FLOP OIL 2011
Alle volte non si finisce mai di imparare abbastanza!
Mentre nelle nostre città e nelle nostre nazioni i solerti monopoli e cartelli del prezzo del petrolio e della benzina continuano ad alimentare l'inflazione di facciata distruggendo il potere di acquisto della classe media e un gruppo di tossicodipendenti alimenta la speculazione sulle materie prime grazie alla droga spacciata dalla Federal Reserve, scopriamo che in fondo il petrolio non è più cosi essenziale come in passato, che in fondo questa ripresa statistica è solo figlia di una semplice illusione!
Date un'occhiata all'uso dei distillati del petrolio avvenuto in America dall'inizio della madre di tutte le crisi…
…e ancora…
Thanks to MikeShedlock
Direi che come ripresa economica non c'è male, ma importante è fare credere tutt'altro in fondo la gente ama strapagare quello che non conosce, in fondo la gente ama sognare!
Andrea,
quando c'è un monolpolio o un oligopolio che fa cartello si può veramente andare a testare l'elasticità della domanda.
Purtroppo l'elasticità della domanda di derivati raffinati del petrolio è relativamente bassa e chi ha in mano le leve può veramente ottenere la massimizzazione del profitto.
Certo il calo è dovuto alla ridotta attività industriale ma i consumi provati non sono cambiati.
Ma la gente non ama strapagare la benzia o il gasolio da riscaldamento, puoi essere consapevole quanto vuoi ma se vai dal benzianio paghi quello che c'è scritto oppure non usi la macchina.
E poichè è molto difficile non usare la macchina dovrai comprimere altre cose, bene lo sanno al governo dove pure con il petrolio e la benzia ai massimi non si sono fatti scrupoo di spalmare i fondi per lo spettacolo su tutti gli italiani con un aumento della benzina (ma non mettono le mani nelle tasche degli Italiani).
Portiamo la benzina a 2 € al litro e possiamo finanziare qualsiasi cosa.
Capitano mi è venuto in mente un passo del tuo libro quando parli delle casalinghe Giapponesi che aspettavano i consigli delle banche di investimento per preparare il pranzo d'investimento del giorno… (spero di aver ricordato bene)…
Think Big…
http://www.bespokeinvest.com/thinkbig/2011/3/22/asset-correlations-to-sp-500.html
Time is a train… Makes the future the past…
Capitano mi è venuto in mente un passo del tuo libro quando parli delle casalinghe Giapponesi che aspettavano i consigli delle banche di investimento per preparare il pranzo d'investimento del giorno… (spero di aver ricordato bene)…
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Time is a train… Makes the future the past…
Capitano mi è venuto in mente un passo del tuo libro quando parli delle casalinghe Giapponesi che aspettavano i consigli delle banche di investimento per preparare il pranzo d'investimento del giorno… (spero di aver ricordato bene)…
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Time is a train… Makes the future the past…
Scusa Andrea, non capisco, non si dovrebbe guardare anche il resto del mondo e non solo gli stati uniti?
Gli USA da soli sono cosi' influenti?
E se il loro calo fosse piu' che compensato dai consumi di India e Cina (solo per fare due nomi)
Ivan
Ivan oggi Cina e India sono due adolescenti fatti crescere in fretta a base di ormoni e stanno per avere la loro prima crisi adolescenziale! Nonostante la loro favola non sono stati in grado di creare occupazione, recuperare la voragine creata da questa crisi perchè la dinamica il decoupling è inevitabile ma nel medio e lungo termine non certo nel breve.
La crisi è nata in America e finirà in America!
Andrea
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Che l'uso di distillati sia in calo in America, stante la crisi , e' indubbio. Come e' indubbio che altri attori stanno incrementando i consumi, vedi Cina.
Aggiungiamo che mancano al momento un milione e mezzo di barili al giorno dalla Libia, e che le altre nazioni non hanno tutta questa capacita' di riserva sbandierata, e forse ci siamo piu' vicini.
Dopotutto, gli speculatori possono infiammare i prezzi nel breve periodo, mica su scale di anni, e guardando le serie storiche non mi sembra proprio che il trend sia generato dalla speculazione.
QUindi, cari signori, stay tuned per i prossimi tre mesi. La libia avra' pure solo il 2% della produzione mondiale, ma detiene ben il 10% del light sweet crude mondiale, quello che le vetuste raffinerie in giro per il mondo riescono a processare conservando un risicato margine di guadagno.
Il resto e' sour crude, un petrolio rognoso e solforoso, che costa e non rende un accidente alle raffinerie, perche' non appena i prezzi salgono troppo, la domanda crolla e amen.
Benvenuti in peakoiland signori, vi suggerisco un breve tour in export land model, prima di proseguire con la visione del nostro futuro.
Saluti
Phitio