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BAIL IN: IL GRANDE ASSE ITALIA GERMANIA!

Scritto il alle 11:00 da icebergfinanza

Per comprendere come fanno davvero tenerezza i nostri politici, soprattutto quelli del Partito Democratico, basta dare un’occhiata alle dichiarazioni di Pittella ieri al Corriere della Sera…

“Quando due grandi personalità come Renzi e Merkel decidono di lavorare insieme – aggiunge – anche l’Europa comprende che di fronte a un asse così forte bisogna adeguarsi”.

Tralasciando il piccolo particolare storico sulla fine miserabile del precedente asse tra Germania e Italia, ecco qui come bisogna adeguarsi, ma soprattutto la fantasiosa ricostruzione del solito Fubini… Quel negoziato sui crac

Giallo sugli aiuti alla tedesca Hsh. Bruxelles non pubblica il via libera

Da subito nel governo e nella banca centrale di Roma era diventato chiaro che quelle regole europee andavano fermate, quindi cambiate. Prima di approvarle, sarebbe stato opportuno correggerle. Il pericolo che creassero instabilità per le banche era stato studiato e misurato con cura, c’era solo un problema: da Berlino è arrivato il consiglio di lasciar perdere.

Sapevano già come sarebbe andata a finire e hanno lasciato perdere su consiglio di Berlino? Stiamo scherzando vero?

Se non si volevano evitare nuovi dubbi sulla solidità finanziaria dell’Italia e la minaccia di un’ulteriore ondata di contagio, era più prudente che le riserve del governo di Roma cadessero. Vista la delicatezza della questione, niente è stato mai discusso in pubblico negli anni scorsi. Della direttiva europea che impone perdite su azionisti, creditori e correntisti delle banche aiutate con fondi pubblici erano consapevoli solo pochi esperti, fino a due mesi fa. Gran parte della classe politica e l’intera opinione pubblica l’hanno scoperta con il fallimento pilotato di Banca Marche, Banca Etruria e altri due piccoli istituti il 22 novembre scorso.

Tirate fuori dal letto l’Italia che dorme e fatte loro leggere quello che stiamo scrivendo da giorni, invece che lasciarli davanti alla disinformazione di giornali e televisioni.

Andiamo avanti con la ricostruzione…

“Il governo di Roma aveva fatto notare che non sarebbe stato corretto cambiare in modo retroattivo termini e rischi delle vecchie obbligazioni. Quelle proposte, quasi all’ultimo momento, caddero. Era successo qualcosa: da Berlino, al più alto livello politico, si fece cortesemente osservare ai negoziatori italiani che il loro Paese rischiava di alimentare un malinteso. Quella direttiva è parte dell’accordo sull’Unione bancaria e bloccarla avrebbe indotto tutti a sospettare che Roma volesse evitare l’ingresso della vigilanza europea nelle sue banche; gli investitori avrebbero pensato che nei bilanci delle banche italiane c’era qualcosa da nascondere, si disse. I mercati avrebbero potuto tornare a vendere l’Italia e complicare così la tenuta del debito pubblico.”

Fermate tutto voglio scendere!

Scusate, è mai passato per la testa ai mercati che la Germania si è opposta al controllo della banche più piccole da parte della BCE, è mai passato per la loro testa che la Merkel voleva nascondere la tragica situazione delle banche regionali legate a doppio filo al potere politico?

«La Bce controlli tutte le banche europee» Berlino: «Non serve, minori restino fuori…

Di cosa stiamo parlando? Di fronte ad un asso così forte bisogna adeguarsi? Ci vuole tanta pazienza Ragazzi, ma tanta davvero, soprattutto mentre 60 milioni di italiani quotidianamente dormono di fronte a tutto quello che sta accadendo e poi all’improvviso si svegliano solo quando ti mettono le mani in tasca per salvare qualche fottuto manager che ha distrutto i loro risparmi!

Dalla Commissione Ue ne arriva in questi giorni conferma riguardo alla banca tedesca Hsh Nordbank. In ottobre scorso le fu autorizzato un salvataggio pubblico, senza però colpire i creditori come in Italia. Bruxelles in quel caso invocò una complessa argomentazione proprio per risparmiare gli investitori tedeschi. Ma non è chiaro quale sia: quattro mesi dopo, la Commissione Ue non ne ha ancora pubblicato il testo della decisione. La trasparenza, stavolta, non abita a Bruxelles.

La trasparenza stavolta?

Per amor di patria è meglio non dire nulla dei nostri parlamentari europei che hanno sottoscritto senza tanti problemi Testi approvati – Martedì 15 aprile 2014 o dell’intero parlamento italiano che ha approvato senza fiatare questa direttiva demenziale.

Sia chiaro anche chi si è astenuto è come se avesse votato a favore!

Per il resto ripeto per l’ennesima volta che il mondo ha bisogno di politici e banchieri che evitano in problemi non di quelli che si specializzano nel limitare i danni a crisi avvenuta.

È come attribuire a un medico responsabile di un errore nella diagnosi il merito di aver inventato una cura miracolosa. Forse il paziente ha bisogno di un nuovo medico.  (…) Ma  Il mondo ha bisogno di banchieri centrali che evitano i problemi, non di quelli che si specializzano nel limitare i danni a crisi avvenuta.

E chiaro il concetto? Buona consapevolezza!

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9 commenti Commenta
madmax
Scritto il 3 Febbraio 2016 at 12:12

Cetriolone per la Merkel in arrivo!!!!
Esiste un altro cetriolone di cui la Merkel ha una fifa tremenda ma che è inesorabilmente in arrivo sugli aiuti di stato tedeschi. Ovvero nel post unificazione la Germania, chiese ed ottenne che tutti gli aiuti di stato alle regioni dell’est fossero esentati, ovvero per fargli colmare il divario gli aiuti non erano da considerarsi tali e quindi esclusi dalla disciplina degli aiuti di stato.
Il tempo passa le cose si dimenticano e quella postilla e’ ancora lì. Ad aggravare la situazione ci si mette il Trattato di Lisbona che dice, tali aiuti sono esclusi ma dal 2013 tale norma può essere revocata!!!!
Ecco il punto d’attrito il Matteo proprio questo ha menzionato, fine aiuti di stato esclusivi e compatibili!!!
Qua capite come tutti i tedeschi sono partiti a testa bassa, chissà come andrà a finire ma credetemi pure la Germania ha le mutande sporche e tanto!!!!

aorlansky60
Scritto il 3 Febbraio 2016 at 13:57

dall’art di Fubini :

Della direttiva europea che impone perdite su azionisti, creditori e correntisti delle banche aiutate con fondi pubblici erano consapevoli solo pochi esperti, fino a due mesi fa. Gran parte della classe politica e l’intera opinione pubblica l’hanno scoperta con il fallimento pilotato di Banca Marche, Banca Etruria…

ehh ???…

pazienza l’opinione pubblica, è noto che [soprattutto in italia] non tutti i clienti e risparmiatori sono campioni di materia economica e di finanza,

ma che tecnici esperti e classe politica fossero all’oscuro di tutto questo mi sembra poco credibile; vabeh che ormai tutto può accadere, però questa… peraltro molto più di due mesi fà, da inizio 2015 almeno, per chi voleva informarsi in materia di “bail-in” erano già apparsi in rete numerosi articoli che mettevano in guardia in caso di messa in esecuzione operativa del piano predisposto in caso di necessità (crack di una qualsiasi banca, ndr) e a maggior ragione in quanto tecnici economici, quest’ultimi dovevano assolutamente SAPERE visto che i loro colleghi politici hanno sottoscritto gli accordi… suvvia…
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alla Commissione Ue arriva in questi giorni conferma riguardo alla banca tedesca Hsh Nordbank. In ottobre scorso le fu autorizzato un salvataggio pubblico, senza però colpire i creditori come in Italia. Bruxelles in quel caso invocò una complessa argomentazione proprio per risparmiare gli investitori tedeschi. Ma non è chiaro quale sia: quattro mesi dopo, la Commissione Ue non ne ha ancora pubblicato il testo della decisione. La trasparenza, stavolta, non abita a Bruxelles.

apparentemente sembra incredibile un simile strappo ai trattati – per la germania SI, per l’italia NO –

molto meno invece se consideri un fattore fondamentale, una regola di vita che impera da millenni :

in una qualsiasi associazione a più membri, a fare la legge è sempre IL PIU’ FORTE che è anche in grado di cambiare le regole in corso d’opera, se occorre, per salvaguardare i suoi interessi;

di che ci vogliamo stupire ???…

ma soprattutto la vera domanda è :

c’è ancora bisogno, per noi italiani [e per greci spagnoli portoghesi], di una simile “unione europea” di fatto regolata a trazione tedesca ???

stanziale
Scritto il 3 Febbraio 2016 at 20:36

madmax,

?? cio’ che hai detto e’ interessante, ma non si e’ capito nulla. Di quali aiuti di stato stai parlando? Cioe’ il governo tedesco nel 2016 ancora effettua aiuti di stato a banche o industrie -tipo ilva- nella germania est? Hai cifre, link? Qui pero’ da noi ci sono i trasferimenti nord-sud delle regioni….

veleno50
Scritto il 3 Febbraio 2016 at 23:56

Io ricordo un grande Craxi a Sigonella mi ricorda qualcuno in questo momento.Non ho mai avuto simpatie per lui però quella volta rimasi sbalordito come Golia riusci a calmare il gigante. Forza (saper resistere)temperanza(moderazione senso della misura)prudenza ( miti come colombe prudenti come serpenti) virtù che non mancano al pifferaio.Nei momenti di un Italia sotto attacco, dai media internazionali,dai politici dei paesi più importanti della UE,Dai cugini francesi da quasi tutti i giornali italiani da tutti i blog,passi per gli stranieri ma anche i nostri media e blogger siamo al capolinea.

madmax
Scritto il 4 Febbraio 2016 at 00:40

stanziale@finanza,

Caro Stanziale,

Ti ringrazio nei meandri del web esistono tante pepite d’oro informazioni che farebbero cambiare la percezione della gente, ma nessuno le vede 🙂

Non ho i link sotto mano, ma li trovi facilmente, prendi il Trattato di Lisbona, poi vai all’articolo 107 Aiuti di Stato e li trovi chiaramente detto (grossomodo ti do il senso) che:

…gli aiuti concessi ad entità locate nelle regioni della ex-Germania Est sono da considerarsi compatibili con il mercato unico quindi no soggetti alla disciplina dei aiuti di stato…

Mi spiego: il governo tedesco può dare soldi ad una impresa es. VW o Porche affinché faccia uno stabilimento nella Germania est e questo non rientra negli aiuti di stato da dichiarare alla Commissione EU.

Chiaro?

madmax
Scritto il 4 Febbraio 2016 at 00:42

Comunque avete notato che i Credit Default Swap del Buco con la Banca intorno sono saliti del 60% ? Che qualcuno legga il blog del Capitano????
😉

ilribassista
Scritto il 4 Febbraio 2016 at 08:31

veleno50@finanza,

Paragonare Renzi a craxi …
Veleno è sempre un piacere leggere i tuoi commenti perché fanno capire fino a che punto può arrivare la disinformazione.
Continua a scrivere
Il giorno che smetterei significherà che esiste veramente la democrazia (fatto al quale non credo assolutamente )
Buona giornata e stai sereno

ilribassista
Scritto il 4 Febbraio 2016 at 08:32

ilribassista@finanza:
veleno50@finanza,

Paragonare Renzi a craxi …
Veleno è sempre un piacere leggere i tuoi commenti perché fanno capire fino a che punto può arrivare la disinformazione.
Continua a scrivere
Il giorno che smetterai significherà che esiste veramente la democrazia (fatto al quale non credo assolutamente )
Buona giornata e stai sereno

d
Scritto il 4 Febbraio 2016 at 11:50

veleno50@finanza,

Su Craxi è vero: tanto si mise contro gli interessi USA su Sigonella, cercando in un certo senso di riaffermare una sorta di sovranità italiana, quanto poi ne pagò le conseguenze. Sono sempre guai seri per chi si mette contro… si veda Moro.
Certo però che cercare di affiancargli Renzi è proprio una bella impresa!
Occorrerebbe cercare di guardare agli eventi ed alle dichiarazioni con maggiore discernimento. In fondo opporsi ad una certa Europa non è certo incompatibile con una sostanziale sudditanza USA.

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