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SPECCHIO DELLE MIE BRAME, SONO O NON SONO LA BOLLA PIU’ GRANDE DEL REAME…
Che i maggiori "scienziati" economici americani non hanno mai avuto la capacità e la necessaria illuminazione per comprendere che un autentico tsunami immobiliare stava per abbattersi sull’economia americana è un dato di fatto, tra presunte candide "schiume" e sistemi finanziari ed economici fondamentalmente solidi da non potere essere contagiati in alcuna maniera dalla depressione immobiliare, Greenspan, Bernanke e molti governatori della Federal Reserve, oggi sussurrano che le bolle, qualunque esse siano sono imprevedibili.
Certo tutto è imprevedibile per economisti che fanno fatica ad intravvedere la realtà, addormentati sui loro libri di testo o come suggeriva recentemente Brad De Long, per chi " sceglie, per ragioni non economiche e non scientifiche, un orientamento politico e una serie di alleati politici, e gira e regola le sue ipotesi fino a giungere alle conclusioni che meglio si adattano al suo orientamento e che possono compiacere gli alleati."
Alla FederalReserve di Boston in un paper dal titolo " Reasonable People Did Disagree: Optimism and Pessimism About the U.S. Housing Market Before the Crash " addirittura si sforzano di far comprendere come quei pochissimi economisti che hanno sostenuto con forza la presenza di una bolla, spesso lo hanno fatto alcuni anni prima del picco del mercato immobiliare , perdendo quindi una buona dose di credibilità.
Per loro e per la teoria economica un corretto livello dei prezzi non è fondamentalmente riconoscibile e che nella sostanza è impossibile determinare ciò che razionale o irrazionale, bolla o semplice schiuma.
Non è certo una novità la patetica difesa ad oltranza di teorie economiche obsolete come quella delle aspettative razionali, Greenspan e Bernanke veri e propri bollificatori seriali dell’economia non è la prima volta che si dilettano a raccontare le loro leggende metropolitane, sull’inaffidabilità dello specchio del buon senso.
Come scrive il SOLE24ORE "(…) Di bolla in bolla abbiamo trascorso gli ultimi 12 anni tra euforia e depressione. L’euforia ce la procurava la bolla man mano che si gonfiava. La depressione ci assaliva tutte le volte che la bolla scoppiava: come dopo la mania di Internet nel 2000; dopo che i prezzi delle case, in America, in Gran Bretagna, Spagna o in Australia, ricominciavano a scendere dal 2007; dopo che tutta la liquidità che s’era creata in anni di euforia finanziaria era diventata carta straccia tra il 2007 e il 2008. E la depressione che ci hanno procurato le ultime due bolle ha rischiato di non essere solo psicologica, perché da quella che è stata definita la peggior recessione dagli anni Trenta a una nuova Grande Depressione il passo era breve. Secondo qualche economista, non è detto che non possa ancora accadere.
Quasi quattro secoli di storia, navigando tra le pieghe delle crisi economico e finanziarie mi hanno insegnato che le ideologie, le teorie economiche, le esaltazioni accademiche, hanno bisogno solo del contagio per spazzare via il buon senso, il contagio e l’ortodossia di un’idea che non ammette discussione alcuna.
Non possiamo prevedere il momento esatto, il famigerato "Minsky Moment" ma abbiamo spesso tutti gli elementi per determinare ciò che è razionale e ciò che non lo è, nelle pieghe nascoste dei comportamenti umani, nella deviazione dalla media storica, non certo quella gaussiana, di eccessi che sono facilmente identificabili.
Leggendo la storia della Grande Depressione e della Lost Decade giapponese, era impossibile non indentificare nell’imponente bolla del debito, la pistola fumante di questa crisi, impossibile!
"(…) Di bolle se ne sono viste crescere e scoppiare tante fin dal XVII secolo. Altre ne vedremo in futuro e qualcuna probabilmente ce l’abbiamo già sotto gli occhi: quella immobiliare in Cina, quella sull’oro e forse pure sui titoli di stato. (…) Nel caso cinese c’è anche una sorta di riconoscimento ufficioso. La settimana scorsa l’autorità bancaria di Pechino, nel proporre un nuovo stress test per gli istituti di credito del Paese, ha suggerito uno scenario "estremo" in cui i prezzi delle case potrebbero crollare fino al 60%. Se il prezzo degli appartamenti costruiti in gran numero nei palazzoni di Pechino e Shanghai dovesse crollare del 60%, rischierebbero il fallimento quasi tutte le società sponsorizzate dallo stato e con esse le banche che le hanno finanziate. Le indicazioni dell’autorità bancaria sono un’ammissione implicita che esiste una bolla speculativa.
Certo ci sarà sempre qualcuno che cercherà di tirare per i capelli il povero Trilussa e la sua media, per cercare di giustificare prezzi gonfiati all’inverosimile, con il boom dell’economia cinese, con la crescita demografica, con chissà quale altra fantastica leggenda metropolitana.
" Visto quello che è successo negli Usa o in Gran Bretagna, come si fa ad escludere un nuovo crack cinese? Essendo in quel paese tutto controllato dallo stato ed avendo lo stato cinese meno debiti delle nazioni occidentali, possiamo aspettarci un immenso salvataggio pubblico dell’economia. Certo, ma con quali conseguenze sulla crescita mondiale?
Ecco quindi che gli autori si avventurano nella presunta bolla dei titoli di Stato, un argomento che mi interessa particolarmente.
(…) Di titoli di stato, invece, ce n’è una quantità enorme in giro e ancor di più ce ne saranno nei prossimi anni poiché i debiti sovrani, dopo la crisi finanziaria e la recessione, sono destinati ad esplodere. Quello americano potrebbe superare abbondantemente il Pil e diventare in termini relativi più pesante di quello italiano (si veda la terza puntata dell’11 agosto). A dispetto di un’offerta crescente, tutti lo comprano e i rendimenti dei decennali sono crollati dal 4% di 4 mesi fa al 2,8%. Quelli dei titoli a due anni (0,51%) sono ai minimi da sempre. Anche il Bund tedesco offre appena il 2,5% e non si ha ricordo di rendimenti così bassi nemmeno nel corso delle peggiori recessioni.
Gli investitori sostengono che Bond e Bund sono un investimento sicuro. Ma a ben guardare tutta questa euforia ricorda un poco la corsa ad accaparrarsi i bulbi di tulipano nell’Olanda del 1620-30 o la smania per le azioni Internet di 11 anni fa. I titoli di stato si acquistano perché c’è incertezza sull’economia, ribattono alcuni investitori. Se davvero fosse così, si starebbe profilando la peggior recessione degli ultimi cento anni. E se fosse così, perché mai starebbero allegramente salendo le borse, come sta avvenendo da inizio luglio? Forse che la bolla si stia invece gonfiando a Wall Street?
Come ho più volte confidato, quando i mercati azionari ed obbligazionari salgono all’unisono, uno dei due mente e come ben sapete dal punto di vista fondamentale quello completamente slegato dalla realtà, secondo il mio modesto parere è quello azionario che non sconta la più imponente crisi della storia economica mondiale compresa la Grande Depressione del ’29, anche se momentaneamente gli effetti non sembrano cosi dirompenti.
Sia ben chiaro è stato fatto tutto il possibile per evitare il ripetersi di una nuova depressione, ma ora il punto non è tanto quello che è stato fatto, ma come e se era la migliore cosa da fare. Chi ci segue da tempo sa la risposta, molte risorse sono state sacrificate sul’altare del breve termine, un breve termine che dimentica la sostenibilità di un processo che è stato strutturalmente modificato nelle fondamenta, sua per quanto riguarda la produzione, sia per quanto riguarda i consumi che per l’occupazione.
Tornando alla presunta esuberanza del mercato obbligazionario, è evidente che da oggi in poi, dopo aver intravvisto controcorrente oltre un anno fa, un’ occasione storica per approffittare di rendimenti a reddito fisso decisamente affascinanti, l’oceano obbligazionario diventerà un oceano dove il mare in bonaccia sarà sostituito da mare mosso o tempeste improvvise che alterneranno le fobie inflative alla realtà fondamentale macrodeflativa.
D’ora in poi l’oceano non sarà più piatto, ma mosso, molto mosso, ma resterà sempre e comunque un porto di approdo, nei momenti di panico, un porto di approdo che dovrà essere attentamente valutato a seconda del territorio e della nazione a cui quel porto appartiene. Onde alterne come piacciono ai pirati dell’obbligazionario, ma nulla toglie che ad esempio quota due per cento nei rendimenti del decennale americano non sia nuovamente a portata di mano.
Chi opera sulla base di queste mie metafore agostiane, fa un grosso errore. L’investimento è una cosa seria, nel quale confrontarsi con persone professionalmente preparate, dove le variabili in gioco sono molteplici. Nonostante l’apparenza, vi sono molti operatori qualificati, con tensione etica al proprio lavoro e professionalmente preparati che vi possono aiutare. Il resto lo fa la Vostra consapevolezza!
L’ultimo mese ha prodotto una certa "schiuma" ma assolutamente nulla in confronto a quella che si intravvede nei mercati obbligazionari "corporate" e "high yield" ad alto rendimento, non parliamo poi dei mercati "spazzatura" o di quello azionario che come mi ha suggerito Michele Bernasconi di Longshortinvest.com, è un pò come il caffè Lavazza, più lo butti giù e più si tira su, nonostante la caffeina presente dal punto di vista fondamentale amplifichi le prestazioni di almeno il 30/40 % in più.
Ma al di la di queste considerazioni è la "liquidità" che conta nel caffè, senza quella il caffè non esisterebbe.
Tornando ai dati macroeconomici usciti ieri è evidente che nulla è cambiato nelle prospettive del mercato immobiliare, anzi i dati sembrano apparentemente migliori per via di revisioni profondamente negative che i media amplificano in versione positiva.
E’ ovvio che se prima eravamo a 5 e oggi esce 4 se la revisione negatiova aveva portato il precedente dato a 3 siamo saliti a quattro ma in realtà siamo sempre sotto le stime.
Questi dati non mancheranno di riflettersi nelle vendite di nuove e vecchie abitazioni con un’anteprima disponibile in California dove nelle contee di Los Angeles, Riverside, San Diego, Ventura, San Bernardino e Orange, nel mese di luglio vi è stato un crollo superiore al 20 %, più o meno come la dinamica del luglio 2009. Come suggerisce Bill di Calculatedrisk, altri indicatori regionali evidenziano notevoli e sensibili diminuzioni nelle vendite.
La stima preliminare di Thomas Lawler’s esperto economista di mercato immobiliare, suggerisce un livello di vendite che non si vedeva dal 1996, con un inventario che sfonderà la doppia cifra raggiungendo i 12,3 mesi necessari senza nuove costruzioni per smaltire tutti gli eccessi, il numero di case invendute. Se confermati sono numeri da brivido.
Alla fine del prossimo mese uscirà un "manoscritto" che racconterà la nostra lunga avventura, sarà disponibile on line e nelle migliori librerie. Sarà anche un modo per coinvolgere coloro che sono saliti sul nostro veliero recentemente e non ne conoscono la storia, le avventure. Un libro scritto con la massima tensione alla semplicità che non significa necessariamente banalità per andare incontro al maggior pubblico possibile, anche a coloro che non si occupano di economia e finanza.
Dipenderà dal Vostro prezioso contributo, la sua diffusione, un messaggio nuovo ed alternativo, senza alcuna pretesa se non quella di condividere una lettura nuova e non solo scientifica di questa autentica tempesta perfetta.
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La "filosofia" di Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!
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Salve marinai, c’è da stare poco allegri di questi tempi, recessione, crisi, PIL, cassa integrazione, licenziamenti, riduzioni di personale e di stipendi …. che dire, in teoria anche i più “ottimisti” di qualche anno fa dovrebbero avere avuto la percezione di questa crisi, tanto prevista in anticipo dal nostro “Capitano” quanto ignorata fino all’ultimo da chi ha voluto credere solo ai numeri pubblicati dalle grandi firme istituzionali. Ora che siamo finalmente tutti d’accordo sull’aria che tira ….. cosa succede? Si scopre in anticipo che la crisi è finita! Yahuuuuu!!! …. E poi? Qualche strapagato genio della cosiddetta “finanza creativa”, demenziale creazione della fine del millennio passato, ha forse proposto di “aggiustare il sistema” per impedire alle banche più ardite la creazione di nuovi “veicoli finanziari”, rivelatisi vere fonti di tracolli finanziari, o forse ha proposto la modifica delle procedure che hanno permesso a spregiudicati affaristi di arricchirsi alle spalle delle nazioni in cui vivevano ed operavano? Qualcuno ha osato attuare cure tanto semplici quanto radicali agli errori commessi, alle modifiche apportate al modo di fare tale finanza o è stata almeno proposta qualche misura atta a colpire in qualche modo l’incredibile esplosione di corruzione a tutti i livelli, vera causa di questa crisi che ancora sta facendo vittime in tutto il mondo? Nulla di tutto ciò, solo roboanti azioni di emergenza o grandi manovre atte a finanziare all’infinito un sistema di banche ridotto a semplice tramite fra le ricchezze degli stati nazionali e l’immenso debito abilmente creato e rapidamente accumulato, con tali sistemi di finanza quantomeno spregiudicata. Essere ottimisti di questi tempi è un lusso per molti, in tutti i campi, ed è una vergogna che il nostro sistema politico e soprattutto mediatico sia schiavo delle strane risse di alcuni personaggi di “spicco”, o delle belle chiappe di un paio di “veline”, senza che venga dato risalto e visibilità alle reali necessità di una popolazione e di un paese che rischia di sparire dall’albo dei paesi industrializzati e democratici. In questo mare di bolle economiche che si gonfiano e si sgonfiano sulla pelle di chi paga realmente i conti, la vera bolla è quella umana, quella della corruzione, dell’approfittarsi all’infinito di una popolazione di persone spesso tanto oneste quanto impotenti, che vedono rappresentati i loro problemi a livello mediatico in maniera sempre più marginale e impercettibile, quasi che fossero cose indegne o richieste ingiuste verso la classe dominante, sempre più stanca di elargire al popolino ingrato. La Vera risposta a questa crisi, è scritta nella nostra Costituzione, come nella costituzione di quasi tutti i paesi civili e democratici: diritto al Lavoro, Rispetto dell’individuo e delle Leggi dello Stato, libertà di Pensiero e di Espressione, nei limiti del buon senso e dei diritti degli altri, Sanità, Istruzione …. Parole lontane da qualsiasi cosa stiamo vivendo da molti anni a questa parte, sia nella finanza che negli altri aspetti del vivere comune, sia in Italia che all’estero. È un periodo molto buio marinai, ma alla fine anche questa tempesta passerà, e la vera ricchezza al momento è la consapevolezza della situazione e, magari, la voglia e la capacità di agire per superare il momento al meglio, cercando di trascinare più vascelli verso le zone di relativa tranquillità. Francia R
Chapeau Francia la madre di tutte le bolle e’ quella antropologica corruzione manipolazione frode concussione inganno e soprattutto ipocrisia. Andrea
IL BINARIO MORTO e LO SVILUPPO TUMULTUOSOCaro Andrea l' immobiliare non è un mercato dove una bolla viene assorbita tanto facilmente.Considerando che in questo momento i prezzi sono ancora in ribasso, arriviamo alla conclusione che l'immobile non si riprenderà prima di moltissimi anni, il mercato immobiliare è "BRUCIATO" sia per gli investitori a medio che di lungo termine.Se qualcuno si aspetta la ripresa partendo dall'immobile siamo proprio messi male, da quel binario non arriverà nessun treno della speranza, anzi sarebbe bene cominciare a pensare che quello è un binario morto.L'attuale situazione di apparente stallo è a tutti gli effetti il miglior risultato che si possa ottenere in campo finanziario-economico, ma sarebbe sbagliato credere che questa crisi abbia segnato l'apice dello sviluppo capitalistico mondiale, al più ha visto la fine del modello post neo-coloniale, di stampo occidentale che si è chiamato globalizzazione.E' l'occidente sviluppato ad essere andato (temporaneamente) in crisi, il resto del mondo è condannato ad un tumultuoso sviluppo.Non c'è nulla da fare il capitalismo e il consumismo spazzeranno via gli ultimi residui di comunismo e spazzeranno via anche la stragrande maggioranza dei fanatismi religiosi, tutto il mondo musulmano e indiano è destinato a subire la più grande modifica culturale degli ultimi due millenni. I prossimi trenta anni faranno da spartiacque fra il vecchio e il nuovo modello sociale, dove l'occidente incarnerà la punta più avanzata e il resto del mondo seguirà a ruota.E' vero che la storia ogni tanto si prende delle pause dove sembra che tutto rimanga immutato, ma se non ve ne foste resi conto stiamo vivendo in un'epoca dove lo sviluppo tecnologico ha portato ad una modifica così profonda delle nostre abitudini dove i nuovi modelli economici-culturali rappresentato la vera "rivoluzione".Avremo un ulteriore incremento dello sfruttamento delle risorse terrestri dove continenti come Asia, Africa e Sud America subiranno dei livelli di inquinamento spaventosi, accompagnati ad urbanizzazioni smisurate.La leggenda dello "sfruttamento equilibrato" delle risorse del pianeta rimarrà tale, fino a soli 60 anni fa esistevano ancora posti inesplorati e popoli che non sapevano nulla della tecnologia, oggi non è più così.Dovete sapere che quando le compagnie petrolifere cominciarono la loro corsa allo sfruttamento petrolifero del medio oriente, la prima cosa che fecero e creare delle piccole centrali elettriche per far funzionare le apparecchiature di servizio per i loro impianti e gli alloggi degli occidentali.La cosa che più stupì gli arabi è scoprire che l'acqua solidificava e diventava ghiaccio mettendola in quella scatola che si chiamava frigo.Eravamo alla fine degli anni quaranta e in molti paesi Arabi fra cui l'Arabia Saudita esisteva legalmente la schiavitù (formalmente abolita nel 1956).Bisogna cercare di guardare le cose dall'esterno e comprendere che il mondo sta subendo un cambiamento epocale, l'attuale crisi economica è solo un piccolo accidente, che state certi non passera nella grande storia, gli eventi veri sono altri.
http://www.scribd.com/doc/35826940/Deflation-to-Be-or-Not-to-Be-08-05-2010#fullscreen:ondiamo un'occhiata dall'altra parte
BuonaseraPer Idea3online #13 dell'articolo precedente, molte grazie del link non sono ancora riuscito a visionarli tutti.Comunque e da molto tempo che scrivo e linko degli articoli che parlano di questo argomento, che parlo di proprietà della moneta, di reddito da cittadinanza/esistenza della "balla" del debito pubblico di riserva frazionaria ecc ecc.Spero che qualche utente veda il video che hai linkato.A proposito di immobiliare vorrei ricordare che una costruzione è semplicemente una vagonata di mattoni messi uno sopra l'altro con una copertura sopra per la pioggia…………………nient' altro di questo, ne possiamo costruire quante ne volete…………..ne volete 12.000.000.000 oppure 24.000.000.000 (2 o 3 costruzioni ad abitante!!!) và bene basta che paghiate con "roba buona".Un salutoSD
Il mondo non cambia mai e cambia sempre…Dicotomia piu' che vera .Solo gli esseri umani non comprendono come queste verità opposte che ai loro occhi risultano contrastanti siano vere in entrambi i casi . Questo nasce dal difetto primario ( alcuni lo chiamano peccato ) dell'uomo ben radicato che arreca a questo piccolo mondo innumerevoli danni chiamato egocentismo .Gli esseri umani pensano che tutto esista e accada in loro funzione e si arrogano il diritto ( che pagheranno a caro prezzo ) di decidere cio' che é giusto e cio' che é sbagliato . La loro valutazione e miopia non va oltre se stessi e pur essendo degli esseri dalle potenzialità illimitate sia autolimitano e cadono nell'errore di esprimere il tutto in se stessi ,voltano le spalle a Dio e si ergono al rango di Dio stesso nel mondo (che ritengono a tutto diritto sia il loro ).Ma le cose non stanno proprio cosi'…La civiltà umana che noi conosciamo di migliaia di anni di storia non conta neanche un milionesimo di secondo nel tempo battuto dall'universo.Le leggi dell'universo e della vita non possono essere sovvertite da nessuno e chi le contrasta paga e pagherà un prezzo altissimo ( vedi la prima razza degli uomini )…Il nostro desiderio ,che consideriamo il piu' valevole e puro e giusto al di sopra dei desideri di qualsiasi altro essere al di fuori di noi stessi ci rende sempre piu' inumani.Noi siamo dei Moderni Nimrod che costruiamo giorno per giorno la nostra torre di Babele ( e chi ha orecchie per intendere ,intenda ).Una volta si usavano mattoni e pietre ora derivati e HFT.Il mondo é dunque cambiato o é rimasto sempre lo stesso?Parlando invece di Economia ritengo che abbiamo superato il punto di non ritorno…sicuramente per l'occidente…Una crescita a livello globale a dei ritmi pre crisi é tecnicamente impossibile allo stato attuale per infiniti motivi…tra i quali il primo banale e logico é che sulla terra non ci sarebbero risorse disponibili in pochi anni se tutto il mondo crescesse a livello globale crescesse con forza e gli stati piu' poveri ( e popolosi ) iniziassero a consumare come gli Occidentali …Quello che sta accadendo in realtà non è una seppur grande "crisi passeggera" , questa é la fase finale di un sistema complesso ( e tra l'altro iniquo )e come tale tra alti e bassi Crasherà con un botto enorme.La gente in questo film recita la parte del turista che si compra la fontana di Trevi da Totò ( crede a belle false e vane prommesse impossibili )…Chi ha il potere e sta guadagnando da tutto cio' ha ben poche alternative , nella migliore delle ipotesi riuscirà a "omogenizzare " la classe media rendendola piu' povera e servile convincendoli " che é nel loro interesse"…Tanti bei e piccoli schiavi convinti… Ed hanno già iniziato…Qualora la cosa non dovesse funzionare hanno già pronto il piano B…Sviluppo in sordina degli emergenti con conseguente fuga col malloppo e che i poveri babbei ( gente comune d'occidente si fot..no… ).La prima ipotesi per loro sarebbe l'ideale…infatti spingono con tutte le loro forze per quella.Se non dovesse andare cambierebbero solo "sede" e gente che per loro equivale a un mezzo , come il phon o l'aspirapolvere…metaforicamente parlando …La loro maserati é vecchiotta con tanti Km e inizia a fare qualche brutto rumorino…Chiamano in Ferrari e ordinano un Ferrari 599 GTB…Una volta pronta quando vengono contattati da Maranello portano il maserati a rottamare e sfrecciano via sulla nuova fiammante rossa…Nello specchio noi novelli Grey ammiriamo tutta la nostra decadenza…Il vero mistero del mondo è cio' che si vede e non l'invisibile…Ain
Volevo segnalare un nuovo triste primato americano-Ai massimi degli ultimi cinque anni le richieste di bancarotta in Usa: secondo i dati fra aprile e giugno le richieste sono state 422.061.Si tratta del 9% in piu' rispetto alle 388.148 del primo trimestre 2010, e l'11% in piu' rispetto allo stesso periodo del 2009. E' la prima volta dagli ultimi tre mesi 2005 che a livello trimestrale vengono superate le 400mila.Considerando 12 mesi da giugno 2009 a giugno 2010 le bancarotte sono state 1,57 milioni,il 20% sugli 1,13 milioni di 12 mesi prima.
D'accordo con Montecristo.Il problema non è tra deflazione e inflazione.Qui secondo me stiamo ripercorrendo una storia già vista in giappone, entro un anno probabilmente a partire da settembre-dicembre inizeranno a cadere le bugie.Gli indici torneranno al di sotto di marzo 2009.Il vero problema è l'inflazione in un sistema deflazionistico.Per capire ciò non dobbiamo considerare l'aumento delle case della benzina e di altro.Considerate che il denaro è un mezzo come potrebbero essere conchiglie o foglie secche.Qualcosa che può essere aumentato a volontà.E' questo il problema.Le banche aprono i rubinetti, la gente si indebita fino a 400 dei loro stipendi, (40 anni di lavoro), per comperare qualche cosa, che non avrebbero potuto fare senza la partecipazione del debito e quindi delle banche.Le cose, non hanno valore, siamo noi che lo diamo a loro.Lo diamo attraverso un metro di misura falsificato, che può essere moltiplicato a picimento.E' il denaro che perde valore, non le cose.Non basta ritirarlo per risolvere il problema. La gente si è indebitata quando circolava.Le persone sono state truffate.Basiamo la nostra vita su qualche cosa che non ha valore………esso è inflazionato ce n'è troppo.Chiudendo i debiti alla gente, le banche hanno chiuso il recinto, chi è dentro non ne verrà mai più fuori. E non può essere salvato.Ha fatto un patto con qulache cosa che non vale, con il quale a comperato case, azioni, etc…..Tentano di mantenere alto il valore pompando ancora denaro, ma il gioco non funziona più.Investrire su cose che hanno valore, prima di tutto la vostra persona, le vostre esperienze, sviluppare e farein modo che la vostra curisità trovi sbocco in un lavoro che vi piace.Tutti quelli che sono caduti dentro volevano scaldarsi senza la legna, o mangiare le ciliegie andando al supermercato, senza sapere come si poteva piantarle.Autonomia e libertarismo.Saluto AndreaPablo
Già … il problema è sempre quello dalla notte dei tempi, la fiducia.Quando qualsiasi sistema nel suo complesso da l'impressione di funzionare in maniera corretta ed omogenea, l'utente si fida ed accetta di buon grado le regole necessarie l'utilizzo di tale sistema, nel bene e nel male, consentendo nel tempo l'evoluzione della società stessa proprio grazie alla stabilita che la situazione le infonde.Il probema per la nostra società attuale è la crisi di fiducia in quasi tutti i suoi sistemi o apparati, crisi che nasce dalla sensazione sempre più consapevole che esiste una corruzione, una criminalità impunita sempre più dilagante.La cosa forse più grave è che la crisi di fiducia è nata improvvisamente in nazioni dove la correttezza di determinate istituzioni, o meglio il controllo delle loro azioni, era data per scontata, quasi …. che a forza di esportare il made in italy siamo riusciti anche ad esportare il sottile disprezzo per lo stato e le sue istituzioni che trasuda da più parti della nostra Repubblica, da diverso tempo.Ora più che mai, la sensazione che percepisce chi si affaccia al mondo della finanza o della politica è l'impunità per qualsiasi porcheria si riesca a perpetrare in concomitanza con altri … quasi che il concetto di too big to fail fosse stato commutato dal nostro modo di fare politica e finanza sporca.D'altronde manca un segnale forte, anzi tutti i segnali che si percepiscono vanno nella direzione opposta, mentre "fior" di menti strapagate restano impotenti davanti a truffe da operetta o a banali azioni di cammuffage da parte di qualche affarista pure stupido ma ampiamente protetto ed introdotto nel mondo che conta.Il mercato immobiliare …. è forse la vittima più ambita da questo sistema, perchè rappresenta la forma di ricchezza più ambita dai tempi dell'uomo delle caverne …. la crisi passerà …. ma prima devono finire i motivi banali che l'hanno provocata, e per ora nessuno a veramente messo in atto qualsiasi azione che porti a qualche risultato in tale senso.Anzi, pare che in tanti stiano tutti attoniti e zitti con le mani sulle orecchie, sperando che nessuno si accorga della bolla commerciale, che tutti continuino a pagare i capannoni industiali, i mutui e le locazioni commerciali come se fossimo ancora nel mondo dorato del 2008 ….Speriamo che non passi nessuno ragazzino dispettoso con un bel saccheto del pane vuoto, pieno di aria fritta da far scoppiare ….Saluti marinaiFrancia R
Montecristo:Alla fine vorranno o non vorranno si tornerà al protezionismo.Lo sbilanciamento eccessivo tra import ed export con i paesi asiatici penso abbia favorito questa catastrofe causando disoccupazione nei paesi occidentali.La globalizzazione secondo me è stata una delle cause di questo disatro epocale che ha creato squilibri impressionanti nei bilanci degli stati e ci vorranno anni per riequilibrare questa situazione.
Montecristo:Questi cinesi ci stanno invadendo in tutti i settori,pensate che anche attraverso l'agricoltura si fanno sentire .Vivo in campania zona di castagne,e bene! da circa una anno questo frutto è stato invaso da un insetto "cinipide" proveninte manco a farlo apposta dalla Cina.Questo insetto già ha colpito alcuni anni fa le castagne del nord italia causando gravissimi problemi alle loro castagne azzerandone la produzione,ora si sta diffondendo come una epidemia nel resto d?Italia a velocità impressionante .Nella mia zona ci siamo addirittura adoperati affinchè venisse dichiarato lo stato di calamità naturale e si sta tentando di inserire nel loro habitat un antagonista che potrebbe bloccare la loro diffusione ma la battaglia contro il cinipide si preannuncia lunga e con molte incognite,la preoccupazione dei coltivatori di castagne è forte perchè l'eliminazione di questo insetto è alquanto difficile.
ANDREA,SEMPRE PRECISO E PUNTUALE NELLE SUE ANALISI, ENTRATE ANCHE NEI COMMENTI NE USCIRETE CON PIU’ CONSAPEVOLEZZA!!![..] MERCOLEDÌ, 18 AGOSTO 2010 SPECCHIO DELLE MIE BRAME, SONO O NON SONO LA BOLLA PIU' GRANDE DEL REAME… Che i maggiori "scienziati" economici americani non hanno mai avuto la capacità e la necessaria illuminazion [..]
ANDREA,SEMPRE PRECISO E PUNTUALE NELLE SUE ANALISI, ENTRATE ANCHE NEI COMMENTI NE USCIRETE CON PIU’ CONSAPEVOLEZZA!!![..] MERCOLEDÌ, 18 AGOSTO 2010 SPECCHIO DELLE MIE BRAME, SONO O NON SONO LA BOLLA PIU' GRANDE DEL REAME… Che i maggiori "scienziati" economici americani non hanno mai avuto la capacità e la necessaria illuminazion [..]
Azzz … che botto l'indice della Philadelphia Fed, e fortuna che non era il medio … :-)))Certo …. un incidente sul radioso percorso della ripresa, provocato dai soliti comunisti, diranno i soliti ottimisti, mentre i neghittosi pessimisti avranno di che gioire … penserà qualcun'altro …. in realtà c'è solo da essere tristi davanti a questi numeri che riportano semplicemente la realtà che viene negata dai più per meri interessi personali.Certo il numero delle persone che perdono lavoro in USA sale … ma non troppo, in fondo cosa sono 500.000 persone a spasso in + in un mese, tanto il complessivo dei sussidi cala, mentre il superindice cresce di addirittura un bel 0,1% …..Peccato che solo numeri abbiano voce in questo momento e non le persone li rappresentano, con la loro sofferenza e con la loro percezione dell'ingiustizia di fondo …. altrimenti penso che sarebbe meno facile scrivere certi articoli o sostenere allegramente che la crisi è finita miracolosamente in una notte di mezz'estate, all'ombra di un cavolo cappuccio.Certo … si guadagna comunque e bene, continuano a strillare il gatto e la volpe, "più che mai ora" … chi ha i soldini da piantare sotto l'albero delle meraviglie ???La cosa che lascia più perplessi è che sono tutti … così convinti, bisogna sostenere i debiti che hanno contratto le banche, gli affaristi senza scrupoli che hanno creato debiti immensi su scommesse senza speranza, che hanno finto di credere nelle loro operazioni solo per poterle materializzare, per poter creare una montagna di debiti insolvibili che … ora secondo qualche grande stratega dovremmo pagare noi, badate bene … senza cambiare le regole che hanno generato questa follia e senza considerare che in pratica il debito una volta pagato dovrebbe semplicemente svalutare qualsiasi forma di valore al momento esistente ….Visto il poco sale nelle zucche di chi ci dovrebbe proteggere da questi deliri … spero solo che almeno finisca l'inchiostro con cui stampano i dollaroni … almeno quello non sara infinito no?Francia R
Ma che strano, gli indici USA vanno nella direzione opposta rispetto a quella stimata dagli economisti… e vanno in peggio.SalutiPhitio
More concerning was the significant drop in the average employee workweek index from 1.7 in July to ‐17.1 in August. …..sino a quando la possibilità di una rinascita e’ in mano ad un gruppo di economisti essenzialmente “politici” accademicamente sclerotici sara’ difficile uscirà da questa depressione Andrea
Andrea la Double Dip si avvicina!
Tonfo a Wall Street, il Dow lascia sul terreno oltre 180 punti
A mettere al tappeto gli indici i dati macro: tre su tre deludono. Si tratta di sussidi, manifattura a Philadelphia e Superindice. Giu' industriali (-2.5%), energetici (-1.8%) e tecnologici (-1.6%). Ritraccia il greggio, tengono oro e euro.http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=990760sei un mago ?:)
Andrea la Double Dip si avvicina!
Tonfo a Wall Street, il Dow lascia sul terreno oltre 180 punti
A mettere al tappeto gli indici i dati macro: tre su tre deludono. Si tratta di sussidi, manifattura a Philadelphia e Superindice. Giu' industriali (-2.5%), energetici (-1.8%) e tecnologici (-1.6%). Ritraccia il greggio, tengono oro e euro.http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=990760sei un mago ?:)
x15liquidità illimitata… ha detto Bernanke e Trichet non è da meno.
perchè per cercare notizie del Possibile dole dip guardate il DJ?è come guardre il barometro per cercare di capire se pioverà quando è in corso il temporale.Il barometro può anche salire ma se uscite vi bagnate.
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Montecristo:Se il popolo americano permetterà mai che banche controllino l'emissione della sua valuta,le banche e le società che prolificano intorno ad esse,prima tramite l'inflazione e poi tramite la deflazione priveranno il popolo di tutte le sue proprietà fino al momento in cui i figli si ritroveranno senza tetto nel continente comprato dai padri."Thomas Jefferson"