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GOLDMAN SACHS: IL COUNTDOWN DEI DERIVATI!
CORRADO Ragazzi…è un brutto momento ma PASSERA’!
Affascinante decisamente affascinante un altro banchiere che si avvia a vivere una nuova esperienza di servizio alla Patria, in questo mondo nel quale il conflitto di interesse è solo una vaga opinione e le dimissioni cancellano la Storia.
Sia ben chiaro la Storia sussurra che sono i politici e i sovrani quelli che hanno procurato più danni alle nazioni, politici conniventi e sempre interessati allo scranno, ma oggi la Realtà è un’altra abbiamo bisogno di una rivoluzione politica, di un cambiamento radicale verso la Responsabilità e il Bene Comune. Utopie? Vedremo!
E’ affascinante ascoltare bocconiani alla noisefromamerica o chicago boy suggerisci quotidianamente il lato buono della speculazione. Qui abbiamo passato il segno, qui stiamo parlando di crimini contro l’umanità, ingenua ed indifesa, lasciamo perdere le favole e vediamo di trovare un giusto compromesso, di mettere un limite alla decenza.
Probabilmente qualcuno pensava che solo a Wall Street si trova la porta girevole che porta direttamente al governo ma come abbiamo visto anche in passato spesso e volentieri la Storia si ripete anche in Italia!
Ma passiamo oltre, in attesa che la Verità figlia del Tempo si manifesti, andando ad osservare dietro le quinte della nebbia di questo tempo, dietro l’impero di Goldman Sachs & Company.
Certo che gli ultimi due articoli di Icebergfinanza hanno fatto scuola se anche i grandi quotidiani incominciano ad occuparsi del lato ombra della finanza! Lasciamo perdere la politica, chissenefrega di destra o sinistra ora è il momento di raccontare la Verità senza sostenere nessuno, lasciando alla Consapevolezza del lettore il compito di trarre le conclusioni.
Sentite quello che ci racconta Le Monde…
PARIGI – Goldman Sachs governa l’Europa? Posta in questo modo, la domanda può far sorridere. Ma la stampa francese s’interroga sull’influenza esercitata dalla banca d’affari statunitense: Mario Draghi ne è stato vice-presidente per l’Europa dal 2002 al 2005, Mario Monti consigliere internazionale dal 2005, mentre Lucas Papademos, nuovo premier greco, era governatore della banca centrale del suo paese quando Goldman Sachs truccò i conti del paese. A sottolineare i rapporti tra l’istituto americano e diversi leader europei è Marc Roche, corrispondente di Le Monde a Londra e soprattutto autore di un libro di rilevo : ‘La Banca. Come Goldman Sachs dirige il mondo’, premiato nel 2010 con il Premio del libro di economia.
Roche non è un adepto delle teorie del complotto e mette in guardia dalle semplificazioni : “Le reti non possono far tutto, l’efficienza della rete Goldman Sachs è oggi minore. Monti e Draghi sono sorvegliati dalla stampa, i deputati, le Ong”. In un articolo per il suo quotidiano, Roche sostiene che “le antiche complicità mantenute dagli ex banchieri centrali sono meno utili di fronte a politici sensibili all’impopolarità dei professionisti della finanza, considerati i responsabili della crisi”. Inoltre, la nuova generazione di industriali rispetta meno il vecchio establishement e chiede trasparenza. Ma proprio questa manca a Goldman Sachs, scrive ancora Roche : “La banca ama piazzare i suoi uomini senza lasciar mai cadere la maschera. Per questo i suoi uomini ligi nascondono questa filiazione quando danno un’intervista o conducono una missione ufficiale (come fu il caso di Monti, che si è visto affidare nel 2010 uno studio sul mercato unico europeo dal presidente della Commissione)”.
Se Draghi è stato un banchiere di Goldman Sachs, Monti ne è stato solo un consigliere internazionale. E molti altri europei hanno lavorato per gli americani : l’ex commissario irlandese Peter Sutherland; l’ex dirigente della Bundesbank e della Bce Otmar Issing; Lord Griffiths, che fu consigliere di Margaret Thatcher; Petros Christodoulou, ex della banca è oggi responsabile dei mercati alla National Bank of Greece, il più grande gruppo bancario greco. Non c’è niente di illegittimo, ma Roche, interrogato dal sito Rue89, sottolinea l’imbarazzo dei protagonisti : “Monti e Draghi dissimulano che hanno lavorato alla Goldman Sachs o recalcitrano a parlarne. Perché? Senza dubbio perché si vergognano, la banca è oggi molto contestata, è un’istituzione sulla difensiva”.
Sul web i commenti, più o meno virulenti, impazzano : l’estrema sinistra e si cosidetti ‘sovranistì (cioè i difensori della sovranità nazionale) si sono appropriati l’argomento. E anche Libération, sia pur senza far riferimento alla banca americana, si chiede se i mercati non stiano scavando la fossa alla democrazia. Ma la risposta del quotidiano è rassicurante : “Se il potere politico non è più in posizione di monopolio, non è però scomparso. Meglio ancora : la storia della filosofia politica ci ricorda che la crisi e la guerra sono, par excellence, il momento del potere politico”Repubblica
E ancora sempre in riferimento agli incarichi del civil servant goldmaniani scopriamo che…
(…)Non a caso Peter Denis Sutherland presidente non esecutivo della Goldman Sachs International, membro del Bilderberg Group e presidente onorario della Trilaterale, è stato chiamato a dirigere le operazioni per il salvataggio dell’economia irlandese. Peccato che la Commissione Trilaterale, ideata nel 1973 da David Rockfeller, venga spesso accusata di non essere non soltanto un “think tank” dedito al coordinamento delle politiche di Asia, Europa e Stati Uniti, ma un centro di potere occulto creato – scriveva il senatore repubblicano Barry Goldwater – per sviluppare «un potere economico mondiale superiore ai governi politici delle nazioni coinvolte».(…)A render possibile il raggiro targato Goldman Sachs contribuisce non poco Lucas Papadémos, il premier greco, membro come Mario Monti della Commissione Triennale, chiamato oggi – al pari del “Supermario” nostrano – a salvare la patria in pericolo.
Una patria accompagnata da lui stesso sull’orlo del precipizio quando, da governatore della Banca Centrale di Atene, affida a Petros Christodoulos, un ex gestore di titoli della Goldman, lo scellerato maquillage dei conti ellenici.(…) Ma alla luce dello scenario disegnato da Le Monde è assai interessante anche il “cursus honorum” di Massimo Tononi, il 47enne manager bocconiano nominato nel 2006 sottosegretario all’Economia del governo Prodi dopo una fulgida carriera in Goldman Sachs. Tornato alla Goldman dopo quell’esperienza, Tononi è oggi il presidente di Borsa Italiana, la società di proprietà del London Stock Exchange che controlla Piazza Affari. Una carica assunta lo scorso giugno, poche settimane prima del fatidico decollo dello spread. Uno di quei casi che solo Dio sa spiegare. Non a caso Lloyd Craig Blankfein, presidente dal 2006 della Goldman Sachs e grande finanziatore delle campagne elettorali di Obama, spiega così il suo mestiere di banchiere. «Io faccio il lavoro di Dio»Giornale
Facciamo una piccola pausa e poi ritorneremo alla grande sull’argomento!
Nei giorni scorsi un premeditato innocente errore ha portato al downgrade della Francia prontamente rientrato, una sorta di avvertimento mafioso, un bigliettino sulla scrivania, già pronto da tempo, in qualche angolino dei computer di S&P’s, leggittimo quanto si vuole visto l’enorme deficit del clown Sarkozy.
Roma – L’intenzione della Commissione europea di annunciare un nuovo regolamento per le agenzie di rating sarebbe “pericoloso” perché ha il solo fine di limitare “la qualità e l’indipendenza” del processo di giudizio, secondo il presidente e chief operating officer di Moody’s Investor Services, Michel Madelain.
“La vedo come un’ossessione nello sfidare il processo di rating di per se e per ritenere le agenzie responsabili della crisi del debito in Europa”, si legge nell’intervista concessa per il Le Figaro. “Queste proposte non possono ripristinare la fiducia degli investitori, ne tantomeno facilitare l’accesso delle società e degli stati europei al mercato”.
Roba da piegarsi in due dalle risate, la qualità e l’indipendenza di una serie di opinioni che la storia ha confermato essere solo il frutto di un enorme conflitto di interesse, di manipolazioni, frodi e pressioni dall’alto per ottenere sempre maggiori commissioni. Immagino che i fautori del libero mercato non saranno d’accordo no loro non sono d’accordo su niente va tutto bene, sino a quando possono giocare con i Vostri soldi!
Non dimenticate che chi cerca di screditare Icebergfinanza anche in giro per il WEB è perchè ha paura della Realtà, paura di perdere il suo giocattolo!
Ma torniamo a noi …
Attacco all’Euro, si moltiplicano i sospetti su Goldman Sachs (MF)
Si moltiplicano i sospetti su una regia di Goldman Sachs dietro gli attacchi speculativi all’euro. Secondo indiscrezioni già datate a febbraio del 2010 alcuni hedge fund tra i quali Sac Capital Advisors e Soros Fund Management sarebbero stati “ispirati” da Goldman Sachs nella scommessa su una futura parità euro-dollaro. Non a caso dopo pochi giorni George Soros aveva dichiarato che l’euro rischiava di andare in pezzi. Da Goldman Sachs proveniva anche Henry Paulson, l’ex ministro del Tesoro Usa che aveva promosso il salvataggio delle banche statunitensi da 700 miliardi di dollari. La stessa Goldman Sachs aveva aiutato la Grecia a camuffare le perdite di bilancio che poi sono state smascherati dall’Unione Europea e hanno dato il via alla crisi del debito sovrano. Un’inchiesta del Senato Usa indaga sul fatto che Goldman Sachs avrebbe contribuito a gonfiare la bolla dei muti subprime americani per poi lucrare sul crollo del mattone a stelle e strisce. Con Goldman Sachs hanno avuto rapporti di lavoro il neo premier greco Lucas Papademos, il neo presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, il neo premier italiano Mario Monti. Evidenzia questa serie di coincidenze stamane il quotidiano MF che però sottolinea anche che le debolezze europee permettono a Goldman Sach e agli altri speculatori degli “attacchi finanziari” (Prodi ha stimato in 12 mila miliardi di dollari la potenza di fuoco di Goldman e delle sue “sorelle) che un’Europa più decisa e solidale non potrebbe subire.
Avanti miei Prodi ma come fa ad essere cosi ben informato il buon Prodi…forse che ha letto anche lui l’articolo di ieri di Christine Harper e Michael J.Moore secondo il quale JPMorgan e Goldman Sachs hanno venduto protezioni, assicurazioni sul rischio di fallimento di stati e aziende per la modica cifra di 5.000.000.000.000 di dollari… senza sottolineare quanti di questi sono riferiti ai paesi europei in difficoltà!
L’articolo in questione riferisce che le banche americane di cui i lettori di Icebergfinanza conoscono vita morte e miracoli, non forniscono un quadro completo delle potenziali perdite in uno scenario avverso come quello attuale dando solo numeri di routine ed escludendo l’esposizione ai derivati.
Loro dicono che non c’è bisogno di conoscere i rischi, i numeri che loro forniscono sono al netto della loro fantasia. Nell’ articolo in questione avrete tutto il tempo di sbizzarrirvi con cifre e curiosità, ma riportando quello che molti di Voi già sanno JPM e GS detengono da sole il 43 % di 24.000.000.000.000 di dollari di fantasie varie venduti al mondo intero mentre le prime cinque banche americane costituiscono circa il 97 % del monopolio di questi inutili e demenziali derivati.
Secondo il governatore della Fed di Dallas Fisher queste banche dovrebbero comunicare sia la loro posizione netta che lorda a questi strumenti di distruzione di massa, ma la realtà in questo campo supera la fantasia di miliardi di miliardi di immaginazioni!
La mano di dio, il ceo di Goldman Sachs, Blankfei, ha sussurrato che non bisogna preoccuparsi, non c’è alcun motivo di allarmarsi, si come un bimbo che sta ad osservare l’innesco di un’atomica!
New York – La borsa di New York e’ andata giu’ a candela nell’ultima ora di contrattazioni, subito dopo che Fitch Ratings ha fatto sapere in una nota che ulteriori contagi dalla crisi del debito in Europa sono un rischio per le banche degli Stati Uniti, in uno scenario in cui i prezzi del petrolio, oggi sopra i $100 al barile ($101.74) potrebbero rallentare la gia’ debole crescita economica. Non si e’ mai visto il petrolio a questi livelli durante il periodo autunno/inverno. Nell’after hour i futures sul greggio hanno toccato il massimo di 5 mesi a $102.59.(…) “E’ la paura del’ignoto che spaventa il mercato” h adetto a Bloomberg Madelynn Matlock, a cui fa capo la gestione di $14.5 miliardi del fondo Huntington Asset Advisors di Cincinnati. “Ci possono essere piu’ esposizioni all’Europa di quanto la gente veramente pensi, anche se le banche pensano di esere coperte. Sara’ un mercato duro per un po’ – ha aggiunto la money manager – e l’aumento dei prezzi del petrolio e’ come una tassa sui consumatori”.
Il forte e improvviso calo a Wall Street e’ scattato dopo che Fitch ha fatto sapere che “mentre gli istituti di credito degli Stati Uniti hanno un’esposizione diretta gestibile verso Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna, ulteriori turbolenze in questi mercati rappresentano un serio rischio“, che potrebbe “rendere piu’ scuro” lo scenario per il sistema creditizio americano. WSItalia
Ma certo è tutto cosi gestibile in questa crisi oltre 5 trilioni di dollari di assicurazioni sul nulla, vediamo che succede quando a perderci saranno in tanti, quando il meteorite avrà centrato la terra.A proposito dimenticavo tanti auguri alla Crande Gemania e alle sue banchette ne ha proprio un dannato bisogno!
Cari compagni di viaggio piano, piano ci avviamo verso fine anno all’analisi dedicata a tutti coloro che hanno contribuito al nostro viaggio o vorranno farlo cliccando in fondo all’articolo, dal titolo…
” Datemi una leva e vi distruggerò il mondo“.
Prepariamoci qualcuno continua imperterrito a giocare con l’innesco della madre di tutte le crisi, l’Arca di Noè è pronta!