GRECIA: ILLUSIONE PURA SILENZIO PARLA IL MAESTRO!
Visto che in Europa e non solo coloro che non sanno imparare insegnano e suggeriscono come uscire da questa crisi, l’inno dell’incompetenza nella quale una gerarchia tende a salire sino a raggiungere posizioni nelle quali esaltare il proprio fallimento, utilizzando l’inganno per creare una nuova illusione, andiamo ad ascoltare uno dei massimi esperti di dinamiche del debito sovrano mondiale, Kenneth Rogoff, autore insieme a Carmen Reinhart di un meravigliosa raccolta empirica che sintetizza oltre 800 anni di storia delle crisi sovrane in un’intervista al DerSpiegel
Nell’illusione che i lettori di Icebergfinanza non conoscono viste le numerose analisi che spiegano come una debt deflation ha bisogno di molti anni per assorbire i precedenti eccessi, Rogoff sottolinea come i mercati si stiano semplicemente adattando all’idea di una ripresa lenta e incerta rendendosi conto che non vi sarà alcun boom in qualunque momento presto.
Le previsioni di molte banche centrali e degli analisti di Wall Street sono pura illusione, illusioni che hanno come riferimento una ripresa da una normale recessione del dopoguerra ma questa è una ripresa da una imponente crisi del credito, da una devastante crisi finanziaria associata ad una crisi immobiliare, un animale molto raro e diverso.
Secondo Rogoff la mentalità che questa sia solo una grande recessione ha portato a politiche economiche e decisioni sabagliate come la fine prematura del quantitative easing in America e in Europa la convinzione che vi sia dietro l’angolo una ripresa che permetterà di evitare alla politica ulteriori difficili decisioni in materia di debito sovrano.
Si una ripresa su cui si basa anche l’illusione greca, numeri che non arriveranno con nuovi salvataggi necessari all’orizzonte, un orizzonte che profuma sempre più di ciliegi del Sol Levante!
SPIEGEL:Why would a selective default for some European countries be less harmful than say, a US government default?
Rogoff: Greece, Portugal and Ireland are tiny. Greece and Portugal in particular are at the early stages of being advanced economies; they are still closer to emerging markets. And emerging markets default all the time without bringing down the global economy. If the United States or Germany were to default, it would be an entirely different matter. I don’t mean the kind of technical default the US faced if Congress had not raised the debt ceiling. Had that blunder occurred, it would have been quickly corrected, albeit there would have been some lasting damage. Most likely, the US would have had to pay slightly higher interest rates for decades after. But the US situation is very different from Europe where some countries are fundamentally bankrupt.
SPIEGEL: If you look at the hysterical reaction of the financial markets, do politicians even still have a chance to rein in the power of speculators?
Rogoff: The stock markets had built in pretty rapid growth. Now they see they were too optimistic. Wall Street, the Federal Reserve and others had all bet on pretty brisk growth and that was plain wrong.
SPIEGEL: What have politicians done wrong on both sides of the Atlantic during the latest financial crisis?
Rogoff: I just cannot understand how President Obama made so many concessions in the latest negotiations over the debt ceiling. He was holding all the cards and he was still stared down by the Tea Party. He should have said: “I do not negotiate with terrorists. If you want to bring down financial markets, it will be on your head. I am going to behave normally and responsibly.” Instead, he got gamed into making giant concessions, and this has weakened the presidency. Perhaps the damage will not be lasting, but then next time the president may have to prove him or herself willing to accept a short technical default rather than give in.
SPIEGEL: And the Europeans? Chancellor Angela Merkel was very reluctant to agree to a bailout for Greece.
Rogoff: It is not easy for a politician to do what needs to be done if it is unpopular. Greece needs a massive restructuring plan, Portugal as well, probably Ireland, too. Ultimately, Germany has to guarantee all the central government debt in Spain and Italy, and that will be very painful. If Italy and Spain are to be kept in the euro area, then unfortunately the Germans will have to acknowledge that Europe is going to be a transfer union for some time to come.
Secondo Rogoff, la Grecia è solo la punta dell’iceberg Portogallo e Irlanda non sono distanti…
DAVOS – Dopo la Grecia sara’ il Portogallo a dover avviare una ristrutturazione del debito sovrano. E c’e’ un’alta probabilita’ che lo debbano fare anche Irlanda e Spagna. Lo ha detto l’economista Kenneth Rogoff, professore alla Harvard University, a margine del meeting annuale del Forum economico mondiale, sottolineando che ”l’Italia e’ un caso borderline, dove potrebbe verificarsi solo un problema di liquidita”’.
”E’ chiaro che avremo bisogno di ristrutturazioni in Grecia e Portogallo, probabilmente anche in Irlanda – dove potrebbe bastare la ristrutturazione del debito delle banche – e anche probabilmente in Spagna, se si include il debito del settore privato, le grandi banche”, ha detto Rogoff, aggiungendo che l’Italia ”e’ un caso borderline, dove potrebbe verificarsi solo un problema di liquidita”
In questi anni Icebergfinanza ha condiviso con Voi la base empirica delle grandi crisi finanziarie, vi ha spiegato per quale motivo questa crisi sarà la più lunga e profonda della storia!
Chi ha orecchie per intendere, intenda gli altri si accomodino, l’illusione continua!
Nel fine settimana è stata spedita la nuova analisi dal titolo “STRONG BUY ITALIA” un viaggio nell’Italia che verrà, osservando le dinamiche che ci attendono nelle prossime settimane per gettare le basi per i prossimi anni.
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