Lezione numero uno, da non dimenticare mai quando a giugno ti infilerai in un seggio elettorale. Più Italia e meno Europa!
Ricordi quanto accadde nel 2012, con Monti e la Frignero, la patrimoniale sulle case degli italiani e sui risparmi, imposta dall’Europa che tu continui a sognare?
Mi raccomando, vota più Europa, piddume o grillume, non importa loro amano mettere le mani nelle tue tasche.
Infatti grazie al loro contributo in Europa, ieri hanno deciso di mettere un’altra patrimoniale sulle case degli italiani.
Ma torniamo a noi, all’inflazione.
Affascinante, decisamente affascinante osservare come ormai siamo rimasti da soli a parlare di deflazione da debiti, non è rimasto più nessuno.
Tutti li a parlare di ultimo miglio, di inflazione perenne, di ripresa, atterraggi morbidi e soprattutto, una voglia matta di stare in gregge e dire le stesse cose che dicono gli altri.
Ancor più affascinante, osservare quelli che con stupore si chiedono perchè l’oro misteriosamente sale…
Ieri poteva uscire qualunque dato sull’inflazione che schiere di analisti ed economisti si sono inventati, qualunque cosa, tutto e il contrario di tutto per giustificare dati che sono talmente semplici da comprendere che un bambino, farebbe di meglio.
La realtà è che ieri i mercati hanno festeggiato perchè l’indice supercore, quello preferito dalla Fed è sceso in maniera sensibile, mentre dotti, medici e sapienti, magnificavano il risveglio dell’inflazione.
Il rimbalzino di ieri, che non è altro che una stabilizzazione rispetto al mese precedente, è dovuto per oltre il 60 % ad affitti e prezzo della benzina.
Questo mese ha confermato che gennaio è stato influenzato negativamente dagli aggiustamenti stagionali, solito discorso.
Inoltre il sensibile aumento dei prezzi dei biglietti aerei ha chiuso il cerchio.
Tutto qui il materiale su cui si basano le speranze per una ripresa dell’inflazione?
Su coraggio, potete fare di meglio.
Qui sotto, a parte il rimbalzo dei prezzi “goods” dovuto in gran parte ai trasporti, la tendenza è charamente al ribasso sia negli affitti che nei servizi.
Potrei raccontarvi che lo scorso mese il settore immobiliare, ha spinto al rialzo gran parte dell’indice dei prezzi al consumo core , oppure che il BLS, per tenere alta l’inflazione e aiutare la Fed e le banche, ha aumentato il peso delle OER delle unità unifamiliari dal 45% al 50% quasi 10 punti in più.
Ma a Voi che importa, continuate a seguire il buon pastore, lui sa cosa è bene per voi.
Non leggete più le nostre analisi, come nel 2007 quando abbiamo previsto la crisi subprime, prima di tutti, non succederà nulla.
Se invece siete appena usciti dal manicomio e volete continuare a seguirci, un mese di dati non cattura la tendenza sottostante e le misure a 12 mesi sottopesano i movimenti più recenti.
Se suddividiamo l’inflazione in tre componenti, ovvero beni primari, servizi primari esclusi gli affitti e abitazioni, e l’inflazione energetica e alimentare, abbiamo tutta un’altra storia rispetto alla narrativa mainstream.
Per quanto riguarda i beni primari, dopo che la favola sulle catene di approvvigionamento spezzate è finita, l’inflazione è diventata negativa dal mese di giugno 2023.
Rappresentando oltre il 20% del CPI complessivo, si capisce per quale motivo non sono stati i rialzi dei tassi a fermare l’inflazione.
Poi c’è l’altra barzelletta tutta americana, affitti ed edilizia abitativa che valgono oltre un terzo dell’indice totale e circa il 45% dell’indice principale.
Nella categoria dei servizi essenziali esclusa l’edilizia abitativa, di cui è composto il resto del paniere core, tra il 25 e il 33%, abbiamo visto un deciso calo dei salari del settore sanitario, scesi dall’o,8% di gennaio allo 0,5% di febbraio.
Il prezzo del petrolio, illusoriamente al rialzo per pura speculazione, ha contribuito per ben 12 punti dopo aver tolto pressione nei 4 mesi precedenti.
L’inflazione è scesa significativamente per i generi alimentari.
Qualunque cosa accadrà nei prossimi mesi, la Fed ha già deciso insieme alla BCE per un taglio dei tassi a giugno.
Non servivano gli ultimi dati per capire che la pressione sui salari era solo un’illusione, visto che la natura intrinseca di questa unione monetaria, richiede la deflazione salariale.
O svaluti la moneta, o continui a svalutare i salari.
Lezione numero due, non lo dimenticare mai quando a giugno ti infilerai in un seggio elettorale.
Ultima possibilità prima delle elezioni europee e soprattutto quelle americane.
Interessante osservare quanto sono preoccupati a Francoforte…
Il bello deve ancora arrivare…
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Sono fortunato,molto fortunato perchè abitando nella stessa zona dove lavora la Fornero,qualora dovessi incontrarla sarei arrestato per turpiloquio.
In origine c’era l’ISI ,imposta straordinaria immobili ,il caro Amato nel 1992 quello del prelievo forzoso di notte.Doveva essere appunto straordinaria e gravava per 1% sul valorw catastale dell’immobile.In effetti durò solo un anno,soppiantata dall’ICI ma al 3 %tanto gli italiani pagano e stanno zitti.Poi nel 2012 con il governo Monti arriva l’IMU : a Torino l’aliquota è tutt’ ora il 10,6 per mille,il 1,06% sulla rendita rivalutata ,contro ogni logica di buon senso ,ma si sa gli italiani digeriscono tutto ,gli immobili sono il bancomat dello stato.
Governo Monti qui si possono vedere i suoi risultati
https://scenarieconomici.it/il-bilancio-del-governo-monti-valutazione-finale-il-peggior-governo-della-2-repubblica-valutazione-analitica-delle-performance-dellitalia-rispetto-alla-ue-di-tutti-i-governi-2/