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MASSACRO A FORTE APACHE!

Scritto il alle 08:31 da icebergfinanza

Il massacro di Fort Apache - Film - RaiPlay

C’è ben poco da aggiungere oggi alla realtà, ieri è stato un vero e proprio massacro ovunque, tranne che sulle materie prime e sul dollaro, con i bond ovunque venduti a piene mani e i mercati azionari americani con perdite giornaliere dal 6 al 4%.

Per i bond a lungo termine ci troviamo nella stessa situazione che avevamo nell’aprile dello scorso anno, con rendimenti al 2,50% ma con il dollaro a 1,20. Unica soddisfazione è il dollaro che attenua il massacro di un inizio anno mai visto nella storia.

Sarà solo il tempo a dirci se qualcosa è cambiato, non certo le trendline, lo scorso anno anche il dollaro aveva rotto quella di lungo termine poi recentemente è tornato nel suo canale discendente registrando nuovi minimi come non si vedevano dal lontano 2014.

Come sempre la carneficina è stata preceduta da pessimi dati sul mercato del lavoro USA e dal deficit commerciale. Il Census Bureau hanno comunicato che il deficit di beni e servizi è aumentato di 20 miliardi

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Oltre 100 miliardi la differenza negativa tra esportazione e importazioni rispetto a febbraio, ulteriore marcia in più per il dollaro e se la tendenza continua, minore pressione al rialzo sul pil del secondo trimestre USA.

Non solo, pure i sussidi di disoccupazione hanno raggiunto i massimi degli ultimi 3 mesi. Ieri secondo la Adp, molti meno occupati all’orizzonte, la recessione mondiale sta iniziando a colpire, insieme alle varianti che stanno colpendo la Cina.

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Oggi uscirà il dato sull’occupazione USA in marzo, noi pensiamo che sia in sensibile contrazione, il mercato guarderà agli stipendi, per osservare se ci sono pressioni inflazionistiche.

Tornando ai rendimenti, poche volte nella storia i tassi a lungo termine solo esplosi come ieri, sempre e solo quasi con gravi disfunzioni dei mercati monetari come nel settembre del 2020, durante la pandemia, in risposta al collasso iniziale, dopo la vittoria di Trump e in altre circostanze legate alla politica monetaria.

Alcune voci parlano di liquidazioni massicce da parte dei fondi pensioni giapponesi, ma era una notizia che circolava già da mesi, non giustifica quello che è successo ieri.

Sempre in passato nei giorni successivi è intervenuta direttamente la Fed sul mercato.

La banca centrale america sta per perdere il controllo del mercato, la fiducia, le colombe sono state dilaniate dai falchi della speculazione.

Incredibile ieri, mentre il prezzo del petrolio sale, mentre esplode quello del gas, perchè l’Europa è un ridicolo vaso di coccio, ieri trapela la notizia che l’amministrazione Biden vuole ricostituire lle scorte strategiche dopo averle liquidate per provare a far scendere il prezzo del petrolio, un fallimento dopo l’altro.

Ieri, la BOE  ha confermato che tutte le economie occidentali corrono seri rischi di recessione, non come Powell che fa finta di nulla.

Ciò detto, qualunque analisi facciamo e qualunque cosa diciamo sui rendimenti abbiamo torto, il mercato sta muovendosi in altra direzione e poco conta se non è quella logica.

Nel frattempo i tassi sui mutui ipotecari sono ormai prossimi al 6% e il mercato immobiliare è vicino a un vero e proprio collasso, altro che atterraggio morbido.

Ieri Zillow, una delle più importanti società di analisi sul mercato immobiliare americano ha suggerito che l’aumento è stato talmente repentino che sarà difficile uscirne senza ripercussioni importanti sull’intera economia USA.

Oggi vedremo come reagirà il mercato ai dati sull’occupazione.

Nel frattempo i giornali americani suggeriscono la realtà, ovvero che l’amministrazione Biden sta portando avanti una vera e propria guerra per procura, non solo armi ma informazioni precise, dettagliate, esperti americani che preparano da mesi questa guerra sul suolo ucraino.

Questo articolo scritto da Lucio Caracciolo nell’aprile 2021, tempi non certo sospetti, mi fa venire in mente la pandemia simulata nell’ottobre 2019 dal John Hopkins Center for Health Security con il World Economic Forum, nulla accade mai per caso in questo mondo…

Noi invece, tramite il ministro Guerini, facciamo sapere al mondo che siamo entrati in guerra. Guerini: a Ucraina anche armi per neutralizzare postazioni

Il contributo italiano in materiale bellico all’Ucraina , «i cui dettagli tecnici sono stati secretati e sui quali ho informato il Parlamento nel corso di due audizioni al Copasir, riguarda sistemi controcarro, sistemi di difesa aerea a cortissimo raggio, mortai, munizionamento di artiglieria, sistemi di comunicazione, dispositivi di protezione individuale e kit di sopravvivenza». (Sole24Ore)

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