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DRAGHI: MISTER GREENBACK IS BACK!
E puntuale come un orologio svizzero mister Greenback è tornato ovunque, ma soprattutto in …CHINA!
Bene, bene, benessimo, voi continuate con le vostre illusioni sul rialzo dei tassi in America che intanto noi svalutiamo lo yuan e ci prepariamo al prossimo botto dei mercati emergenti anche se come abbiamo visto nell’ultimo Machiavelli la storia cambia.
Come ha scritto recentemente John Mauldin, la grande recessione è stato il risultato di un errore di politica monetaria, ovvero aver tenuto i tassi bassi troppo a lungo, facendo finta di non vedere quello che accadeva nel mercato immobiliare.
Stiamo tuttora subendo gli effetti di un errore di politica monetaria di massa, mentre tante oche giulive appaludono ai banchieri centrali, e solo ora stiamo iniziando a subirne le conseguenze, solo ora.
Stiamo ancora vivendo in un sogno, ma siamo nervosi, tanto come se fossimo nel 2006.
Con tassi troppo bassi a lungo l’economia è stata finanziarizzata e il sistema reso ipersensibile alle variazioni dei tassi. In effetti se ci pensate basta lo zero virgola per provocare collassi e panico ovunque.
Ma come ben sappiamo, le banche centrali sono ostaggi a tempo indeterminato dei mercati, come gli Stati e la politica, la finanza ha sequestrato il destino delle Nazioni!
Una banca centrale prosegue John che mette gli interessi del mercato azionario e di unmanipolo di psicopatici sopra quello dei risparmiatori, pensionati o fondi pensione è un pericolo pubblico.
Ieri è arrivato Super Mario…
Oggi arriva super Mario #Draghi 😉 pic.twitter.com/PLnl12elFM
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 20, 2016
E come sempre non ha deluso, almeno noi.
Con la sua solita flema ha detto che si prenderà tutto il tempo che serve e che deciderà dopo le elezioni americane e il referendum italiano.
La Bce lascia i tassi invariati, Draghi: “A dicembre potremo delineare meglio scelte future”
Non è stato discusso di ritmo degli acquisti:
«Chi ha scritto di una riduzione (il cosiddetto tapering) ha seguito le parole di qualcuno che non era informato»
O meglio di qualcuno al quale era stato suggerito di far uscire una simile fesseria in maniera da permetter agli amici degli amici, di fare un pò di soldini spaventando i soliti gonzi!
Dice che comunque vada «è improbabile che la Bce sospenda da un giorno all’altro il programma», inoltre «una parte rilevante della discussione di oggi ha riguardato la possibilità che manchino titoli da acquistare per alcuni Paesi: si sono valutate varie possibilità». Un chiaro riferimento alla volontà di andare avanti con il programma.
Ovvero QE FOREVER o INFINITY come meglio credete, il problema è trovare i titoli ma per quello si può sempre cominciare ad acquistare anche spazzatura.
Girano le solite domandine sulla fine del mercato toro immobiliare, lo scoppio della bolla obbligazionaria, si ci vediamo alla prossima recessione e poi vediamo cosa scoppia!
Giorno dopo giorno resto sempre più affascinato dal livello culturale che circola nell’ambiente della finanza, senza offesa per gli operatori ecologici, credo tra di loro ci siano dei luminari rispetto alla finanza.
Prendiamo il Portogallo, che rischia il taglio del rating sovrano: «In caso di downgrade i bond di Lisbona non saranno più utilizzabili come collaterali per le operazioni di politica monetaria della Bce», dice Draghi. Che accadrà allo spread con i Bund tedeschi?
Non solo…
E che dire del calo dei prestiti in Spagna e Italia? «Problemi da non sovrastimare. Per molti mesi sono aumentati, comunque guardiamo ai dati aggregati». E ancora: che accadrebbe in caso di crisi di una grande banca europea come Deutsche Bank o Mps? L’azzeramento di azioni e obbligazioni non comporta rischi sistemici? «Le regole del bail-in consentono abbastanza flessibilità».
Insomma va tutto bene, tutto sotto controllo, anzi va benissimo…
Da 1,12 a 1,09 nello spazio di un istante, meno di 10 giorni spettacolo che noi abbiamo anticipato nell’ultimo Machiavelli!
Nel prossimo dal titolo “CASH IS KING e PHOENIX THE QUEEN” analizzeremo insieme prospettive a lungo termine e soprattutto demoliremo per l’ennesima volta l’illusione di una bolla obbligazionaria, preparandoci insieme alla prossima grande crisi che verrà.
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Ecco le conquiste del liberismo. Come funziona il sistema industriale in germania http://vocidallagermania.blogspot.it/2016/10/perche-la-germania-deve-rilanciare-gli.html
Non ero a conoscenza di questa curiosità sulla BNS, interessante, ma quale privato potrebbe avere interesse a comprarsela? Comunque se non sbaglio, cifra non aggiornata, qualche tempo fa il bilancio della BNS ha superato il PIL dell’intere Svizzera, in proporzione sono quelli che hanno fatto più QE di tutti, anche più del Giappone.
Dici bene, ma con la moneta creata dal nulla si sono comprati pezzi di società sugli indici americani, non hanno ammassato debito pubblico emesso dal loro Stato come gli altri. In CH il debito pubblico dal 2008 al 2016 é calato e non di poco.
Sono piccole differenze che contano 😉
noldor@finanza,
In realtà (il titolo è provocatorio) nessuno può scalarla, nel senso che in ogni caso il 60% (se non ricordo male, ma è scritto nell’articolo) è per legge in mano a cantoni e banche cantonali.
E’ ormai diventata un grosso etf attivo, con la particolarità che l'”emittente” non può fallire, non è soggetto al rischio di flussi in uscita e può generare dal nulla i soldi che investe: non male come investimento.
d@finanza,
Vero, si può azzardare a dire che la Svizzera sta comprando il mondo.
🙂
Però hanno comprato anche debito pubblico di altri stati (tedesco e francese), tanto da condizionare lo spread dei governativi con quelli tedeschi nella crisi del 2011, nel senso che potrebbe aver contribuito all’ampliamento degli spread italiano e spagnolo e/o aver frenato l’allargamento di quello francese.
Inoltre hanno venduto buona parte dell’oro che avevano ai minimi del 2000-2002 (tanto per dire che non sono poi così svegli).
Ma soprattutto, al prossimo crollo del mercato cosa faranno?
Manipolazione dei mercati, svalutazione difensiva/competitiva e distorsione del ruolo della banca centrale. Questa è la Banca Nazionale Svizzera.
Certamente manipolativi e distorsivi, ma occorrerebbe mettersi nei panni di chi ha il compito di stabilizzare il rapporto di cambio con il resto dei Paesi che gli stanno attorno.
Tutti vogliono franchi da mettersi in portafoglio…..e la loro industria deve pur continuare a lavorare.
In una notte, qualche anno or sono, da 0,98 a 1,20 in dieci minuti, sangue che è scorso a fiumi. Poi, circa 1,5 anni fa, dopo l’andata, il ritorno. Da 1,20 a 0,88 in dieci minuti. Altro bagno di sangue. Hanno fatto passare tanta voglia a chi comprava franchi e a chi si indebitava in franchi….
Hanno accumulato circa 400 miliardi di euro in pancia per mantenere il peg che hanno poi mollato.
Insomma, una situazione complessa che non è simile a nessuna altra nel mondo
gainhunter,
Quanto all oro, anche qui la situazione è complessa. Far parte di un cartello mondiale sotto la torre della BIS non è una cosa banale. Se l ordine di scuderia è di vendere oro per tenerlo a freno, lo si vende. Tanto da 2500 tonn a 1100 tonn per 8 milioni di persone siamo sempre a livelli stratosferici dove nessuno al mondo potrà mai arrivare. Se poi contiamo quello privato nei mille caveau e che sono il crocevia del 70% della raffinazione mondiale…
gainhunter,
Una situazione unica, che è l’eredità dell’essere un paradiso fiscale e la cassaforte del mondo, criminalità inclusa.
Sono curioso di vedere quali saranno l’exit strategy e l’impatto su SNB, CHF e economia svizzera, perchè è naturale che non può continuare all’infinito a creare franchi e comprare azioni: quando venderà, i cantoni guadagneranno alla grande (già oggi incassano i dividendi) ma il franco schizzerà in alto. A questo punto si troveranno ancora con lo stesso problema del franco forte (come quando hanno introdotto il cap sull’euro), cioè la perdita di competitività verso l’estero delle imprese svizzere (problema che è stato solo procrastinato). Con i guadagni ottenuti sull’azionario i cantoni potranno ridurre la pressione fiscale (già bassa) e dare contributi alle imprese, a meno che prima di allora le imprese svizzere non siano riuscite a incrementare la competitività relativa al punto da compensare l’aumento del franco che oggi è “scritto” nel bilancio della SNB.
Correttamente parli di “eredità”, in quanto fu così, ma non lo è più.
Certamente le elite hanno lì le loro radici, laddove la guerra non le raggiunge.
Anch’io sono curioso quale sarà l’exit strategy, anche se ho il sospetto che non ci sia. Semplicemente quando tutte le banche centrali nel mondo non potranno far altro se non fare quello che sanno fare meglio (creare dal nulla una serie di zeri), allora la strategia sarà palese. Avranno fatto prima e meglio ciò che solo dopo e peggio ed a maggior costo (si fa per dire) gli altri faranno.
Prova a pensare cosa vuol dire poter andare in cantina a stampare figurine che poi vai a spendere nei negozi una volta risalito al piano terra….
In ogni caso loro, una volta di più, come altre volte in guerra, si arricchiranno mentre il nostro povero “sistema Italia”, ancora una volta sarà depredato. La differenza tra chi ha la vanga e chi ha la pistola va “arricchita” con la presenza di chi, nemmeno visto da chi brandisce i due attrezzi, semplicemente è alla tastiera, avendo il potere di esserci.
gainhunter,
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” Una banca centrale prosegue John che mette gli interessi del mercato azionario e di unmanipolo di psicopatici sopra quello dei risparmiatori, pensionati o fondi pensione è un pericolo pubblico.”
gainhunter
Scritto il 16 ottobre 2016 at 21:01
Esempio:
https://snbchf.com/2016/10/snb-takeover/