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ASPETTANDO DISPERATAMENTE GODOT INFLATION!
Ieri la Federal Reserve nel suo annuncio relativo alle decisioni del FOMC… “Inflation has been running somewhat below the Committee’s longer-run objective …” ha detto che l’inflazione ha viaggiato un po’ al di sotto dell’obiettivo di lungo termine della stessa Fed, una maniera come un’altra per non parlare di deflazione, la grande battaglia in corso, una battaglia disperata che accomuna l’America al Giappone, un mostro al quale sarà difficile sottrarsi.
Dedicato a tutti quelli che in questi anni hanno urlato al lupo, hanno urlato inflazione, quelli della tazzina di caffè che doveva arrivare a 3 euro a 5 o 10…
MILANO – Ad aprile l’inflazione crolla, scendendo all’1,2% dall’1,6% di marzo. Lo rilevano le stime dell’Istat nelle stime. La crescita dei prezzi al consumo segna così la settima frenata consecutiva. E’ il tasso più basso da febbraio 2010. L’Istituto spiega come “il forte rallentamento” sia dovuto principalmente al calo registrato per i beni energetici.
Forte frenata anche anche i prezzi dei prodotti acquistati con più frequenza dai consumatori (dal cibo ai carburanti, il cosiddetto carrello della spesa) che rincarano solo dell’1,5% su base annua, un tasso superiore all’inflazione (1,2%), ma che risulta in forte rallentamento rispetto a marzo (2%). Rispetto a sette mesi prima il ritmo di crescita si è così ridotto di ben due terzi.
Per chi approda su questi lidi per la prima volta Inflazione PURA LEGGENDA METROPOLITANA! aiuta a comprendere molte dinamiche…
Come ho già scritto recentemente Icebergfinanza credo sia stato forse uno dei pochi che in Italia quotidianamente condivideva il rischio di una imponente “DEBT DEFLATION” deflazione da debiti, di un deleveraging generalizzato, cercando di cancellare le isterie e le paranoie inflattive che hanno caratterizzato in questi anni alcuni interpreti della cosidetta scuola asutriaca ma non solo anche economisti, analisti e bloggers che rincorrevano il populismo di un’inflazione che è con noi dalla notte dei tempi, quella che corrode il nostro potere di acquisto, quella che Keynes definiva la via migliore per distruggere il sistema capitalistico svilendo la moneta, mediante un continuo processo di inflazione nel quale i governi possono confiscare, segretamente e inosservati, una grossa parte della ricchezza dei loro cittadini. (John Maynard Keynes, Le conseguenze economiche della pace)
Mai come nel 2011 nel contesto di una crisi sovrana, i bond reali della zona euro hanno sottoperformato in maniera sensibile il già devastante andamento dei bond nominali che hanno perso secondo l’indice settoriale BOFA un importante 4,4 % negli ultimi tre mesi, una sottoperformance che ha riportato perdite superiori al 10 %, la peggiore performance della storia di questo indice.
Ovviamente alcuni non hanno tenuto conto della minore liquidità di questi titoli reali legati all’inflazione e del fatto che questa tipologia di titoli non era contemplata negli acquisti settimanali della BCE.
C’è tempo purtroppo molto più tempo di quello che si creda per assistere al ritorno di Godot Inflation, nel frattempo loro ci stanno provando disperatamente, peccato che abbiano sbagliato gli ingredienti… IPERINFLAZIONE E INFLAZIONE…ATTENTI AL LUPO… –
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Non è che non li vogliono usare ma servono solo per riempire le buche e le voragini con le banche intorno, per mescolare il denaro aleggia nella stratosfera finanziaria e non scende … mentre in terra una bomba termonucleare sta distruggendo il lavoro.
sai bene che per lo più abbiamo le stesse opinioni, peraltro assai minoritarie e quindi ininfluenti. Mi consolo perché i miei maestri, e penso anche i tuoi, erano/sono minoritari anche loro. So bene della situazione dei bilanci bancari, forse anche da prima che tu ne iniziassi a scrivere, promuovendo un grado di conoscenza il più possibile non ideologico che dalle nostre parti è ancora più minoritario. Scopo dei miei rantoli è solo quello di ricordare che il cattivo/pessimo/insolvente stato delle maggiori istituzioni finanziarie non è la causa ma il sintomo di una malattia degenerativa allo stato terminale di portata assai più ampia.
ti ho letto con interesse … e sono curiosa.
Credo nei “maestri minoritari” ,o meglio sarebbe dire che hanno il mio gradimento. Pertanto ti chiedo cortesemente di illuminarmi al riguardo perché mi piacerebbe leggerli (libri/testi).
So ad es. che il grande Iceberg/Andrea fa riferimento a Macchiavelli..
😀
I primi che mi vengono in mente… ma ce ne sono tanti altri.
Il primo della lista è eterno, gli altri ti spiegano il mondo di oggi.
Ciao
Lucio Anneo Seneca – Le Epistole a Lucilio
Zygmunt Bauman – Modus Vivendi
Nassim N. Taleb – Antifragile Things That Gain from Disorder
John J. Mearsheimer – La Logica di Potenza
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“nel frattempo loro ci stanno provando disperatamente, peccato che abbiano sbagliato gli ingredienti…”
Gli ingredienti li conoscono benissimo ma non li vogliono usare perché non vogliono inflazione. L’inflazione distrugge le quotazioni di borsa in quanto il premio al rischio sale mentre gli utili scendono; le condizioni per le borse sono al meglio quando l’inflazione è tra 1 e 2 percento e le aziende mostrano maggiori utili per azione grazie al taglio dei costi, al riacquisto di azioni proprie e alla crescita (sinora) in Asia che favorisce la rivalutazione di quelle monete che a sua volta gonfia gli utili in dollari o euro. L’inflazione riduce il patrimonio reale dei più ricchi (non quello dei poveri dato che è zero). Per l’inflazione serve aumento delle retribuzioni che si vuole invece evitare a ogni costo. La politica dei tassi zero è addirittura deflattiva in quanto incentiva le aziende a investire in capitale fisso e automazione grazie a interessi bassissimi garantiti almeno sino al 2017/2018. Per tenere calma la popolazione è assai preferibile una politica di sussidi eterni, chiamali food stamps o cassa integrazione o quello che vuoi, condita di costi per divertimenti e distrazioni varie talmente bassi da essere alla portata di un sotto occupato. La bassa occupazione mantiene bassi i consumi energetici ma malgrado questo i costi energetici invece di sprofondare del 50% calano del 10%. Ci fosse un minimo di ripresa si impennerebbero e bloccherebbero la ripresa in pochi mesi. D’altra parte la deflazione è lo stato economico naturale in nazioni sviluppate dove l’età media è sempre più avanzata e dove l’avanzamento tecnologico cancella più posti di lavoro di qualunque altro fattore. Non ci sono possibilità di uscire da questo sistema se non uscire dal sistema stesso, ma nessuno lo desidera realmente, non resta che aspettare che la casualità degli eventi produca la prossima singolarità della storia.
Nel frattempo la nostra deflazione, e l’inutile tentativo di curarla con la politica dei tassi zero, esporta cattiva inflazione nei paesi EM acuendo sempre più gli sbilanciamenti di un mondo instabile appoggiato sulla punta di un chiodo che mostra i segni della ruggine.
La crisi economica e antropologica eterna riduce gli investimenti in istruzione e gli investimenti salvifici in un sistema energetico efficiente e pulito e determina il continuo deterioramento delle condizioni ambientali e lo spostamento dell’ago che indica la fine della civiltà verso il livello 100%. Amen.