbe non esserci simpatico si possono trovare valide persone.

emzag@finanza,

Noto spesso come molti di noi si aspettino un redde rationem probabilmente già prima del 2017 per questioni puramente FINANZIARIE mentre potrebbe avvenire in maniera differente.

massimo84@finanzaonline,

così via …

….. speriamo nell’ iperinfllazzionegalllopppante.

gnutim
Scritto il 3 Novembre 2015 at 09:53

massimo84@finanzaonline,

QUOTO

aorlansky60
Scritto il 3 Novembre 2015 at 10:33

@ Dorf

oltre a Mazzalai vorrei vedre in tv pure nino galloni e anche bagnai. tanto x cominciare. Vorrei vedre anche antonio pimpini, era l’avvocato di AURITI.
allora si, avremmo un cambiamento
.

sarà mai possibile questo mio sogno?

NO, temo proprio di no; almeno non nel medio termine;

(nel lungo termine e per il futuro più lontano da oggi, nessuno possiede la visione, tranne Uno.)

Per come siamo ultimamente organizzati, come U.E. legati dalla moneta unica, noi italiani come Stato sovrano non possiamo più decidere nulla, esattamente come tutti gli altri (FR ES NL GR BE IR etc etc).
In una simile organizzazione (l’ho già detto e scritto molte volte) il membro più potente è quello che detta legge, e il più potente all’interno di questa organizzazione è indubbiamente la Germania.

Un paese che ha internamente un GROSSO problema(non troppo noto all’opinione pubblica europea perchè opportunamente celato dai media ufficiali) :

no, non il caso WV che a confronto è una scivolata su una buccia di banana, ma quello ufficioso underground che Andrea Mazzalai o [pochi]altri come lui descrivono da tempo, Deutsche Bank con tutto il marcio che si porta in pancia.

Per risolverlo o per meglio dire per tenerlo circoscritto e sotto controllo (perchè risolvere un buco da 55.000 mld di € non è certo cosa facile…) la Germania deve forzatamente richiedere l’aiuto di tutti [gli altri Stati membri], ovviamente non chiedenglielo direttamente(altrimenti sarebbe “troppo sporca” e il bubbone emergerebbe con tutto il suo fragore) ma esercitando una pressione costante ed un influenza diretta

[su tutti gli aspetti decisionali che riguardano l’unione europea, la sua economia e il suo commercio]

che le consenta di curare i suoi interessi prima di quello degli altri [Stati membri].

E’ così difficile da comprendere ?? (vorrei chiedere a quel piddino che con quell’art. sembra aver scoperto l’acqua calda, come a tutti quelli -indifferentemente piddini o meno- che credono nel mondo delle favole di un unione europea costruita sul principio della garanzia dei diritti uguali per tutti, dalla Germania fino alla Lettonia ultima ruota del carro del sistema a 19
BALLE!!!)

Ecco perchè ai VERI poteri forti -la massoneria anglosassone che hai giustamente citato, proseguendo in giù dalla punta della piramide a partire dal governo politico dello Stato più potente del sistema attuale, il Congresso di Washington, arrivando al cane da guardia tedesco– conviene decisamente disporre di singoli governi satelliti [IN LINEA CON LE LORO DIRETTIVE e NECESSITA’] da collocare negli Stati sovrani UE, governi satelliti “CHE NON ROMPANO TROPPO LE SCATOLE” ma che abbiano la capacità di tenere opportunamente SOTTO CONTROLLO il loro elettorato e le loro genti –

(l’ultimo caso in ordine di tempo del Portogallo, dove a seguito della vittoria politica di una forza palesemente “anti UE anti USA anti massoneria”, si è levata la voce del suo pres d repubbl -palesemente pro UE pro USA pro massoni- ad affermare che un simile governo “non conviene al paese e al suo futuro” è piuttosto emblematico e la prova di come vengano condotte da dietro le quinte le trame per governare l’europa, un continente che di fatto è ormai ridotto -da tempo a dir la verità- ad essere uno zerbino sotto i piedi dell’imperialista americano)

Ecco che in questo contesto, uno ambizioso come renzi ci arriva a pennello, disposto a leccare la mano del padrone pur di apparire nel pieno dei poteri assegnatigli di fronte alla sua gente, raggiante e trionfante, per di più in uno Stato come quello italiano formato al 95% da un opinione pubblica che non richiede di sapere la VERITA’ ma solo di essere intrattenuta dal salotto pomeridiano di barbara d’urso o al massimo da quello di bruno vespa (che fa più “pendant”) e per i più rozzi dal calcio della domenica pomeriggio. Buon divertimento.

Il problema vero è che non credo che negli altri Stati EU la situazione sia migliore di quella descritta sopra (anche oltr’Alpe, sia guardando verso ovest che a nord che a est, dispongono dei loro bruno vespa e barbara d’urso di turno per assopire la loro opinione pubbl).

Credimi caro Dorf, per vedere veramente cambiamenti, occorre che la situazione precipiti, ma precipiti a rotta di collo con fragore impressionante, tanto da far restare la gente, tutta la gente a centinaia di milioni di esemplari, praticamente in mutande e CON NIENTE DA METTERE IN PANCIA improvvisamente dall’oggi al domani. Solo allora potremmo vedere i molti[possibili]responsabili di tutta questa [orribile] faccenda(per come si è ridotta la vita negli ultimi 7anni) venire rincorsi per le strade e “accarezzati sulle spalle” 😆 (alla moda di come diceva il buon Manzoni) prima di essere spogliati…

NON PRIMA.

Se rimane tutto così com’è, siamo destinati [centinaia di milioni di esseri umani, consapevoli o meno] ad essere barcamenati a vivere una vita sempre più precaria, governati da qualche pseudo pazzo scatenato [che si ritiene autorevole di farlo].

unocometanti
Scritto il 3 Novembre 2015 at 11:06

aorlansky60,

Concordo in pieno!

emzag
Scritto il 3 Novembre 2015 at 11:27

kry@finanza,

Sono d’accordo, è che qui, come ho già scritto, seguendo il tema del blog si parla soprattutto di finanza ma è evidente che esistono altri aspetti da considerare.
Il senso, o se vuoi la speranza, del mio discorso è in sostanza lo stesso di quello di Aorlansky e cioè che se ci auguriamo un risveglio delle coscienze questo avverrà solo quando la situazione precipiterà rivelando la fragilità del nostro benessere attuale (benessere che diminuisce sempre di più ma che è sempre imparagonabile con le condizioni della maggior parte degli altri paesi). Quasi (quasi) c’è da augurarsi un peggioramento il prima possibile.
Il punto è che i discorsi sull’economia e la finanza non acquistano significato finché non li si inquadra politicamente.

rubicon
Scritto il 3 Novembre 2015 at 11:53

aorlansky60,

…Se rimane tutto così com’è, siamo destinati [centinaia di milioni di esseri umani, consapevoli o meno] ad essere barcamenati a vivere una vita sempre più precaria, governati da qualche pseudo pazzo scatenato [che si ritiene autorevole di farlo].

Il problema è che siamo indirizzati ad essere tutti quanti schiavizzati. Il sistema ci darà sempre panem et circenses per far si che nessun si svegli e veda la realtà, e quindi non ci lascerà mai senza niente perché questo scatenerebbe la Rivoluzione. Basta poi vedere cos’è successo in Grecia ove alla fine tutto è cambiato per non far cambiare niente se non una situazione sempre peggiore e senza nessun futuro, ma chi poteva e ha promesso alla fine si è rassegnato ed il popolo sta accettando. Vediamo ora in Spagna ma anche qua la svolta resterà una chimera, un sogno di fine autunno…

aorlansky60
Scritto il 3 Novembre 2015 at 12:42

@ Emzag

Il punto è che i discorsi sull’economia e la finanza non acquistano significato finché non li si inquadra politicamente.

A mio avviso, la politica non ha nessun potere; penso non lo abbia mai avuto. Parlo per tutti gli Stati sovrani in generale, nessuno escluso, e non solo nella storia contemporanea attuale ma andando a ritroso nei milleni della storia dell’uomo.

Tentano di farci credere il contrario (che la politica sia al vertice del potere) ma NON è così;

hitler non sarebbe diventato quello che fu solo per plebiscito popolare -in germania tutto il popolo era con lui- ma anche e soprattutto perchè dietro di lui c’era [consenziente alla sua politica espansionistica] la macchina industriale tedesca compatta e unita a sorreggerlo [attraverso i legami di questa con il mondo dell’alta finanza del tempo] per nome di una serie di decine di marchi storici da AEG a Zeiss passando per Krupp. Hitler al limite ci mise la propaganda -astutamente propagata dal suo min Goebels per ipnotizzare il popolo tedesco- ma senza l’appoggio di cui sopra non sarebbe andato da nessuna parte.

Uno che non comprese l’ENORME POTERE che deteneva fu l’ultimo Maestro dell’Ordine dei Templari, al tempo non solo un ordine cavalleresco [creato con il diretto benestare del Papa] ma sopratutto la più grande e possente banca d’affari del proprio tempo, verso la quale perfino il Re di Francia era [fortemente] debitore. Già ma quelli erano altri tempi, tempi in cui una scomunica con bolla papale era più temuta della perdita della vita stessa (ed infatti Jacques de Molay lasciò che Philippo IV imbastisse su di lui una [falsa] accusa di satanismo sperando che il Papa lo proteggesse, speranza finita poi nel rogo, suo e di centinaia di altri Templari… fosse stato più astuto e risoluto, avrebbe usato quella enorme potenza a suo vantaggio… ma, torno a dire, quelli eran altri tempi…)

Il potere viene dal DENARO, dalla ricchezza;

il DENARO [A]E’ il potere; chi possiede il DENARO detiene il POTERE.

tutto viene fatto in funzione di esso da quando “mondo è mondo” (non è una lode, ma una semplice constatazione); la politica è un semplice dettaglio subordinato al potere del DENARO, un mezzo governato dal potere del DENARO, con una funzione specifica : la politica serve per ammansire le folle e i popoli, specie in un contesto sociale definito “democratico”; in altri contesti sociali vengono usati altri mezzi, più persuasivi e convincenti (armi) e di certo non meno efficaci della prima.

Barak Obama viene spesso descritto come “l’uomo più potente del mondo” [lui come ogni altro pres. che l’abbia preceduto di quello Stato sovrano, indubbiamente lo Stato sovr più potente al mondo] ma questa non corrisponde a descrizione corretta;

lui è semplicemente “quello” messo a capo del paese più potente del mondo, perchè le lobbies di potere economico [dello Stato sovrano più potente e influente del mondo] ne hanno dato il benestare.

Ad uno dei suoi predecessori che si mise in testa la bellissima [ma stravagante] idea di “cambiare” (MA CAMBIARE VERAMENTE) la Nazione Americana, i poteri più in alto di lui (assai preoccupati all’idea di questo cambiamento) gli fecero sapere come stavano i veri rapporti tra la FORZA del DENARO e la politica, in un freddo pomeriggio di Novembre del 1963 a Dallas, Texas.

Il suo successore Lyndon Johnson non ci mise molto tempo a “comprendere” (per il suo stesso bene) e riallineare la “politica” statunitense ai voleri dei veri padroni del mondo, di casa a Washington DC.

Quello in cui siamo inseriti non è il mondo delle favole come la maggiorparte [della gente] crede e come pochi [veri poteri] hanno trovato comodo far credere ai più.

emzag
Scritto il 3 Novembre 2015 at 14:28

aorlansky60,

Intendevo un’altra cosa, non la politica nel senso delle decisioni del parlamento ma come rapporti di forze e quindi la decisione su quale deve e può essere la linea di azione.
E’ vero che non la decidono i “politici” ma il denaro in sé stesso non significa nulla al di fuori del quadro “politico” in senso ampio e quindi delle scelte da seguire.
Lo vediamo da anni che le cose non vanno secondo regole strettamente economiche e non è facile comprenderne la ragione se non si capisce chi sono i veri attori e le loro motivazioni.

madmax
Scritto il 3 Novembre 2015 at 16:20

Questo sulla crisi del capitalismo e’ uno dei miei cartoni preferiti:
http://youtu.be/qOP2V_np2c0

stanziale
Scritto il 3 Novembre 2015 at 18:46

Il governo italiano, troppo impegnato per la sua quota a sostenere i fondi salvabanche tedesche ed il Quantitative easing , cioe’ la ricomposizione della base patrimoniale di un sistema bancario(tedesco e francese, naturalmente) diversamente fallito, si e’ scordato ancora una volta di pagare i debiti della pubblica amministrazione http://thewalkingdebt.org/2015/11/03/a-volte-ritornano-i-debiti-commerciali-del-governo-italiano-al-livello-del-2008/

capitan_harlok
Scritto il 3 Novembre 2015 at 20:20

Comunque il DAX si sta riportando agli 11.000 punti , il DJ ai 18.000, lo S&P ai 2110 , quindi chi brinda è fa festa sono sempre i soliti “drogati ” , dovremmo aspettare tempi migliori per rivedere come qualcuno scrisse livelli molto ma molto inferiori rispetto ai minimi gia visti qualche anno fa ma ma dubito fortemente ………………….

stanziale
Scritto il 3 Novembre 2015 at 21:24

In questo articolo di Blondet, come fanno le banche a truccare le trimestrali nascondendo gli attivi marci http://www.rischiocalcolato.it/2015/11/draghi-e-bce-stile-di-governo-k-e-kamicia.html

stanziale
Scritto il 4 Novembre 2015 at 07:34

stanziale@finanza,

Pagherei di tasca mia per sapere quante decine di miliardi la deutsche bank mette a fine trimestre nel repo 105.

aorlansky60
Scritto il 4 Novembre 2015 at 08:28

@ Stanziale

leggendo l’art che hai linkato, una delle perle in grado di fare la summa del concetto, in poche parole, è questa :

quando si è stati dipendenti della Goldman, si entra in BCE più facilmente, ma si resta Goldman per sempre.

il che mi porta dritto dritto a questa domanda :

sono le banche centrali a governare i mercati, o sono i mercati a governare le banche centrali ??

veleno50
Scritto il 4 Novembre 2015 at 08:57

capitan_harlok@finanzaonline,

BTP italiani a 10 anni rendono l’1.50 non parliamo di quelli tedeschi o francesi rendono ancora meno. Le prospettive in Europa sono di un ulteriore ribasso dei tassi. Moltissimi investono in obbligazioni tanti altri investitori azzardano molto denaro in azioni . Vedi Harlok tu li chiami drogati non mi trovi d’accordo,è gente che investe denaro azzardando tantissimo, sperando in guadagni veloci, forse siamo illusi.Ci sono titoli nel paniere italiano che tu senz’altro conosci che rendono da diversi anni dal 4/7% perchè drogato uno che compra un titolo con prospettive future di una forte guadagno.Per le aspettative future non si sa nulla si naviga a vista,con tutta questa carta che c’è in giro si creano bolle che probabilmente esploderanno più avanti nel tempo. ciao

aorlansky60
Scritto il 4 Novembre 2015 at 09:43

@ Veleno

Vedi Harlok tu li chiami drogati non mi trovi d’accordo, è gente che investe denaro azzardando tantissimo…

e dove hanno trovato, in molti di questa gente le possibilità per farlo (il DENARO da investire “azzardando tantissimo”) a condizioni a dir poco ottimali ???

grazie alle condizioni garantite loro dalle banche centrali [e relativa politica monetaria] che hanno condotto il costo del DENARO a zero! Hanno tenuto i tassi d’interesse a zero per sette anni e hanno acquistato quote sempre più massicce di debito pubblico attraverso il credito fiat dei QE. Mentre gonfiavano enormemente i prezzi degli assets finanziari, queste manovre non hanno aiutato affatto l’economia reale di “Main Street”; tutto il gettito dirottato solo verso la finanza e alcuni gruppi bancari influenti e compiacenti con e verso le relative banche centrali con le quali sono legatissime(pare).

Se non è DROGA questa…

peggio, se non è FOLLIA questa!

luigiza
Scritto il 4 Novembre 2015 at 09:50

emzag@finanza,

>> Secondo voi l’analisi di Pritchard è corretta?

Leggiti questo articolo del, a mio avviso, bravo e preparato, Bottarelli, mno sintetico del Mazzalai ma altrettanto capace di analizzare la realtà dei fatti e non le fantasie degli psicopatici, così ascolti una campana diversa, poi trai le tue conclusioni.

capitan_harlok
Scritto il 4 Novembre 2015 at 21:52

veleno50@finanza:
capitan_harlok@finanzaonline,

BTP italiani a 10 anni rendono l’1.50 non parliamo di quelli tedeschi o francesi rendono ancora meno. Le prospettive in Europa sono di un ulteriore ribasso dei tassi. Moltissimi investono in obbligazioni tanti altri investitori azzardano molto denaro in azioni . Vedi Harlok tu li chiami drogati non mi trovi d’accordo,è gente che investe denaro azzardando tantissimo, sperando in guadagni veloci, forse siamo illusi.Ci sono titoli nel paniere italiano che tu senz’altro conosci che rendono da diversi anni dal 4/7% perchè drogato uno che compra un titolo con prospettive future di una forte guadagno.Per le aspettative future non si sa nulla si naviga a vista,con tutta questa carta che c’è in giro si creano bolle che probabilmente esploderanno più avanti nel tempo. ciao

VALENO la risposta ti è gia stata data , quando non ce piu una ben che minima correlazione tra economia reale e finanza con tutti i prodotti a leva speculativa che vengono messi in campo ogni giorno pur di speculare , questo immenso carrozzone di carta pesta prima o poi cadrà giù io ogni sera disinvesto tutto e porto a casa sia se sono in gain che in loss perche sono certo che un bel mattino ci sveglieremo con una allegra sorpresa che le berse di mezzo mondo avranno fatto una sostanziale correzione dell’ordine del 20-30 %, io la penso cosi poi potro essere giudicato un visionario ma sai non potranno sempre stampare denaro e creare ricchezza dal nulla in un mondo dove l’economia reale sta crescendo meno del previsto , e dove dei sistemi economici prima o poi non saranno piu sostenibili e come è caduto il muro di Berlino cadrà anche il liberismo economico americano in quanto non sarà piu sostenibile in quanto fondato su debito e consumi e crescita ….basta aspettare .
Poi ci si può mettere sempre short sfruttando i momenti di correzione come è accaduto questa estate , e come penso accadrà quando la pagliacciata del QE verrà definitivamente conclamato come dannoso ed inutile e allora penso che ne vedremo delle belle “aspettiamo sempre sull’argine del fiume prima o poi il cadavere del nemico dovrà passare , buona serata

kry
Scritto il 4 Novembre 2015 at 23:43

BENE , nell’Italia delle belle addormentate succede che

Dieselgate: oggi a Venezia la class action contro Volkswagen lanciata già un anno fa da Altroconsumo.

Valeria Panigada

4 novembre 2015 – 12:35 MILANO (Finanza.com)

Nel giorno in cui Volkswagen ammette nuove irregolarità nel Dieselgate, si apre a Venezia la class action contro la casa automobilistica tedesca promossa da Altroconsumo. Oggi alle 13.00 inizia l’udienza al tribunale di Venezia riguardante l’azione di classe sulle emissioni CO2, lanciata già nel settembre dello scorso anno, quindi più di un anno prima delle ammissioni di Volkswagen. Già 15 mesi fa Altroconsumo aveva infatti denunciato anomalie sulle emissioni di CO2 mettendo alla prova in laboratorio specializzato una Golf Volkswagen 1.6 TDI BM, 77KW, e confrontando i risultati relativi ai consumi di carburante con i dati dichiarati dalla casa automobilistica tedesca. Dai test effettuati dall’organizzazione dei consumatori era emerso che i consumi e le emissioni di CO2 erano più alti del 50%, producendo così false aspettative nei consumatori, una pratica commerciale scorretta, oggi ammessa dalla stessa Volkswagen. La class action ha già raccolto 7863 pre-adesioni. Oltre 12.000 sono i consumatori ……………………………………

Ovviamente sssssssssssssssssssssssss come al militare MUTISMO e RASSEGNAZIONE.

http://www.finanza.com/Finanza/Notizie_Italia/Italia/notizia/Dieselgate_oggi_a_Venezia_la_class_action_contro_Volkswagen-447086

stanziale
Scritto il 5 Novembre 2015 at 07:22

kry@finanza,

Da monitorare nei prossimi giorni, se continuera’ il mutismo e rassegnazione; leggevo ieri sera che geopolitici come Dolcino e Blondet, forse anche altri, notano che in Germania-dove comandano gli esportatori- stanno preparando l’opinione pubblica a revocare/attenuare le sanzioni alla Russia, o qualcosa del genere, e la resistenza al ttip. Il riavvicinamento Germania-Russia, quello che gli anglosassoni hanno sempre temuto. Per quanto riguarda l’Italia, nonostante la mia simpatia e stima per Putin, ed il fatto che la Germania in definitiva vorrebbe decidere sovranamente, penso sempre che la strada migliore sia non avere a che fare con loro, ci abbiamo sempre rimesso, piu’ stiamo alla larga meglio e’.

kry
Scritto il 5 Novembre 2015 at 09:48

stanziale@finanza,

Ciao, guarda per come la penso non posso che condividere ” più stiamo alla larga meglio è ” tanto che lo avrebbe dovuto fare anche Mussolini.

luigiza
Scritto il 5 Novembre 2015 at 11:31

kry@finanza:
stanziale@finanza,

Ciao, guarda per come la penso non posso che condividere ” più stiamo alla larga meglio è ” tanto che lo avrebbe dovuto fare anche Mussolini.

Mussolinì non potè farlo perchè la Germania gli vendeva il carbone per far funzionare le industrie italiane (il passaggio ai raffinati del petrolio era solo agli inizi), visto che l’inghilterra non ne aveva più a sufficienza per l’esportazione e diventò la Perfida Albione. Ma tale non era.

Una volta morti tutti i tromboni dell’antifascismo forse la verità storica verrà a galla.

dante5
Scritto il 5 Novembre 2015 at 16:09

kry@finanza:
stanziale@finanza,

Ciao, guarda per come la penso non posso che condividere ” più stiamo alla larga meglio è ” tanto che lo avrebbe dovuto fare anche Mussolini.

Ma parlate di stare alla larga dalla Germania o dalla Russia? Secondo me non intendete la stessa cosa, comunque a mio parere sbagliate entrambi. Sia la Germania che la Russia sono partner fondamentali per il ns. Paese, sarebbe una follia colossale recidere i legami economici anche con una sola delle due potenze…in quanto al fatto di farsi guidare politicamente, avete naturalmente ragione entrambi, l’evidenza storica ci mostra che stare al traino della Germania è sempre stata una sciagura, e se avessimo seguito “il filone russo” dopo la seconda guerra mondiale sarebbe stato anche peggio.

L’Italia è al centro del Mediterraneo e separata dall’Europa calvinista-luterana dalle Alpi, la sua vocazione naturale è fare una politica di scambio con tutti i Paesi che si affacciano sullo stesso mare così come con gli austeri centro-nordeuropei. Politicamente ambiamo da sempre ad essere battitori liberi, ma le ns. ambizioni vengono puntualmente frustrate dal 1400 in poi (discesa di Carlo VIII di Francia chiamato in Italia dai governanti napoletani). Ci siamo trovati un padrone arcigno ma distante dopo la 2. guerra mondiale, ormai saremmo anche stanchi, ma fatichiamo a toglierci le briglie di dosso. In un mondo multipolare staremmo a meraviglia, ma sarà molto dura arrivarci. Nel frattempo, dobbiamo stringere i denti e fare affari con tutti, altrimenti siamo perduti.

stanziale
Scritto il 5 Novembre 2015 at 21:20

dante5@finanza,

Perfettamente d’accordo su tutto, con la Germania solo scambi commerciali da paese sovrano, stop. Ma sara’ dura liberarsi delle catene….come diceva Andreotti? Amo talmente la Germania che ne preferisco due.

kry
Scritto il 5 Novembre 2015 at 22:36

luigiza@finanza,

Con Mussolini avevamo

lo scatolone di sabbia

il corno d’africa

eeeeeeeeeeeeeeeee…… 2 MONDIALI DI CALCIO

nel rimanere NEUTRALI si sarebbe rasentata la PERFEZIONE per cui IMPOSSIBILE.

dante5@finanza,

Si Dante intendevo a livello politico , come spiegato sopra a livello di scelta di neutralità.
( PS comunque con lo scatolone e il corno avremmo potuto far a meno sia della germania che della russia…. eeehh allora sarebbe tutta …. un altra storia. )

aorlansky60
Scritto il 6 Novembre 2015 at 08:18

@ Kry, Stanziale & Dante

Ciao, guarda per come la penso non posso che condividere ” più stiamo alla larga meglio è ” tanto che lo avrebbe dovuto fare anche Mussolini.

…che avrebbe dovuto seguire un precedente illuminante, l’esempio di Franco in Spagna, talmente furbo e astuto da coinvolgere i nazi nella guerra civile del ’36 per spazzare via il fronte repubblicano opposto, e qualche anno dopo dire “no grazie” ad hitler e alla sua proposta di aderire attivamente alla politica guerrafondaia espansionistica della germania, evitando così al suo paese e alla sua gente quello che mussolini fece accadere a italia e italiani, cioè terra devastata da due invasori, sia tedeschi che alleati… pensate solo se l’italia fosse stata nelle condizioni della spagna nella ripartenza del dopoguerra, anzichè essere quel paese raso al suolo come si ritrovarono gli italiani… meno male che per questo ci hanno pensato gli americani con il piano Marshall, un biglietto che però abbiamo dovuto pagare puttosto caro, nonostante le apparenze ingannevoli di “buoni samaritani” da come gli yankees ce lo proposero…

è pur vero che gli spagnoli [per evitare quanto dovettero subire nell’immediato gli italiani] dovettero poi farsi decenni di purga del regime franchista nel dopoguerra… ma è anche vero che quello che dovettero subire gli italiani dal 12 DIC 1969 in poi (almeno fino ai primi anni 80…) era un biglietto di prima classe per l’inferno pagato al nuovo padrone occulto che ci siamo ritrovati dopo la sudditanza verso la germania nazi.

A parte questo, Dante dice bene; a livello commerciale sarebbe un grave errore volere escludere germania e russia (per es guardiamo solo l’indotto italiano nella componentistica del settore auto che i tedeschi tanto gradiscono dalle ns piccole industrie specializzate), tanto più che dopo l’accordo north stream siglato in luglio, questi due sembrano volere risaldare accordi di buona cooperazione reciproca, a dispetto di chi oltreoceano vorrebbe l’opposto e di certo ha guardato a questo accordo CON IL FUMO AGLI OCCHI. (non vorrei che il caso WV sia stato un preciso segnale lanciato dagli americani ai tedeschi sulla base del fatto precedente… se non si fosse levato il loro organo di controllo ufficiale a rendere nota la frode, in europa c’è da giurare che il trucchetto messo in atto da WV non sarebbe stato scoperchiato…)

I tedeschi vanno molto bene quando ci si limita con loro a semplici rapporti commerciali; il loro guaio [e quello degli altri vicini, in conseguenza] inizia quando si mettono in testa di volere comandare e dettare legge, magari a tutta Europa… ed ormai il guaio è fatto : da quando ci hanno stretto nella morsa della moneta comune, è difficile uscirne.

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