ASPETTANDO …..GREENSPAN! Il mercato del Lavoro.
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Secondo l’ultimo rapporto occupazionale della ADP Automatic Data Processing Inc l’occupazione negli Stati Uniti è cresciuta nel settore privato di circa 106.000 nuovi posti di lavoro in conformità con la media di 101.000 dei tre mesi precedenti, un indice anticipatore del rapporto mensile generale previsto per domani.
Aggiungendo la media di 24.000 nuovi posti nel settore governativo si avrebbe un totale di circa 130.000 nuovi posti contro una previsione media di 168.000 rispetto ai 97000 di febbraio. Il settore terziario ha prodotto 128.000 nuovi posti, l’industria edilizia ne ha persi 22.000 e le fabbriche 15.000, mentre il settore al dettaglio ha originato nuovi 81.000 contratti il settore all’ingrosso ne ha persi 18.000. (fonte: Marketwatch.com)
Tempo fa avevo sostenuto che la soggettività con la quale un individuo analizza i dati macroeconomici tende a falsare la loro reale oggettività anche se, i dati non esisterebbero se non vi fosse chi li analizza.
L’evidenza degli ultimi dati relativi agli indici ISM è estremamente chiara!
Entrambi si avvicinano pericolosamente alla soglia dei 50 punti che separa l’espansione dalla contrazione e entrambi testimoniano una calo nel sottoindice relativo all’occupazione passando per il manifatturiero da 51,1 a 48,7 e per i servizi dal 52,2 a 50,8, mentre il sottoindice dei prezzi è esploso rispettivamente da 59 a 65,5 e da 53,8 a 63,3 gridando inflazione!
Se la tendenza è avviata e da tempo prosegue la debacle del settore edilizio si preparano tempi difficili per l’occupazione americana.
Proviamo a tracciare un quadro soggettivo avendo come riferimento le notizie riportate dai principali quotidiani online americani, presumendo la ottima sorgente delle informazioni.
Secondo il presidente della Fed di Dallas Fisher i danni provocati dal mercato “subprime” sono contenuti in quanto fortunatamente, il sistema finanziario e l’economia sono abbastanza forti per affrontare questa tempesta….parlando ad un’associazione di banchieri di Austin!
“Fisher said that subprime problems are limited in part because many mortgages were packaged into bonds, helping diffuse the risk across different investors.” Bloomberg.com
Udite, udite, Fisher ha dichiarato che i problemi sono limitati in quanto molte ipoteche sono state impachettate e trasformate in obbligazioni aiutando a trasferire il rischio attraverso più investitori!
Tombola! I benefici dell’industria finanziaria consistono nel diffondere il virus tra più investitori invece di colpirne solo alcuni! Ricordando Babele!
“La Federal Reserve non interverrà per fermare il declino dei valori immobiliari! Non dobbiamo focalizzarci su un settore per fare felici i mercati ma dobbiamo agire e vigilare complessivamente.”
Ma la Federal Reserve interverrà per abbassare i tassi appena i sintomi di quella che sembra essere una probabile recessione si renderanno evidenti anche ai suoi vigili occhi e se lo farà servirà a qualcosa o sarà ormai troppo tardi.?
A Detroit una delle capitali industriali americane, lo scorso anno in seguito alla recessione nel settore auto vi sono stati circa 350.000 licenziamenti, registrando il più alto livello di disoccupazione in America.
L’incremento dei tassi di interesse combinato con la perdita di lavoro ha fatto si che una buona parte della popolazione trovasse difficoltà nel sostenere i pagamenti delle rate dei mutui. Detroit è la prova che nessuno è immane dalle conseguenze del declino del mercato immobiliare in quanto le innumerevoli “foreclosure” hanno determinato una perdita tra il 10 e il 20 % del valore delle abitazioni determinando la fine del distributore automatico di benessere che consisteva nella rinegoziazione dei mutui per accedere a fondi da destinare ai consumi. Una sola abitazione caduta in “foreclosure” significa il declino anche per le abitazioni della zona anche di proprietari in buone condizioni economiche.
“Tutti hanno usato le loro proprietà come mucche da contanti ed ora nessuno è in grado di restituire il dovuto”.
Estremizzando i casi difficili, ho scoperto che anche un semplice traferimento di lavoro in una nazione con vasti territori, può comportare un disagio per il venditore in quanto dovendo vendere la sua abitazione a prezzi in deciso calo, si trova a ricevere una somma che talvolta non copre nemmeno l’ipoteca sottoscritta!
La gente vive nel terrore che il vicino cada in disgrazia!
Nell’ultima settimana l’indice di ipoteca dell’associazione dei banchieri di ipoteca è caduto del 3,2 % evidenziando l’inquietudine per un più lungo tempo nel recupero dal crollo immobiliare.