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UNICREDIT UN’ALTRA VORAGINE A CIELO APERTO!
Scritto il 1 Febbraio 2017 alle 07:31 da
La scorsa settimana c’era davvero da piegarsi in due dalle risate ad assistere al mercato che liquidava Intesa per comprare a mano bassa Unicredit, ma si sa, il mercato delle aspettative razionali, la più grande fesseria mai inventata nella storia dell’economia, ha sempre ragione dicono loro.
Di Unicredit è meglio non dire niente, gli elefanti in mezzo alla cristalleria, basta che si agitano e fanno danni da fermi, a dire qualcosa ci hanno pensato loro…
Unicredit, si avvicina l’aumento di capitale. Il 2016 chiuderà in rosso di 11,8 miliardi
11.800.000.000 unidicivirgolaottomiliardi di perdita e meno male che si sono già sbarazzati dei gioielli di casa in parte di Fineco e Pekao e Pioneer.
Sembra di essere tornati ai tempi del Monte dei Fiaschi di Siena quando annunciava una perdita e ci faceva sopra un aumento di capitale dietro l’altro per poi veder svanire qualche miliardo di capitalizzazione in qualche mese.
“L’accelerazione delle tempistiche dell’aumento di capitale è abbastanza sorprendente, considerando che l’operazione dovrebbe partire il 6 febbraio”, dicono gli analisti di Icbpi (…) “Non è da escludere che il management voglia approfittare della buona intonazione dei mercati, scongiurando il rischio di realizzare l’operazione a condizioni più sfavorevoli di quelle correnti (il titolo è salito del 16,4% nel corso degli ultimi tre mesi)”.
Farlo nel bel mezzo di una correzione di mercato è una tempistica davvero perfetta Chapeau!
(…) la banca specifica che “il gruppo ha preso in considerazione una serie di ulteriori svalutazioni una tantum pari a circa euro 1,0 miliardo, che si attende verranno contabilizzate nell’esercizio 2016.
Tali poste una tantum derivano principalmente da una maggiore svalutazione della quota nel Fondo Atlante,
di alcune partecipazioni e imposte differite attive (DTA) dovute a differenze temporali e dai contributi straordinari al Fondo di Risoluzione Nazionale. Di conseguenza, nella stima dei risultati netti 2016 del Gruppo si prevede di registrare una perdita di circa euro 11,8 miliardi. Rettificato dalle poste non ricorrenti, il risultato economico netto del Gruppo 2016 sarebbe stato positivo”.
Il fondo Atlante una partecipazione da un miliardo svalutato di quasi un miliardo?
Proprio questa qui sotto che doveva rendere il 6 %?
Davvero una previsione fantastica, addirittura un ritorno sul capitale investito del 6% erano arrivati a promettere.
Ora con calma e senza fretta torna in campo l’ EBA ora e solo ora suggerisce di far sparire per qualche annetto tutta l’immondizia finanziaria in circolazione.
In serata la Federal Reserve riporterà il sorriso sui mercati, in fondo è questo il principale compito di una banca centrale, proteggere i suoi azionisti le banche, il resto puro contorno!
5 commenti Commenta
charliebrown
Scritto il 1 Febbraio 2017 at 10:46
@ICEBERGFINANZA
L’ EBA si muove, di più: la Nouy è venuta a trovarci, ieri era e oggi è a Roma, ma:
A Danièle e Christine
preferisco Marine.
La rima è troppo facile, per un populista come me. Scusami, Andrea, se oggi, come altre volte mi intrometto in tono scherzoso. O con precisazioni chimico-linguistiche, come la seguente rivolta a
@LAFORZAMOTRICE
Il noto lubrificante per uso più umano che meccanico si dice “vaselina”, due elle sono troppe.
falco [email protected]
Scritto il 1 Febbraio 2017 at 12:17
ragazzi Ciao
Mi e’ piaciuto molto il titolo dell’articolo” UN’ALTRA VORAGINE A CIELO APERTO!”
o buco intorno?
francia r
Scritto il 1 Febbraio 2017 at 13:30
Penso che il riferimento si facesse proprio al “buco” 🙂
stanziale
Scritto il 1 Febbraio 2017 at 19:12
E’ da qualche giorno che sto’ riflettendo (la butto li’, eh) sulle dichiarazioni di quella faccia da pirla di Enria, che ha dichiarato tutto giulivo che sarebbe in preparazione una bad bank europea sugli npl. Vi vedo la possibilita’ di collegarla al possibile ok della ricapitalizzazione e garanzie da parte dello stato a mps(stranamente la bce sembra favorevole, sia pure dopo aver fatto camminare l’italia sui carboni ardenti per anni) , e (pare ) garanzie anche sull’aucap di unicredit, super extra arci ri- pulita anche del contenzioso futuro da qui al 2050 dal francese Mustier. Quindi lo schema potrebbe anche essere ripulire mps dallo stato italiano, unicredit forse anche, le 4 banchette dal fondo atlante cioe’ sempre gli italiani. Effettuate queste operazioni, si partirebbe con la bad bank europea per ripulire la bundesbank ,le sparkassen ed i troiai francesi dalla spazzatura che hanno, a carico di tutta l’europa, la nostra quota naturalmente sarebbe di altri 64 miliardi che NON (ah ah ah) farebbero parte del debito pubblico(cosi’ hanno detto l’altra volta!!!). Subito dopo, si chiude l’operazione bad bank, ovviamente, cosi’ come e’ successo in precedenza. Si, potrebbe essere…
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Mamma mia. Vasellina?