ITALIA: FIRENZE LA WALL STREET DEI MEDICI!
Se Icebergfinanza è riuscito ad intravvedere da lontano questa crisi ancora nel 2006 prima di molti altri è stato grazie ai suggerimenti della storia, alle dinamiche della Grande Depressione e della “Lost Decade” giapponese, allo studio e alle ricerche sulle grandi crisi finanziarie e alla realtà empirica che è diventata la nostra stella polare insieme allo studio dell’economia comportamentale, alla neuroeconomia e alle scienze cognitive.
In molti dimenticano che l’economia è nata in Italia, culla della cultura, nel mondo si parlava italiano e il nostro patrimonio storico e culturale è inestimabile.
Come scrive Wikipedia … Il Banco dei Medici (1397-1494) fu la più grande e famosa banca d’Europa nel corso del XV secolo.[1] Vi sono molti studiosi che ritengono la famiglia Medici sia stata per un certo periodo la famiglia più ricca d’Europa.[2] Con questa ricchezza, acquisì potere politico prima a Firenze e successivamente in Italia ed in Europa. I Medici diedero un contributo notevole allo sviluppo della contabilità con il miglioramento del libro mastro attraverso l’inserimento del sistema della partita doppia che rendeva più evidenti crediti e debiti.[3] Giovanni di Bicci de’ Medici fu il primo Medici a costituire una sua banca, e mentre divenne influente nel governo fiorentino, soltanto suo figlio Cosimo de’ Medici, che divenne gran maestro nel 1434, fu capo non ufficiale della repubblica fiorentina.
Diamo un’occhiata a questo splendido scorcio di storia italiana che LINKIESTA ha pubblicato ieri per andare oltre la solita frenesia speculativa che spesso e volentieri assale il mondo degli uomini bambini…
La grande crisi bancaria del Trecento a Firenze culminò con un collasso simultaneo di numerosi istituti e i cui effetti dalla finanza si propagarono all’economia reale. Non fu una esperienza che portò consiglio: tanto la caduta fu forte e pesantissima quanto fu veloce e impetuosa la risalita con i nuovi attori finanziari. E i protagonisti del Quattrocento fiorentino furono i Medici, intorno a cui si costruirà un’aureola straordinaria di mito. Ma c’era un problema strutturale, allora come oggi, che nel Quattrocento veniva invece enfatizzato come fonte di elevati guadagni: la leva.
Vi dice niente la leva, la leva finanziaria, l’indebitamento…
C’era un problema strutturale nel modello bancario fiorentino del Quattrocento e questo problema era invece enfatizzato come fonte di elevati guadagni: la leva. (È strano come la storia si ripeta…). Le Banche avevano pochissimo capitale di riserva. Tra attivo e passivo nelle banche vi era un forte sbilanciamento. La liquidità non era considerata una riserva strategica. I presidi dei rischi erano subordinati al raggiungimento di elevati risultati di breve. Le filiali avevano prestiti incrociati tra di loro e gli impieghi, anche se effettuati da filiali differenti e a clienti diversi non avevano una adeguato livello di de-correlazione. Nel sistema bancario fiorentino del Trecento vi era stato un elevato livello di interconnessione dei rischi, nel Quattrocento questo livello fu minore ma non vi erano i contrappesi per evitare una caduta. Guardando la recente crisi del 2008 non si può non pensare a come gli stessi problemi si ripresentino oggi con nomi diversi: si parla della necessità per le banche di avere un elevato Core Tier 1, di porre in atto misure per evitare il rischio sistemico ecc.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/storia-bancaria-firenze#ixzz1mCWCbMI2.
Agli inizi del Novecento, nella New York dei grandi banchieri, era Firenze l’icona del massimo splendore da emulare: quando si costruì il Palazzo della Federal Reserve l’architetto si ispirò a Palazzo Vecchio, a Palazzo Pitti e soprattutto a Palazzo Strozzi, a cui l’ingresso della prestigiosa costruzione newyorkese sembra simile. La “banca delle banche” di New York, con i suoi enormi caveau doveva simboleggiare la nuova Firenze. C’era dunque nelle élite finanziarie anglosassoni una profonda ammirazione per il mondo fiorentino.
Chiunque dimentica il nostro passato è destinato a riviverlo e credetemi di asini che volano con le loro fantasie e illusioni nella finanza ce ne sono molti!
Nel fine settimana è in arrivo la nuova analisi dal titolo “STRONG BUY ITALIA” un viaggio nell’Italia che verrà, osservando le dinamiche che ci attendono nelle prossime settimane per gettare le basi per i prossimi anni.
Chi fosse interessato all’analisi ANNO 2012: ESPLOSIONE DEL DEBITO! che fa il punto sui rischi e stelle polari del 2012 può richiederla con una libera donazione cliccando sul banner in cima al blog o QUI
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Truffa truffa ambiguità…..(fonte: blurating.com)
“Ubs ha sospeso alcuni dei sui trader in relazione a un’indagine internazionale su diverse banche sospettate di aver cospirato per manipolare il Libor, il tasso interbancario londinese. Secondo quanto riporta il Financial Times citando fonti vicine alla situazione, il colosso bancario svizzero – che non ha commentato la vicenda – avrebbe sospeso nel 2011 e a gennaio 2012 un numero imprecisato di trader, tra cui Yvan Ducrot e Holger Seger, in attesa di accertare se abbiano effettivamente manipolato i tassi di riferimento sui prestiti. La Commissione della concorrenza svizzera – Comco – sta indagando su 12 grandi istituti di credito americani, europei e giapponesi sospettati di aver influenzato, traendone profitti illeciti, i tassi Libor e Tibor, relativi ai prestiti interbancari, sui mercati di Londra e Tokyo.
L’inchiesta riguarda inoltre operazioni sul mercato dei derivati: le banche si sarebbero infatti messe d’accordo sul prezzo d’acquisto e di vendita di questi prodotti, a condizioni vantaggiose per loro ma non per la clientela. L’inchiesta si è allargata nelle ultime settimane, provocando licenziamenti, e sospensioni nelle banche coinvolte, tra cui Ubs, Deutsche Bank, Rbs, Jp Morgan e Citigroup. Ubs ha già fornito alle autorità informazioni su possibili irregolarità poste in essere e ha dato disponibilità a collaborare.
Tra i trader sospesi dal colosso elvetico tuttavia, scrive ancora il Financial Times, almeno due hanno detto di non avere ben chiara la motivazione alla base del loro allontanamento dalla banca. Ubs era stata scossa l’anno scorso da uno scandalo legato a operazioni di trading non autorizzate, che avevano causato un buco in bilancio da oltre due miliardi di dollari”