PER PROBLEMI TECNICI I POST ODIERNI VERRANNO PUBBLICATI NEI COMMENTI! Ci scusiamo per il disagio.

Scritto il alle 08:09 da icebergfinanza
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utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2011 at 11:38

"Sono un promotore finanziario, ma mi sento più che altro un illusionista! Ogni giorno è una lotta tra quello che sento e quello che i grandi manager mi obbligano a dire ai clienti. Sento che non si può andare avanti così, ma dicono: "tutto si sistemerà, del resto è sempre andata così, anzi questa è una grande occasione per investire!!". Sento che siamo schiavi dei nostri debiti, ma dicono: "non disinvestire, piuttosto indebitati, i tassi sono favorevoli! Sento che nulla è più al sicuro, ma dicono:"il fallimento dell'Italia? Una barzelletta!!". Sento che tutto questo collasso finanziario ci deve far cambiar rotta totalmente verso una rifondazione sistemica si ma prima ancora mentale ed interiore, dobbiamo smetterla di raccontarcela per così dire, ma mi dicono, i Guru della finanza, che per porre rimedio a tutto ciò si stanno facendo i calcoli sulla possibilità di rifinanziamento del debito (in pratica ci si cura con il veleno che ti sta uccidendo). Ma da oggi basta!!! Oggi per la prima volta ho detto ad un cliente cosa sento…. E, fatalità, era quello che sentiva anche lui! Ha dato ordine di disinvestire tutto, ha lasciato da parte la smania di rifarsi, quella da casinò, ed insieme abbiamo deciso una nuova via per l'utilizzo del suo denaro. Stavamo pensando di creare un fondo con l'apporto di altri come lui, col quale rilevare o risanare una azienda in difficoltà, con lo scopo di mantenere occupazione nel territorio. Il capitale che ogni investitore/socio apporta, ha vincolo per 5 anni, poi può essere ritornato al titolare effettivo, senza alcun interesse. L'azienda quindi è di fatto liberata dal vincolo di fare utile ad ogni costo".
Amerigo S.

Postato il 12 Ottobre 2011 alle20:41 in Il commento |

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2011 at 11:38

"Sono un promotore finanziario, ma mi sento più che altro un illusionista! Ogni giorno è una lotta tra quello che sento e quello che i grandi manager mi obbligano a dire ai clienti. Sento che non si può andare avanti così, ma dicono: "tutto si sistemerà, del resto è sempre andata così, anzi questa è una grande occasione per investire!!". Sento che siamo schiavi dei nostri debiti, ma dicono: "non disinvestire, piuttosto indebitati, i tassi sono favorevoli! Sento che nulla è più al sicuro, ma dicono:"il fallimento dell'Italia? Una barzelletta!!". Sento che tutto questo collasso finanziario ci deve far cambiar rotta totalmente verso una rifondazione sistemica si ma prima ancora mentale ed interiore, dobbiamo smetterla di raccontarcela per così dire, ma mi dicono, i Guru della finanza, che per porre rimedio a tutto ciò si stanno facendo i calcoli sulla possibilità di rifinanziamento del debito (in pratica ci si cura con il veleno che ti sta uccidendo). Ma da oggi basta!!! Oggi per la prima volta ho detto ad un cliente cosa sento…. E, fatalità, era quello che sentiva anche lui! Ha dato ordine di disinvestire tutto, ha lasciato da parte la smania di rifarsi, quella da casinò, ed insieme abbiamo deciso una nuova via per l'utilizzo del suo denaro. Stavamo pensando di creare un fondo con l'apporto di altri come lui, col quale rilevare o risanare una azienda in difficoltà, con lo scopo di mantenere occupazione nel territorio. Il capitale che ogni investitore/socio apporta, ha vincolo per 5 anni, poi può essere ritornato al titolare effettivo, senza alcun interesse. L'azienda quindi è di fatto liberata dal vincolo di fare utile ad ogni costo".
Amerigo S.

Postato il 12 Ottobre 2011 alle20:41 in Il commento |

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2011 at 12:07

vorrei sapere perchè nessuno dice che il debito italiano è come quello dell'iraq cioè detestabile e di conseguenza non andrebbe pagato se non in minima parte intorno al 20%???

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2011 at 12:14

"vorrei sapere perchè nessuno dice che il debito italiano è come quello dell'iraq"

Vuoi sentirtelo dire?

Te lo dico io allora:Il debito italiano fa schifo

Contento?

kelcri

utente anonimo
Scritto il 17 Ottobre 2011 at 10:05

caro Andrea,
sono mesi che sto seguendo assiduamente i dati economici e i vari indicatori e l'economia reale non mi sembra stia andando poi così male, soprattutto a fronte dei vari proclami di recessioni catastrofiche annunciati dalle varie banche d'affari, che puntualmente poi rivedono le previsioni. Io non so se nel 2012 assisteremo a una recrudescenza della contrazione nella quale già ci troviamo, tuttavia credo sia giusto che principalmente tu, caro Andrea, sappia intrepretare a dovere l'attuale contesto dell'economia reale e eventualmente indicare a noi che ti seguiamo con assiduità e fiducia, in che misura la contrazione economica che sitamo vivendo possa essere più o meno profonda nelle sue varie fasi. Io penso che il ciclo di blanda ripresa cominciato nel 2009 non si sia ancora concluso e inoltre, se non ricordo male eri proprio tu  a suggerire il fatto che anche in clima di deflazione è possibile assistere a momenti di crescita economica. Del resto ormai esiste un tale scollamento tra finanza ed economia reale che non mi stupirei di verificare che i due viaggino per conto proprio. Non possiamo spiegare la poderosa crescita delle nostre esportazioni solo con l'abilità e la volontà delle nostre imprese a restare sul mercato.
Attendo una tua risposta
Giuseppe

Scritto il 17 Ottobre 2011 at 13:17

Caro Giuseppe i dati sin qui riportati riguardano il passato e marginalmente il presente ma la realtà che appare da alcuni indicatori e’ un’altra poi posso sempre sbagliarmi. Nel 2008 la recessione fu annunciata sei sette mesi dopo come tutte le revisioni a me non bastano i dati di ieri se mi esce una buona ripresadelle vendite al dettaglio io la depuro della conpente benzina e energia, se escono 100000 nuovi posti io guardo ai lavoratori part time che tornano vicini ai massimi mai registrato in questa crisi. Per quanto riguarda le virgole inutile prendervi in giro siamo in crisi dal 2008 e non ci siamo mai usciti se non grazie ai numeri di aziende che hanno continuato selvaggiamente a licenziare! Andrea

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