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SUBPRIME IS BACK!
Si lo so, lo so c’è chi sta facendo le primarie e chi le ereditarie, Renzo e Lucia, ops scusate Angelina si beccano ancor prima di aver rinnovato il loro matrimonio, le larghe intese con sullo sfondo l’Innominato, il governo del pilota automatico, Grillo si è dimenticato della sua previsione di un fallimento entro l’autunno, lanciando un referendum che non serve a nulla perchè loro controllano tutto anche le Vostre menti.
Ma io preferisco concentrarmi sull’ennesima tempesta in un bicchier d’acqua che prima o poi tornerà ad essere tempesta perfetta, l’ennesima brezza autunnale che si trasformerà in tornado estivo…Subprime is back! Subprime MBS With a Govenment Guarantee | Beat the Press
In America oggi è tutto subprime, dai prestiti degli studenti agli affitti, dai nuovi crediti al consumo sino alle nuove concessioni di mutuo, supportate dagli acquisti della Federal Reserve.
Come spiega Floyd Norris sul NYTimes Mortgages Without Risk, at Least for the Banks
… le ultime norme proposte legislative consentirebbero nuovamente alle banche di avere lo stesso incentivo, come negli anni della bolla immobiliare, a mettere la spazzatura residua o nuova dei mutui subprime nei pacchetti dei titoli MBS. Se questa regola l’accoppiamo con la proposta Corker-Warner per avere una garanzia del governo sui titoli MBS, vorrà dire che le banche troveranno più facile disfarsi nuovamente della spazzatura e dei mutui fraudolenti che hanno fatto negli anni della bolla immobiliare.
Per comprendere quello che sta in realtà accadendo, basti pensare che per facilitare ulteriormente questo revival dei mutui subprime si sta assistendo allo sventramento della legge in questione che obbligava le banche a chiedere alla SEC di scegliere un’agenzia di rating per dare una valutazione alle nuove emissioni di titoli MBS rimuovendo il conflitto di interesse.
Ma guarda caso l’emendamento è stato sostituito solo dall’incarico alla SEC di studiare il problema e dopo due anni e mezzo la SEC ha pubblicato il suo studio ed essenzialmente ha concluso che la questione eccede la propria competenza.
Avete capito bene ci hanno messo due anni e mezzo perfar finta di comprendere che la questione non è di loro competenza mentre le banche hanno continuato ad impacchettare mutui subprime e la FED con il quantitative easing si è riempita mensilmente di spazzatura, dando liquidità in cambio di puro organico.
L’articolo come sempre passato in sordina, tra due righe e una risata, conclude con la constatazione che se il Congresso vuole creare le condizioni per un’altra bolla immobiliare alimentata dai mutui fraudolenti sta facendo un ottimo lavoro.
Ora che sia l’unico economista che ha identificato le ultime tre bolle finanziarie degli ultimi decenni, fresco premio Nobel poco importa al gregge che corre dietro ai lupi, a parlare di bolle immobiliari o azionarie poco importa …ROBERT SHILLER: ‘I Am Most Worried About The Boom In The US …in una intervista al Der Spiegel, si proprio a Berlino dove secondo le mie vedette, stanno incominciando a concedere mutui al 100 % e credetemi per un tedesco, indebitarsi al 100 % è uno sforzo sovraumano e le banche tedesche stanno sguazzando come squali in un acquitrinio, dopo essere state costrette ad alimentare bolle in mezza Europa, dalla Spagna all’Irlanda, perchè i propri connazionali non avevano il coraggio di indebitarsi per comprare una casa.
“Sono molto preoccupato per il boom del mercato azionario statunitense. Anche perché la nostra economia è ancora debole e vulnerabile”
Non solo, un’altra bella addormentata nella jacuzzi, piena di champagne e donnine, si è svegliata, dopo aver suggerito nuove verdi praterie sterminate e a distanza di anni da Icebergfinanza ci racconta di nuove bolle…
Si tratta dei mercati del mattone di Svizzera, Svezia, Norvegia, Finlandia, Francia, Germania, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito (più precisamente, in questo caso, Londra). E poi, tra i mercati emergenti, le bolle stanno facendo la loro comparsa a Hong Kong, Singapore, Cina, Israele e nei principali centri urbani di Turchia, India, Indonesia e Brasile. Nouriel Roubini: alert bolle immobiliari in 18 mercati
Guarda caso tutte bollicine di casa qui da noi…
Dal Canada all’Inghilterra una bolla immobiliare tira l’altra
AUSTRALIA E CANADA: BOLLE IMMOBILIARI CERCANSI
TUTTO BENE IN NORVEGIA… A PARTE QUALCHE BOLLICINA
NORVEGIA: ONLY INTEREST LA VENDETTA DI ONDINO
FINLANDIA: IL BUCHETTO PRIVATO CON IL PAESE INTORNO
SPAGNA E GERMANIA: DUE BOLLE IMMOBILIARI ESILARANTI
Va tutto bene rilassatevi continuate a seguire i suggerimenti di chi sa vedere lontano,
Nel frattempo in Italia, dopo Grecia e Irlanda ma non solo si continua a parlare dell’ “inflazione depressa” un termine da noi coniato per non urtare la sensibilità di coloro che da anni urlano all’inflazione o addirittura all’iperinflazione, si torna a parlare del rischio deflazione… Nuovo crollo dell’inflazione, a novembre frena a 0,6%
O si certo in Germania ed Europa rialza la cresta, ma date un’occhiata bene sotto la superficie del gallo… In Italia si aggira uno spettro chiamato deflazione
In Italia avanza lo spettro della deflazione. Un fantasma che simboleggia tutta la fragilità della ripresa economica che si sta palesando nel Paese. In novembre, come già successo per Grecia e Irlanda, in Italia l’indice generale dei prezzi al consumo è calato dello 0,4% su base congiunturale, mentre su base tendenziale è salito dello 0,6 per cento. Lo ha registrato l’Istat, che ha fatto notare come la crescita dell’inflazione rispetto allo stesso periodo di un anno fa sia la più bassa dall’ottobre 2009. Il risultato è che, per il terzo mese consecutivo, si è avuta una contrazione dei prezzi. Un quadro, quest’ultimo, che potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi.
Lo aveva detto, circa un mese fa, il presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi. «L’eurozona passerà un prolungato periodo di bassa inflazione», spiegò Draghi. Niente deflazione, quindi. Ma l’evidenza è che in almeno tre Paesi questo fantasma si è palesato: Grecia, Irlanda e, ultima in ordine temporale, Italia. Secondo Istat la contrazione dell’inflazione, cioè dell’aumento del livello generale dei prezzi, è «imputabile a un’ulteriore attenuazione delle dinamiche inflazionistiche che coinvolge tutte le tipologie di beni e servizi con particolare intensità nei beni energetici e negli alimentari freschi». Traduzione: i prezzi stanno calando e lo stanno facendo a seguito, come evidenziato dal Crédit Agricole, a un significativo calo della domanda interna. Più c’è una contrazione dei consumi, più gli esercenti e i provider di servizi devono abbassare i prezzi. «È un fenomeno vissuto anche dalla Germania nel corso del 2009 e significa che lo stato dell’economia reale è debole», spiega il Crédit Agricole.
Quello che non vi hanno detto è che la deflazione, soprattutto la deflazione salariale, riduzione del costo del lavoro attraverso licenziamenti e riduzione degli stipendi, contratti di lavoro demenziali, è la cura che loro hanno scelto per Voi perchè in un regime di cambio fisso era difficile per le loro menti malate concepire un’alternativa.
Gli psicopatici di Bruxelles, della Troika e del FMI telecomandati da Berlino, con la gentile collaborazione, non solo dei professori bocconiani, ma soprattutto dei senatori e deputati che Voi avete votato e che ora fanno finta di essere euroscettici e di non riconoscere fiscal compact e pareggio in bilancio nella costituzione da loro votati, psicopatici nelle cui mani avete affidato il destino, porteranno sino alla fine il loro compito nell’indifferenza generale, anestetizzata da media e televisioni.
Il canarino è stato rilasciato nella miniera del mercato interbancario!
Sarà un dicembre etremamente interessante soprattutto per il nostro indice…in giornata un antipasto!
Per il resto mi raccomando non perdetevi il matrimonio del nostro Machiavelli con Madame Volatilitè… in preparazione per il prossimo anno un appuntamento da non perdere a cui preparativi assisteremo nel mese di dicembre.
Affascinante davvero … ora più che mai sulla riva del fiume, si il Mississippi !
Nel frattempo l’uovo di Colombo, l’ ennesima conferma che abbiamo scelto la rotta giusta è in viaggio, per tutti coloro che hanno sostenuto o vorranno sostenere liberamente il nostro viaggio.
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Inoltre Vi aspettiamo tutti per la nuova avventura su METEOECONOMY per condividere insieme nuove informazioni e analisi non solo economico/finanziarie attraverso la tempesta perfetta.
ma andrea ma ki cakkio ci mando a Roma a governarci? Galliani?
Se ci fosse un normodotato senza conflitti di interessi lo voterei a occhi chiusi, ma non ne trovo uno!!!!!!!!!
Grillo non è normodotato
PD è il multipartito in combutta con i krukki e con ogni conflitto di interesse
FI è morto prima ancora di nascere
Lega è muffa
partitini di dx o sx sono il vuoto spinto
monti + casini sono il male in persona
cosa rimane????
L’alternativa che deve ancora nascere… mai disperare!
Hai proprio ragione. In Italia le persone normali della classe media produttiva non riescono a trovare rappresentanza da oltre 30 anni.
Mi si accusa di avere votato PD, francamente non ne vado orgoglioso, ma dall’altra parte c’era SB e la sua corte dei miracoli…
Un partito senza ideologie, moderato, orientato allo sviluppo che sia in grado di portare nel mondo una faccia credibile che rappresenti l’Italia che sa fare.
Un partito che applichi il pugno di ferro contro la corruzione le mafie e gli sprechi (che finiscono sempre nelle tasche di qualcuno a spese mie) un partito di persone preparate e titolate che non segua la vulgata dei Dilettanti allo sbaraglio.
Oggi io penso che se si facessero delle liste di persone con:
– un titolo di studio almeno di scuola superiore
– incensurati
– fiscalmente trasparenti
tra questi coloro che vogliono dedicare una legislatura al governo del paese si facesse un corso di diritto ed economia politica con esame finale
ed alla fine tra questi si estraessero a sorte 300 parlamentari.
Avremmo un parlamento molto migliore dell’attuale.
Ottimo aricolo Andrea!!! tutto chiaro….
….ma perchè le banche con tutti quei buchi che hanno non ci fanno un bel campo da golf ? a far cadere la palla in buca non sarebbe neanche difficile,perfino mio nonno ad occhi chiusi ci riuscirebbe, il problema tra le tante buche sarebbe trovare un pò di green da dove tirare con la mazza….
grazie Andrea !
Cuculo, non sono d’accordo con te, il problema non sono i vottati, ma i votaNti. Sono loro/noi che non sappiamo scegliere, e quando lo facciamo lo facciamo seguendo parti anatomiche varie, tranne l’unica giusta, il cervello.
Vedi, pretendere gente onesta è un’illusione, credo che pochi di noi non approfitterebbero della situazione, non è quello il punto, il punto è che abbiamo politici idioti, perchè elettori idioti li hanno votati. E i politici idioti sono MOLTO più pericolosi dei politici ladri, perchè quelli sanno che per rubare occorre che qualcuno produca. Basta vedere la pagliacciata dell’IMU, si fa un dramma per 50 euro all’anno in cambio dei quali pagheremo 200 di benzina o IVA. Siamo scemi, più che scemi, superscemi.
…ciao cuculo, forse non ti sei accorto ma guarda che quei criteri sono esercitati già adesso dal m5s. 🙂
Scusa Andrea o chiunque abbia capito ma cosa significa stare sulla riva del mississipi ? forse sono un po duro di comprendonio ma una indicazione mi aiuterebbe.
saluti
ma andrea ma ki cakkio ci mando a Roma a governarci? Galliani?
no. ci mandiamo NINO GALLONI NINO GALLONI NINO GALLONI ok? te gusta? è più che normo dotato. e in più è anche onesto. e in più è anche competente in materia economica. e in più c’è già stato al governo negli anni 80. ma quel ladrone di helmuth kohl chiamò andreotti o lo volle buttare fuori. perchè faceva cose troppo giuste x il nostro paese. il cruccone voleva già allora che noi italiani codardi ci svendessimo.
per le,caratteristiche tecniche e morali e di competenza che vuole Cuculo, già sono insite nel M5S- in più però ai grillini gli ci vorrebbe una forte dose di insegnamento giuridico-monetario alla AURITI.
una volta AURITI disse che GRILLO era il suo migliore allievo. nel senso che aveva capito velocemnte la grande trudda della moneta privata. che và data assolutamente al popolo.
la critica che io faccio a grillo è perchè si rifuta di parlarne in pubblico. mentre nel 2000 faceva i suoi mega spettacoli in italia e svizzera, ne parlava ampiamente. e ci dedicava anche 30 minuti secchi del suo spettacolo.
solo che ahimè è tutto vero. ci stanno fottendo alla grande. el il peggior nemico che abbiamo in italia è il PD. un partito di venduti. il pci cominciò a vendersi già nel 1960. quando berlinguer e napolitano si incontravano di nascosto con Rockfeller.
qui il video : http://www.youtube.com/watch?v=ZMxXiXBWPOU
tutto il video è interessante. ascoltate che dice rino formica. e la truffa del pci. al minuto 8 o 9.
by DORF
Dove si trova geograficamente il fiume Mississipì ?
….. ecco , proprio da lì si…
🙂
Prova qui http://icebergfinanza.finanza.com/viaggio-attraverso-la-tempesta-perfetta/ pag. 31 capitolo III — L’azzardo del mississippi.–“……….lasciando una piccola minoranza arricchita dalla rovina totale di tutto il resto della popolazione. E fu ….. “
Mi si accusa di avere votato PD, francamente non ne vado orgoglioso, ma dall’altra parte c’era SB e la sua corte dei miracoli…che avrebbe fatto in modo che per me non restasse nulla.
mirror hai fatto una cappella. devi imparare a leggere bene, e capire le batutine eh!
KRY NON ha votato quella merda del pd. è stato cuculo a votare quei delinquenri ok?
è il cuculo che vota quella gentaglia li’. guarda il suo commento delle 14:14
poi non capisco perchè fate i sordi e ciechi, e non guardate mai i video migliori che vi passo.
sono delle chicche. vi perdete via come i bamibi piccoli in stupidaggini e litigi. vediamo se lo guardate sto video, e poi ne discutete!!!
qui : http://www.youtube.com/watch?v=ZMxXiXBWPOU
DORF
Bravk kurskit.
Io ad esempio farei un patentino per votare.
Il suffragio universale deve essere cancellato. Deve votare chi supera un esame… forse voterebbe solo il 10%
La massa di idioti ė la maggioranza.
Studjate la storia.
Il voto alle donne.. e alla massa… sono stati dovuti a manovre politica per la rielezione rapida e sicura dei partiti del tempo.
dai andiamo alle cose serie. video e proposte. qui ce nè una. discutiamone.
I 7 punti della modesta proposta di Beppe Grillo:
– Referendum per la permanenza nell’euro
– Abolizione del Fiscal Compact
– Adozione degli Eurobond
– Alleanza tra i Paesi mediterranei per una politica comune finalizzata eventualmente all’adozione di un Euro 2
– Investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio
– Finanziamenti per attività agricole finalizzate ai consumi nazionali interni
– Abolizione del pareggio di bilancio
allora ne discutiamo? e vedetevi pure il video di sopra.
DORF
Farei anche un referendum per trovare qualche enorme giacimento di petrolio nel sottosuolo Italiano.
CHI DIFENDE IL CETO MEDIO ???
Su 4 milioni di cittadini la gran parte dell’onere fiscale: a pagare di più sono i redditi intorno a 2 mila euro netti al mese
ROMA — Il ceto medio è letteralmente stritolato dalle tasse. La riprova sta nelle analisi statistiche sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2012 (imponibile 2011) e recentemente rielaborate per «contribuente tipo» sul sito del ministero dell’Economia. In Italia ci sono 41,3 milioni di contribuenti soggetti all’Irpef. Da mesi non si discute che di Imu sulla prima casa, un’imposta che toglieva dalle tasche dei proprietari 4 miliardi e mezzo di euro l’anno. Bene, l’Irpef ne ha sottratti 152,2 di miliardi, ai quali vanno aggiunti 14,4 miliardi di addizionali regionali e comunali. Totale: 166,6 miliardi, 37 volte il gettito dell’Imu prima casa. Vale allora la pena di guardarla meglio la principale imposta italiana.
Su 41,3 milioni di contribuenti 9,8 milioni non pagano nulla. In pratica, uno su quattro versa zero Irpef o perché sta dentro la no tax area (8 mila euro i lavoratori dipendenti, 7.500 i pensionati, 4.800 gli autonomi) o perché annulla l’imposta con le detrazioni, per esempio le spese mediche. Del resto, secondo l’Istat, in Italia ci sono 9 milioni e mezzo di cittadini in condizioni di povertà relativa, cioè che vivono in famiglie dove non si spende più di 990 euro al mese in due. I conti, quindi, più o meno tornano. Purtroppo è il caso di dire, visto che il 16% degli italiani se la passa maluccio. Ma vediamo quelli che stanno meglio e l’Irpef la pagano.
Tolti i 9,8 milioni che non pagano, a versare i 152,2 miliardi di euro di Irpef nazionale sono 31 milioni e mezzo di contribuenti, in base a 5 aliquote: il 23% sui redditi fino a 15 mila euro lordi, il 27% tra 15 mila e 28 mila, il 38% tra 28 mila e 55 mila euro, il 41% fra 55 mila e 75 mila, il 43% oltre 75 mila euro.
Che l’81,5% dell’Irpef, cioè 124 miliardi di euro, sia pagato da lavoratori dipendenti (85 miliardi) e pensionati (39 miliardi) è abbastanza noto. Meno conosciuti invece sono gli effetti della progressività del sistema. Ecco qualche dato, preso dalla tabella che scompone i contribuenti in 2o gruppi di reddito crescenti: il primo ventile ha un reddito annuo lordo fino a 542 euro, l’ultimo, il ventesimo ventile, raggruppa chi ha redditi di almeno 49.114 euro l’anno, che più o meno corrispondono a circa 2.600 euro netti al mese. Costoro hanno versato 58 miliardi e mezzo di Irpef, cioè il 38,4% del totale. Ora vi chiederete quanti sono quelli che stanno sopra 2.600 euro netti. Appena due milioni di contribuenti. Quindi il 5% più ricco paga da solo il 38,4% dell’Irpef.
Vogliamo scendere a redditi un po’ più bassi? Prendiamo chi ha un lordo annuo superiore a 35.601 euro, cioè uno che prende come minimo circa 2 mila euro netti al mese. Sapete quanti sono? 4,1 milioni di contribuenti, cioè il 10% del totale. Che ha versato però il 51,7% di tutta l’Irpef nazionale, ovvero 78,7 miliardi. Per essere più chiari: più di metà dell’Irpef pagata in un anno pesa sulle spalle di 4 milioni di lavoratori, pensionati e imprenditori che guadagnano almeno 2mila euro al mese. L’altra metà se la suddividono 27 milioni e mezzo di contribuenti, cioè il 90% di coloro che pagano l’Irpef. Si dirà che costoro guadagnano, appunto, meno di 2mila euro e quindi non si può pretendere di più. Ma, anche accettando questo ragionamento — e prescindendo dal fatto che la fotografia dell’Irpef, a causa di una enorme evasione, offre un’immagine abbastanza falsata dei redditi — forse è arrivato il momento di chiedersi se sia giusto chiedere così tanto a chi, pur prendendo più di 2 mila euro al mese, non è certo un nababbo, mentre gli evasori continuano a sottrarre all’erario 120 miliardi di euro all’anno.
Prendiamo il caso più eclatante, la fascia di coloro che stanno tra 2.000 e 2.600 euro netti al mese: sono circa 2 milioni di contribuenti, cioè il 5% del totale e hanno pagato 20,2 miliardi, ovvero il 13,2% di tutta l’Irpef, sborsando in media 9.800 euro a testa. Saranno anche una minoranza, ma sono — eccetto l’ultimo ventile — quelli più oppressi da un fisco che uccide il ceto medio. Un ceto sul quale, più che altrove, si scaricano anche gli altri prelievi. Non solo le stesse addizionali Irpef regionali e comunali, ma anche i contributi sociali, l’Imu, le ritenute su risparmi e investimenti, le accise sui carburanti, l’Iva sulle bollette e sui consumi in genere, il canone tv (per chi lo paga), le imposte sulla Rc auto. E chi più ne ha più ne metta.I conti del ceto medio tartassatometà Irpef dal 10% dei contribuenti
Su 4 milioni di cittadini la gran parte dell’onere fiscale: a pagare di più sono i redditi intorno a 2 mila euro netti al mese
Tasse 5
Irpef 1
Imu 60
Imposizione fiscale 0
Fisco 32
Economia 132
NASCONDI
ROMA — Il ceto medio è letteralmente stritolato dalle tasse. La riprova sta nelle analisi statistiche sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2012 (imponibile 2011) e recentemente rielaborate per «contribuente tipo» sul sito del ministero dell’Economia. In Italia ci sono 41,3 milioni di contribuenti soggetti all’Irpef. Da mesi non si discute che di Imu sulla prima casa, un’imposta che toglieva dalle tasche dei proprietari 4 miliardi e mezzo di euro l’anno. Bene, l’Irpef ne ha sottratti 152,2 di miliardi, ai quali vanno aggiunti 14,4 miliardi di addizionali regionali e comunali. Totale: 166,6 miliardi, 37 volte il gettito dell’Imu prima casa. Vale allora la pena di guardarla meglio la principale imposta italiana.
Su 41,3 milioni di contribuenti 9,8 milioni non pagano nulla. In pratica, uno su quattro versa zero Irpef o perché sta dentro la no tax area (8 mila euro i lavoratori dipendenti, 7.500 i pensionati, 4.800 gli autonomi) o perché annulla l’imposta con le detrazioni, per esempio le spese mediche. Del resto, secondo l’Istat, in Italia ci sono 9 milioni e mezzo di cittadini in condizioni di povertà relativa, cioè che vivono in famiglie dove non si spende più di 990 euro al mese in due. I conti, quindi, più o meno tornano. Purtroppo è il caso di dire, visto che il 16% degli italiani se la passa maluccio. Ma vediamo quelli che stanno meglio e l’Irpef la pagano.
Tolti i 9,8 milioni che non pagano, a versare i 152,2 miliardi di euro di Irpef nazionale sono 31 milioni e mezzo di contribuenti, in base a 5 aliquote: il 23% sui redditi fino a 15 mila euro lordi, il 27% tra 15 mila e 28 mila, il 38% tra 28 mila e 55 mila euro, il 41% fra 55 mila e 75 mila, il 43% oltre 75 mila euro.
Che l’81,5% dell’Irpef, cioè 124 miliardi di euro, sia pagato da lavoratori dipendenti (85 miliardi) e pensionati (39 miliardi) è abbastanza noto. Meno conosciuti invece sono gli effetti della progressività del sistema. Ecco qualche dato, preso dalla tabella che scompone i contribuenti in 2o gruppi di reddito crescenti: il primo ventile ha un reddito annuo lordo fino a 542 euro, l’ultimo, il ventesimo ventile, raggruppa chi ha redditi di almeno 49.114 euro l’anno, che più o meno corrispondono a circa 2.600 euro netti al mese. Costoro hanno versato 58 miliardi e mezzo di Irpef, cioè il 38,4% del totale. Ora vi chiederete quanti sono quelli che stanno sopra 2.600 euro netti. Appena due milioni di contribuenti. Quindi il 5% più ricco paga da solo il 38,4% dell’Irpef.
Vogliamo scendere a redditi un po’ più bassi? Prendiamo chi ha un lordo annuo superiore a 35.601 euro, cioè uno che prende come minimo circa 2 mila euro netti al mese. Sapete quanti sono? 4,1 milioni di contribuenti, cioè il 10% del totale. Che ha versato però il 51,7% di tutta l’Irpef nazionale, ovvero 78,7 miliardi. Per essere più chiari: più di metà dell’Irpef pagata in un anno pesa sulle spalle di 4 milioni di lavoratori, pensionati e imprenditori che guadagnano almeno 2mila euro al mese. L’altra metà se la suddividono 27 milioni e mezzo di contribuenti, cioè il 90% di coloro che pagano l’Irpef. Si dirà che costoro guadagnano, appunto, meno di 2mila euro e quindi non si può pretendere di più. Ma, anche accettando questo ragionamento — e prescindendo dal fatto che la fotografia dell’Irpef, a causa di una enorme evasione, offre un’immagine abbastanza falsata dei redditi — forse è arrivato il momento di chiedersi se sia giusto chiedere così tanto a chi, pur prendendo più di 2 mila euro al mese, non è certo un nababbo, mentre gli evasori continuano a sottrarre all’erario 120 miliardi di euro all’anno.
Prendiamo il caso più eclatante, la fascia di coloro che stanno tra 2.000 e 2.600 euro netti al mese: sono circa 2 milioni di contribuenti, cioè il 5% del totale e hanno pagato 20,2 miliardi, ovvero il 13,2% di tutta l’Irpef, sborsando in media 9.800 euro a testa. Saranno anche una minoranza, ma sono — eccetto l’ultimo ventile — quelli più oppressi da un fisco che uccide il ceto medio. Un ceto sul quale, più che altrove, si scaricano anche gli altri prelievi. Non solo le stesse addizionali Irpef regionali e comunali, ma anche i contributi sociali, l’Imu, le ritenute su risparmi e investimenti, le accise sui carburanti, l’Iva sulle bollette e sui consumi in genere, il canone tv (per chi lo paga), le imposte sulla Rc auto. E chi più ne ha più ne metta.
Apprendista, considera l’esperimento monetario di Jhon Law, la creazione della Banquè General, la creazione della Compagnia del Mississippi, la sostituzione delle monete metalliche con la moneta fiduciaria. Fu un esperimento finito certamente non bene… proprio come probabilmente finirà l’esperimento della FED, della BOJ e delle altre banche centrali. Attualmente sul balance sheet della FED è parcheggiato un terzo dei treasury decennali emessi dal Tesoro USA. Insegna qualche cosa la storia? All’esito di questa fase di deflazione, una volta compiuto ben benino il mestiere di denudare la gente dagllli assets reali e di rimpinzarla di moneta fiduciaria, si aprirà l’ultima fase…
Nel caso di Law si poteva parlare di unintended consequences, dubito che oggi si possa dire altrettanto…
Dorf un uccellino, non di certo un allocco , mi ha detto che senza fare il referendum ( che come ben sappiamo non valgono nulla e a ribadirlo è stato baffettino non appartenente al pdl ) in basilicata, che mi risulta essere in italia esiste un enorme giacimento di petrolio. http://www.parcoappenninolucano.it/pdf/Tesi.DeNicola.pdf
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http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-12-02/big-corsa-i-crediti-deteriorati–083021_PRV.shtml?uuid=ABe0V7g
Banche, i crediti deteriorati fanno gola agli investitori speculativi esteri