HOME SWEET HOME continua il viaggio alla scoperta dell'iceberg immobiliare americano
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Talvolta nel mondo della comunicazione e nell’informazione esiste un problema relativo all’informazione stessa. Un dato oggettivo comunica in modo inequivocabile una situazione in essere e talvolta le informazioni vengono lette sulla base di cifre valutate approssimativamente senza entrare nel dettaglio dell’informazione stessa.
I dati che vengono rilasciati dal dipartimento del Commercio Usa provengono a sua volta dai dati forniti dall’associazione nazionale delle agenzie immobiliari (NAR)
Secondo il sito della NAR (National Association of Realtors) ( http://www.realtor.org/) le vendite delle case di nuova costruzione sono aumentate in gennaio del 3 % circa raggiungendo il livello più elevato da sette mesi a questa parte al livello di 6, 46 milioni di unità contro un dato rivisto in dicembre di 6,27 milioni di unità.
Secondo David Lereah uno dei principali economisti del NAR alcune vendite sono state agevolate dal tempo insolitamente caldo per il mese di gennaio mentre per quanto riguarda febbraio le tempeste di neve che hanno colpito alcuni stati potrebbero avere un effetto negativo sul mercato degli alloggi. Le vendite sono state aiutate dalla correzione dei prezzi al ribasso.
I dati sono soggetti alle variazioni stagionali, in quanto questi eventi atmosferici sono insolitamente grandi e molte transazioni vengono posticipate a febbraio in quanto si sono interrotte in molte zone del Paese.
Non dovremmo sorprenderci di vedere un calo nelle prossime vendite , seguito da un continuo recupero nelle vendite domestiche. Il calo dei prezzi dovrebbe continuare sino a raggiungere un punto di equilibrio ha detto Lereah. Il prezzo medio attuale è di 210.600 dollari sceso del 3,1 % rispetto alla media di gennaio 2006 a 217.400 dollari! E’ la media di mercato tra maggiori e minori vendite a seconda delle zone. Secondo il presidente di NAR Pat Vredovoogd Combs, il mercato si stà stabilizzando tendendo a risalire rispetto al basso livello dell’autunno scorso in quanto le condizioni di mercato sono più favorevoli per i compratori.
Secondo Freddie Mac agenzia di concessione mutui statale, il tasso medio nazionale per mutui ipotecari a 30 anni era del 6,22 a gennaio contro il 6,14 a dicembre e il 6,15 a gennaio 2006.
Le vendite domestiche sono aumentate del 3,5 % dal tasso rivisto di dicembre al + 5,5 % e il prezzo medio è sceso in un anno del 4,2 %. L’articolo prosegue poi con una disamina delle varie realtà suddivise per zone di provenienza del paese, che considerando la sua enorme estensione e le differenze climatiche e territoriali costituisce una realtà altamente varieggiata.
Si specifica inoltre che il livello di vendite domestico è normalmente più alto in estate che nell’inverno e soprattutto a causa delle differenze di tempo e nei modelli di acquisto delle famiglie. Le prossime vendite relative alle nuove abitazioni saranno rilasciate il 23 marzo.
Ora dall’articolo si potrà notare come le maggiori vendite possano essere attribuite all’insolito mite inverno americano, mentre il dato di febbraio dovrebbe essere influenzato dal colpo di coda delle tempeste di neve che hanno investito alcuni stati americani, questo per dire che ogni dato contiene una sua verità fondamentale e…….che quindi l’emotività dei mercati davanti al rilascio di questi dati dovrebbe avere minore impatto sino a verifica avvenuta.