EUROPA…VA DI MODA IL SOGNO DELLA SVALUTAZIONE!
Come ho scritto la scorsa settima, non possa giorno che non spuntino come funghi quelli che propongono l’inflazione come arma di distruzione di massa del debito o quelli che non sapendo che pesci pigliare rispetto alla disintegrazione dell’euro oggi pensano di svalutare per ritrovare l’arca perduta.
“Gli addetti ai lavori in pubblico ne parlano così poco che sembra il problema non esista. Eppure è stato il tema di cui l’ultima riunione di vertice della Bce ha trattato di più, benché dalle dichiarazioni dei banchieri centrali europei dopo non si direbbe. Solo Mervyn King, governatore (uscente) della Bank of England e dunque esterno all’Eurotower, ha avuto di recente un attimo di candore: all’Economic Club di New York, poi in un’intervista al «Wall Street Journal», King ha detto che fra i grandi blocchi dell’economia globale esiste il rischio di una «guerra fra valute», perché indebolire della moneta a sostegno dell’export «potrebbe diventare uno strumento privilegiato nei prossimi anni per ritrovare la crescita».”
Ma guarda un pò e chi l’avrebbe mai detto, un passaggio dedicato a tutti i topolini che quotidianamente seguono i pifferai di Hammlin che suggeriscono una moneta forte, che suggeriscono la svalutazione interna, devastando lavoro e salari.
Gli americani hanno trascorso gli ultimi anni ha dichiarare il loro amore per una moneta forte, fregandoci sistematicamente al momento opportuno, innondando il mercato di liquidità e svalutando allegramente.
A proposito attenzione alle prossime accelerazioni, abbiamo davanti orizzonti inammaginabili in poco tempo, ma di questo parleremo nel fine settimana con ” DOUBLE FACE 2013″ probabilmente l’ultimo entusiasmante manoscritto dedicato a tutti coloro che hanno sostenuto questa splendida avventura.
Ma andiamo avanti….
Il governatore della Bank of England è stato ottimista. Non è un problema dei «prossimi anni»:…
Figurarsi se non è un problema dei prossimi anni, sarà un problemino che vedrà impegnate le banche centrali e i governi nei prossimi anni e forse anche prima.
…già giovedì scorso il Consiglio direttivo guidato da Mario Draghi alla Bce ci ha dedicato parecchio tempo. La riunione non ha prodotto decisioni, ma molti dei ventitrè uomini intorno al tavolo si sono espressi per un taglio del costo del denaro. L’obiettivo è soprattutto quello di ridurre il «valore esterno» dell’euro, cioè il tasso di cambio; o per lo meno evitare che la moneta si rafforzi troppo di fronte alle violente – e volute – pressioni ribassiste in arrivo dalla Federal Reserve sul dollaro americano, dalla Bank of England sulla sterlina e probabilmente tra poco anche dalla Banca del Giappone sullo yen.
Affascinante no, tutte banche centrali che monetizzano l’enorme quantità di debito, di spazzatura che producono i loro governi, spazzatura che anche gestori, investitori e risparmiatori, sottoscrivono inseguendo Alice nel Paese delle Meraviglie.
Dopo aver condiviso per anni la validità EMPIRICA, ribadisco EMPIRICA, risottolineo EMPIRICA dell’investimento obbligazionario rispetto a quello azionario in certe condizioni di mercato ora il vento sta per cambiare, ma non c’è fretta per vedere esplodere la madre di tutte le bolle della storia.
La Bce ha discusso di un taglio al tasso principale a cui presta denaro alle banche, il cosiddetto «refi» che oggi è allo 0,75%, ma soprattutto ha valutato l’idea di portare sotto quota zero il tasso sui depositi. Sarebbe la prima volta nella sua storia e in quella delle banche centrali nazionali dell’euro. Il tasso sui depositi (oggi a zero) è quello a cui la Bce remunera i conti delle banche commerciali conservati presso di sé. Portare in negativo (a -0,25%) questo strumento, significa che le banche private dovrebbero pagare la Bce per depositare i propri soldi a Francoforte. In teoria una svolta del genere dovrebbe spingere gli istituti a ridurre i depositi, impiegarli nell’economia e magari spostarli in parte anche su altre valute. Per questo, tagliare il refi e soprattutto il tasso sui depositi in teoria dovrebbe indebolire relativamente l’euro e l’Italia è uno di quei Paesi che ne ha disperatamente bisogno.
Era il lontano 2009 quando uno sconosciuto Icebergfinanza che quotidianamente parlava di debt deflation e deleveraging, financial repression e esperimenti sui tassi negativi mentre il mondo intero annunciava l’arrivo dell’inflazione gallo…pante alla Giannino o l’iperinflazione da cariole e vagoni.
Ho passato gli anni ha spiegarvi che non c’era alcun pericolo di inflazione o addirittura iperinflazione nel bel mezzo di una autentica depressione economica, che la liquidità che raggiungeva il mercato serviva solo per mantenere in vita istituzioni finanziarie tecnicamente fallite e che non avrebbe mai raggiunto l’economia reale in pieno deleveraging.
(…) Con un cambio attorno a 1,31 sul dollaro (circa uguale a un anno fa, ma ai massimi da 7 mesi) e una rivalutazione dello yen del 10% circa negli ultimi 12 mesi, la moneta europea è nettamente troppo cara per l’economia italiana, che negli ultimi anni ha perso almeno il 20% di competitività in media sull’area euro.
Ma guarda un pò, proprio mentre tutto si sta sistemando, l’Europa è salva e lo spread scende grazie a Mariuccio Monti idolo delle tifoserie europee, anche se non si sa come, Mariuccio Draghi viene eletto uomo dell’anno 2012 per aver salvato l’ Euro.
Ma come non è stato Monti con la sua carica vitale austera a salvare la Patria?
Comunque è un peccato che l’euro si stia rafforzando proprio ora che le luci in fondo al tunnel abbagliano…
Il presidente del Consiglio Mario Monti ha sottolineato: “Il cardine della nostra politica di risanamento dei conti pubblici – ha dichiarato – rimane invariato: cioè l’obiettivo del pareggio strutturale nel 2013, questa è per noi un’ancora della politica di bilancio”. “L’anno prossimo sarà un anno in ripresa per l’andamento dell’attività economica, il 2013 sarà crescente – ha assicurato -. La media del 2013 è tuttavia prevista essere di uno 0,2% inferiore alla media 2012. Questo è chiamato effetto trascinamento ma la luce della ripresa, anche se non voglio riprendere immagini abusate, si vede”.(AdKronos)
Avete presente i botti di Capodanno, anche quelli sono crescenti, salgono, salgono nell’attesa e poi arriva il botto…
“Non siamo ancora usciti dalla crisi, ma il recupero economico di molte zone dell’Euro inizierà sicuramente nella seconda metà del 2013” anche se il processo di consolidamento dei bilanci potrebbe avere impatto sull’economia nel breve termine. Sono le parole di Mario Draghi, Presidente della BCE, in conferenza a Parigi…
E ancora per ultimi Grilli e Vischi di Natale…ops scusate intendevo dire Visco…
Grilli: «Ripresa nel 2013, non ci risultano ritardi» … figurarsi quando mai ci sono risultati ritardi, soprattutto in Europa dove le decisioni sono istantanee, roba da matti!
RIPRESA DAL 2013. È quanto ha affermato domenica 16 dicembre in un’intervista a La Stampa, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, secondo cui la ripresa economica dovrebbe arrivare nella seconda metà del 2013
Dovrebbe, potrebbe …chissà!
Concludendo nell’articolo del Corriere Fubini sottolinea come …
Non è facile gestire una crisi di debito e una recessione così. Probabile dunque che a gennaio la Bce tagli il refi a 0,50%, più difficile (non escluso) che porti sotto zero anche il tasso sui depositi. Il problema è che, secondo molti osservatori, neanche questo basterà a frenare la spinta delle altre grandi banche centrali a svalutare. La Fed ha inchiodato i tassi a zero e continua a iniettare ogni mese 40 miliardi di dollari nell’economia americana. La Bank of England la segue a distanza. Dopo la scontata vittoria del liberal-democratico Shinzo Abe questo week end, anche il Giappone potrebbe prendere la stessa strada: all’Europa rischia di restare il tasso di cambio più alto, e quello di crescita più basso. @federicofubini
Tra svalutazione e uscita dall’euro lascio alle Vostre considerazioni la scelta, in attesa che la Bundesbank e i fobici dell’inflazione alemanni, concedano il beneplacito per portare i tassi europei dove noi comuni mortali non possiamo neanche immaginare!
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un articolino che potrebbe piacere al capitano.
Ma guardate lo sguardo gelido di Monti, così simile a quello di Alesina e Giavazzi quando dicono che bisogna abolire le pensioni e rimandare a lavorare gli ottantenni, far morire le novantenni perché i letti di ospedale costano, eccetera. È questa la neo-ideologia made in Chicago.
Il governo tecnico, con Monti a capo, è incapace? Incompetente? Fino a ieri propendevo per questa interpretazione. Adesso, comincio a pensare il peggio: che tutto ciò sia voluto. Persino un imbecille, però con un’infarinatura bocconiana, capisce che tasse e tagli e persecuzioni al settore privato porta alla miseria e dunque all’insolvenza.
ECCO COME MONTI CI PORTERA’ VIA GLI ULTIMI SOLDI
DI MAURIZIO BLONDET
rischiocalcolato.it
Anzitutto, un pensiero compassionevole al povero Bersani. Aveva la vittoria già in tasca, la gioiosa macchina da guerra oliata e pronta, e cosa gli fanno gli eurocrati da lui tanto ossequiati?
Gli candidano contro Mario Monti.
Il quale – a riprova della sua fondamentale idiozia – si sveste dei panni del tecnico e si fa politico. Ossia da super-partes a partitante, capo di un blocco moderato in tumultuosa formazione con tutti i mozziconi spenti del centro-destra. Ma come può, povero Bersani, fare campagna elettorale contro Monti?
Lo ha tanto servito, si è piegato a tutte le macellerie sociali del programma di Monti (e Merkel); gli ha promesso il Quirinale. E adesso, se lo trova avversario. Il lato tragicomico è che Bersani non ha un programma alternativo a Monti, da opporre al neo-partito moderato. Ha lo stesso programma di Monti. Ha definito Monti e il montismo «un punto di non ritorno». Adesso gli toccherà pensare a qualcosa che sembri diverso, e che nello stesso tempo rassicuri gli eurocrati – che chiaramente non vogliono la sinistra al potere. E quanti elettori «di sinistra» gli porterà via il Monti sceso in campo? C’è da tremare. Povero Bersani: tanto ossequio ai banchieri, ai tedeschi e ai creditori, tanta fedeltà inconcussa all’euro e al servizio del debito, ed ecco come ti ripagano.
È il trionfo della democrazia. Gli statisti del Partito Popolare Europeo, più i Kommissari, hanno dato l’ordine agli italiani: «Votate questo». E di colpo, tutti i partitanti sono per Monti. Berlusconi, poveretto, a Bruxelles ricordava a chi voleva sentirlo che era stato lui a scegliere Monti come Kommissario. Il suo partito, Pdl, intanto, a causa della sua ri-ri-ridiscesa in campo, gli esplode in mille schegge: ma il bello è che queste mille schegge sono tutte per uno: Mario Monti.
boss sarà meglio che leggi il tutto. mi sembra roba da brividi, se fosse tutto vero.
qui il tutto http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11227
by DORF
Per svoltare la situazione attuale (senza speranze), bisognerebbe far uscire gli italiani dall’incantesimo di massa di cui sono vittime: europa ed euro…http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.it/2012/12/lincantesimo-senza-fine-delleuro.html
Ma con la classe dirigente al potere è praticamente impossibile.
Andrea, Bagnai te l’ ha detto tante volte:
A) o si svaluta la moneta
B) o si svaluta il lavoro
C) o si riporta la bilancia commerciale in pareggio ( diglielo alla Merkel ).
Preferisci svalutino il lavoro al posto di svalutare un euro che ha gli anabolizzanti e lo vedono anche i ciechi?
Cuculo, la bilancia commerciale e’ in attivo ma come ! e’ andata in attivo di poco ad ottobre, solo perche’ Monti ha ammazzato le imprese, e quindi con piu’ disoccupati e lo sconforto che ha creato sono notevolmente diminuiti i consumi interni. Con l’euro siamo andati paurosamente in deficit con la germania!
Caro Andrea ogni tanto hai la capacità di inquietarmi quando ventili la tua dipartita da questo blog.
Posso capire che è una grande fatica di risorse psichiche ed economiche. Ma il tuo mi sembra tanto un gesto di quel pugile che getta la spugna ( hai presente “Duran contro Leonard” di cui rimase la famosa frase “no mas” in realtà poi ci fu un seguito ) perchè si rende conto che la situazione è incancrenita al punto tale che non c’è soluzione. I tuoi commenti e i tuoi articoli non sono lettera morta. Io leggo per capire perchè oltre ad aprirmi gli occhi mi nutri di informazioni che non saprei dove cercare. Per cui molto spesso è meglio leggere e ammirare la tua lucidità piuttosto che fare commenti inadeguati e polemici. Buone Feste Capitano e buon anno. Ti aspetto qui pimpante per il 2013 per vedere insieme sulla riva del fiume quello che succede.
questa proposta dei tassi negativi non porta da nessuna parte! o meglio :porta altra miseria in giro ! E’ la materia prima che produce nergia è motore in questo mondo di monnezza ! x cui se non si mette mano a quello ai voglia anche di cancellare il tasso non si fa un kazz! CHE DICI SE SI TOGLIE IL RICATTO DEL PETROLIO SULLE SPALLE DELL’UMANITA’ SI STA MEGLIO O PEGGIO ? LA CINA CHE TANTO DECANTANO COMPRO NEL 2004 IL PETROLIO IN AFRICA A PREZZO BLOCCATO FINO AL 2016 ! X CUI SE DOVETE PORTARE UNA TESI GIUSTA AVANTI ? LASCIATE PERDERE QUESTE FALLITE BANCHE AL LORO DESTINO !
Condivido il pensiero di reragno sull’utilità del tuo lavoro. Io sono un professionista noto per essere caro e seguo giornalmente il tuo blog da anni. Spesso riesci a darmi le informazioni che consolidano la mia serenità. Nonostante la crudità con la quale a volte affronti le tematiche, personalmente mi rimandi spesso un senso di ottimismo. L’imparzialità con la quale navighi è un altro tuo grande punto di forza.Sulla monetizzazione del debito, condivido molte delle tue riflessioni, posso aggiungere che solo la fed attualmente è imbattibile quando svaluta, e noi non ci possiamo fare niente. Senza una feroce svalutazione dell’euro la germania non accetterà mai l’euro bond e conseguentemente noi possiamo solo sognarcela la monetizzazione del debito.
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Ok ma la svalutazione è un fatto relativo tra valute ed assoluto rispetto ad asset e materie prime.
Gli USA iniettano 40 miliardi (forse 80) al mese seguito da Giappone e UK ma alla fine per far accetare USD ci vorranno le portaerei in manovra appena fuori dalle acque territoriali.
Gli squilibri nascono altrove e non si compensano con la stampa di moneta svalutata.