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GRECIA: ACCORDO RAGGIUNTO … NELLA FARSA GRECA!

Scritto il alle 10:45 da icebergfinanza

 

Mentre il Der Spiegel spara a zero sulla farsa greca ed europea sostenuta quotidianamente dai media controllati dalle lobby bancarie e politiche sostenendo che commissariamento o altro le ultime richieste della Germania dimostrano quanto assurde sono diventate le trattative sulla situazione greca… è ora di finirla con questa tragicommedia…

” It’s Time To End the Greek Rescue Farce Whether it be an escrow account or a budget
commissioner, the latest demands by Germany show just how absurd negotiations
over Greece’s future have become. It is high time to bring an end to this tragicomedy.”

… in Grecia si incominciano a bruciare bandiere tedesche…

(ASCA) – Roma, 7 feb – Hanno bruciato una bandiera tedesca, trascinato il Paese
nella morsa di un nuovo sciopero generale. I greci tornano in piazza per
protestare contro le nuove misure di austerity che il governo di Atene studiera’ nei
prossimi giorni. Perche’, secondo indiscrezioni, sarebbe gia’ stato raggiunto
l’accordo con i rappresentanti della troika (Fmi, Ue e Bce), al fine di ottenere
un altro piano di aiuti internazionali. E per Atene l’intesa si tradurrebbe in una nuova ondata di licenziamenti. Secondo una prima stima circa 15mila dipendenti pubblici perderanno il lavoro entro il 2015; i salari minimi subiranno un forte abbassamento e nuove misure di rigore richieste dall’Europa verrano introdotte dal premier ad interim Lucas Papademos per scongiurare il default.

Ieri abbiamo scoperto che il fallimento della Grecia in fondo non è un problema anche se in molti non sono d’accordo.  ( …ma quanti sono tra portavoce, presidenti, vicepresidenti, consiglieri, commissari che parassitano sull’illusione europea a nostre spese con stipendi allegramente distributi, quanto costa in realtà questa imponente macchina di burocrati …)

Il presidente della Commissione Ue Barroso ha ribadito che nessuno  vuole la Grecia fuori dall’Euro anche perché l’addio di Atene alla  moneta unica costerebbe più che il suo salvataggio. «Vogliamo che la Grecia  resti nell’Euro» ha affermato il portavoce della Commissione europea Olivier Bailly, e parla di «uno scenario speculativo e poco
probabile ma che purtroppo esiste». Categorico il vicepresidente della Commissione, Antonio Tajani: «l’addio di Atene è un periodo ipotetico dell’irrealtà».  Però nei corridoi dei palazzi di Bruxelles non si fa che parlare di default. Ha fatto scalpore una dichiarazione del commissario europeo, Neelie Kroes, secondo cui l’eurozona può sopravvivere a un addio di Atene all’Euro. «Quando un paese membro lascia non significa che allora l’intero edificio crollerà».  Intanto il  termine ultimativo del 13 febbraio si avvicina sempre di più.(Il Tempo )

Come scrive il Corriere della Sera si tratta in fondo solo di …

“Cinque persone chiuse in una stanza a discutere, per cinque ore: alla fine uno dice «nessun accordo», e un altro «c’è un accordo sui punti base, ci rivediamo domani». Nella tragicommedia della crisi greca succede anche questo: i partiti della maggioranza che  sorregge il governo hanno respinto in via di principio le richieste dei creditori-finanziatori internazionali che per concedere 130 miliardi di nuovi aiuti esigono nuove misure di austerità, tagli delle tredicesime e  quattordicesime e riduzione dei salari del settore privato” La promessa-ultimatum del ministro dell’economia Evangelos  Venizelos e anche della Ue – «chiuderemo entro domenica notte il negoziato sul debito» – non è stata rispettata: e se non è un totale nulla di fatto, pochissimo ci manca. (…) Al 13 febbraio è stato fissato l’ultimo termine tecnico per evitare la bancarotta, che scatterebbe il 20 marzo alla scadenza di 14,5 miliardi di titoli di Stato. Le richieste obiettivamente dure giunte da oltre frontiera hanno provocato una valanga di «no». I sindacati di Atene parlano di «ricetta mortale» dell’austerità perché propizierebbe sempre di più la ecessione” (Corriere della sera, p. 9)  

Secondo il Wall Street Journal, sembra che la Banca centrale europea abbia fatto delle concessioni importanti a proposito del suo portafoglio di titoli greci, ovvero sembra che abbia accettato di scambiare i titoli che ha acquistato in questi anni e mesi sul secondario ad un prezzo nominale inferiore a quello di costo, ovvero è disposta a scambiare titoli greci con le obbligazioni emesse dal famigerato  fondo europeo di stabilità finanziaria in maniera che poi la stessa Grecia prima o poi accetti di rimborsare lo stesso fondo EFSF al prezzo con il quale la BCE ha acquistato i titoli.

Fantastico no l’EFSF emetterà bond sotto la pari, ad un prezzo inferiore al loro valore nominale che restituirà alla scadenza per 11 miliardi di euro e indovinate chi metterà la differenza per coprire le perdite del EFSF senza contare che invece le singole banche centrali non parteciperanno all’accordo.

La socializzazione delle perdite continua perchè di tutti questi soldi i greci non vedranno un centesimo serviranno tutti a foraggiare banche tedesche e francesi fallite.

In attesa di volare in America il professor Monti diffonde ottimismo sulla moneta europea e sussurra che oggi un fallimento greco sarebbe meno pericoloso per il nostro Paese…

– L’Italia è stata a lungo al centro del mirino per la crisi, ma attraverso le riforme di questo governo “tecnico” è riuscita a rialzarsi e oggi è «molto meno esposta al rischio di un default della Grecia, rispetto a pochi mesi fa – assicura il premier – Se il default fosse avvenuto prima, le conseguenze per l’Italia sarebbero state estremamente serie». Se, ora, l’esposizione non è più così pessima, Monti ricorda che «i sacrifici necessari che gli italiani devono fare non sono un’imposizione di Bruxelles, della Germania o dell’Unione Europea, ma piuttosto un passo necessario da compiere su suggerimento dell’Europa e nel loro stesso interesse. Nell’interesse nostro e delle future generazioni di italiani». (Corriere della Sera )

Oggi vi verrà raccontato che alla fine ha prevalso il buon senso che la Grecia è salva e che in fondo è stato tutto un brutto sogno…in attesa della Realtà, nascosta dietro l’angolo della storia.

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2 commenti Commenta
icebergfinanza
Scritto il 8 Febbraio 2012 at 22:13

Oggi però il Wall Street Journal, tramite il proprio sito internet, ha parzialmente ridimensionato le indiscrezioni di ieri. La decisione in merito all’Official sector involvement (Osi), cioè il coinvolgimento della Bce nella ristrutturazione del debito greco, non avverrà fino a quando le trattative fra governo ellenico e troika non saranno ultimate. La road map prevede infatti diversi passaggi prima della conclusione dell’emergenza di Atene. Il primo passo è quello di approvare il nuovo piano di austerity della troika. I tre partiti del Paese, nonostante i continui ritardi, dovrebbero ultimare e siglare il memorandum d’intesa entro il minor tempo possibile. Questo documento dovrebbe essere passato al vaglio dell’Eurogruppo, in modo da essere approvato. Nel frattempo, Commissione europea e Banca centrale europea andrebbero a valutare in che modo agire sul fondo Efsf. Non solo. I creditori privati, guidati dalla lobby bancaria Institute of international finance (Iif), hanno già pronto il programma di swap di bond ellenici, il Psi, che dovrebbe lavorare insieme all’Efsf, che fungerebbe da garante per il settore bancario in caso di ulteriori perdite. In sostanza, una specie di paracadute per gli istituti di credito coinvolti. L’obiettivo del Fmi è quello di concludere tutti i passaggi entro il 15 febbraio. Per fare questo, l’assetto della ristrutturazione del debito deve essere pronto entro il 13 febbraio, data entro la quale la Grecia dovrebbe ultimare gli ultimi dettagli.

billbill
Scritto il 9 Febbraio 2012 at 23:30

Monti continua a straparlare quando dice che grazie alla sua manovra ora siamo più al sicuro. Ma allora bastava una manovra di 15 miliardi in più, aumentando tasse e benzina e 4 liberalizzazioni mal fatte? Non è che non eravamo messi poi così male come tutti i servi dei banchieri ci vogliono ancora far credere? Oppure quei 1000 miliardi dell’ LTRO contano un pochino di più di quei 15 superpropangandati e supersofferti?
Basta buffonate: ma cosa fanno gli Italiani, dormono proprio?

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