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LEADING INDICATOR DELLE MIE BRAME E' QUESTA LA RECESSIONE DEL REAME!
In un precedente post avevo rilevato la possibilità che un indice e precisamente il LEADING INDICATOR potesse predire ed avvisarci in maniera inequivocabile della possibilità di un avvio della recessione americana prossima ventura.
La mia sorpresa riguardava il fatto che il dato comunicato dal Conference Board ha predetto inequivocabilmente praticamente tutte le precedenti recessioni che si sono verificate nella storia economica americana dal 1950. Un dato negativo per tre mesi consecutivi sancisce la recessione in atto!
Oggi pomeriggio alle 16.00 verrà comunicato il LEI e questa volta non sarà importante verificare e conoscere il risultato attuale, quanto la revisione di quello rilasciato precedentemente.
Incominciamo con il ricordare che la debolezza nell’indice è diventata sempre più diffusa negli ultimi mesi e che le componenti che hanno permesso il segno positivo nell’ultimo rilascio di aprile sono essenzialmente le maggiori ore settimanali di lavoro nel settore manifatturiero, minori richieste di disoccupazione e l’offerta di moneta M2 controbilanciati dai fattori negativi delle aspettative dei consumatori (indici di fiducia), le diminuizione negli “stock price” e lo spread dei tassi di interesse tra i titoli decennali e il tasso di finanziamento delle banche.
Secondo il rapporto, l’indice era sotto del 0,9 % rispetto ai massimi del 2006 e il comportamento recente degli indicatori suggerisce che lo sviluppo economico lento continuerà ancora a breve scadenza.
In percentuale l’indice è sceso del 0.8 % negli ultimi 12 mesi ed negli ultimi sei mesi è caduto ad un tasso annuale del 0,3 % e il 3,5 % degli ultimi sei mesi annualizza il declino a tal punto che l’ultima volta che l’indice è venuto a contatto con il test di verifica fu nel dicembre 2000, tre mesi prima dell’inizio dell’ultima recessione.
Anche lo scorso anno per ben tre/quattro mesi i dati furono negativi ma le revisioni spezzarono positivamente la regola delle tre letture negative consecutive.
Quindi riassumiamo brevemente i dati precedentemente pubblicati rivedendo tutti i rapporti precedenti:
In ottobre era aumentato del 0,1 ed è stato rivisto invariato.
In novembre l’aumento del 0,1% è stato rivisto invariato e quello di ottobre è diminuito a –
0,1%
In dicembre è aumentato dell’0,3 % , rivisto a + 0,6 % ma diminuito quello di novembre a – 0,1 %
In gennaio è aumentato del 0,1% ma rivisto – 0,3 % modificando quello di dicembre a + 0,7 %
In febbraio è diminuito del 0,5 % ma rivisto a – 0,6 % e confermato quello di gennaio a – 0,3 %
E ultimo infine quello relativo al mese di marzo è uscito positivo a + 0,1 %.
Nel sito del Conference Board vi è un’analisi recente a firma Victor Zarnowitz che ripresenta e ricorda una recente pubblicazione che prende in considerazione seriamente il fatto che il LEI ha segnalato puntualmente ciascuno dei sette picchi del ciclo congiunturale degli Stati Uniti seguiti da una recessione.
L’analisi a firma Paul Kasriel destinatario del premio 2006 Lawrence R. Klein, Award for Blue Chip Forecasting Accuracy ovvero per l’esattezza di previsioni sulle Blue Chip, evidenzia la quasi certezza dei “flash” di avvertimento rilasciati dal Lei e contemporaneamente dall’inversione della curva dei tassi.
Secondo Kasriel la cosa più stupefacente è che gli specialisti del Conference Board , l’organizzazione stessa che calcola e pubblica il LEI sembrano ignorare completamente il forte messaggio ciclico che potrebbe essere trasmesso.
Le trascrizioni del FOMC ovvero le periodiche riunioni della Federal Riserve per decidere la politica monetaria, indicano e quindi testimoniano che nel 1990 e nel 2000, Alan Greenspan allora presidente della Fed non è stato in grado di rendersi conto che rispettivamente una recessione era già in corso ed una era imminente, anche se il comportamento del Leading Indicator lo segnalava chiaramente.
Come potrete vedere dai grafici e dai link presenti sul blog, sia il Lei che l’inversione della curva dei tassi hanno una capacità di previsione e conferma delle recessioni praticamente superiore al 90 %.
Certamente nulla toglie che l’eccezione non confermi la regola e considerando ciò che i mercati stanno scontando, abbiamo di fronte uno scenario paradisiaco per i prossimi anni.
Per concludere il signor Victor Zarnowitz riportando questa ed altre analisi ricorda, che pur se l’indice LEI ha centrato ogni recessione ora esiste un nuove indice CEI che consiste nell’indice composito degli indicatori coincidenti che è un’altra delle unità di misurazione dell’attività economica.
Ovviamente il CEI, a parte la coincidenza di seguire l’andamento del fratello maggiore LEI nell’ultima recessione del 2001 ora stà viaggiando per conto suo senza dare segnali di stanchezza verso nuovi traguardi! ( http://www.conference-board.org/economics/article_zarnowitzApr2007.cfm )
Quindi se vi è un segnale positivo, magari l’unico perché non seguire quello!
Forse per dovere istituzionale anche al Conference Board eccellono in ottimismo rispetto alla futura congiuntura economica americana, considerando che, le previsioni rispetto alla crescita del PIL scontano una ripresa miracolosa e sorprendente per i prossimi mesi.
Crescita al 2,9 % nel secondo trimestre, 3,2 % nel terzo e 3,7 % nel quarto mentre l’inflazione dovrebbe restare sotto controllo, la spesa dei consumatori si stabilizzerà ad un ritmo minore, un tasso di disoccupazione al 4,6 % e magari DOWJONES a ……20.000 per fine anno Cohen permettendo!
Ovviamente con un mercato immobiliare che si stà stabilizzando a tal punto che ad ogni uscita di dati di riferimento viene stabilito un record negativo dopo l’altro!
Permessi per costruzioni ai minimi da 10 anni che segnalano inequivocabilmente che l’aumento delle nuove costruzioni sarà di breve durata, prezzi medi della nuove abitazioni che declinano per la prima volta dal 1991 e quindi record da 16 anni, l’indice di fiducia dei costruttori anche quello al punto più basso da 16 anni a questa parte e costruttori stessi che non vedono spiragli di ripresa se non nel prossimo anno.
Esiste forse qualche possibilità che questo baratro senza fine si stia stabilizzando?!
Confesso che faccio fatica a capire come si possa confondere un elefante con una farfalla che sta allegramente calpestando le fondamenta dell’economia e della capacità di spesa dei consumatori, ma forse dovrei uniformarmi al pensiero generale, a questa grande festa dell’infinito moltiplicatore di ricchezza virtuale.
La regola dei tre mesi consecutivi negativi è una curiosità statisticamente accertata e in passato hanno significato recessione, ma ora il dato di marzo interrompe questa statistica ma viene verificato ulteriormente il prossimo mese e forse quel che conta è la tendenza in quanto aprile è sorprendentemente negativo -0,5% e la tendenza generale nettamente negativa gravata dalla seria ipoteca immobiliare!
Recessione non significa solo statistica o ciclo economico al termine ma anche difficoltà finanziarie per le famiglie , perdita di lavoro e come sempre maggiore povertà nei paesi poveri!
Questo è il risvolto umano, quello più drammatico, non solo quello finanziario.
Ciao Andrea
Pienamente d’accordo… ma è davvero singolare la straordinaria coincidenza di fattori. Quello che conta è la correlazione tra la parte di mondo che “consuma” e genera risparmio negativo che qualcun altro deve colmare. Direi anzi che questa altra parte del mondo è ben felice di colmare, con l’opposto eccesso di lavoro e risparmio (Cina, Giappone).
Dal giorno di febbraio del – 9% della Borsa di Shangai quanto ha corso l’indice (anzi gli indici)?
Divertitevi (meglio terrorizzatevi) con un grafico a tre mesi dei corsi di Shamgai e Shenzen. Esempio di partenza infraday di oggi:
SHANGHAI STOCK EXCHANGE A SHARES INDEX
Shanghai 4238.41 09:36 1.50
SHANGHAI STOCK EXCHANGE B SHARES INDEX
Shanghai 357.14 09:37 8.04
SHENZHEN STOCK EXCHANGE A SHARE INDEX
Shenzhen 1200.04 09:38 2.45
SHENZHEN STOCK EXCHANGE B SHARE INDEX
Shenzhen 767.72 09:38 2.76
Il crash inizierà da lì… proprio come in febbraio. Pare che la situazione sia uscita dal controllo delle autorità cinesi.
Daniele
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Marzo +0.6 …. no recessione !?