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RIFORMA FISCALE: TUTTO HA UN PREZZO

Scritto il alle 10:38 da icebergfinanza

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Non avevamo alcun dubbio, in politica gli uomini si comprano, figurarsi nella finanza, il senatore Corker, ha concesso il proprio voto alla riforma fiscale di Trump, grazie all’inserimento all’ultimo minuto, di una provvedimento a favore della proprietà immobiliare, nonostante l’evidente conflitto di interesse di Corker, Trump e Kushners, alla faccia della classe media americana.

La nuova disposizione fiscale consentirebbe ai proprietari di grandi patrimoni immobiliari di ridurre una percentuale del loro reddito dalle tasse, attraverso una Limited Liability Company, di cui Trump è tra i maggiori proprietari. il reddito tassabile realizzato attraverso queste compagnie fluisce direttamente sui soci e non alla LLC.

Il senatore Corker, ha milioni e milioni di dollari di quote di queste compagnie immobiliari LLC: Giù il cappello signori, questi stanno fregando gli americani alla luce del sole, sono dei fuoriclasse, un manipolo di volpi in mezzo ad un oceano di polli.

Ciò che a noi interessa è che questa riforma venga approvata il prima possibile così darà il via ad un epico rientro di capitali in America, con conseguente rinforzamento del dollaro con buona pace di quelli che vedevano il cambio vicino a 1,30 o oltre.

In Italia invece sono ancora più bravi, hanno deciso di inserire all’ultimo minuto in parlamento, una clausoletta per svendere il Paese agli amici degli amici non appena arriverà la prossima crisi.

Il bello è che questi del Governo, non contenti di aver fatto abbastanza danni al Paese, hanno pensato bene di …

Uno Stato estero potrà acquistare immobili del Demanio statale, anche quelli appartenenti alla Difesa. E’ quanto prevede un emendamento alla manovra per il 2018 presentato dal governo in Commissione Bilancio. La proposta introduce la disciplina “di vendita a uno Stato estero di un cespite appartenente al demanio dello Stato italiano”.

Tranquilli, con questa gente prima o poi arriveremo a contrattare Colosseo o la Fontana di Trevi per qualche spicciolo, solo un demente può concepire una simile norma.

Infatti subito dopo … Manovra: salta vendita immobili demanio a Stati esteri

Roma, 17 dic. (askanews) – Salta l’emendamento del governo che consentiva la possibilità di vendere a uno Stato estero immobili appartenenti al demanio italiano, compresi quelli appartenenti al demanio culturale. Dopo una lunga discussione sul tema nella comissione Bilancio della Camera su un testo contestato dalle opposizioni che hanno parlato di “svendita” del patrimonio nazionale, l’emendamento è stato ritoccato dallo stesso governo che proponeva questa possibilità solo per un bene, in particolare Palazzo Caprara in via Venti Settembre, già sede dell’ufficio di stato maggiore della difesa che sarebbe passato al Qatar.

A sorpresa il viceministro dell’Economia Enrico Morando ha deciso di ritirare l’emendamento riformulato dallo stesso esecutivo ritenendolo inammissibile: “la norma sembrava convincente ma ora ricevo una proposta di subemendamento da parte dello stesso governo che individua un’ipotesi di intervento più precisa su un singolo bene demaniale. A questo punto sono io che ho dei dubbi su questa norma nella legge di bilancio poiché è una norma puntuale e non universale e la ritengo inammissibile. Il problema si chiude e non ne parliamo più”.

In settimana mi sono fatto una risate leggendo le anteprime per il 2018 di BlackRock e Carmignac, secondo le quali, i principali rischi sono rispettivamente il ritorno dell’inflazione e le sopravvalutazioni e l’indebitamento dei mercati dei Titoli di Stato core, in particolare Stati Uniti e Germania. Passi per la Germania, ma definire cari i mercati obbligazionari sovrani americani, denuncia ignoranza o superficialità nel migliore dei casi.

Bond Traders Flatten Yield Curve Even as Inflation Set to Bounce 

Il mercato obbligazionario sta mostrando poca paura dell’inflazione scrive Bloomberg, e qui sfodera il nostro indicatore preferito ovvero lo spread tra i 5 e i 30 anni che continua ad appiattirsi come non si vedeva dal lontano 2007.

Lo spread di rendimento tra queste scadenze ha toccato 52 punti base la scorsa settimana dopo che il presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha minimizzato il significato della tendenza inarrestabile.

L’indicatore preferito dalla Fed sulla crescita dei prezzi, è salito all’1,8% su base annua, il più alto da marzo. Ma le aspettative di inflazione sono saldamente ancorate sotto l’obiettivo del 2% della Fed cal punto che i bond vigilantes vedono pochi motivi di allarme.

“L’unica operazione che si sta svolgendo sul mercato è l’appiattimento della curva dei rendimenti”, ha affermato Tom di Galoma, della Seaport Global Holdings.“Non c’è alcun motivo per cui la curva aumenti – non abbiamo visto inflazione in così tanto tempo”.

I titoli del Tesoro USA stanno facendo qualcosa che preoccupa un sacco di gente, scrive Wolf Richter. compresa la presidente della Fed Janet Yellen: Mentre i rendimenti a breve termine sono al rialzo in linea con gli aumenti della Fed, i rendimenti a lungo termine hanno fatto il opposto: stanno diminuendo. Ciò ha appiattito la “curva dei rendimenti” a un livello non visto da prima della crisi finanziaria.

 

Una curva di rendimento invertita in questi giorni non provoca necessariamente una recessione, ha detto la Yellen. Una curva di rendimento invertita è essa stessa un prodotto di vari fattori. E uno di questi fattori è l’acquisto massiccio di titoli del Tesoro USA a lunga scadenza da parte di investitori di paesi in cui le banche centrali hanno ridotto a zero i tassi, politiche monetarie di interesse negativo: i profughi del NIRP devastati provenienti dall’Europa e dal Giappone.

Ce ne sono molti e stanno avendo per avere problemi sempre più grandi che peggioreranno  l’anno prossimo, indipendentemente da ciò che la BCE farà o non farà.

Fitch Ratings stima che l’ammontare totale del debito pubblico globale a rendimento negativo è di $ 9,7 miliardi, con un debito governativo giapponese di $ 5,8 trilioni e debito del governo europeo per $ 3,9 miliardi.

Mentre la BCE ha ridotto gradualmente il suo programma di QE da 80 miliardi di euro al mese a 60 miliardi di euro al mese ad aprile e ha annunciato un ulteriore ridimensionamento a 30 miliardi di euro al mese a partire da gennaio, ha acquisito un volume di titoli di stato pari a 3,5 volte l’emissione netta in media nel 2016 e 2017, secondo Fitch.

Questa massiccia pressione d’acquisto ha gonfiato i prezzi di quelle obbligazioni a livelli ridicoli. Poiché i rendimenti obbligazionari per definizione scendono quando i prezzi delle obbligazioni salgono, hanno spinto molti rendimenti in negativo. Ad esempio, anche il debito a due anni della Spagna ha un rendimento negativo di -0,23%.

Sino a qualche giorno fa il due anni americano rendeva più del decennale italiano e il rendimento portoghese sempre decennale è inferiore a quello italiano.

Benvenuti nel Paese delle meraviglie!

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