ITALIA… TASSE E POCHI GRILLI PER LA TESTA

Scritto il alle 16:20 da icebergfinanza

Dopo gli ormai leggendari meno tasse per Tutti o meno tasse per Totti come preferite, in una lunga intervista al Corriere della Sera,  il nuovo ministro dell’economia rigorosamente bocconiano tanto per cambiare Vittorio Grilli ci racconta che …

” Le tasse, specie sul lavoro, sono troppo elevate, ministro. I malumori sono giustificati.

«Intanto le abbiamo ridotte».

Scusi?

 «Sì, quello che si dimentica è che l’aumento dell’Iva al 23 per cento era già previsto per legge». È stato solo rinviato al luglio del 2013. «E cercheremo di creare le condizioni perché non aumenti del tutto. La spending review del ministro Giarda consente risparmi al di là delle cifre di cui si parla in questi giorni. Si possono ridurre ancora le agevolazioni fiscali e assistenziali, intervenire sui trasferimenti alle imprese, le ipotesi sono tante».

Si Ragazzi le tasse ve le hanno ridotte perchè Voi che non avete studiato alla Bocconi  non riuscite a capire che per ridurre le tasse basta che qualcuno non riesca ad aumentarvele ulteriormente, perchè il resto era già tutto previsto per legge.

Ma non è finita qui ascoltate anche l’altra perla, si quella dei liberali bocconiani all’amatriciana a proposito della sottoscrizione forzosa di debito pubblico di cui abbiamo parlato venerdi…

 «Io non credo alle virtù di prestiti forzosi, la mia cultura liberale fa sì che certe soluzioni non mi convincano». E allora? «Non potremo vivere all’infinito con un fardello così pesante sulla testa degli italiani? «La strada praticabile è quella di garantire, con un programma pluriennale, vendite di beni pubblici per 15-20 miliardi l’anno, pari all’1 per cento del Pil». Un po’ poco, ministro. «No, tutt’altro, se lei pensa che già abbiamo un avanzo primario, cioè prima del pagamento degli interessi sul debito, del 5 per cento e calcoli una crescita nominale del 3 per cento, cioè tolta l’inflazione all’1, vorrebbe dire ridurlo del 20 per cento in 5 anni».

Figuriamoci se i liberali si convincono che a certe soluzione non c’è alternativa…per loro è principalmente una crisi di debito pubblico e va risolta alienando solo i beni dello Stato essenza della predica quotidiana dello showman Giannino.

Io invece aggiungo che questa è principalmente una crisi di debito privato, originata da un eccesso privato e va risolta forzosamente alienando beni privati o tramite sottoscrizione di debito forzosa.

Non ci sentono o non ci arrivano, ma non è colpa loro se non ci arrivano! Ci arriveranno eccome se ci arriveranno non manca poi molto!

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16 commenti Commenta
andrea.mensa
Scritto il 16 Luglio 2012 at 20:13

caro Capitano, ovviamente io sono un signor nessuno, soprattutto nel campo del trading, ma visto che si parla spesso di questioni più generali, una risposta, almeno del tipo “stai sostenendo una cazzata” me la aspetterei, e, se motivata mi permetterebbe al limite di replicare.
Io sostengo che , raggiunto il pareggio, anzi, un attivo primario, l’Italia potrebbe imporre il “ricatto del creditore” che ho già altre volte illustrato.
Non avendo bisogno di ulteriore credito ( avendo azzerato gli interessi) se non il rinnovo, alle nuove condizioni dei vecchi titoli, una volta tanto il signor “mercato” si prenderebbe una stecca sui denti.
D’altronde il “mercato” non è forse fatto da tutti gestori di capitali che NON servono ai loro proprietari per vivere (ne ora ne domani) e che quindi possono anche permettersi di giocarseli sui mercati finanziari ?
Quali le controindicazioni ?
Praticamente portare allo 0,5% ( ad esempio) gli interessi su tutto il debito sovrano ( almeno quello espresso in BTP, CCT, ecc …. ovvero tutti quei titoli su cui è ANCORA da pagare l’interesse), porterebbe ad un risparmio per lo stato di una settantina di miliardi l’anno, col quale risparmio ridurre la tassazione sulle imprese e quella indiretta.
Non potrebbe nemmeno esser considerato un default, in quanto la restituzione del capitale sarebbe comunque garantita….. magari a 20 o 30 anni, ma garantita con titoli allo 0,5 di interesse! e allle proteste del signor mercato, rispondere semplicemente ” o così o niente”.
Cosa ne direste come “manovra per la crescita “??

icebergfinanza
Scritto il 16 Luglio 2012 at 20:36

Negli ultimi tempi qualche troll quotidianamente sempre lo stesso non
appena esce un post si precipita a cliccare il pollice verso e rating 1! Rilassati abbiamo capito chenon ti siamo simpatici!

icebergfinanza
Scritto il 16 Luglio 2012 at 20:40

andrea.mensa@finanza,

Giuridicamente impossibile da applicare alle emissioni precedenti e Impraticabile sulle future purtroppo Andrea. Ho l’impressione che questa volta non lasceranno la preda sino a quando non l’avranno scannata!

andrea.mensa
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:08

icebergfinanza,

impossibile ? per favore spiega perchè !
basta ricalcolare le cedole, e i titoli in scadenza rimborsarli con altri titoli, appunto al 0,5% e scadenza 20 anni. non li vogliono ? bene non li prendano. dove sta il problema ? non lo ha forse fatto l’argentina ?
il problema nasce sempre e solo allorchè occorra NUOVO finanziamento, nel qual caso si realizza il “ricatto del creditore” che finanzia ma alle SUE condizioni. ma se NON occorre NUOVO credito ?

andrea.mensa
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:10

icebergfinanza,

giuridicamente non sarebbe molto diverso da un “concordato fallimentare” anzi , sarebbe un “haircut” di percentuale assai minore !!

ilcuculo
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:12

andrea.mensa@finanza,

Si può fare, si chiama DEFAULT !

andrea.mensa
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:17

ilcuculo@finanza,

no….. il default prevede la NON restituzione del capitale, o l’abbattimento comntemporaneo , secondo una percentuale , di tutto il debito in essere.
questo sarebbe SOLO l’abbattimento degli interessi !

ilcuculo
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:22

andrea.mensa@finanza,

Se alla scadenza non restituisci ciò che è stabilito nel contratto sei insolvente . Punto .

andrea.mensa
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:25

ilcuculo@finanza,

no cuculo …. il fatto che non sia definito giuridicamente il taglio A POSTERIORI degli interessi, non vuol dire che non lo si possa fare. Forse POI lo definirebbero anche, ma per ora non c’è

icebergfinanza
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:30

ilcuculo@finanza,

Chiamiamolo default selettivo o insolvenza parziale se non si rispettano i rendimenti proposto in cambio della sottoscrizione .

andrea.mensa
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:32

icebergfinanza,

chiamiamolo pure come vogliamo, ma un creditore di fronte all’alternativa di procedure lunghe e comunque dispendiose, non si accontenterebbe di rimetterci qualcosa pur di recuperare la maggior parte del capitale ?

andrea.mensa
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:33

andrea.mensa@finanza,

vi sono concordati al 60%, qui sarebbe un concordato al 5%…. chi non lo accetterebbe?

andrea.mensa
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:39

cari tutti
non voglio aver ragione a tutti i costi, ma piuttosto di andare incontro ad un default stile argentina ( che tra l’altro è di nuovo in bilico) oppure a quanto accarà a breve a Grecia, o Irlanda o Portogallo, non pensate che i “mercati” finirebbero con l’accettare un concordato che abbattesse gli interessi a livello “germania”. Con un taglio del genere, l’Italia avrebbe forse più numeri della germania stessa come affidabilità !

andrea.mensa
Scritto il 16 Luglio 2012 at 21:56

beh… comunque vada, io inviterei a cominciare a pensare in modo differente da quello in cui tutto diventa inevitabile.
Le novità bisogna prima pensarle, per poterle realizzare, e questa è una regola che non credo vi sentiate di confutare.

ilcuculo
Scritto il 16 Luglio 2012 at 23:11

Ma la domanda è un’altra.

Cosa è inevitabile ? Ciò che non vuole essere evitato, anzi ciò che viene attivamente perseguito.

Io credo che il “mercato” della finanza sia oggi soggetto a numerose e potenti forze che agiscono in modo non coordinato in direzioni differenti.

Da un lato c’è nell’economia USA (+UK) un obiettivo di lungo periodo che è la disgregazione dell’euro, purtroppo è un obiettivo di lungo periodo che cozza contro obiettivi di breve periodo.

Dall’altro c’è un sistema bancario insolvente che ha bisogno che la sorgente della iquidità non si secchi mai.

Il denaro è come l’acqua, vicino alla sorgente è buono, man mano che si allontana si inquina e perde valore. Ma le banche sono sedute sulla sorgente.

Se FMI parla di azioni da intraprendere al più presto , di azioni non convenzionali, non sta certo parlando di risanamento di bilanci , di tasse di privatizzazioni e pensioni, ed altre amenità che lavorano sul lungo periodo.

Stanno chiedendo alle banche centrali di aprire senza riserve il rubinetto della liquidità e di pomparla a forza nel sistema.

Stiamo parlando di 3000-5000 miliardi almeno e la Merkel intando fa le pulci all Grecia, alla Spagna, al ESM …

The solution for pollution is diluition…

andrea.mensa
Scritto il 17 Luglio 2012 at 10:06

la domanda , a mio avviso è:”come controbattere ai mercati, quando si comportano da usurai” applicando tassi di interesse destinati a provocare il fallimento del debitore inevitabile a quelle condizioni.
essendo la classica previsione che si autoavvera, cisarà pure un modo di non farsi schiavizzare da essi.

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