in caricamento ...
CRISI DI IDENTITA' e DI VALORI: APPUNTAMENTO A TRENTO!
In attesa del Festival dell’Economia di Trento che si svolgerà la prossima settimana, Vi ripropongo una mia visione "soggettiva" di questa crisi, che non è solo economico/finanziaria ma essenzialmente antropologica, una crisi di identità che vede la speranza sempre presente, in mille realtà quotidiane, mille progetti alternativi che aiutano a guardare all’orizzonte con fiducia nell’Uomo.
Identità e crisi globale, io direi crisi di identità e di valori, identità locale e reti di economia solidale che non vogliono necessariamente rinnegare la globalizzazione, in quanto una globalizzazione sostenibile, una globalizzazione che passa dal confronto e dal commercio equo e solidale è un’occasione irripetibile per valorizzare le risorse umane e rispettare la dignità di un essere umano.
Per una volta vi chiedo, nei commenti, di lasciare fuori la crisi attuale e i mercati per occuparci di questioni che scendano nelle viscere di questa crisi!
Un’economia di fatti che spazzi via il fiume di parole fine a se stesso!
" Ho come la sensazione che l’economia basi le sue leggi su presupposti che ignorano gli esseri umani. Tratta gli uomini come macchine e nega gli elementi essenziali della natura umana. Considera gli imprenditori come uomini dalle capacità eccezionali e così ignora le potenzialità della gran massa dell’umanità. L’economia ama definirsi come una scienza sociale ma non lo è! Parla di lavoro e manodopera, non parla di uomini , donne e bambini quindi non può ignorare l’ambiente che pretende di analizzare!”
Yunus sostiene che ogni essere umano ha creatività straordinarie e formidabili capacità.
Io credo che ognuno di noi sia la " la mano di Dio " sulla terra, ma alle volte non ce ne accorgiamo e ci rifugiamo nella nostra miseria, passando il tempo a lamentarci e piangerci addosso, ad annullarci piuttosto che esaltarci.
La disperazione indebolisce la vista
e chiude il nostro orecchio.
Non vediamo altro che gli spettri del fato,
e udiamo solo il battito
del nostro cuore inquieto.
Gibran
Confesso di avere provato un pò di delusione scorrendo il programma del festival, delusione rispetto alla mancanza di un argomento che io ritengo essenziale per attenuare e ridurre gli effetti delle prossime crisi economiche e finanziarie, l’assenza dell’aspetto etico, una crisi di valori, la mancanza di un’alternativa reale, altra economia o finanza etica.
Non servirà a nulla cercare di cambiare la finanza e l’economia, attraverso regole, commi o leggi, nulla; è come insegnare a guidare ad un ragazzo, il rispetto delle regole, del codice della strada, insegnarli come si usa il cambio, la frizione, il volante, ma se qualcuno non li ha mai insegnato il rispetto della sacralità della vita, l’ebrezza della velocità prima o poi prenderà sempre il sopravvento e prima o poi travolgerà l’esistenza di un’altro essere umano in una metafora perfetta.
Serve più cultura finanziarie ed economica, serve per poter affrontare le tempeste dell’economia con gli strumenti navali che aiutino a scorgere consapevolmente i pericoli, ma ci vuole una rivoluzione culturale e sociale a partire dalla FAMIGLIA, dai valori di questa società, senza le radici l’albero non cresce!
Comunque sia il festival offre occasioni di confronto e di crescita culturale molto positive.
Non si tratta di sconvolgere il sistema economico sostituendolo con quello alternativo, è un processo di lunga durata in atto, un processo silente che in alcuni paesi europei sta integrandosi in maniera più dinamica e energica che nel nostro paese, ma mille realtà stanno nascendo, anche se bisogna imparare a distinguere
IL FESTIVAL DELL’ECONOMIA IN PIAZZA…. QUI
Laboratori, giochi, incontri, eventi culturali
Tanti gli appuntamenti per ogni gusto ed età nel cuore del capoluogo trentino
La presenza di una "piazzetta" dell’ Altraeconomia e alcune occasioni di confronto non mancheranno!
La Piazzetta dell’Altra Economia è una vetrina dell’economia solidale trentina, dove puoi incontrare produttori e venditori, accomunati dalla convinzione che si può lavorare e produrre mettendo al centro le persone e l’ambiente.
Piazza Fiera si trasformerà nella piazzetta dell’altra economia, una vetrina per un modello di mercato sostenibile, rispettoso dell’ambiente e delle persone. In programma incontri per tutti i gusti. Dalla riflessione sui GAS, i gruppi di acquisto solidale, al dibattito sulle reti di economia solidale in Italia e in Trentino. Dai laboratori del gusto, al bioristoro con prodotti biologici trentini e del commercio equo e solidale. Tra le altre iniziative “Scuola Rudolf Steiner: una lezione aperta al pubblico” a cura dell’Associazione Pedagogica Steineriana di Trento e “Battere la crisi con il cervello: l’ALTRACARD” a cura di Bilanci di Giustizia.
Piazza Fiera sarà anche punto di riferimento per chi vorrà visitare il Festival in bicicletta. Verrà infatti allestito il “Bicigrill del Festival” un punto di noleggio gratuito e da qui partirà l’ormai famosa “Biciclettata del Festival”.
Da non dimenticare infine che proprio in questa piazza sarà allestito il maxi schermo sul quale verranno trasmessi in diretta tutti gli eventi più importanti.
Il presidente della provincia Dellai, nella presentazione, ha detto una frase che riassume il senso di questa nostra avventura nel contesto della crisi….:" La vera contrapposizione è tra paura e conoscenza. La crisi può produrre una regressione culturale. "
In fondo il nostro viaggio, la nostra avventura è navigare attraverso l’oceano della Conoscenza per giungere all’isola della Consapevolezza!
Raggiungere la consapevolezza non significa necessariamente avere raggiunto la meta finale, significa solo avere gli strumenti per decidere cosa fare della nostra vita, significa poter scegliere da che parte stare, significa decidere se essere protagonisti sul palcoscenico della nostra vita o semplici comparse!
La farfalla che svolazza intorno alla lampada finchè non muore
è più ammirevole della talpa
che vive in una galleria oscura.
Gibran
La conclusione del festival si avrà presso il Teatro Sociale con il tema " Il mondo dopo la crisi " dopo un bagno di parole, confronti e tavole rotonde, come da tempo sostengo è ora di passare ai fatti, questa è un’occasione irripetibile di cambiamento, molte realtà cambieranno, ora tocca a noi decidere in che economia vogliamo vivere, la nostra arma "letale" è il consumo, quella "nucleare" è la consapevolezza, un’arma terrificante che spaventa il sistema.
Oggi è anche l’anniversario della " Liberazione " un momento epico per le nostre libertà e la nostra democrazia, non quella attuale, la democrazia del controllo, la democrazia dei furbi, dei forti, degli scaltri, di coloro che venderebbero l’anima e la madre per il profitto, ma la democrazia di uomini e donne che credono nella responsabilità e nella solidarietà e che lottano per un mondo nuovo, equo e solidale, rinunciando al superfluo, uomini e donne che rispettano le identità e le culture, che mettono l’uomo al centro dell’universo e vedono il profitto come un pianeta qualsiasi dello stesso universo!
" Se è vero che gli individui in realtà, perseguono incessantemente e senza compromessi solo il loro ristretto interesse personale, allora la ricerca della giustizia verrà intralciata a ogni passo dall’opposizione di tutti coloro che abbiano qualcosa da perdere dal cambiamento proposto. Se invece gli individui, come persone sociali, hanno valori e obiettivi di più vasta portata, che includono la comprensione per gli altri e un impegno verso norme etiche, allora la promozione della giustizia sociale non dovrà necessariamente fronteggiare un’incessante opposizione a ogni cambiamento."(Amartya Sen)
Inoltre ora cercherò di condividere con Voi, alcuni incontri che in maniera soggettiva reputo essere molto interessanti per una visione complessiva ed una crescita culturale, senza nulla togliere ad altri avvenimenti.
Questi sono alcuni appuntamenti che rispecchiano la mia filosofia alternativa:
ALLA BORSA DELLA FELICITÀ: ANDAMENTO LENTO COME OPPORTUNITÀ PER IL BUONVIVERE
La cosiddetta "economia della lentezza" è parte integrante della sfida “slow” al produttivismo. Le 110 Cittaslow collegate a Slow Food promuovono la “qualità del vivere”. La piccola città “impronta” la metropoli riscoprendo le specificità dei territori; valorizza l’identità, coniugando passato positivo e l’oggi tecnologico.
DOMENICA 31 MAGGIO ore 18:00 Facoltà di Sociologia
RETI DI ECONOMIA SOLIDALE: UNA RISPOSTA LOCALE ALLA CRISI GLOBALE
Le Reti di Economia Solidale nascono in Brasile negli anni ’90 per dare una risposta concreta ai bisogni delle persone e come strumento di affermazione di un’altra economia, locale, sostenibile. Una proposta alternativa per affrontare positivamente l’attuale crisi globale.
LUNEDI 1 GIUGNO ORE 10.30 incontri con l’autore Biblioteca comunale
IL VOTO NEL PORTAFOGLIO. CAMBIARE CONSUMO E RISPARMIO PER CAMBIARE L’ECONOMIA
LE CRISI ALIMENTARI IN UN MONDO DI DISEGUAGLIANZE
Scelte nazionali e competizione globale: una prospettiva indiana
L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari ha fatto lievitare del 25% la spesa per le importazioni nei Paesi in via di sviluppo. L’economia mondiale non sarà più la stessa per un po’. Cos’ha rappresentato il boom economico per la maggioranza della popolazione mondiale? Ha attinto con rapacità dalle risorse naturali e la gran parte della popolazione dei paesi in via di sviluppo non ci ha guadagnato. Ridurre le diseguaglianze non sarà facile.
LUNEDI 1 GIUGNO ORE 18.00 confronti Facoltà di Sociologia
ECONOMIE SOLIDALI E COOPERAZIONE: IL CASO ECUADOR
Il caso dell’Ecuador rappresenta un’assoluta novità. La nuova Costituzione, recentemente approvata, sancisce, accanto all’economia pubblica e all’economia capitalistica, il riconoscimento dell’economia solidale. All’interno della quale trovano spazio le imprese cooperative, il commercio equo, la finanza etica, le organizzazioni dei campesinos, le minoranze etniche. Un variegato insieme di esperienze e di buone pratiche volte alla promozione della partecipazione socio-economica, della protezione sociale e dello sviluppo delle potenzialità personali.
OLTRE LA MONETA E IL MERCATO: IDENTITÀ E RETI SOCIALI NELL’ECONOMIA
Molte attività economiche – l’acquisto o la vendita di beni, l’investimento, le assunzioni e i licenziamenti – sono plasmate dalle relazioni sociali e avvengono nel contesto di norme e culture. La scelta della propria identità, di chi si è, rappresenta forse la decisione economica più importante che si compie nella propria vita. I limiti imposti a questa scelta dalle divisioni sociali possono rappresentare le determinanti più importanti del benessere degli individui. C’è chi guadagna e chi perde da questi vincoli. Vedremo chi e perché.
PROCESSO AGLI ECONOMISTI
Presidente MASSIMO GAGGI
Accusa ROBERTO PEROTTI
Difesa LUIGI GUISO
PROCESSO AI CONTROLLORI E AI POLITICI
Presidente MASSIMO GAGGI, accusa LUIGI SPAVENTA, Difesa PIER CARLO PADOAN e ANDREA PRAT
PROCESSO ALLA FINANZA
Presidente MASSIMO GAGGI
Accusa MARCO ONADO
Difesa LUIGI ZINGALES
MUTUI SUBPRIME
I mutui subprime sono all’origine della crisi. Ma cosa sono effettivamente? E quali problemi comportano?
UN’IMPRESA PIÙ SOCIALE DOPO LA CRISI?
Ragionare sul futuro è interpretare il presente. La crisi tocca le Imprese Sociali e molti attori del Terzo Settore, ma il suo superamento passa attraverso un diverso ruolo della economia di cui essi sono portatrici. Questo mondo per vocazione promuove cooperazione tra gli attori, valorizza l’identità locale, genera capitale sociale. Questo valore è indispensabile per uscire rafforzati dalla crisi.
DAI MUTUI SUBPRIME AL CONTAGIO GLOBALE.
intervengono MARKUS BRUNNERMEIER (in collegamento video) e gli economisti de lavoce.info
DOMENICA 31 MAGGIO ore 12.00 incontri con l’autore Biblioteca comunale
SOS ECONOMIA. LA CRISI SPIEGATA AI COMUNI MORTALI
NORME, SENTIMENTI E COMPORTAMENTI ECONOMICI
Numerosi concetti della psicologia e della sociologia sono assunti dagli economisti nelle loro analisi delle motivazioni dei comportamenti individuali e dell’organizzazione economica. Idee che sono state latenti tra gli economisti per più di un secolo riemergono in una moderna teoria economica, che risulta così meno isolata dalle altre scienze sociali.
DOMENICA 31 MAGGIO ORE 21.00 Teatro sociale
CAPITALISMO IRRESPONSABILE
Da un crac all’altro, la costante è la socializzazione delle perdite provocate da manager incompetenti e disonesti. Nei tempi di vacche grasse, il top management incassa stock option e bonus stratosferici. Quando le aziende sono rovinate, il conto passa alla collettività. Si stravolge così tutto il sistema di incentivi e deterrenti che è l’abc dell’ economia di mercato. La selezione operata dalla concorrenza viene falsata annullando il principio di responsabilità.
Una visione della natura umana, della psicologia dei comportamenti umani, che non passa necessariamente dalle mie visioni di un sistema etico, promosso da comportamenti etici è inoltre nelle pieghe di questo festival, tanti altri incontri ancora da scoprire nel PROGRAMMA forse un oceano di parole inutili specialmente se non seguite dai fatti e da comportamenti coerenti, la Storia siamo noi, il sistema è potere e controllo, ma noi abbiamo la possibilità di cambiare le nostre realtà, dal basso, rivoluzioni silenziose da basso senza nessuna pretesa di cambiare il mondo oggi, qui e subito.
Buon Festival a tutti ma specialmente, buona Consapevolezza alle Vostre vite!
Andrea
c’è anche il gioco da fare:
aggiungete voi le lettere che mi sono perso…
grazie
Il Cuculo
Gentile Andrea, questa crisi purtroppo non cambierà molto del nostro modello economico.
Parlo sopratutto del modello Europeo, dove una parte dell’economia è di tipo assistenziale-statalista e un’altra parte è di tipo predatorio-capitalistico.
Abbiamo un equilibbrio perverso fra due moloch, dove in mezzo c’è chi lavora realmente, sia operaio che piccolo imprenditore, che finisce per essere vittima di due sistemi parassitari.
Qualunque cosa si faccia sembra sempre di andare a sbattere contro un oligarchia o una elìte che è già presistente o che ha generato il sistema stesso.
Può sembrare strano, ma ho conosciuto molto bene tantissimi idealisti, gente che sembrava voler lottare per migliorare il sistema, gente che predicava l’uguaglianza sociale e il diritto.
Oggi dopo tantissimi anni rivedendo tutte le persone che ho conosciuto e osservo solo una massa di poco più che dei parassiti.
E’ da molto tempo che in qualunque discussione ho perso la voglia di voler aver ragione.
Se lei va indietro e va a guardare la crisi del 29′ osserva che allora non cambiò assolutamente nulla nel sistema economico-sociale. Certo vi furono delle evoluzioni e dei correttivi ma questi ci sarebbero state in ogni caso.
Mi permetto di dire che questa crisi sarà di sicuro più profonda di quanto si pensi, ma passerà e poi si continuerà come prima.
Vi saranno delle vittime, ma è pure vero che le persone fino a quando non si vengono colpite dalla crisi, guardano il mondo dall’alto al basso con stupefacente distacco.
Aldilà di gruppuscoli di “disturbatori” la maggioranza difende il sistema, in cui vive, al massimo si lamenta perchè a differenza di qualche anno fa, non può più andare più in pensione a 37 anni. Per non parlare di quegli impiegati che vorrebbero continuare a “lavorare ” 14 ore a settimana.
Ci sono uffici pubblici primari che hanno aperture al pubblico dalle 9:30 alle 11:30 in cui lavorano tra l’altro migliaia di persone.
Ovviamente si aggiungono a questi tutti quelli che dichiarano al fisco meno di un operaio, ma che hanno la villa al mare e molti anche la barca ormeggiata al porto.
Nutro dei seri dubbi sul fatto che le lamentele che adesso si sollevano in modo più rumoroso, siano dovute a un maggior desiderio di uguaglianza e giustizia, piuttosto molti gridano perchè vedono minacciato il loro orticello di privilegi.
Molti si lamentano della scarsità di informazione, ma se oggi tra TV radio, giornali e Internet vi è un’offerta informativa come non mai prima, certo le notizie bisogna cercarsele. Ma quasi tutti perseverano nella loro beata ignavia.
-Il Compasso-
ITALIETTA
Non vale la pena di parlare dell’italietta, con le sue ipocrisie, le pubbliche virtù ed i vizi privati ed ora pure il berlusconismo che ditemi voi se possa fare rima con etica.
Purtroppo non cambierà …mai.
il compasso scrive
“Gentile Andrea, questa crisi purtroppo non cambierà molto del nostro modello economico.
Parlo sopratutto del modello Europeo, dove una parte dell’economia è di tipo assistenziale-statalista e un’altra parte è di tipo predatorio-capitalistico.
Abbiamo un equilibbrio perverso fra due moloch, dove in mezzo c’è chi lavora realmente, sia operaio che piccolo imprenditore, che finisce per essere vittima di due sistemi parassitari. ”
DA INCORNICIARE !
è VERISSIMO
Montecristo:
Il peggio ormai è passato,lo dicono tutti i leder mondiali,infatti penso che adesso organizzeranno una bella cena tra loro,con una bella abbuffata e “chi se visto se visto”,Amen.
Il Compasso,
il quadro è quello che Lei ha sintetizzato, purtroppo amaro.
Ma con l’essere qui su questo sito diamo segno che non vogliamo arrenderci.
E ci deve dare coraggio pensare che molte persone che si incontrano nel quotidiano sono persone corrette e sensibili, che spesso non sanno o sono spicciolarmente utilitaristiche, ma, mi sbaglierò, non scientemente ignave o senza etica.
E noi con la nostra presenza dietro il Capitano Mazzalai possiamo dare un contributo perchè sia a loro disponibile un quadro più completo e corretto di fatti o possibilità, per indicare o corroborare che si possono prendere in considerazione scelte alternative, a mostrare che a fronte di un vantaggio può essercene un altro.
Questo su tante piccole cose … e se son rose fioriranno.
Stia bene.
Mimmo
Devi essere connesso per inviare un commento.
Consumo conpevole e responbile:
chi di noi vive ne mondo produttivo ha la possibilità di vedere come dai costi industriali dei beni di consumo si arrivi ai prezzi di vendita.
Credo che molta della crisi sia proprio qui. i costi della filiera distributiva sono assolutamente preponderanti su i costi industriali che incorporano la maggior parte del lavoro.
Ora poichè alla fine il lavoratore ed il consumatore sono n gran parte la stessa persona è chiaro che il meccanismo è destinato a grippare.
Oggi le filiere distributive godono di enormi rendite di posizione e in definitiva remunearno molto uno scarso o nullo valore aggiunto. Fate un’analisi delle vostre esperienze di acquisto personali e valutate il valore aggiunto del rivenditore, al di la della pura esposizione della merce e confrontatele, per esempio con un acuisto online.
Se ci fosse più consapevoleza del fatto che quando coperiamo un bene in definitiva pagniamo di più chi lo vende di chi lo produce forse potremmo con i nostri comportamenti far cambiare un poco il sistema.
Avete idea di quanto deve pagare di affitto un piccolo negozio di biancheria intima in un centro comerciale? quando pagate 20 o più Euro un paio di mutande cosa state pagando? a chi vanno i soldi?
Una parte rilevante vanno alla società proprietaria del centro commerciale che il più delle volte fa capo a un fondo di private equity.
Se la mutanda è firmata pagate parecchio il proprietario del Brand. certamente pagate una quota trascurabile per remunerare chi ha prodotto e trasportato la suddetta mutanda e la giovane e precaria (in senso lavorativo) commessa che ve la ha venduta.
Invito tutti i partecipanti di questo blog che hanno informazione di prima mano! basati sulla propria esperienza lavorativa diretta! a raccontare come da costi industriale si arriva ai prezzi.
Io prossimanente posterò sul tema elettrodomestici.
Proviamo a creare un poco di consapevolezza, altro che chiacchiere sulla borsa.
ad maiora
Il Cuculo