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FRANCIA: SINISTRA IN CASTIGO!

Scritto il alle 08:22 da icebergfinanza

Yaël-Braun Pivet, la présidente qui échappe à Macron - l'Opinion

Dejavu, un film già visto direbbe il nostro Machiavelli, puntuali come un orologio svizzero, in Francia, al terzo tentativo, eliminano i comunisti e la sinistra, fanno l’inciucio, mettono in piedi  un piccolo intrigo, un’intesa raggiunta sottobanco d atempo, di nascosto, e fanno il primo accordo politico confuso, non chiaro, malamente orchestrato o forse chissà…

La candidata macroniana, Yael Braun-Pivet, è stata rieletta presidente dell’Assemblea nazionale francese, al terzo scrutinio, con 221 voti, contro i 207 ottenuti dal candidato del Nouevau Front Populaire, il comunista André Chassaigne.

AL terzo tentativo, con tanti saluti alla sinistra, con la benedizione dei socialisti e dei republicains, come vi abbiamo spiegato nell’ultimo manoscritto, domenica scorsa.

Les Echos, però, ci ricorda che oggi in Francia c’è un’Assemblea nazionale condannata alla disoccupazione tecnica.

La sessione parlamentare aperta questo giovedì per due settimane presso l’Assemblea potrebbe concludersi rapidamente. Il fatto che i ministri dimissionari siedano al Palais-Bourbon ostacola il buon funzionamento dell’istituzione.

Bella mossa Macron, ha fatto dimettere i suoi ministri rieletti, per averli in assemblea, in maniera che continuino ad essere incaricati di gestire l’attualità.

Si tratta di un grande salto nell’ignoto per i 577 deputati neoeletti. (…)  I ministri eletti rimangono ministri ma possono anche sedere come deputati. E questo, per un periodo indefinito, poiché lo stesso Emmanuel Macron ha spiegato che questa situazione senza precedenti potrebbe “durare per un certo tempo”, probabilmente almeno fino alla fine delle Olimpiadi di Parigi. Con, come conseguenza immediata, un Palazzo Borbone impossibilitato a funzionare.(Les Echos)

Fantastico, potrebbe durare ben oltre la fine delle olimpiadi, almeno sino alla ripresa dell’attività a settembre.

Scrive Le Monde…

Trentanove giorni dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, undici giorni dopo il secondo turno delle elezioni legislative che ha visto la sconfitta del campo presidenziale, Emmanuel Macron è ancora all’Eliseo, Gabriel Attal è ancora a Matignon, e Yaël Braun- Pivet è ancora presidente dell’Assemblea.

Con tanti saluti ad un popolo di fessi, quello che si sono dimostrati i francesi in questa tornata elettorale, ma non è finita qui.

 Nel frattempo, la coalizione presidenziale ha ottenuto meno del 15% alle elezioni europee, il 20% nel primo turno delle elezioni legislative anticipate e ha perso più di 80 seggi nel secondo.

 La cosa interessante, che Machiavelli puntualmente vi ha anticipato domenica scorsa e che solo i funzionari eletti del blocco centrale, della destra repubblicana (DR, ex-Les Républicains, LR) e parte del gruppo della Le Pen, hanno applaudito il nuovo presidente.

Si avete letto bene anche parte del fruppo della Le Pen ha applaudito al nuovo presidente, oltre ai republicains.

Vi dice nulla questo?

Visibilmente commossa, Yaël Braun-Pivet improvvisa un discorso per spezzare l’evidente disagio legato all’annuncio della sua rielezione. Il deputato Yvelines chiede che ai francesi vengano fornite “nuove soluzioni” attraverso “nuovi metodi” . “Questo è stato il discorso di due anni fa ”, ha tuonato poco dopo, nella Salle des Quatre-Colonnes, il presidente del gruppo socialista, Boris Vallaud.

Fermiamoci qui, ci sarà da divertirsi in Francia nelle prossime settimana e non solo per le olimpiadi.

Nel frattempo in America, Biden si becca una proverbiale dose di covid revival, e si prepara ad andare a pesca per il resto dei suoi giorni.

Hanno provato ad eliminare Trump, non ha funzionato, ora eliminano Joe Biden e provano a rimontare come i salmoni.

Scrive il WSJournal…

Una cosa che abbiamo imparato negli anni è che i democratici di Washington sono spietati quando sono minacciati da una perdita di potere. Bisogna quasi ammirare il loro calcolo a sangue freddo. Il presidente Biden sta imparando questa dura lezione mentre il complesso democratico-mediatico si organizza per, ehm, convincerlo a ritirarsi dalla corsa presidenziale.

Axios ora segnala che il signor Biden potrebbe prendere la decisione di ritirarsi già da questo weekend. Segnate questa storia come un’altra forma di pressione sul signor Biden affinché smetta di essere così testardo. Se continua così, i furgoni per il trasloco potrebbero arrivare al 1600 di Pennsylvania Avenue con i Biden ancora lì.

E già, circola voce che il vecchio Joe se ne vada sbattendo la porta, senza sostenere la candidatura della sua vice, Kamala Harris, facendo l’ultimo favore ai democratici, che con la Harris, avrebbero la matematica certezza di perdere anche l’ultima speranza.

Per il resto tutto secondo copione, le richieste di sussidi di disoccupazione raggiungono i massimi del 2021, in continua ascesa ed evoluzione.

Un trend rialzista che continua da mesi e che è confermato dall’ultima pubblicazione del Beige Book, dove be 5 distretti su 12 segnalano una crescita economica in calo o recessiva.

Ma noi sappiamo che la recessione è già iniziata da tempo ma è tenuta nascosta per la tornata elettorale.

Ieri il New York Times ha scritto che la Germania non ha fatto i compiti a casa, una bella notizia per Trump, che appena eletto potrà tornare a fare il tiro al piccione con i tedeschi, come fece qualche anno fa…

Due anni e mezzo dopo che il cancelliere Olaf Scholz ha promesso di riformare l’esercito tedesco, il bilancio proposto dal suo governo per il 2025 prevede solo un modesto aumento della spesa per la difesa.

Mentre la guerra in Ucraina prosegue, la Russia continua a minacciare e Donald J. Trump guadagna slancio per un ritorno alla Casa Bianca, la Germania è sottoposta a crescenti pressioni da parte dei suoi alleati affinché assuma un ruolo di sicurezza più solido.

Povero Scholz, ha settembre ne vedrà delle belle, alle elezioni dei lander, ci divertiremo anche li.

Non vi riporto cosa ha detto ieri la signora Lagaffe, non ne vale la pena, le solite inutili e noiose parole.

II funzionari della BCE stanno valutando se sia fattibile un solo altro taglio nel 2024, secondo Bloomberg che cita persone a conoscenza della questione.

Il rapporto ha osservato che le pressioni inflazionistiche persistono, le solite fesserie.

I mercatini non l’hanno presa bene il DAX è in discesa costante da inizio settimana e in America, sembra sia scoppiata la bolla degli investimenti nell’intelligenza artificiale.

Anche i fallimenti aziendali stanno salendo!

Secondo quello che riposrta Timisaor del WSJ, per gli analisti di JPMorgan, gli Stati Uniti hanno registrato la ripresa pandemica più forte tra le grandi economie,

I grandi incrementi dell’offerta di lavoro significano che il paese sta godendo di “una tendenza al ribasso nell’inflazione dei salari… non evidente altrove”

Di conseguenza, “gli Stati Uniti sono pronti a subire il calo più ampio dell’inflazione core nel secondo trimestre tra le principali economie”

Immaginatevi che goduria per l’inflazione!

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