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GRECIA: E’ TEMPO DI RISOCIALIZZARE LE PERDITE!
Vi ricordate la crisi giapponese ormai giunta al terzo decennio perduto?
Molte imprese e banche erano sostanzialmente insolventi e le autorità finsero di non vedere mentre adottavano prassi contabili fraudolente o creative a differenza di oggi dove queste prassi sono addirittura incoraggiate. Molte banche quindi rimasero sul mercato talmente a lungo da distruggere l’intero tessuto economico a differenza della crisi nordica degli anni ’90 dove tutte le banche furono quasi subito nazionalizzate.
Negli ultimi anni la politica su suggerimento delle lobbies, dopo aver salvato azionisti e grandi creditori, ha messo le mani avanti facendo approvare leggi come il BAIL IN e le CAC che si illudono di potere alla prossima crisi ridurre la possibilità di salvataggi statali di socializzare ulteriormente le perdite. Tradotto in parole povere in sintesi le banche andranno salvate prima con i soldi degli azionisti e obbligazionisti poi con quello dei risparmiatori sopra i 100.000 euro e infine come sempre dagli Stati.
Tu prova a salvare una voragine con la banca intorno come Deutsche Bank vedrai come bastano i soldini dei privati 😉
Banche Grecia, Noyer: subito ricapitalizzazione, non coinvolgere grandi clienti
PARIGI – Christian Noyer, del board Bce, ritiene necessaria una iniziale e immediata iniezione di capitali nelle banche greche prima che i test di autunno dell’istituto di Francoforte definiscano le loro effettive necessità patrimoniali ed è contrario al coinvolgimento dei grandi clienti nella ricapitalizzazione sul modello di quanto avvenuto a Cipro nel 2013.
ContributoIn un colloquio con il quotidiano Le Monde, Noyer ha aggiunto che quest’ultima posizione “è ampiamente condivisa nel consiglio dei governatori”, aggiungendo che un chiarimento a questo riguardo “favorirebbe il ritorno della fiducia e riporterebbe un’ampia parte dei 90 miliardi di euro che hanno lasciato la Grecia dal 2010”.
Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano.
Chiaro ora perché continuano a rimanere in vigore i controlli sui capitali in Grecia e il limite di prelievo sui depositi?
Non per niente l’adozione delle regole europee sulla risoluzione delle banche in fallimento è stata approvata senza fiatare nell’ultima seduta del Parlamento greco e in quella italiana.
Sai se hai un problema in Europa basta minacciare , spaventare, prospettare la fine del mondo, il colera, la peste, la perdita di un lavoro, dei risparmi, l’iperinflazione, la svalutazione, l’invasione delle cavallette…
ROMA – Con l’ accordo sulla Grecia “abbiamo evitato il peggio e lo abbiamo evitato non perché siamo stati particolarmente saggi, ma perché avevamo paura. E’ la paura che ha permesso l’ accordo”. Parola del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che in un’ intervista alla Leading European Newspaper Alliance (LENA) pubblicata da Repubblica, avverte: “su questo punto, come sull’ immigrazione, ho constatato una rottura di fatto – che fino a quel momento era virtuale – dei legami di solidarietà in Europa. E dunque esco da questa esperienza contento ma non felice. Ne esco molto preoccupato per il futuro”.
Juncker esprime preoccupazione anche per il sentimento antigreco o antitedesco: “temo il sentimento che si è diffuso in Europa dopo questa umiliazione e temo che le reazioni provocate da questa soluzione terranno alta la temperatura nel Continente. Ho notato in molti paesi una rabbia antigreca che si spiega con motivi di politica interna e si limita a vedere l’ aspetto economico delle cose”. “C’è una storia di disamoramento – dice il presidente – perché molti paesi erano più concentrati sugli aspetti della propria politica interna che sulla soluzione del problema”.
Di cosa ho avuto più paura in queste settimane? “Di una rottura definitiva. Mi sono detto che se l’ eurozona si fosse spaccata, a quel punto tutto si sarebbe potuto disintegrare”. Il presidente della Commissione riflette anche sul premier greco: “Tsipras è diventato un uomo di Stato quando ha capito che se fosse andato fino in fondo, per la Grecia sarebbe stata la fine”. Per quanto tempo reggerà questo accordo? “Se la Grecia manterrà gli accordi e immaginiamo che dopo la prima valutazione delle misure alleggeriremo il debito, il problema – afferma Juncker – non tornerà a porsi per i prossimi tre anni”. (ANSA)
Simpatico il procacciatore di elusione, ops scusate il presidente della commissione europea, tre anni credono di avere preso in prestito, ma non basterá il 2017 é li dietro l’angolo!
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Forse ho capito male e sembra che i privati di soldini non ne debbano tirar fuori ….. ” La Corte costituzionale austriaca ha infatti dichiarato illegittimo il possibile bail-in su detentori obbligazionari di bond Hypo Alpe Adria per un controvalore di 890 milioni di euro, istituto andato a zampe all’aria con la crisi e che sperava di far pagare il conto ai bondholders. Per il tribunale, invece, quel debito subordinato non può imporre perdite a chi lo detiene, visto che violerebbe la Costituzione …. ” http://www.rischiocalcolato.it/2015/07/la-grecia-sempre-sullorlo-del-baratro-ma-ce-un-giudice-a-vienna.html
Siamo ormai arrivati al baratro e la dittatura sempre più evidente:
@ Reragno
si, la notizia è di ieri e ha fortemente sorpreso anche me;
è ormai chiaro che “Il Potere” intenda sbarazzarsi di qualunque elemento non allineato che gli possa nuocere anche minimamente. Questo anche per dare un esempio per il futuro, ad altri che si mettessero strane idee in testa…
@ KRY
”Tu prova a salvare una voragine con la banca intorno come Deutsche Bank vedrai come bastano i soldini dei privati ” —
Tanto che gli frega visto che pagano lo 0,7% a 10 anni se lo possono permettere visto che son anche virtuosi.
…
esatto, e non solo :
quel debito glielo paghiamo anche noi italiani (e spagnoli).
Il Capitano ha scritto :
Tu prova a salvare una voragine con la banca intorno come Deutsche Bank, vedrai come bastano i soldini dei privati…
…
Dai dati ufficiosi che si leggono in giro su DB, questa è il classico esempio di “Too Big to fail”…
Questo è un istituto che NON può fallire (altrimenti, se accadesse l’impronunciabile e la lasciassero al proprio destino al primo incidente, come decisero di fare gli americani nel SET2008 con Lehman bros, viene giù tutto, ma proprio TUTTO, molto ma MOLTO peggio degli oltre $ 500 mld di crack di Lehman, a leggere i numeri di DB).
Che non può fallire, i primi a saperlo sono ovviamente la triade Merkel-Weidmann-Schauble [e i loro più diretti collaboratori] che conoscono meglio di chiunque altro lo stato delle loro banche, DB in particolare.
In base a questo, tutta la loro politica estera -e in particolare i rapporti all’interno dell’UE- è attuata avendo in mente quel problema e quella priorità, c’è da esserne certi.
Faranno di tutto per fermare qualsiasi emoragia, e il fatto di essere :
1) in una situazione di moneta unica che vede 19 partners (potenziali contribuenti)
2) di essere i veri padroni della situazione in questo specie di club
gli conferisce un aiuto decisivo.
Da alcune parti leggo che i tedeschi vorrebbero tirarsi fuori dall’euro… non sono molto d’accordo su questo e sarei molto sorpreso se accadesse, proprio perchè i tedeschi hanno TROPPO bisogno dell’euro, allo stato per come è architettato attualmente.
Con buona pace di chi asserisce che i tedeschi rinunciando all’euro ci hanno fatto un favore.
In realtà se avessero un vantaggio dall’uscire dall’euro lo avrebbero già fatto da un pezzo.
Loro fanno i loro interessi e degli altri se ne fregano.
La storia dice questo.
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” Tu prova a salvare una voragine con la banca intorno come Deutsche Bank vedrai come bastano i soldini dei privati ” — Tanto che gli frega visto che pagano lo 0,7% a 10 anni se lo possono permettere visto che son anche virtuosi.