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GRECIA: SWAP O NON SWAP E’ FORSE QUESTO IL DILEMMA?
Nelle settimane scorse abbiamo seguito in diretta lo sfoglio della margherita greca, abbiamo scoperto insieme molte ombre e nebbie che circondano la triste realtà di un Paese che è sostanzialmente fallito, ma che come nel film “Weekend con il morto ” deve essere tenuto in piedi a qualunque costo per non rappresentare un precedente pericoloso per la comunità europea, sempre che di comunità vi sia qualche traccia in Europa.
I risparmiatori stanno assalendo le banche per aderire allo swap greco e gli investitori istituzionali supplicano di venire accettati! Mi tornano in mente i giorni precedenti al fallimento di Lehman Brothers…la calma prima della tempesta!
Questa sera alle 21.00 verrà comunicato il risultato delle adesioni ma anche se a pensare male si fa peccato è difficile togliersi dalla testa l’ombra che in qualunque maniera si concluderà lo swap “l’aggiustamento” dei risultati non è un’opzione da escludere visto il sistema in cui viviamo, un sistema nel quale le regole si cambiano alla luce del giorno e quando sono leggi, l’interpretazione soggettiva è la regola.
L’obiettivo del 90 % nelle adesioni è impensabile, osserveremo con interesse cosa accadrà nel caso il governo greco sia costretto ad attivare le famigerate CAC!
«Le autorità greche comunicheranno l’esito dello swap quando si chiuderà l’offerta, cioè domani (oggi per chi legge, ndr) alle 21»: lo ha comunicato un portavoce della Commissione Ue, spiegando che l’Ue «aspetta di vedere i risultati finali prima di commentare». Aspettiamo anche noi, ansiosi, pur convinti fin d’ora di un dato inoppugnabile: lo swap andrà in porto solo truccando i numeri, perché la percentuale di partecipanti è ben al di sotto del 75%, ma non si può far terminare la sciarada greca con l’epilogo che merita, il default. No, bisogna andare avanti ancora per un po’, per tutelare le banche, il mercato dei credit default swaps, i derivati in genere, ma soprattutto il mercato obbligazionario sovrano dell’eurozona, ovvero il maledetto debito.
D’altronde, «un default incontrollato della Grecia può costare all’economia internazionale oltre mille miliardi di euro e potrebbero servire aiuti internazionali a Italia e Spagna». È la stima – ad capocchiam, come dicono i latini – che la Federazione internazionale delle banche, Iif, indica in un rapporto di febbraio reso noto però martedì pomeriggio: per l’Iif, che rappresenta i creditori privati della Grecia, «è complicato sommare tutte le eventuali passività con precisione, anche se è difficile pensare come non possano superare i mille miliardi». Strano timing, però, quello scelto dai banchieri per rendere noto il loro report da pelle d’oca: due giorni prima della data finale dello swap. Come mai? Semplice, a oggi, infatti, lo swap non si avvicina nemmeno lontanamente alla percentuale di consensi necessari e quindi appare a forte rischio (è scritto nero su bianco sulla proposta ufficiale redatta dal governo greco, sotto il 75% viene annullata ogni operazione). ILSUSSIDIARIO
OGGI SAPREMO SE LAGRECIA E’ LA NUOVA ARGENTINA!
Comunque vada non dimenticatevi gli ultimi due articoli sulla questione greca, dietro le righe sembra essere nascosta l’architrave della crisi che verrà!
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Strano che i mercati siano cosi tranquilli in una giornata cosi importante per l economia mondiale, no?
Forse ormai nessuno si preoccupa piu’ e si vive alla giornata tanto ormai come dici tu Andrea le regole possono essere cambiate in ogni momento…
Credi comunque che la giornata di domani e il w/e saranno movimentate?
Non so se avete visto l altra sera su ballaro’ mi pare il servizio sul Portogallo…mah…stona un po con quel che diceva il politico riportato da Andrea secondo il quale il Portogallo non fara’ la fine della Grecia..