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IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME E LA LEGGE MORALE IN ME!
" Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. "
Per molti di Voi questo pensiero di Immanuel Kant, uno dei più grandi filosofi dell’era moderna, non nasconde segreti eppure se ognuno di noi si fermasse a meditare a lungo su queste parole, nella loro assoluta semplicità sono immense.
Più volte ho scritto che etica non significa morale ma rispetto, rispetto dell’altro e se vogliamo interesse reciproco.
Il Cielo stellato sopra di noi che ci offre la dimensione della nostra vita, un istante degno di essere vissuto, ma pur sempre un istante e la legge morale dentro di noi che eleva all’infinito il nostro valore, la nostra unicità al di là delle stesse dimensioni del Cielo stellato.
Ecco perchè insisto sull’ " Etica " come modello principale per fornire una soluzione ai problemi che avvolgono l’economia e la finanza, ma non solo.
Vorrei partire da alcune considerazioni apparse su Sole 24 Ore ad opera di Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglienza di Intesa San Paolo dal titolo " Banche, ragione del mercato_e_responsabilità sociale per esprimere un mio pensiero sulla questione, nessuna pretesa ma una convinzione radicata che solo attraverso una maggiore responsabilità etica il sistema capitalistico potrà trovare una sua dimensione umana conciliabile con l’interesse reciproco.
Bazoli sostiene che esistono due diversi modi di concepire l’attività bancaria:
a) un modello che "americano", incalzato da una logica di mercato competitiva e quasi spietata, che addita come "imperativo categorico" ai manager il continuo incremento dei profitti e del valore per gli azionisti.
b) un diverso modello, più consono alla tradizione europea, quello secondo cui l’intermediario bancario, pur perseguendo gli obiettivi dell’efficienza e della redditività, da cui necessariamente dipende il successo aziendale, è consapevole della responsabilità sociale che grava sull’impresa bancaria e se ne fa carico.
Più volte ho sottolineato l’esistenza del modello "americano" che io definirei "mercatista" un modello che deriva come dice Bazoli dalla scuola "monetarista".
A partire dagli anni Settanta, sulla scia di Milton Friedman e del suo "monetarismo", cioè sulla base del duplice postulato che la molla di ogni attività economica sia l’interesse egoistico degli individui e che il mercato sia in grado da solo di regolare la speculazione, la logica dominante ha imposto anche ai grandi manager bancari il mandato – divenuto per gli stessi bussola unica e assillo quotidiano – di perseguire traguardi sempre più ambiziosi di bilancio e di redditività. È questa, a ben vedere, la ragione ultima che ha spinto molte istituzioni bancarie ad allontanarsi sempre più dall’attività tradizionale di intermediazione per assumere con forte leva finanziaria posizioni di elevato rischio.
Pressate dalla ricerca esasperata di guadagni e profitti a breve termine, le banche hanno sviluppato in misura abnorme operazioni finanziarie non più legate a rapporti diretti con la clientela. Le innovazioni che si sono prodotte in un mercato finanziario poco regolamentato e agevolato da politiche monetarie espansive hanno favorito questo processo. Si è prodotto, insieme a una abnorme crescita degli attivi bancari, un eccezionale aumento dei livelli di rischio sistemico.
La crisi in atto ha quindi evidenziato tutte le criticità e i rischi impliciti nell’affermarsi di una logica di business improntata alla sola massimizzazione dell’efficienza e del profitto.
Bazoli, al settore del credito riconosce una sua rilevanza ed utilità sociale, senza metterne in dubbio la natura privatistica ma rilevandone una speciale responsabilità in ragione degli interessi generali, responsabilità oggi purtroppo spesso puntualmente disattesa aggiungo io, ma per fortuna non sempre!
Tra le categorie di interessi generali coinvolti dall’agire bancario, una delle più significative è in ogni caso quella che fa riferimento alle comunità territoriali in cui le banche operano e in cui trovano le loro radici.
Interessante inoltre questa osservazione di Bazoli in riferimento ad un’economia sostenibile:
Da quanto sin qui detto risulta che la libertà di cui gode il manager bancario, nelle scelte volte a perseguire gli obiettivi reddituali dell’impresa, dovrebbe sempre accompagnarsi all’ambizione di far crescere intorno a sé un’economia sostenibile. È in questa attitudine, come ho detto, che si manifesta la specificità dell’operatività bancaria.
Oggi il sistema " americano " ha creato intorno a se un’economia insostenibile a vantaggio degli obiettivi reddituali dell’impresa, sistema al quale si è rifatta la stragrande maggioranza delle grandi realtà finanziarie mondiali.
Conclude Bazoli il suo intervento che Voi potrete rileggere in versione integrale, con altri tre punti che ritengo interessanti:
a) Il senso di responsabilità sociale del banchiere, di cui si è qui parlato, non è soltanto un generico richiamo all’etica, alla trasparenza e alla correttezza nelle scelte gestionali. È consapevolezza dell’esistenza degli "interessi generali" coinvolti dall’agire della banca: ed è quindi correlata responsabilità.
Responsabilità "etica" aggiungerei io, che corrisponde al rispetto degli "interessi generali" per un reciproco interesse, dove invece spesso sotto le sembianze di " interesse generale" si sono consumati autentici disastri finanziari, vedi il caso della crisi immobiliare.
b) Il farsi carico – nei termini indicati e rigorosamente entro i confini segnati dalla competenza professionale – delle esigenze del tessuto sociale di riferimento, risulta connaturato all’attività bancaria; ma proprio da ciò deriva l’esigenza che le banche tornino a concentrare la loro attività sul core business dei rapporti diretti con la clientela: in altri termini, sui rapporti che danno luogo a contratti "personali" piuttosto che a contratti "impersonali". È il tema del ritorno alla intermediazione bancaria in senso proprio.
E qui torniamo al tema della finanza tradizionale, una finanza che si curi degli interessi della comunità dando luogo a contratti "personali", una finanza al servizio dell’uomo come sostengo da tempo, per banche del territorio, che lavorino al servizio del territorio come già spesso esistono nelle Vostre realtà, si tratta solo di saper scegliere tutto ciò che "profuma" di etica, di rapporti umani e professionali al servizio del territorio e della persona.
c) (…) che significato può avere parlare di una "responsabilità sociale" dell’impresa bancaria? Ed è pensabile che, per corrispondere alle esigenze e alle attese della comunità, i manager bancari operino scelte tali da incidere sulla redditività e sul valore del titolo sul mercato?
Questo è il nodo centrale della questione. Ma questa è anche la scommessa decisiva da affrontare e da vincere. Non si tratta affatto di rifiutare la logica del mercato, ma di credere che la clientela e gli utenti dei servizi offerti dalla banca – e quindi in definitiva, il mercato stesso – finiscano sempre per apprezzare e premiare le scelte fatte: se non immediatamente, in un tempo ragionevole e comunque compatibile con le esigenze e le regole stringenti del mercato.
In un mondo dove il breve termine è l’imperativo, dove il ROE Return On Equity ovvero la redditività di una azienda, l’idolo per eccellenza, chiunque punti sul medio e lungo termine, attraverso un rapporto di responsabilità sociale e personale e puntando su un’economia sostenibile avrà gettato i semi di un progetto di lungo respiro, un progetto che crisi come quelle attuali ben poco potranno al di là della naturale correlazione sistemica.
Confesso che talvolta sembra impensabile che certe riflessioni escano da uomini di cosi alta responsabilità all’interno del sistema stesso visto quanto è successo al sistema stesso, magari in Italia in maniera marginale ma pur sempre corale, un momento di riflessione che purtroppo spesso solo una crisi sistemica portà ad evidenziare ma vorrei concludere con questo passo che è l’essenza stessa del mio pensiero, l’assoluta insostenibilità di ogni progetto di breve termine….
(…)Anche perché, a proposito del mercato, una cosa va detta con chiarezza: non può avere un futuro una logica capitalistica che incalza le imprese in modo parossistico, esigendo profitti e misurando i risultati in tempi sempre più brevi, incompatibili con i tempi e i ritmi che vanno osservati in ogni settore della vita umana, individuale e sociale, politica ed anche economica.(…)
Sono le parole di un uomo, un banchiere, Giovanni Bazoli , ma spesso purtroppo un uomo solo può ben poco e come amo ricordare, la follia nel singolo è l’eccezione, nelle masse la regola e quella degli ultimi anni è stata una follia di massa!
Amartya Sen, da sempre richiama il distacco che è avvenuto tra l’economia e l’etica, secondo il quale è sorprendente il carattere consapevolmente “non etico” dell’economia moderna e l’evoluzione di questa disciplina in gran parte quale derivato dell’etica.
Come abbiamo visto spesso in passato, anche Adam Smith il padre dell’economia, è stato principalmente un professore di Filosofia Morale all’Università di Glasgow, che ha scritto la "Teoria dei sentimenti morali" il suo primo saggio.
Seguendo l’approccio basato sui sentimenti, Adam Smith descrive nella Teoria dei sentimenti morali appunto, un sistema morale fondato sul principio di simpatia che comporta l’immedesimazione nelle passioni e nei sentimenti altrui e che differisce dalla benevolenza e dall’ altruismo pur non sostituendosi all’egoismo.
Per simpatia, sentimento innato nell’uomo, va intesa la capacità di identificarsi nell’altro, la capacità di mettersi al posto dell’altro e a comprenderne i sentimenti in modo da poter ottenere l’apprezzamento e l’approvazione altrui.
Da questo sentimento gli individui deducono regole morali di comportamento.
La coscienza morale non è allora un principio razionale interiore, ma, scaturendo dal rapporto simpatetico che l’uomo ha con gli altri uomini, presenta un carattere prevalentemente sociale e intersoggettivo.
Oggi sono in tanti quelli che sorridendo di fronte alla questione etica e morale sollevano l’unico scudo, secondo loro in grado di arginare il "pensiero unico" ovvero un maggior controllo del mercato, attraverso le autorità di vigilanza le quali dove possibile hanno tollerato e talvolta assecondato situazioni al limite della sostenibilità.
Io nella mia umile convinzione credo che qualunque cambiamento non passi solo attraverso delle regole chiare e precise da osservare, indispensabili in qualunque sistema democratico, ma essenzialmente dalla questione "etica" e "morale" che in questo blog è stata spesso richiamata partendo dalle nuove generazioni, scuole di manager, università di finanza ed economia che unitamente all’apprendimento della tecnica insegnino il significato di un progetto di medio lungo termine, il significato di responsabilità sociale e che come in qualsiasi altro settore insegnino innanzitutto il valore dell’uomo e la responsabilità verso di esso ritenendo il profitto come logica conseguenza dell’interesse reciproco!
Il cambiamento è un’alba proiettata nel futuro, il presente una palestra dove giorno dopo giorno si riscontrano gli errori del passato, dove come dice Sen ….Se è vero che gli individui in realtà, perseguono incessantemente e senza compromessi solo il loro ristretto interesse personale, allora la ricerca della giustizia verrà intralciata a ogni passo dall’opposizione di tutti coloro che abbiano qualcosa da perdere dal cambiamento proposto. Se invece gli individui, come persone sociali, hanno valori e obiettivi di più vasta portata, che includono la comprensione per gli altri e un impegno verso norme etiche, allora la promozione della giustizia sociale non dovrà necessariamente fronteggiare un’incessante opposizione a ogni cambiamento."(…)
Quelle di Bazoli a me sembrano solo le lacrime di un coccodrillo. Mi sembra che la banca che lui rappresenta negli ultimi anni abbia fatto né più né meno quello che hanno fatto tutte le altre.
Le sue dichiarazioni mi sembrano il tentativo di addossare alle entità economiche che per definizione ricercano il profitto l’onere di autoregolarsi.
La finanza etica non può esistere in un mercato globalizzato, tuttalpiù può funzionare in una Sparkasse di un paesino austriaco. Le regole vanno date dai governi e dalle banche centrali.
I governi dovrebbero emettere direttive chiare e limitanti riguardo le stock options (esentasse) attribuite ai vari CEO basate sui risultati di breve termine, dovrebbero stabilire regole che impongano una completa trasparenza su tutti gli strumenti finanziari trattati, pensiamo solamente alla mancato obbligo di comunicare tutte le operazioni poste in essere dai fondi pensione e di investimento, dovrebbero vietare di impacchettare qualsiasi strumento finanziario complesso per piazzarlo al risparmiatore più sprovveduto (amministrazioni locali in primis) o trasferire il rischio legato ai mutui su fondi pensione o di investimento a basso rischio (molte volte amministrati dalla banche stesse).
Saluti Roberto.
E’ anche vero che ci vogliono regole, ma sono sempre le persone che poi le devono applicare, e se queste non sono educate a nulla valgono, il sistema intero (le persone) deve ritrovare la legge morale dentro di sè. Domenico
E’ sempre il solito vecchio trucco: le banche italiane prima si sono opposte all’ingresso delle Banche estere in Itala poi hanno stipulato cartelli tra loro facendo in modo di rifilarci i conti correnti più cari d’Europa , per non parlare delle obbligazioni Parmalat o Cirio propinate anche ai pensionati, ora parlano di etica perché parlare non costa niente e allontana il pericolo di una normativa che preveda decenni di carcere , come invece accade nei tanto vituperati USA( si vedano le condanne per il caso Enron e le si confrontino con i casi Parmalt e Cirio).
Proprio di recente quasi tutti gli Istituti di credito Italiani sono stati multati( con multe ridicole) per aver ostacolato in tutti i modi la portabilità dei mutui.
Come è che avevano detto ad Andrea al Sole 24 Ore? Che bisognava avere dei titoli e background per scrivere articoli?
Loro non hanno ne titoli ne background per parlare di Etica.
Mas
certo, Bazoli e le banche.
Tutto vero, tutto giusto.
Però anche a te, anche in questo luogo di valori, vengono a chiedere se l’oro è da comprare e se il dollaro è da vendere.
Chi cerca l’oro ed il dollaro vuole solo scommettere.
In America dicono che non si può truffare un uomo onesto.
Loro hanno sicuramente i difetti che tu dici, però hanno anche la capacità di perseguire le responsabilità e di produrre cambiamenti.
Luca
mi sarei stupito se Bazoli avesse detto che le banche centrali e i governi devono mettere più controlli e dare l’ergastolo a chi ruba miliardi di euro..
spero che nessuno creda alla buona fede di gente come bazoli e suoi simili. Davvero chi ci ha messo nella merda pensa che ci dovremmo affidare sempre a loro per tirarci fuori? Io manderei molti di loro nella forca (altro che saddam)
…….Se parli di etica e morale ai giovani di oggi si chiedono che lingua stai parlando, ma non li colpevolizzo visto l’educazione e l’esempio dato dai loro genitori. ….certo Matteo l’esempio talvolta, se non spesso non è dei migliori hai perfettamente ragione, eppure non mi stancherò di mai di comunicarlo ai miei figli ed a chiunque incontro sulla mia strada specialmente a coloro che con un sorriso commiserevole mi diranno…..” rilassati ma chi te lo fa fare, nulla cambia, tutto è per sempre uguale! ”
Non con le parole ma con i fatti nella mia quotidiana miseria, il profumo che ognuno di noi emana serve più di mille parole.
Avrei potuto facilmente distruggere ogni respiro o sospiro di Bazoli gli argomenti non mancano, ma ho voluto cercare di essere prepositivo e costruttivo, senza per questo pormi la domanda della genuità di certe affermazioni!
Se volete la mia opinione io smonterei carta per carta il castello del sistema economico/finanziario attuale salvando il salvabile anche se oggi basta un colpo di vento per farlo crollare da solo.
Eppure più profonda sarà questa crisi, più la riflessione porterà in se la possibilità di un cambiamento, ma nessuno mi venga a dire che bisogna partire dalle regole perchè ho ha interesse che il sistema non cambi o non ha capito nulla di quanto accade nella società odierna, nulla di nulla!
La famiglia è fatta di uomini, la società e la scuola pure, le strutture sono quelle che sono e le regole possono essere condivise o meno ma…….tutto nasce da noi, dipende da noi!
Nulla cambia, tutto è per sempre uguale è il paradigma dei nostri giorni, dove in nome del profitto e dell’interesse proprio, ognuno di noi naviga per il suo oceano dimenticando la bellezza della comunità, di cose antiche dimenticate che non starò qui a ripetere spargendo tra l’indifferenza i semi dello scetticismo su qualunque soluzione per uscire da questo “black hole”.
Social business e microcredito non sono le sole isole felice della finanza alternativa, solo il tempo dirà dove stiamo andando ma personalmente preferisco stare in riva al fiume a riflettere senza lasciarmi trasportare dalla corrente di coloro che giorno dopo giorno guardandomi con un sorriso sussurrano…..rilassati, nulla cambia, tutto è per sempre uguale!
Andrea
Ora..dopo il Tuo intervento Capitano, il mio ha forse, poco senso..
anche se comprendo bene il Tuo intento…
Avevo preparato questo..per dar voce, in modo più diretto,
rispetto ad altri miei interventi, al mio dissenso per questo sistema..
e una voce in più, mi sono detta, non guasta mai….
Mi associo ai commenti dei miei compagni di viaggio..
ognuno con una piccola grande verità…..
Si..per favore, non continuate a prenderci in giro..
E’ vero che il proverbio dice”meglio tardi che mai”,..
ma non dai vertici delle Istituzioni Bancarie… voi.. avete superato, per me, il punto di non ritorno!!.
Solo quando CON I FATTI, si CON I FATTI, CON L’ ESEMPIO
quello vero, che tanto insegna..sola allora forse potrò credervi..forse..
Ora..è già qualcosa..ma è troppo tardi, si evitate pietismi e “lacrime di
coccodrillo”, del resto si..sono le persone..sempre, che fanno le cose..
quindi.. Fate..fate!! Se avete compreso cosa….
Quando vedrò con i miei occhi che i grandi Istituti Bancari riusciranno a mettere al centro del loro operato, veramente il cliente solo allora, forse…
Sul sole 24 ore, può esserci scritto qualsiasi cosa…basta recarsi in una semplice comune banca,
così per curiosità, avete visto le pubblicità….sempre prodotti strutturati a capitale garantito,
mi chiedo garantiscono cosa!?..Certamente garantiscono che non faranno mai il Tuo interesse!
Per investire con sicurezza..dicono….questo sì, che è ridicolo!….
E.. sarà una caduta di stile che non si addice a una signora….
ma a volte una certa semplicità di linguaggio risulta più incisiva e diretta, più di qualsiasi
altra parola e quindi…mi permetto……va fa u .c…. Banche..Background ed Elite!!…
Si..dice bene..molto bene Mas..non avete Voi..ne titoli ne requisiti Voi! per parlare di Etica.!!.
E per favore non continuate ad insultare le Nostre intelligenze!!
E…sanno semplicemente fare molto bene i Loro interessi , non i Nostri..
Dovranno pur arginare in qualche modo..il fuggi- fuggi dal risparmio gestito..dai fondi…
Verso la Consulenza Indipendente..!
E’ questo che “gli brucia”…non altro!..
Perchè è vero che la gente “dorme”..ma anche il sonno ha il suo tempo..
dopo il sonno c’ è sempre il risveglio…
Sarebbe veramente grande..incominciare con l’ introdurre l’ insegnamento della Finanza Etica nelle Scuole e perchè no anche un poco di morale, che non guasta mai..
per tentare di colmare quella grande carestia di cui diceva Matteo..
Utopia!?..Impresa, volendo,..non tanto utopica, direi!
Felice, sempre, di essere qui!.
Il resto è un’ enorme..gigantesca fiaba bugiarda..enormemente bugiarda..
a cui non crederò Mai!!!
Fino a quando solo i fatti..potranno ….farmi ricredere ..
Grande Capitano, Tu hai una grandezza d’ animo e una benevolenza
che io non riesco ad avere..
anche “le banderuole al vento” hanno il diritto di parlare…
ma in questo momento, mi riesce difficile ascoltarle…
Hanno creato e continuano creare, per lo più..grande immiserimento…
Ben venga, l’ articolo che Ti è servito per rimarcare quello in cui credi
e in cui Noi Ti seguiamo,
…nulla di scontato e mai..mai…. risaputo abbastanza…parole sentite…
parole autentiche, dettate dal cuore, senza nessun interesse personale!
–Parole, invece, quelle di Bazoli, che dubito seriamente, siano dettate dal cuore…
me lo dimostrino Loro… con i fatti…
ed io felicemente, non aspiro altro che potermi ricredere…
Si..” il presente una palestra dove giorno dopo giorno si riscontrano gli errori del passato”…
E..si ora, che hanno riscontrato…gli errori..
ci facciano vedere come usano gli attrezzi……
Noi..nel nostro piccolo..quotidianamente qualcosa facciamo…
Vediamo quanto tempo ..La Banca impiega e se veramente vuole riscoprire questa sua “responsabilità sociale”….
Si vediamo…
comunque sia… felice di navigare con Voi, in riva al fiume…
Valentina
Ma secondo te Andrea quando e come si ama ?
Cigno Turchese
L’amore non dà nulla se non se stesso, non coglie nulla se non da se stesso: L’amore non possiede né è posseduto: l’amore basta all’amore. (Gibran Kahlil Gibran)
……il come ce lo dice il “Piccolo Principe”…….Amore non è guardarsi a vicenda; è guardare insieme nella stessa direzione. (A. de Saint-Exupéry)
…..ma quello che è più importante e che sta scritto nella Bibbia…..
” Alla Sera della Vita, ciò che conta è avere Amato…”
Andrea
dice bene Andrea, scrivendo che avrebbe potuto facilmente distruggere ogni “sospiro o respiro” di Bazoli…certo Bazoli non è Geronzi, non c’è proprio partita, nel confronto tra i due, ma anche lui contribuisce allo sport nazionale del “predicare bene e razzolare male”…
la banca di Bazoli è quella che (cito a casaccio) ha frapposto un bel pò di ostacoli alla portabilità dei mutui…ha fatto un lucroso accordo con l’ INPS, alla fine del 2007, per il quale 8 milioni di pensionati gli possono cedere il quinto dello stipendio, variante moderna finanziarizzata del vecchio Monte di Pietà o Banco dei Pegni…vende ai poveracci pattume finanziario come la polizza Intesa vita “Inflazione più 2008/2013”, una index linked che orgogliosamente proclama nel suo prospetto una probabilità di battere i titoli di stato dello 0,32% ( zero virgola trentadue percento !…), imponendo caricamenti (costi ) dello 6,58% !…e potrei andare avanti per ore…
Bazoli, che peraltro io stimo per il suo rigore e il suo riservato “làthe biosas”, prima di riempirsi la bocca, o il calamo, di paroloni come “responsabilità sociale”, farebbe bene a leggere, o rileggere, un Libriccino vecchio di un paio di migliaia di anni, dove si parla di pagliuzze e travi negli occhi…
ad maiora
Gabriel
(Gc 2, 14-26) La fede senza le opere è morta
[14] Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? [15] Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano [16] e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? [17] Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa.
Siamo noi, giorno per giorno, che seminiamo quello di cui siamo capaci con la nostra famiglia, coi nostri cari, con tutti quelli con cui veniamo a contatto. Regaliamo due litri di benzina, o 200 euro, o un panino e un bicchiere di vino a chi ha bisogno. Insegnamo i valori morali ai nostri figli.
Il mare è fatto di gocce d’acqua.
Ma le cose, prima di materializzarle, bisogna pensarle e questo può già essere un passo avanti, anzi, deve essere necessariamente il primo passo.
Lasciamo perdere i rancori, anche giustificati ed aspettiamo i fatti, la materializzazione delle idee.
Se poi i fatti non verranno non sentiamoci presi in giro, ma provando compassione potremo dire: “Poverino, ha perso un’occasione per vivere una vita degna di essere vissuta”.
AAARRRGGHHH!!!
Ehi, pirati da strapazzo!!!, pendagli da forca!!!!
Cosa fate ancora svegli!!!! Andate a dormire e che l’Inferno vi inghiotta per sempre!!!
Bill
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Ben vengano le riflessioni di Bazoli, meglio tardi che mai, certo che a frittata fatta hanno un’altro “sapore”.
Etica e morale parole sante, ma che senso hanno oggi ?
Dopo la “carestia” degli anni ottanta e novanta è rimasto ben poco.
Se parli di etica e morale ai giovani di oggi si chiedono che lingua stai parlando, ma non li colpevolizzo visto l’educazione e l’esempio dato dai loro genitori.
Ci vorranno anni prima che queste parole ritrovino un senso e non è detto ce questo succeda.
Ovviamente mi riferisco alle masse, esistono ancora piccole isole felice (icebergfinanza è una di queste) ma la maggiornaza vive seguendo altri valori, se così possiamo chiamarli.
Matteo