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CFNAI INDEX… LA NOSTRA BUSSOLA D’ORO!

Scritto il alle 08:34 da icebergfinanza

Come più volte osservato mentre in molti seguono vari indici ed indicatori, che spesso e volentieri tengono in considerazioni indicatori aleatori come i mercati finanziari  per osservare la forza di questo ciclo economico Icebergfinanza guarda a differenza di molti all’indice CFNAI espressione del distretto manifatturiero di Chicago il più grande degli Stati Uniti.

Si tratta di un indice depurato da tutte quelle componenti che nulla hanno a che fare con la realtà economica fondamentale, come i mercati azionari o le volatili dinamiche dei tassi e degli spread.

Le altre nostre stelle polari fondamentali sono il CAPE SHILLER e il REAL GDP ma siamo consapevoli che in un ambiente drogato e manipolato dalla liquidità delle banche centrali e dagli HFT nel breve e medio termine l’analisi fondamentale è inutile!

Diamo un’occhiata a quanto accade, ricordando che sotto il livello di meno 0,7 questo indice ha una probabilità del 100 % nell’individuare le future recessioni! Ciò che conta è la tendenza e il dato di ieri non mancherà di modificare sensibilmente la media a tre mesi quella meno volatile.

L’indice Cfnai, che misura l’andamento dell’attività economica nel distretto della Fed di Chicago, si è attestato a -0,87 punti nel mese di agosto dai -0,12 punti registrati a luglio (dato rivisto). Lo ha reso noto la stessa Fed di Chicago in un  comunicato. La media mobile a 3 mesi, che rappresenta un dato più significativo, si è attestata ad agosto a -0,47 punti, dai -0,26 del mese precedente (dato rivisto).

Maggiori informazioni sono reperibili sul sito delle Federal Reserve di Chicago qui

Un simile dato mensile non si verificava dal giugno del 2009, data ufficiale della fine della recessione tecnica precedente, non certo quella reale proseguita ad oltranza. Era dall’agosto del 2010 che tutti i sottoindici non uscivano contemporaneamente negativi.

La media a tre mesi, ovvero la tendenza è quella da osservare nei prossimi mesi, ma l’indicatore in questione ha una probabilità del 100 % di segnalare una recessione ogni qualvolta scende sotto di 0,7 punti.

Questo è quanto accaduto nei mesi prima della ” Grande Recessione” iniziata nel dicembre 2007!

 

2008:05 -0.34 -0.51 -0.17 -0.30 -1.32 -1.22 -0.78
2008:04 -0.65 -0.43 -0.14 0.08 -1.15 -1.17 -0.75
2008:03 -0.37 -0.39 -0.15 -0.29 -1.20 -0.94 -0.74
2008:02 -0.25 -0.34 -0.19 -0.36 -1.15 -0.74 -0.64
2008:01 -0.25 -0.11 -0.15 0.02 -0.48 -0.37 -0.39
2007:12 -0.03 -0.30 -0.15 -0.11 -0.59 -0.47 -0.42
2007:11 0.09 -0.03 -0.09 -0.02 -0.06 -0.31 -0.28
2007:10 -0.44 -0.28 -0.10 0.03 -0.77 -0.45 -0.40

Come si può notare l’indice scese per la prima volta sotto 0,7 due mesi dopo l’inizio ufficiale della recessione!

In quella del 2001 addirittura l’indice CFNAI anticipò quella ufficiale.

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2001:06 -0.48 -0.59 0.00 -0.45 -1.51 -1.25 -0.62
2001:05 -0.58 -0.47 0.04 0.13 -0.87 -1.09 -0.57
2001:04 -0.35 -0.70 0.06 -0.36 -1.36 -1.11 -0.59
2001:03 -0.34 -0.37 -0.01 -0.35 -1.05 -1.03 -0.59
2001:02 -0.51 -0.36 0.02 -0.07 -0.93 -0.83 -0.48
2001:01 -0.48 -0.33 0.02 -0.32 -1.12 -0.67 -0.43
6 commenti Commenta
Scritto il 25 Settembre 2012 at 08:57

Mi hai bruciato sul tempo! Ottimo Andrea!

giobbe8871
Scritto il 25 Settembre 2012 at 15:00

Andrea Mazzalai mitico come sempre :mrgreen: 😉

giobbe8871
Scritto il 25 Settembre 2012 at 15:01

dopo il 6 november arriva l’uragano 😈 😉 non solo economico ma anche politico 😈

Rivoluzione etica e democratica !

billbill
Scritto il 25 Settembre 2012 at 16:45

E questa volta sono uccelli senza zucchero!!!!!!!!

PG
Scritto il 25 Settembre 2012 at 17:17

Un grande come sempre. Questa da non esperto mi sa che è a sensazione una previsione fondatissima. Sono dati storici e come tale non mentono.

Un saluto a tutti e al nostro capitano

icebergfinanza
Scritto il 27 Settembre 2012 at 14:44

New York, 27 set. (TMNews) – Il Prodotto interno lordo americano è aumentato dell’1,3 per cento nel secondo trimestre secondo la revisione finale; al di sotto delle attese degli analisti che si aspettavano un aumento dell’1,7 per cento.

Di revisione in revisione la recessione americana si fa sempre più evidente !

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