BUY BACK BOOMERANG GRECIA!
Nel fine settimana a Rallo tra gli amici della cooperativa ” La Minela ” che ringrazio di cuore per l’invito, abbiamo parlato di Euro e Europa e di tanti altri argomenti soprattutto dove finiscono i nostri soldi.
Alla fine della serata Vigilio mi ha chiesto di raccontare la dinamica e il significato del recente by back messo in atto dalla Grecia nei confronti del suo debito.
Il buy back, un’operazione solitamemente rivolta all’acquisto di azioni proprie da parte di società per azioni è l’operazione con la quale la Grecia ha recentemente provveduto al riacquisto di debito sovrano raziato in buona parte dai fondi speculativi dalle mani di ingenui gestori o investitori per lucrarne tre o quattro volte tanto.
MILANO – L’operazione di buy-back di parte del debito greco è stato un successo: è stato infatti centrato l’obiettivo di 30 miliardi di euro fissato dalle autorità. Il piano – necessario perché il paese riceva gli aiuti internazionali – prevede che il governo greco riacquisti i titoli di debito detenuti dalle banche a un prezzo inferiore al valore nominale.
Il termine per aderire all’operazione scadeva ieri. Secondo il quotidiano finanziario ‘Naftemboriki’ i detentori stranieri dei titoli hanno aderito con circa 15 miliardi di euro mentre le banche greche hanno contribuito con altri 15 miliardi. Sempre secondo il quotidiano le quattro maggiori banche greche – National Bank, Eurobank, Alpha e Piraeus – hanno partecipato con titoli pari a un valore di 11,5 miliardi. Il governo greco ha iniziato il buyback lunedì con l’obiettivo di tagliare di circa 20 miliardi di euro il debito pubblico e ha fissato un prezzo massimo tra il 32,2% e il 40,1% dell’ammontare. ( Repubblica )
Comunque vada in questa crisi in mezzo al fallimento totale… è tutto un successo!
Vi lascio con la sempre puntuale Carmen in Buyback del debito greco
di Yanis Varoufakis – Le autorità greche hanno annunciato che l’asta olandese ha prodotto offerte per un valore di 31,9 miliardi di titoli di Stato greci (post-PSI) a un prezzo medio del 33,8% del valore nominale. Le stesse fonti rivelano che le banche greche hanno offerto a piene mani tutti i loro titoli, per un totale di circa 17 miliardi di euro. Il che significa che gli hedge funds e gli altri pirati hanno partecipato con circa altri 14 miliardi. A questi prezzi elevati, il governo greco non può permettersi di accettare tutti i titoli offerti, in quanto ha solo 10 miliardi da spendere. Quindi, a meno che non prenda un altro prestito dal EFSF, accetterà circa 29,5 miliardi delle obbligazioni in offerta, e così otterrà una riduzione del debito netto di circa 19,5 miliardi. I media greci, come è loro solito, stanno celebrando il successo del buyback (proprio come si celebrava il successo del PSI lo scorso febbraio e tutti i prestiti ricevuti dalla Grecia negli ultimi tre anni). C’è un fondamento per queste celebrazioni? Assolutamente no, direi. Ed ecco perché:
In realtà, ciò che è successo è che lo Stato greco, al fine di ricevere circa 24 miliardi di tranche del prestito per conto delle banche greche (24 miliardi che saranno pompati nelle banche greche, come quota di ricapitalizzazione già concordata), effettivamente ha imposto loro un duplice selvaggio haircut dell’ordine, più o meno, di 16 miliardi di €! Come mai? Ecco come: titoli di Stato dal valore nominale di circa 17 miliardi sono stati scambiati con obbligazioni dell’EFSF del valore di 5.8 miliardi. Inoltre, dopo essere state costrette a consegnare il loro pacchetto complessivo di titoli di Stato greci in realtà hanno visto volatilizzarsi circa 5 miliardi di coupon (o interessi) . Alla fine, circa 16 miliardi.
I commentatori favorevoli al buyback respingono l’affermazione di cui sopra, sostenendo che le banche greche avevano già svalutato questi bond del 22% del valore nominale e, di conseguenza, l’operazione di riacquisto ha migliorato la situazione. Questo è assurdo. In primo luogo, il fatto che nelle esigenze di ricapitalizzazione delle banche si sia tenuto conto di queste perdite è irrilevante, per il semplice fatto che il loro pacchetto di debito pubblico greco di fatto è stato selvaggiamente svalutato. Un haircut è un haircut, indipendentemente dal fatto che sia stato contabilizzato. Inoltre, ai fini di Basilea III e dell’EBA, le banche hanno continuato a valutare questi titoli al 100% come quota del loro capitale Tier 1. Prova di ciò è che fino ad oggi le banche greche hanno continuato a depositare questi titoli in garanzia presso il Sistema europeo delle banche centrali (attraverso il greco ELA), ricevendo liquidità per il 70% del loro valore nominale. Ora, anche questa liquidità è perduta; una perdita di più di 5 miliardi di denaro liquido per un settore bancario che non è assolutamente non in grado di sostenere i circuiti di credito dell’economia sociale greca in via di implosione.
Quindi, il solo argomento che può essere portato avanti, sul fatto che le perdite erano già state contabilizzate, è che le loro esigenze di ricapitalizzazione (da coprire con l’EFSF) avevano preso in considerazione un haircut importante. Ci si può credere se si vuole, ma per farlo ci vorrebbe una disposizione all’eroismo. Prendete per esempio le banche spagnole. Sappiamo tutti, è conoscenza comune, che i “loro buchi neri” sono molto, ma di molto superiori ai 40 miliardi che la UE gli ha appena pompato. Allo stesso modo con le banche greche. Le loro esigenze di capitale sono state grossolanamente sottovalutate, indipendentemente se i loro pacchetti di titoli di stato greci fossero valutati mark to market o meno. Con questo riacquisto del debito hanno perso tutti i potenziali vantaggi di un futuro recupero dei loro titoli di stato, tutti i pagamenti di interessi, più la liquidità giorno per giorno di cui sopra. Quando la ricapitalizzazione avrà luogo, per gentile concessione del contribuente greco che avrà preso un prestito dal contribuente europeo (attraverso l’EFSF) per conto delle banche, questi fondi appena presi in prestito scompariranno certamente nel gigantesco buco nero delle banche greche (perché i banchieri, desiderosi di mantenere il controllo sulle loro banche, si accumuleranno ogni centesimo).
Riassunto
Lo Stato greco è stato costretto a svalutare i titoli detenuti dalle banche greche per una somma di 16 miliardi, in termini di valore attuale, al fine di ottenere nelle sue mani 24 miliardi di prestiti dell’EFSF che consegnerà alle banche stesse.
L’haircut era necessario per pacificare la volontà del FMI (comprensibile) di riduzione del debito (il debito pubblico greco sarà ridotto di poco meno di 20 miliardi) ma, tragicamente, farà sì che i 24 miliardi che il governo greco sta per prendere in prestito dal EFSF per darli alle banche scompariranno senza lasciare traccia (dal punto di vista della macroeconomia greca).
Quindi, alla fine del gioco, il debito dello Stato sarà aumentato, in termini netti, di una somma compresa tra i 4 e i 5 miliardi (24 miliardi di nuovo debito per conto delle banche meno i 19,5 miliardi di riduzione del debito netto, seguito al riacquisto), mentre il sistema bancario del paese rimarrà zombificato ad infinitum.
Eppure, questa assurdità sarà celebrata come una riduzione di successo del debito sovrano e una promettente ricapitalizzazione delle banche. Quando, nei prossimi 6 o 12 mesi, la Grecia sarà di nuovo in prima pagina, e si parlerà di un nuovo ‘fallimento del programma’, voi saprete perché!
Mi raccomando però non lo dite in giro è Natale e le luci non solo sull’albero ma anche in fondo al tunnel abbagliano!
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e nel frattempo i primi pezzi della Grecia cominciano ad essere svenduti a prezzi stracciati dati in pasto aggli squali che si aggirano al largo delle coste greche…(e si fanno pure passare come salvatori del rilancio dell’economia greca! 😥 )
Da Milanofinanza
Commissione Ue e Moody’s mantengono alta la guardia sulla Grecia
[…] “Oggi, tra l’altro, il primo ministro ellenico Samaras incontrerà al Megaro Maximou, la sede del governo greco, i rappresentanti delle maggiori compagnie multinazionali che operano in Grecia. Con Specifar, Nestlè, Bic Biolex, Lafarge, Athenian Brewery, Cosco, Vodafone, Philip Morris, Procter & Gamble, Novartis, Pepsico, AB Vassilopoulos e Friesland, il premier discuterà dell’ampliamento delle attività di queste compagnie nel Paese, un passo ritenuto necessario per la ripresa economica.
Samaras in cambio dei nuovi investimenti in Grecia si impegnerà a semplificare gli iter burocratici, discutendo anche di un vecchio progetto governativo noto come fast track. La “corsia veloce” ha lo scopo di snellire le procedure per l’approvazione di progetti di investimento.”
Il prossimo obiettivo sarà cercare di far rientrare i capitali usciti dalla Grecia a partire dal 2009, ed attrarre nuovi investimenti dall’estero.
Commissione Europea e Task Force hanno qualche idea…
Che poi la situazione non sia “normalizzata” non mi pare una novità, c’è ancora tanto da fare.
Ma siamo sulla buona strada…
Scusi ma Lei lavora per la Troika o presso la BCE aspettiamo le elezioni tedesche e solo dopo il condono totale del debito greco se ci sarà parleremo di stabilizzazione o mamma santissima …
icebergfinanza:
tommy271@finanza,Scusi ma Lei lavora per la Troika o presso la BCE aspettiamo le elezioni tedesche e solo dopo il condono totale del debito greco se ci sarà parleremo di stabilizzazione o mamma santissima …
Sfortunatamente non lavoro per nessuno (essendo disoccupato) ma cerco di muovermi senza paraocchi …
Dopo le elezioni tedesche il conto della Grecia verrà pagato dai contribuenti europei.
Direi un’azione da “Soccorso Rosso”
Comprendo che era meglio se andava peggio … per alcuni. L’ottimo successo del BB ha avuto come effetto un rinsaldamento della coalizione a tre al potere ad Atene, centro/destra – centro/sinistra – sinistra.
Tra un pò mi aspetto, invece, che all’interno di Syriza esplodano le contraddizioni interne… peraltro già viste quando c’è stata la possibilità di formare un governo di “salvezza” subito dopo le prime elezioni.
Una grande occasione persa per Syriza (e per la Sinistra) che avviò il secondo turno elettorale dopo appena 30 giorni dal primo.
Tsipras si trova ora in Sudamerica. Andrà anche in Argentina … forse sarà il caso che studi il “miracolo” economico avvenuto nel paese che – da un paio di mesi a questa parte – sembra però fare acqua da tutte le parti.
Perfettamente d’accordo con Tommy, ho seguito tutti i tuoi ragionamenti precedenti basati su dati raccolti senza i “paraocchi” da te indicati e ti ammiro molto per come tu sia riuscito a prevedere passo passo tutto quanto è successo dalla ristrutturazione del debito, passando poi per le elezioni greche, fino ad oggi. Non avrai la sfera di cristallo (anche se da maggio ad adesso ce l’hai avuta) ma sei un grande per come ti sei isolato dalla cattiva informazione e hai capito lo scenario in corso. Tanti auguri di buone feste! Senza offesa per tutti gli altri ovviamente
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Questa è una novità … il boomergang del buy-back .
Forse l’autore dimentica che l’importo occorrente per le ricapitalizzazioni bancarie era già stato messo a bilancio … circa 50 MLD ancor prima dell’asta all’olandese … a carico dello stato greco.
Infatti nella mega-tranche che verrà data in questi giorni verrà compresa una quota destinata alle banche. Ma questa era già definita, aldilà del successo o meno del BB.
Quello su cui si discute ora è se la seconda tranche, possa essere messa in carico all’ESM anzichè allo Stato.
Infine per le banche acquisivano liquidità dall’ELA al 3% per comprare poi i tre/semestrali emessi dallo Stato. Con gli EFSF ricevuti dal BB otterranno liquidità all’1%.
Ora si attende che la BCE riammetta i new-GGB quali collaterali. Le banche greche ricompreranno con gli EFSF avuti in concambio … e il ciclo riprenderà …