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UN MONDO DI BOLLE: ETICA, STORIA, FILOSOFIA, ECONOMIA COMPORTAMENTALE, PER UN’ECONOMIA RESPONSABILE!

Scritto il alle 08:10 da icebergfinanza

«Non è possibile prevedere le crisi, le bolle. Al massimo possiamo arrivare a dire che la situazione non è più sostenibile».

Cosi si è espresso ieri al festival dell’Economia di Trento, Vernon, S.Smith, uno dei padri dell’economia comportamentale, ….. sappiamo di non sapere! Inutile dire che in linea di massima concordo con le sue parole sino al momento in cui chiunque dimentica il suo passato è destinato a riviverlo, perchè sappiamo di non sapere e alle volte facciamo finta di non vedere, immersi nellle profondo del gregge che ci protegge.

Sul fatto che non sia possibile prevedere una bolla, ho i miei dubbi, non perchè Icebergfinanza abbia intravisto da lontano la Madre di tutte le bolle, insieme ad altri rari interpreti di questa crisi, siano essi semplici mortali che grandi accademici, ma perchè, nella storia vi erano scolpiti tutti i sintomi di questa crisi, come anche lo stesso Vernon sottolinea quando ci ricorda che su 14 recessioni negli ultimi 80 anni, ben 11 sono nate dal declino degli investimenti immobiliari, in parole povere dallo scoppio di una bolla immobiliare.

Ecco perchè la prima analisi storica di Icebergfinanza nata nel 2007, dal titolo " Realismo immobiliare " ha esplorato il mercato immobiliare americano, ecco perchè Icebergfinanza si è specializzato e continua ad analizzare il mercato immobiliare americano e mondiale, anche grazie all’aiuto di un grande esperto come Bill di Calculatedriskblog, ecco perchè Icebergfinanza studiando la crisi giapponese delle "jusen" e la Grande Depressione, focalizzava sino dal 2006 la sua attenzione sulla bolla immobiliare.

Una candida dichiarazione di “non sapere”, di non poter prevedere, sorretta però da una capacità di lettura ed analisi di periodi tanto lontani temporalmente quanto straordinariamente vicini per talune dinamiche. Questo il viaggio di Vernon Smith. “Si è cercato – ha detto durante l’incontro di “Passato presente”, uno dei nuovi format del festival, andato in scena al Castello del Buonconsiglio – un capro espiatorio per quanto successo in  questi ultimi anni, ma non  so se questo è utile. Sono semmai le normative che andrebbero migliorate per tutelarci tutti, un po’ di più”.
Grafici, diagrammi, cifre comparate il pane quotidiano della sua ricerca. Con l’invito a chi fosse interessato di cercare proprio in internet i suoi materiali di analisi economica. Ma, anche, domande secche. La bolla delle dot com, quella di internet, ha mandato in fumo diecimila miliardi di dollari tra il 2002 e il 2003. “Eppure non ha rotto più di tanto”. Ma tra il 2007 e il 2008 la bolla del mercato immobiliare – e si è trattato di tremila miliardi di dollari – ha devastato famiglie e banche. La Grande depressione ha avuto analoga origine, ha subito ricordato: “lassismo nei prestiti allora come oggi e le regole sono arrivate quando i buoi erano già scappati dalla stalla. Si pensa che il mondo sia cambiato, ma non è così. Per questo occorre imparare dalla esperienza passata, bisogna rivedere le regole”.

Ecco l’importanza della storia che Icebergfinanza sottolinea da ormai tre lunghi anni, ecco l’importanza della consapevolezza che i suoi lettori di sempre hanno condiviso. Ma non è solo un problema di regole, ma un problema di responsabilità sociale, di una nuova filosofia, una responsabilità che va insegnata nelle scuole delle giovani generazioni, mentre oggi si parla sempre e solo di matematica e scienza!

E tra le analisi sul mercato delle case, sui fondi e sui derivati, sul fatto di come ancora non sia chiaro perché la gente abbia delle attese sulla crescita dei prezzi  (non a caso Vernon Smith è celebre per le sue indagini legate alle ragioni e agli impulsi che spingono verso determinate decisioni, in tanti campi, compreso quello economico), anche il tempo di un ricordo personale. “Nel 1934 abitavo in una fattoria del Kansas, che dovemmo lasciare perché la banca se l’era ripresa: la mia famiglia non riuscì a far fronte al debito da pagare”.  Festivaleconomia

Questa nella sostanza era madre di tutte le bolle immobiliare, il cui scoppio ha prodotto una naturale depressione immobiliare, una depressione che ha contagiato il mondo intero attraverso le cartolarizzazioni, un contagio negato e rifiutato sino all’ultimo momento anche dal governatore della Federal Reserve, Bernanke.

Un medico che ha fallito la sua diagnosi, la prevenzione, ma che oggi viene osannato per una cura che nella sostanza si sta rivelendo un temporaneo effetto placebo con effetti collaterali riscontrabili nella montagna di debito proveniente dalla socializzazione delle perdite a danno dei contribuenti di mezzo mondo, un medico che si è rifiutato di asportare le metastasi dei fallimenti, nazionalizzando tutto ciò che era rischio sistemico a parte le agenzie governative Freddie Mac e Fannie Mae e AIG, lasciando fallire il resto. 

Come scrive Maria Luisa Colledani sul Sole 24 Ore, tra le conseguenze sociali della crisi, pare vi sia anche un aumento degli studenti che scelgono di studiare economia e molto probabilmente bisognerà riscrivere i libri di testo.

. «Ai miei studenti – ha ricordato – faccio studiare, per esempio, Smith ma, in particolare i Sentimenti morali». Cioè, il testo in cui l’economista classico pone l’accento sulle relazioni tra gli uomini. E dove il diritto di proprietà non è un diritto naturale ma il risultato di un processo speculare di simpatia che giustifica la proprietà come possesso di un oggetto frutto di un lavoro personale e il cui furto implicherebbe un giudizio negativo dell’altro su sé stessi. Cioè, per dirla alla Smith: l’economia non è solo pura razionalità. Sole24Ore

Il padre dell’economia comportamentale non poteva che condividere che oggi accanto ai laboratori scientifici economici, serve riprendere i grandi autori del passato. Ai ragazzi si consiglia vivamente aggiungo io, la lettura del " Saggio sulla natura umana " e  " La teoria dei sentimenti morali " di Adam Smith.

Molti sono gli studenti di economia che navigano insieme ad Icebergfinanza, alcuni addirittura si sono laureati con tesi sul mercato immobiliare con il massimo della lode, condividendo e confrontandosi con me via mail. Ecco quindi quale migliore occasione di consigliare vivamente la lettura dei due testi sopra indicati, testi che spesso e volentieri nelle università italiane e mondiali, giaciono in qualche scaffale impolverato chissà dove.

Oggi pomeriggio sarò all’incontro dal titolo L’educazione economica a scuola: riflessioni dopo la riforma e dopo la crisi …"La generalizzata scarsa conoscenza finanziaria provoca conseguenze negative in relazione alle scelte economiche dei soggetti. La recente istituzione di un liceo economico sociale costituisce un interessante passo in avanti"  a cura dell’Associazione Europea per l’Educazione Economica – AEEE-Italia dove sarà presente uno dei massimi interpreti italiani e mondiali di una nuova visione alternativa economica,  tra i principali consulenti per la stesura del testo dell’Enciclica Caritas in veritate, Stefano Zamagni

Come più volte sottolineato in questi anni, se abbiamo anche solo una speranza per rifondare un nuovo sistema, questa nasce dalle giovani generazioni, dall’insegnamento di un’economia alternativa, un’economia e una finanza della responsabilità. Non basta insegnare ad usare uno strumento, non basta insegnare a comprendere le dinamiche macroeconomiche, c’è bisogno anche di responsabilità, di un’economia che viene dal cuore, al servizio dell’uomo.

Non basta scienza e matematica, serve anche la storia, la filosofia, l’economia comportamentale e soprattutto uomini e donne che guardino all’orizzonte, capaci di progetti di ampio respiro che non si innamorino sempre e solo del breve termine, di un istante che spesso vola via effimero.

Colgo nel frattempo l’occasione di ringraziare tutti i Compagni di viaggio per la stima e l’affetto dimostratomi in occasione della prenotazione del mio libro in uscita a settembre, scusandomi per l’impossibilità di rispondere a tutti.

Per chiunque volesse lasciare una prenotazione senza alcun impegno, per aiutarci ad avere un’idea di massima di quante copie mandare in stampa alla prima uscita l’appuntamento è cliccando qui sotto sul banner della Madre di tutte le crisi,  , dove troverete un assaggio di quello che verrà …..

 

SE VUOI SOSTENERE ICEBERGFINANZA CLICCA QUI SOTTO!
 

 
Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!   

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!   

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……… 

31 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 10:27

" l'uoma ha perso la capacità di prevedere e prevenire ,  finirà per distruggere la terra "  Albert Schweitez.e a proposito di semi di cui parlava Andrea Ieri sera :"se scompariranno  le  APIentro tre anni scomparira'   l'umanita' "   A. EINSTEINl' ignorante.

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 11:18

E domani pomeriggio a quale vai?Io sono tentato da "dalla crescita al ben vivere: quale altra economia? dialogo tra un economista e un allievo di don Milani"CiaoGraziano

Scritto il 4 Giugno 2010 at 11:30

Le bolle speculative non si prevedono, si vedono.Il problema è vederel e riconoscerle prima che siano tanto grandi da generare una crisi al loro, inevitabile, scoppio.Purtroppo ci scontriamo con deu difficoltà:La prima è che quando ci si rende conto che c'è una bolla speculativa "pericolosa" spesso la crisi successiva al suo scoppio è oramai  inevitabile, sarebbe ragionevole procedere pro-attivamente per limitare i danni ma normalmente nessuno si prende la responsabilità di farlo, vuoi per convenienza economica vuoi per convenienza politica, per cui di fatto nelle fasi finali prima dello scoppio la bolla si gonfia , se possibile, più velocemente di quanto abbia fatto fino a quel momento. Chi sa si mette in salvo per tempo.La seconda è che tutta l'economia è fatta di piccole bolle, dove c'è guadagno finanziario c'è per definizione una bolla, quando i normali processi di retroazione non funzionano o vengono volontariamente manomessi si creano le condizioni per una macro bolla in grado di generare una crisi.Avere un motore in grado di girare a 5000 giri e tenerlo a 1000 per garantirne un funzionamento duraturo non sembra essere un comportamento antropologicamente consolidato. Nell'antichià saggi governanti dovoevano utilizzare espedienti fantasioni per convincere le popolazioni a fare scorta di ciò che si poteva conservare.

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 12:22

@ CRISALIDE  #27 post precedenteAndrea scrive per chi ha voglia di leggerlo, di capire e di fare qualcosa perchè le cose cambino.I suoi post non sono mere esposizioni di dati ma contengono anche le soluzioni ai  problemi per chi ha veramente voglia di impegnarsi.VALUE at RISKp.s. : @ TORO SEDUTO O ANONIMO alias FOLLETTO  per favore cambia definitivamente aria.

Scritto il 4 Giugno 2010 at 12:27

Caro Andrea, anche se scrivessi solo due righe sintetiche senza dare troppe spiegazioni, il risultato sarebbe lo stesso. Il messaggio che porti avanti urla da tutti i tuoi scritti siano essi tecnici o che provengano dai mondi alternativi.Riflettere non fa male a nessuno, agire di conseguenza costa fatica e quanta……, perchè il rientro dagli eccessi che hanno portato a quanto sta accadendo, siano essi di produzione, di consumo, di debito, di magie finanziarie…….impone il buon senso ed il rispetto degli altri, impone l'amore ed il vantaggio reciproco, comportamenti dimenticati nell'epoca della fretta e della corsa……ma per andare dove?????????????La gente comune ti ascolta, può seguire o meno il mercato immobiliare americano, ma il senso di dove andiamo appare chiaro per chi vuol vedere, per chi sa di non sapere…..un pò di umiltà sarebbe salutare per tutti.un abbraccio

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 12:32

se siete venuti  a Trento con un vostro mezzo ,  offro una cenaa chi mi porta un solo insetto che si sia spiaccicato sul suo finestrinolo conserverò come cimelio in via di estinzione !!

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 13:39

Mi mancano i commenti di Compasso.PORTELLO

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 13:42

Se devo valutare Andrea mettendo sul piatto tutto , gli darei il voto 90/100.Se si sforzasse di scrivere per la gente normale, gli darei 100/100.Puo' in effetti essere che il suo target sia quello giusto, o forse no.Io non lo so…Dipende da che target di lettori  vuole coprire Andrea.CRISALIDEPS. Il fatto che su Italia 1 abbiano parlato del signoraggio, è preoccupante.. soprattutto spiegato in modo truffaldino. Vogliono far circolare moneta di STATO, inflazionandola come vogliono.Preparate le mutande di ferro, anzi no, di acciaio temprato.

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 13:47

Toro seduto ci manchi :(Dove sei?

Scritto il 4 Giugno 2010 at 14:15

SALUTI  CAPITANO PURTROPPO CONTINUI AD AVER RAGIONE SU TUTTA LA LINEALA   DOUBLE DEEP RECESSION  AVANZA SPIETATA I SEGNI SONO CONCORDANTIDOPO AVER BECCATO IN PIENO IL RIMBALZO DI  IERI  ED ESSERE TORNATO LIQUIDOASSISTO ATTONITO AL MASSACRO ODIERNO E  NONOSTANTE LA TENTAZIONE DI RIENTRARE CON QUALCOSA SUI MINIMI MI ASTENGO E CERCO DI SELEZZIONARECUALCOSA MA CREDO CHE ME NE STARO  IN FINESTRAHO TROVATO UN LINK SUL M3 AMERICA INTERESSANTEhttp://www.businessinsider.com/money-supply-double-dip-2010-5SO BENE CHE SE PARLO DI TREDING ESULO DALLO SPIRITO DEL TUO BLOGCHE TU NON DAI CONSIGLI OPERATIVI MA LEGGENDOTI TROVO MOLTI SPUNTI CHE FINO AD ORA MI HANNO SALVATO LE CHIAPPEE SCUSATE MA DEVO PUR FARE CUALCOSA PER DIFENDERE I MIEI POCHI RISPARMISEMPRE GRAZIE

Scritto il 4 Giugno 2010 at 14:15

SALUTI  CAPITANO PURTROPPO CONTINUI AD AVER RAGIONE SU TUTTA LA LINEALA   DOUBLE DEEP RECESSION  AVANZA SPIETATA I SEGNI SONO CONCORDANTIDOPO AVER BECCATO IN PIENO IL RIMBALZO DI  IERI  ED ESSERE TORNATO LIQUIDOASSISTO ATTONITO AL MASSACRO ODIERNO E  NONOSTANTE LA TENTAZIONE DI RIENTRARE CON QUALCOSA SUI MINIMI MI ASTENGO E CERCO DI SELEZZIONARECUALCOSA MA CREDO CHE ME NE STARO  IN FINESTRAHO TROVATO UN LINK SUL M3 AMERICA INTERESSANTEhttp://www.businessinsider.com/money-supply-double-dip-2010-5SO BENE CHE SE PARLO DI TREDING ESULO DALLO SPIRITO DEL TUO BLOGCHE TU NON DAI CONSIGLI OPERATIVI MA LEGGENDOTI TROVO MOLTI SPUNTI CHE FINO AD ORA MI HANNO SALVATO LE CHIAPPEE SCUSATE MA DEVO PUR FARE CUALCOSA PER DIFENDERE I MIEI POCHI RISPARMISEMPRE GRAZIE

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 15:15

vedi Toro la differenza è che Andrea, sia che il mercato scenda sia che salga è sempre qui a difendere la propria visione.Alcuni invece si affacciano solo quando il vento soffia dalla loro parte per poi sparire quando soffia in un'altra direzione. Ne sono passati tanti in questi anni.Comunque ti vogliamo bene lo stesso, ognuno apporta ciò che si sente di dare agli altri :)ciao

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 15:27

Usa: Obama, Dati Occupazione Mostrano Economia In Ripresa(ASCA-AFP) – Hyattsville (Maryland), 4 giu – Il presidente americano Barak Obama commenta con toni positivi i dati sull'occupazione. Anche se inferiori alle stime del mercato, i dati mostrano un lieve calo della disoccupazione con 431 mila nuovi posti di lavoro. ''I dati sono un segnale che l'economia si sta rafforzando'' ha detto Obama.Usa: censimento spinge occupati(ANSA) – NEW YORK, 4 GIU – Il balzo dei posti di lavoro creati negli Usa in maggio e' riconducibile prevalentemente alle assunzioni effettuate per il censimento. Dei 431.000 posti creati, infatti, 390.000 sono riconducibili al governo e solo 41.000 al settore privato.

Scritto il 4 Giugno 2010 at 15:47

USA altre espressioni tori seduto e sarai libero di esprimerti come meglio credi Andrea

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 16:09

Da oggi alle 15 non riesco ad accedere al mio conto on line Unicredit e BPM …… "per problemi tecnici".

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 16:49

Nascosto fra le onde della speculazione e dei rumors prosegue il test dei 1000 punti S&P, in caso  negativo possibilità di rivedere i minimi di luglio (circa 900 punti) che invece il MIB, a causa del fardello delle banche, sta già avvicinando (18.000)PEG

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 17:39

volevo offrire una cena STASERA  purtroppo nessuno ha raccolto l'invito !se non vedete che mancano 100 mila miliardi di insetti  come pensate di vedere le crisi ???

Scritto il 4 Giugno 2010 at 17:44

Il problema e’ sapere da sta l’insetto….e quelli che non la vedono neanche se fosse un elefante. Andrea

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 18:50

Capitano porta pazienza, osserva il tutto……  io che sono un campagnolo e pure un marinaio  per davvero ti dico che mancano all'appello troppi insetti guarda il vetro della tua macchina oggi e ricordati quello di qualche anno fa' e scusami se insisto il disscorso è chiuso qui.   parliamo pure dei temi del tuo sito specifici , è giusto .  che dire , sei un grande capitano  che vede oltre le nebbie e posso solo complimentarmi con te,  seguo e cerco di imparare   non per specularci . certo è arduo pensare  che la finanza si  comporti con etica  ma la speranza ……………ciao  

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 19:19

Montecristo.Stavo  riflettendo  tra  me , cercavo  qualche  spiegazione  a questa  crisi  e  mi sono  detto:   forse sapendo che  il  2012  veramente  c'è  la   fine  del  mondo    hanno  fatto  indebitare  tutto  e tutti ,tanto  alla  fine  non paga  nessuno , si  perchè  sinceramente  la  situazione  sembra  gestita  da  satana  in persona   e   i  segni  dell'apocalisse  sembrano esserci   tutti.E'  diventato tutto un manicomio , ogni  giorno  si sentono  cose  più strane , assurde ,troppe  coincidenze  ,le  api che  scompaiono  , tensioni in medioriente  ,la  chiesa  nel  caos  ,terremoti  a ripetizione   eventi  catastrofici   sempre  più  impressionanti,  sbalzi  strani  di temperature  in  tutto il mondo  ecc,ecc ecc  .Anche  se  ho  cercato   sempre  ti  tenere  la  speranza   da  parte  quando  osservo  i mercati  finanziari,stavolta   siccome   capisco  che  la  situazione  potrebbe   diventare   drammatica   , spero  e  prego   che  il mondo  non  cada   nell'oblio .

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 19:26

Andrea, ma se per ipotesi l'Italia uscisse dall'Euro ci sarebbero conseguenze negative oppure qualcuna anche positiva? Ciao Michele

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 19:37

il livello della paranoia si sta alzando significativamente sul blog.non trovate?

Scritto il 4 Giugno 2010 at 19:44

Nessuna fine del mondo e uscita dall'euro in vista, rilassatevi…diversamente vi sono altre isole e altri orizzonti da raggiungere per ascoltare il racconto della fine del mondo! Buon Viaggio!Andrea

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 20:29

bull, bull bull ;-)…. meglio riderci sopra visto che nella prateria c'è posto per tutti;credo che dovremmo tutti essere vigili su quello che verrà messo in atto perchè il conto lo faranno pagare, e salato, a tutti noiin bocca al lupo!paover

Scritto il 4 Giugno 2010 at 20:34

se avete un po' di pazienza leggeteviquesta intervista…su smithDAVID BARSAMIAN intervista NOAM CHOMSKY Information Clearing House (ICH) Estratto da Class Warfare, 1995, pp. 19-23, 27-31 DAVID BARSAMIAN: Uno degli eroi dell’attuale rinascita della destra… è Adam Smith. Lei ha fatto alcune ricerche abbastanza impressionanti su Smith, che hanno portato alla luce… un bel po’ d’informazioni che non stanno venendo fuori. Lo ha spesso citato esponendo la "vile massima dei padroni dell’umanità: tutto per noi e niente per gli altri". NOAM CHOMSKY: Non ho fatto assolutamente nessuna ricerca su Smith. L’ho solo letto. Non c’è una ricerca. Basta leggerlo. E’ un precapitalista, una figura dell’Illuminismo. Disprezzava quello che chiameremmo capitalismo. Di Adam Smith si leggono dei frammenti, le poche frasi che si insegnano a scuola. Tutti leggono il primo paragrafo della Ricchezza delle nazioni, in cui parla di quanto sia meravigliosa la divisione del lavoro. Ma non molti arrivano al punto, centinaia di pagine più avanti, in cui afferma che la divisione del lavoro distruggerà gli esseri umani e trasformerà la gente in creature tanto stupide e ignoranti quanto possa esserlo un essere umano. E pertanto in ogni società civile il governo dovrà prendere delle misure per evitare che la divisione del lavoro giunga ai suoi limiti. Egli fornì un’argomentazione a favore dei mercati, ma l’argomentazione era che in condizioni di perfetta libertà, i mercati porteranno alla perfetta parità. E’ questa l’argomentazione a favore perché Smith pensava che la parità di condizione (non solo di opportunità) fosse ciò a cui si dovrebbe mirare. E continua all’infinito. Offrì una critica devastante di quelle che chiameremmo politiche del Nord e Sud del mondo. Parlava dell’Inghilterra e dell’India. Condannò aspramente gli esperimenti britannici che si stavano compiendo e che stavano devastando l’India. Smith fece anche delle osservazioni, che dovrebbero essere lapalissiane, sul modo in cui operavano gli stati. Ha sottolineato il fatto che fosse del tutto assurdo parlare di nazione e di ciò che al giorno d’oggi definiremmo "interessi nazionali". Ha semplicemente osservato en passant, perché era talmente ovvio, che in Inghilterra, il paese di cui parlava – e che rappresentava la società più democratica dell’epoca – i principali fautori della politica erano i "commercianti e i produttori" e questi si assicuravano che i propri interessi fossero, detto con parole sue, "curati in modo molto speciale", qualunque fosse la conseguenza sugli altri, tra cui il popolo inglese che, sosteneva, soffriva a causa delle loro politiche. All’epoca non aveva a disposizione i dati per provarlo, ma è probabile che avesse ragione. Questa verità lapalissiana è stata definita, un secolo dopo, analisi di classe ma non c’è bisogno di arrivare a Marx per trovarla. E’ molto esplicita in Adam Smith. E’ così ovvia che può vederla anche un bambino di dieci anni. Perciò non l’ha messa in grande evidenza. L’ha solo menzionata. Ma è corretta. Se si legge per intero la sua opera, si coglie l’intelligenza dell’autore. Era una persona che veniva dall’Illuminismo. I motivi che lo spingevano erano l’assunzione che le persone fossero guidate dalla comprensione e da sentimenti di solidarietà, e dalla necessità di un controllo sul loro lavoro, in modo molto simile ad altri pensatori dell’Illuminismo e del primo Romanticismo. Faceva parte di quel periodo, l’Illuminismo Scozzese. La versione di Smith che viene data al giorno d’oggi è semplicemente ridicola. Ma non ho dovuto fare nessuna ricerca per scoprirlo. Basta leggere. Se si è capaci di leggere lo si scopre. Ho fatto una piccola ricerca sul modo in cui viene trattato, e questa è interessante. Per esempio, l’Università di Chicago, il grande baluardo dell’economia del libero mercato, ecc., ecc., ha pubblicato un’edizione del bicentenario di questo eroe, un’edizione da studiosi con note ed introduzione a cura di un Premio Nobel, George Stigler, un indice corposo, una vera e propria edizione accademica. E’ quella che ho usato. La migliore edizione. La cornice erudita era molto interessante, compresa l’introduzione di Stigler. Con tutta probabilità Stigler non ha mai aperto La ricchezza delle nazioni. Quasi tutto ciò che ha detto del libro è totalmente falso. Sono passato attraverso una serie di esempi scrivendo su questo argomento, in Anno 501 ed altrove. In certo qual modo però l’indice è risultato anche più interessante. Adam Smith è arcinoto per la sua difesa della divisione del lavoro. Basta dare un’occhiata a "divisione del lavoro" nell’indice e si trova una gran quantità di cose elencate. Ma ne manca una, e cioè la sua condanna della divisione dl lavoro, quella che ho appena citato. Per un motivo o per l’altro nell’indice manca. Si va avanti così. Io non chiamerei questa una ricerca perché si tratta di dieci minuti di lavoro, ma se si bada al sapere, allora è interessante. Voglio essere chiaro su questo punto. C’è una buona cultura su Smith. Se si guardano gli studi seri su Smith, quello che dico non è una sorpresa per nessuno. Come potrebbe esserlo? Si apre il libro, lo si legge e salta proprio agli occhi. D’altro canto, se si guarda al mito di Adam Smith, che è il solo che giunge a noi, la discrepanza con la realtà è enorme. Questo è tipico del liberismo classico in generale. I fondatori del liberismo classico, gente come Adam Smith e Wilhelm von Humboldt, che fu uno dei grandi esponenti del liberismo classico e che ispirò John Stuart Mill – noi li chiameremmo socialisti libertari, per lo meno questo è il modo in cui li ho letti. Per esempio Humboldt, così come Smith, dice: prendiamo in considerazione un artigiano che costruisce qualche bell’oggetto. Secondo Humboldt, se lo fa spinto da una coercizione esterna, come la paga, per il salario, noi possiamo ammirare ciò che fa ma disprezziamo ciò che è. D’altro canto, se lo fa partendo dalla libera manifestazione creativa di se stesso, spontaneamente, non spinto dalla coercizione esterna del lavoro salariato, allora noi ammiriamo anche ciò che è perché è un essere umano. Egli affermava che ogni sistema socioeconomico accettabile si sarebbe basato sul presupposto che le persone hanno la libertà di informarsi e di creare – poiché questa è la natura fondamentale degli esseri umani – in libera associazione con gli altri, ma certo non spinti dalle varietà di costrizioni esterne che giunsero ad essere chiamate capitalismo. E’ lo stesso se si legge Jefferson. Visse mezzo secolo più tardi, per cui ha visto il capitalismo di stato svilupparsi e, naturalmente, lo disprezzava. Affermava che stesse portando ad una forma di assolutismo peggiore rispetto a quella contro cui ci si batteva. Di fatto, percorrendo tutto questo periodo, si nota una critica netta, chiarissima nei confronti di ciò che più tardi verrà chiamato capitalismo e senza dubbio di quella variante del capitalismo tipica del XX secolo, destinata a distruggere il capitalismo individuale, e persino quello imprenditoriale. C’è una corrente secondaria a cui di rado si presta attenzione, ma che è altrettanto affascinante. Si tratta della letteratura della classe operaia del XIX secolo. Essi non avevano letto Adam Smith e Wilhelm von Humboldt, ma dicevano le stesse cose. Basta leggere i quotidiani pubblicati da quelle persone chiamate le "giovani operaie di Lowell", ragazze che lavoravano nelle fabbriche, dagli artigiani e da altri lavoratori che gestivano i propri giornali. E’ lo stesso tipo di critica. Ci fu una vera e propria battaglia combattuta dai lavoratori in Inghilterra e negli Stati Uniti per difendersi contro ciò che chiamavano il degrado, l’oppressione e la violenza del sistema industriale capitalista, che non solo li disumanizzava, ma abbassava drasticamente anche il loro livello intellettuale. Quindi si ritorna alla metà del XIX secolo e queste cosiddette "giovani operaie", ragazze che lavoravano nelle fabbriche di Lowell [Massachusetts], leggevano seriamente la letteratura contemporanea. Si accorsero che il punto essenziale del sistema era trasformarle in strumenti che sarebbero stati manipolati, degradati, maltrattati, e così via. E lottarono duramente contro di esso per molto tempo. Ecco la storia dell’ascesa del capitalismo. L’altra parte della storia riguarda lo sviluppo delle grandi imprese, che è una storia di per sé interessante. Adam Smith non disse molto su di esse, ma ne criticò i primi stadi. Jefferson visse abbastanza a lungo per vederne gli inizi, ed era fortemente contrario ad esse. Ma lo sviluppo delle grandi imprese ha avuto luogo in realtà molto tardi nel XIX secolo, e nei primi anni del XX secolo. In origine le società esistevano come servizio pubblico. Le persone si riunivano per costruire un ponte e venivano associate dallo stato a questo scopo. Costruivano il ponte e la cosa finiva lì. Si riteneva avessero una funzione di interesse pubblico. Beh, negli anni ‘70 gli stati revocavano gli atti …

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 21:46

montecristoper anonimo 21Guarda  che  io  parlo di  questa crisi  da tre anni perciò  a me  non prende certo la paranoia,il mio post  apocalittico  di prima  è solo una  mia personale osservazione  di cosa  succede  oggi nel  mondo   e  seppur  azzardato   nell'argomento trattato   penso  che  ci troviamo in un periodo  particolare  dell'umanità,naturalmente  sono solo sensazioni personali  e  a  differenza  di Andrea   che  dice  che  non ci sarà  nessuna  fine del  mondo  io mi limito a sperarlo.

utente anonimo
Scritto il 4 Giugno 2010 at 22:03

Dicevi troppo silenzio ad Est, Andrea… Beh, ora da Est è arrivato un uragano.SalutiPhitio

Scritto il 5 Giugno 2010 at 08:18

Caro Montecristo,non credo che nella storia dell'umanità sia esistita una generzione che non abbia ritenuto di vivere in un "periodo particolare", è solo una questione di punto di vista, in fondo l'orizzonte temporale umano è alquanto limitato.Hai idea di quante "fini del mondo" sono state divinizzate, temute, sponsorizzate e vendute nella storia?Poi la "fine del mondo" sarebbe proprio un evento storico di rilevanza assoluta, quasi quasi è più interessante esserci che non esserci… sarà per questo che se ne prevedoo così spesso.

utente anonimo
Scritto il 5 Giugno 2010 at 11:01

Montecristo:Caro  cuculoTi  posso  elencare  se  vuoi  tutte  le  false  fini del  mondo  che  ci  sono state  nei  tempi  passati ,pensi  che  sono  così  superficiale  quando  esprimo  un  mio  pensiero,pensi  che  non  abbia   studiato  la  storia.Io  non  voglio  convincere  nessuno   su  questi argomenti  e  ti  devo  dire  la verità  ,trattarli  rende  il  più  delle  volte   ridicoli e  superficilai.In  considerazione  di  tutto  ciò , sinceramente  faccio  un  sacrificio  a  trattare  questi  argomenti  ma  permettimi  di  farti  notare  che  mentre  le  precedenti  fine  del  mondo  erano  fatte   da   persone   tipo  Nostradamus  oggi  invece   siamo  di  fronte  a  profezie  fatte  da Santi   tipo  P.Pio, apocalisse   di  giovanni, Malachia,  ecc ecc    e  quello  che  voglio  mettere  in evidenza  e  che   le  coincidenze  e le  interconnessioni   tra  tutte  queste  profezie  sono  inquietanti,poi  uno  e  libero  di  credere  o  non credere.  Ciao

utente anonimo
Scritto il 5 Giugno 2010 at 11:16

Montecristo:e  meglio   che  parliamo  di economia   se  no  il  discorso   degenera.Nonostante    la  venuta  di  Gesù  cristo  era  stata  profetizzata  dalle  sacre  scritture  molti  non  credettero  e  condannarono il figlio  dell'Uomo.Cercare   di  decifrare  i segni   per  conoscere  la verità.Poi  se  non  credi in Dio  caro  cuculo   è tutta  un'altra  storia.

utente anonimo
Scritto il 5 Giugno 2010 at 11:23

Montecristo:Molti  spesso  presi  dalla  paranoia, depressi   o  sotto  effetto  di stupeffacenti   delirano   nei  loro   pensieri,io  caro  cuculo  ti  posso  assicurare  che  non  sono  depresso  ne  paranoico   ne  drogato  anzi  sono un salutista ,  sai  che  ti rispetto   come  ho  spesso  scritto  nei  miei  post  ma  ti  prego  di  non sminuire  i miei  pensieri  in modo  così  superficiale.Ciao

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