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OSCAR GIANNINO E L’ INFLAZIONE GALLO…PPANTE!
Andiamo a leggere cosa scrive il buon Giannino sul Messaggero a proposito dei numeri della crisi…
…Nel breve invece di continuare a incorporare per banche, famiglie e imprese italiane spread di finanziamento nell’ordine di 450 pinti base, occorrerebbe pensare a un programma straordinario di dismissioni pubbliche da collateralizzare il più possibile in Bce, in modo da ridurre o annullare di fatto il ricorso al mercato per il prossimo semestre di emissioni pubbliche.
Giavazzi e Alesina hanno proposto una modalità, altre ce ne sono…
Tenetevi forte perchè tra un pò vi racconto la valenza della proposta di Giavazzi e Alesina…
Poi, Giannino continua a friggere e rifriggere le sue proposte nell’olio dell’abbattimento del debito pubblico tramite cessione di attivi di Stato aggiungendo che udite, udite…
Senza di questo altre ricette possibili passano per il ritorno alla lira, cioè per una drastica diminuzione del valore di attivi e risparmi prima che la svalutazione possa trainare l’export, e con costi di materie prime e semilavorati comunque alle stelle e inflazione galoppante.
Svalutazione e quindi inflazione galoppante…o meglio gallo dopante!
Prendiamo il dizionario e cosa scopriamo… Tipo di inflazione (v.) caratterizzato da un aumento progressivo dei beni difficilmente controllabile. Questo accade quando il tasso annuo di inflazione è superiore ad una media del 7-9% annuo e sale fino al 15-20% ed anche più.
Uauuu… si parte da un minimo del 7 % e si sale sino al 20 %!
Peccato che, come abbiamo già visto in Svalutation, la svalutazione dopo il famigerato 1992 ci ha fatto bene, i numeri siano ben altri …
Tabella inflazione annua Gennaio 1992 – Dicembre 1992
N | Periodi | Inflazione annua | Inflazione mensile | Inflazione Media Valore parziale | Indice Dal | Indice Al |
1 | Gennaio-1991 Gennaio-1992 | 5.9% | 0.6% | 5.9% | 103.4 | 109.5 |
2 | Febbraio-1991 Febbraio-1992 | 5.7% | 0.5% | 5.8% | 104.2 | 110.1 |
3 | Marzo-1991 Marzo-1992 | 5.5% | 0.5% | 5.7% | 104.8 | 110.6 |
4 | Aprile-1991 Aprile-1992 | 5.5% | 0.4% | 5.7% | 105.2 | 111 |
5 | Maggio-1991 Maggio-1992 | 5.6% | 0.5% | 5.6% | 105.6 | 111.5 |
6 | Giugno-1991 Giugno-1992 | 5.4% | 0.3% | 5.6% | 106.1 | 111.8 |
7 | Luglio-1991 Luglio-1992 | 5.2% | 0.2% | 5.5% | 106.5 | 112 |
8 | Agosto-1991 Agosto-1992 | 5.1% | 0.3% | 5.5% | 106.8 | 112.3 |
9 | Settembre-1991 Settembre-1992 | 4.8% | 0.2% | 5.4% | 107.3 | 112.5 |
10 | Ottobre-1991 Ottobre-1992 | 4.8% | 0.4% | 5.4% | 107.8 | 113 |
11 | Novembre-1991 Novembre-1992 | 4.9% | 0.7% | 5.3% | 108.5 | 113.8 |
12 | Dicembre-1991 Dicembre-1992 | 4.9% | 0.3% | 5.3% | 108.8 | 114.1 |
– | Inflazione Media annua | 5.3% | —— | —— | 106.2 | 111.8 |
Tabella inflazione annua Gennaio 1993 – Dicembre 1993
N | Periodi | Inflazione annua | Inflazione mensile | Inflazione Media Valore parziale | Indice Dal | Indice Al |
1 | Gennaio-1992 Gennaio-1993 | 4.7% | 0.5% | 4.7% | 109.5 | 114.7 |
2 | Febbraio-1992 Febbraio-1993 | 4.5% | 0.3% | 4.6% | 110.1 | 115.1 |
3 | Marzo-1992 Marzo-1993 | 4.4% | 0.3% | 4.6% | 110.6 | 115.5 |
4 | Aprile-1992 Aprile-1993 | 4.5% | 0.4% | 4.6% | 111 | 116 |
5 | Maggio-1992 Maggio-1993 | 4.4% | 0.3% | 4.5% | 111.5 | 116.4 |
6 | Giugno-1992 Giugno-1993 | 4.7% | 0.6% | 4.6% | 111.8 | 117.1 |
7 | Luglio-1992 Luglio-1993 | 4.9% | 0.3% | 4.6% | 112 | 117.5 |
8 | Agosto-1992 Agosto-1993 | 4.7% | 0.1% | 4.6% | 112.3 | 117.6 |
9 | Settembre-1992 Settembre-1993 | 4.8% | 0.3% | 4.6% | 112.5 | 117.9 |
10 | Ottobre-1992 Ottobre-1993 | 4.9% | 0.5% | 4.7% | 113 | 118.5 |
11 | Novembre-1992 Novembre-1993 | 4.5% | 0.3% | 4.6% | 113.8 | 118.9 |
12 | Dicembre-1992 Dicembre-1993 | 4.4% | 0.2% | 4.6% | 114.1 | 119.1 |
– | Inflazione Media annua | 4.6% | —— | —— | 111.8 | 117 |
Ovviamente non dimenticate ll’altra perla a firma Mario Monti…
“Il 13 settembre 1992, quando Amato annunciò la svalutazione in Tv, sembrava un fatto essenzialmente italiano mentre in effetti è stato di portata più generale. Questo può arrecare consolazione.
Potremmo dire: “non siamo stati gli unici a saltare, ma anzi siamo stati i primi a vedere la strada da seguire”. … “non siamo stati gli unici a saltare, ma anzi siamo stati i primi a vedere la strada da seguire”. “non siamo stati gli unici a saltare, ma anzi siamo stati i primi a vedere la strada da seguire”. “non siamo stati gli unici a saltare, ma anzi siamo stati i primi a vedere la strada da seguire”. ire ire ire ire…
Contestualizzate quanto volete ma non è affascinante la storia!
Però può anche portare a considerazioni più preoccupate su come altri paesi stanno cercando di reagire alla crisi dello Sme e come noi stiamo cercando di reagire”.
In che senso?
“Nel senso che vi è una tendenza in Italia a considerare la svalutazione come uno degli elementi positivi del nuovo panorama, anche da parte di coloro che fino al 13 settembre scorso si erano pronunciati a favore del mantenimento del cambio. Io sono tra questi e perciò mi sono chiesto ogni tanto in che cosa fosse giusta e in che sbagliata la posizione che poi è stata smentita dai fatti”.
E che risposte si è dato?
“Un punto dove certamente ho visto male riguarda le conseguenze inflazionistiche”. Perché l’ inflazione è bassa….
“Un punto dove certamente ho visto male riguarda le conseguenze inflazionistiche”Un punto dove certamente ho visto male riguarda le conseguenze inflazionistiche”Un punto dove certamente ho visto male riguarda le conseguenze inflazionistiche “
”Sì, per ora non ci sono stati effetti”. C’ entra anche la recessione…. “C’ entra la recessione, c’ entra l’ accordo sul costo del lavoro, c’ entra un’ abitudine a calcolare meglio da parte di tutti gli acquirenti sia imprese sia consumatori. Chiunque venda qualcosa fa più fatica di prima a far salire il prezzo di ciò che vende. Ma non possiamo ancora escludere che, alla lunga, un effetto inflazionistico ci possa essere”.
Alla lunga dell’inflazione NESSUNA TRACCIA aggiungo io!
Mi raccomando tenetevele per Voi queste cose, non fatele girare in rete, non condividetele, lasciate che le leggende metropolitane scorrano fluide e buona iperinflazione a tutti ma soprattutto buona inflazione gallo dopante!
E soprattutto se vedete Giannino fategli sapere che in una depressione in una feroce debt deflation l’inflazione è solo un sogno di mezza estate!
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Andrea,
l’analisi va bene ma sappiamo che il ritorno alle valute nazionali non è possibile se non passando attraverso qualcosa che assomigli ad una esplosione nucleare.
quindi ?
Giannino secondo me è un grande fossero cosi coloro che ci amministrano sarebbe un altro paese. Il suo discorso è relativo ad abbattere il debito o togliamo 400 mld oppure pagheremo sempre 60 mld di interessi anno. Altra soluzione se la BCe decidesse di abbonarci parte del debito ma non ci credo.
L’iperinflazione se fossimo fuori dall’euro sarebbe reale perchè saremmo al livelli dell’albania….
poi ci si chiede perchè le persone credono…..basta continuamente propalare sui media le stronzate e queste diventano realtà…..
fuori dall’euro semplicemente svaluteremo di un x %….ridaremmo competività alle nostre imprese…
ciò non toglie che dovremmo ristrutturare la P.A. ed eliminzare 80% dei parlamentari,che tanto non servono a un beneamato cazzo di niente, fare un vero federalismo dove le risorse spese equivalgono alle proprie entrate pef regione o macro regione, nord-sud-centro.
c’ è una vera contraddizione nella politica keynesiana..ovvero in teoria si espande in recessione e si rientra in espansione..però sta di fatto che nessun politico in espansione rientra , ciò è contrario alla sua possibiltà di vittoria elettorale…come sempre tra realtà e teoria ci sta un oceano
Gianni Z.
fuori da monti fuori dall’euro….
Senza polemica, ma dove avete letto che uscire dall’Euro equivale ad un esplosione nucleare o all’Albania ?? Cioe’ se siamo alle opinioni, ognuno ha la sua e sono tutte rispettabili. Ma se diamo per appurato una cosa solo per sentito dire…
A me non risultano studi pubblicati di economisti al riguardo, da quel che capisco non hanno la capacità di calcolare il costo diretto dell’operazione se non con metodi empirici, e molti di loro sono dell’opinione che i costi sarebbero di molto inferiori all’attuale cannibalizzazione.
Per ora sono fermo alle valutazioni (per quanto non sempre concordanti) di Bagnai, Cesaratto, Brancaccio, Borghi, ed i soliti noti Krugman e Feldstein…
PS: Chiedo scusa Andrea non ti incluso nella lista per non tirarti per la giacchetta…
Giannino, il noto dandy emulo di von Hayek, ha recentemente presentato la sua lista: Sedizione liberale. Non se ne sentiva il bisogno, ad onor del vero, ma in Italia uno 0,3% non si nega a nessuno – e poi, puoi sempre vendere i voti.
Per presentare la lista e darsi un tono, qualche settimana fa Giannino ha organizzato un congresso a Firenze, coadiuvato da Taradash, Guido Crosetto, Straquadanio, Mario Sechi, Arturo Diaconale. Insomma, le menti migliori del moderno pensiero liberale.
Mancava il divino Otelma; in compenso Sgarbi si è fatto il “partito della Rivoluzione” imperniato su un programma che da la misura dello spessore culturale del celebre polemista a gettone : “No alle Regioni, sì alle case chiuse”.
Si dicono convinti che la stragrande maggioranza dei cittadini chieda a gran voce “soluzioni liberali”. Pensano di organizzare delle “primarie aperte all’americana”, e si propongono la realizzazione di riforme istituzionali, tra cui il “rafforzamento dei poteri decisionali del leader eletto e di controllo Parlamento”.
Inevitabile ricordare Totò. Eh già. Adesso le riforme le facciamo fare a questi qui. Ma mi faccia il piacere…
Va da sé che la cessione di sovranità è uno dei cardini del programma dei coscritti di Giannino. Per come la vedo io, accettare la cessione di sovranità in nome dell’Ue è un’idiozia. La tragedia è che gli unici ad opporsi a questa scelta demente, e a criticare la gestione Monti sono i cioccolatai dell’Idv e della Lega nord. La sinistra è in coma da anni. Quindi…
Come diceva Flaiano, la situazione è grave, ma non seria.
**
Il professor Bagnai ricorda che quando l’euro svalutò del 35% rispetto al dollaro nei suoi primi due anni di vita, il tasso di inflazione aumentò soltanto dello 0,7%.
Bagnai sottolinea che l’esperienza storica e la letteratura scientifica concordano nel dire che quando c’è una svalutazione, in media una percentuale del 10-20% di essa si trasferisce sull’inflazione. Ossia, se usciamo dall’euro è ipotizzabile che la conseguente svalutazione sia nell’ordine del 20%, corrispondente al differenziale di inflazione cumulato rispetto alla Germania dall’adozione dell’euro, e il relativo coefficiente di inflazione, vale a dire il trasferimento della variazione del cambio sui prezzi interni (pass through) è di circa 0,1/0,2. Niente di spaventoso né di ingovernabile, come invece ripetono insistentemente i media.
Lo si desume da studi scientifici ben noti, tra cui: Giancarlo Gandolfo, 2002, International Finance and Open Economy Macroeconomics, Berlin, Heidelberg: Springer Verlag, pag. 290, dove si cita, uno studio della Banca centrale del Brasile, le cui conclusioni stabiliscono che nei paesi OCSE (fra cui l’Italia) il pass through è molto basso, molto più basso che nei paesi emergenti.
Tra l’altro, dopo la svalutazione tra il ’92 e il ’93 il tasso di inflazione scese – non salì – dal 5 al 4%.
Ben detto Francesco. Volevo augurare buone ferie a tutti. Pero’ mi raccomando fate come me, portatevi dietro il portatile con la chiavetta!
una precisazione..il prof. Bagnai indica uscita euro in virtu di studi economici, poi interviene l’ ideologia e rimaniano bloccati al keynes-socialista.
Gianni z.
Si deve capire che bisogna riportare lo stato, come P.A. , entro i limiti dell’essenziale e sottoporre il bilancio al vincolo di non più del 35% tax rate, tutti il resto sono soldi buttati nel cesso della politic clientelare.
Sinceramente al sottoscritto importa poco delle ideologie a me interessa farvi notare che vi stanno prendendo per il culo senza dati e senza fondamento e nessuno verifica!
italywip@finanza,
ilcuculo@finanza,
Che ti pare sino ad ora Cuculo lo scoppio di un petardo?
Studi o no , il mondo dal 1992 è cambiato. A mio giudizio uscire dall’euro vorrebbe dire comprare petrolio, gas e materie prime prezzi altissimi e con uno stato come il nostro il tutto sarebbe proiettato sui prezzi finali. A parte un’ inflazione difficile da calcolare , dovresti anche cambiare tutti i sistemi fiscali, di pagamento tra aziende, informatici, legali ( dato che non era prevista per costituzione europea..) . Si può fare, ma deve essere un percorso lungo e graduale, a quel punto forse non avrebbe più senso…
L’esempio secondo me sarebbe l’Argentina…che cmq ha materie prime..
Non diciamo fesserie sull’iperinflazione fuori dall’euro siamo seri se non continuiamo a fare i topolini e seguiamo il primo pifferaio che passa…
sta di fatto che non siamo riusciti come paese a gestire un passagio lira / euro facile facile…cambio fisso, doppia valuta, zero frontiere…e come Italiani pensiamo di poter gestire una valuta a cambio giornaliero ? io dubito….
Poi L’euro in se per se starebbe in piedi ,ma ad altre regole che non vogliono essere attuate.
Fiscalità , esercito, politica, tassi d’interesse fissi e soprattutto un taglio del debito di alcuni paesi un po per riforme ( e qui appoggio Giannino ) e un po tramite BCE
Abbi pazienza, ma se proseguiamo con i “secondo me” non si va lontano.
che l’Euro in se per se stia in piedi mi sembra sia smentito dai fatti, il concetto e’ semplice :
la moneta di un Paese ha il valore che ha non perche’ scritte su una tavola della Legge, ma perche condizionata da un incontro tra domanda/offerta.
Se il Paese vincola la propria valuta ad una area economicamente piu’ forte… beh succede quello che succede adesso a Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Cipro, Irlanda… e che era successo nel 1992 con lo SME.
Visto che la Grecia ci mostra ora cosa succede nel perseverare in un progetto infausto (non paragono Grecia e Italia dal punto di vista dei fondamentali, sia chiaro), preferirei trarne debito insegnamento piuttosto che toccare con mano.
Ora sono convinto che ogni opinione sia rispettabile, e rispetto profondamente la tua, ma mi pare che le evidenze siano -come dire- EVIDENTI….
Bye
Giannino è reticente sulle conseguenze della Globalizzazione, sull’incidenza della tecnologia nel mondo produttivo.
Parla di debito pubblico da tagliare, tagliare, tagliare, dice sempre che i tagli non debbano essere però recessivi. Non ha mai detto di tagliare-licenziare migliaia di impiegati pubblici in verità, a onor del vero…e questo a me va bene. 😉 Ma credo sia uno stratagemma per aumentare il consenso in visione delle prossime elezioni.
Ma tifa troppo per i Crucchi, e questo stona. 😈
Lo spread è alto per colpa del debito pubblico elevato.
si si , R. Mundell ringrazia.
e a London come mai è basso , pure a Tokio ?
No, ho detto che uno stato non può uscire dall’euro liberamente e ordinatamente, non è previsto dai trattati, non sono previsti i meccanismi, se ci fosse un brake-up sarebbe una esplosione devastante
Cazzate te lo tieni per te. Io ho le mie idee tu hai le tue , sta di fatto che viviamo in una situazione che deve essere riformata in toto e L’Euro è uno dei problemi ,ma non è l’unico
Viviamo in un sistema del tutto sbagliato, in Italia poi non ne parliamo.
Politica, PA, Imprenditori che sono mezze calzette, leggi finte che non tutelano nessuno, banche ed imprese che han fatto ca..o volevano per anni…., Sindacati del 1900 , mafia ecc ccecc
Se esci dall’Euro hai la Lira e tutto il sopra….questa è la verità.
Mazzalai tu sei del Nord-est e non sei un Chicago Boys …ehh 😉 😀
Neppure Alcide De Gasperi era un Chicago Boys , eppure con Enrico Mattei riusciva sempre ad avere la fiducia dei vincitori Americani.
Su alcune cose sono d’accordo,ma se vuoi essere competitivo, devi anche riformarlo il paese se non lo si fa, hai solo una moneta che vale come il Bat thailandese e nulla che funziona.
Il che è un grosso rischio.
Tutto può e deve essere rivisto, riformato, tenendo in considerazione delle famiglie e dell’impresa ITALIANA.
La prima è quella di uscire dall’euro, con la nuova £ira svalutata del 20%. Altrimenti se la si svaluta di più abbiamo i panzer dei Crucchi al Brennero.
e per non essere umiliati ancora da sti fetentoni di crucchi, la Banca d’Italia deve allearsi con la FED. 😉
@ ilcuculo
Mi hai fatto venire la curiosita’, ho trovato i seguenti articoli
1) di Antonio Maria Rinaldi (Univesità di Napoli)
http://www.rischiocalcolato.it/2012/08/uscire-dalleuro-tecnicamente-si-puo-altrimenti-perche-avrebbero-tutti-cosi-paura-delle-minacce-della-finlandia-patti-segreti-antonio-maria-rinaldi-interviene-direttamente-su-rischio-calcolato.html
2) Paolo Becchi (Università di Genova)
http://www.byoblu.com/post/2012/07/28/Uscire-dallEuropa-si-puo!-Ecco-come.aspx
bye
E allora perche la Grecia secondo i tedeschi e meglio che se ne vada… Hanno distrutto regole e trattati con la stessa facilita che un bimbo ama buttare giù un castello di carte! Ma di quali regole parliamo il trattato di Stabilita infranto da Germania e Francia e’ stato bypassato con il consenso di tutti alla faccia delle regole!
Italwip accantoniamo il fatto che siamo tutti d’accordo sulla necessita di riformare questo Paese e guardiamo alle sfumature! Che facciamo vendiamo i gioielli di casa o andiamo a prendere i gioielli in casa di colori che soprattutto privati hanno contribuito a questa crisi accumulando immensi patrimoni evadendo ed eludendo. Mettiamocelo bene in testa senza la spesa pubblica a sostegno dell’orgia di debito e fallimento privata la depressione sarebbe iniziata due anni fa. Io non sono d’accordo a gettare incentivi fiscali nel mercato immobiliare i dell’auto come hanno fatto gli americani o ha socializzare le perdite delle banche ma questo non toglie che senza lo Stato tutte le stronzate liberiste o neoliberiste deregolamentate sarebbero finite nella spazzatura insieme alle loro ideologie!
Si puo uscire dall’euro …Poi e’ tutto questione politica
http://www.lavoce.info/articoli/-europa/pagina1002665.html
Se in giro c’e qualche povero idiota che se la prende con il Trentino Alto Adige in rete non fateci caso ce l’ha con il sottoscritto e’ talmente vigliacco da non fare il nome che si sbrodola addosso quotidianamente le sue insicurezze…
Andrea
a parte riformare questo paese, cancellare tutta la classe politica e dirigenziale e creare almeno 5 riforme serie ( LAvoro, Pensioni, Stipendi PA, Scuola e ricerca, Sanità) su cui siamo d’accordo , si deve ragionare anche su una cosa.
Partendo dal presupposto che si esca dall’euro.
1) Il tuo debito rimane. ( cambia valuta ma rimane)
2) Per annullarlo o usi l’inlfazione o lo abbatti e per abbatterlo non hai grossi mezzi.
3) Altri ti devono finanziare in Lire perchè tu da solo duri meno di 1 secondo, e secondo te chi non è stato pagato ti rifinanzia? Potresti comprartelo stile giapponese,ma la vedo molto dura in questo paese.
Tutto si può , Io più che uscire punterei su un’ alleanza dei mercati deboli d’europa che riescano a fissare regole più toste nei confronti dei Big ( finlandia, paesi bassi, germania, austria)-
Poi sono opinioni chi vivrà ..vedrà
Ma io non sono favorevole all’uscita dall’Euro, le cazzate sono il paragone tra l’Italia e l’Albania.
Se anche qui ci mettiamo a scrivere facendoci ispirare da organi diversi dal cervello andiamo male.
Comunque come ha sempre scritto Andrea, che oggi sono sicuro non ha cambiato idea, l’Italia ha tutto quello che serve per superare il guado se non ci sparano addoso.
L’Italia non deve chiedere aiuto, deve pretendere di avere un supporto dalla BCE per contenere il tasso di rifinanziamento a livelli sensati , che per l’Italia significherebbe il decennale tra il 4 ed il 5% e via via fino al BOT annuale tra 1,5 e 2%.
Tutto il resto è speculazione.
Ma la speculazione sui titoli a scadenza è un gioco al massacro.
La speculazione o bolla immobiliare o azionaria può in qualche modo essere gestita, dilazionata, mascherata…. (usate le parole che vi pare)
La speculazione su titoli obbligazionari a scadenza è come una bomba a orologeria che non si può più disinnescare.
Una volta che qualcuno ha pagato 130 o 140 un titolo che a scadenza vale 100 senza se e senza ma ha buttato una bomba nel sistema finanziario he si può spostare ma che immancabilmente alla data fissata esplode. dove espolde?
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Ottima analisi Andrea! Stamattina in bici ascoltavo una vecchia canzone
“Non e` la fame me l’ ignoranza che uccide!
Combatti il terrore, prova a dargli faccia e nome”, e mi e’ venuto in mente il tuo blog.
E’ il compito che ti sta affidando la Storia: lottare contro chi semina ignoranza e terrore.