SPAGNA: LA QUIETE PRIMA DI UNA NUOVA TEMPESTA!
Non che l’inutile opinione dei signori del senno di poi ci interessi particolarmente ma mentre ci godiamo la quiete prima di un’eventuale nuova tempesta, sarebbe meglio non dimenticare che … Moody’s proseguirà la revisione del rating ‘Baa3’ della Spagna per un possibile taglio fino alla fine di settembre. L’agenzia statunitense vuole infatti avere più informazioni sulle necessità finanziarie della banche iberiche e su natura ed entità del fondo permanente salva-Stati, che riceverà il via libera dalla Corte Costituzionale tedesca il prossimo 12 settembre. “Ma Moody’s non esclude la possibilità di un intervento immediato qualora la capacità della Spagna di rifinanziare il proprio debito in scadenza dovesse peggiorare repentinamente, spingendo il Paese a cercare un sostegno esterno aggiuntivo al programma di ricapitalizzazione bancaria”, ha precisato. (Teleborsa)
Nessun problema, ogni tempesta, ogni uragano è un’occasione da non perdere, l’ultima grande occasione prima del possibile diluvio universale che la chiromanzia colloca nel 2013 dopo la fine del calendario Maya…
Ancora una settimana, durante la quale il governo spagnolo dovrebbe presentare la finanziaria 2013, ennesimo bagno di lacrime e sangue…
Proprio ieri mattina il Financial Times aveva dato conto di una trattativa serrata che sarebbe in corso tra la Spagna e le autorità europee per arrivare ad una formalizzazione nella richiesta di aiuti comunitari. Della delicata questione hanno parlato Monti e Rajoy, in particolare sull’aspetto che continua ad essere irrisolto: la definizione delle cosiddette condizionalità, in altre parole gli impegni che i Paesi si assumono nel momento in cui battono cassa. E proprio sul fronte spagnolo è in corso una significativa svolta, destinata ad avere ripercussioni anche sull’Italia. Rajoy ha confidato a Monti la sua intenzione di chiedere aiuto, ma di essere preoccupato dalla durezza delle condizioni e dalla presenza in Europa di Paesi-ultras sempre pronti ad alzare l’asticella. E che queste siano le preoccupazioni di Rajoy, è stato lui stesso a rivelarlo ad alcuni giornalisti spagnoli, in un incontro senza telecamere e microfoni: la Spagna, prima di avviare una procedura vuole sapere con certezza se essa «è necessaria», a «quali condizioni» e soprattutto se potrebbe contare sul placet «di tutti i Paesi membri».
L’Italia non assiste indifferente alla querelle. Per qualche tempo, sull’argomento, si sono agitate due scuole di pensiero contrapposte. La prima: se la Spagna chiede il salvataggio, poi l’attenzione si sposta sull’Italia, secondo la già sperimentata catena del contagio, sull’anello diventato più debole. L’altra opzione, che alla fine sembra aver prevalso nel governo Monti, è diversa, anche se non esprimibile chiaramente: vada avanti la Spagna, sperimenti lei le condizionalità, le possibili opacità del Memorandum e poi, anche sulla scorta di quel test, l’Italia potrebbe chiedere il supporto dello scudo anti-spread, laddove se ne ravvisasse la necessità. LaStampa
Come vedremo tra poco, ci ha pensato il mitico Polillo, sottosegretario a non si sa cosa ad avvertire la speculazione via Bloomberg.
Nel frattempo Schauble e la Merkel non perdono occasione per ricordare al mondo intero che la Spagna non ha bisogno di un salvataggio… figurarsi con l’esposizione delle banche tedesche a miliardi di euro contaminati dalla “spagnola”
A proposito della Grecia… Intanto il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schäuble ha messo in guardia dalle speculazioni, che servono a qualcuno e fanno danni. Schaeuble ha risposto così a una domanda sulle indiscrezioni circolate su un possibile nuovo taglio del debito, il terzo bail-out. Un’ipotesi che era stata rilanciata dal ceo di di Commerzbank, Martin Blessing. Schaeuble ha smentito e ribadito di attendere il rapporto della troika. Sole24Ore
Figurarsi poi se poteva mancare l’immancabile der Spiegel che da quando è iniziata la crisi non ha mai trovato alcun riscontro alle sue fantasie…
Il buco delle casse di Atene, secondo la Troika, è il doppio rispetto a quanto preventivato: 20 miliardi di euro, invece degli 11,5 stimati all’inizio. Dati che non distendono certo il clima d’incertezza sulle sorti della Grecia. Anche il firewall eretto a protezione dell’eurozona, però, potrebbe aumentare vigorosamente, arrivando a poter contare su una potenza di fuoco fino a 2 mila miliardi di euro. Forze quadruplicate rispetto alle risorse a disposizione del Meccanismo di Stabilità Europeo Esm (500 miliardi di euro) grazie ad un escamotage non del tutto nuovo: il cosiddetto effetto leva.
È lo Spiegel on line, oggi, a rivelare le anticipazioni dell’attesissimo rapporto della Troika sulla situazione finanziaria della Grecia. Ma il settimanale tedesco anticipa anche le mosse allo studio nell’eurozona per rendere possibile un “eventuale salvataggio di Spagna e Italia”. Che il buco del bilancio di Atene fosse maggiore delle stime iniziali era già stato anticipato dallo stesso magazine tedesco: nelle scorse settimane era infatti venuto fuori che il fabbisogno finanziario era di 14 miliardi, 3 in più di quanto inizialmente preventivato.
Anche questi numeri però erano ancora parziali – come probabilmente quelli di oggi – e le stime lievitano, insieme alle richieste del governo greco, che reclamerebbe due anni di tempo in più per il risanamento dei conti. Si tratta, come noto, di un tema estremamente spinoso, proprio in Germania: Berlino ha già ripetutamente affermato di non esser disposta a concedere proroghe ad Antonis Samaras, anche se l’atteggiamento nei confronti di Atene si è visibilmente ammorbidito.
“Più tempo significa più soldi”, ha detto però fino a qualche giorno fa il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. E una richiesta di nuovi aiuti, al Bundestag, forse non passerebbe: non senza mettere in seria difficoltà la maggioranza di Angela Merkel. Ticinonews!
Bisogna sempre inventarsi qualcosa qualcosa per movimentare la quiete, troppa calma in giro, troppa fiducia, troppo ottimismo, troppe illusioni, buon divertimento!
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