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E’ UFFICIALE BERLINO FA FINTA DI NON CAPIRE!

Scritto il alle 12:24 da icebergfinanza

Chi sia Heiner Flassbeck i lettori di Icebergfinanza lo sanno già, per coloro che leggono per la prima volta queste pagine in questi due post c’è una sintesi del suo pensiero…

ECCO LA VERA PISTOLA FUMANTE DELLA CRISI Icebergfinanza

LA CRISI DI CIPRO L’INIZIO DELLA FINE DELL’EURO Icebergfinanza

Dopo aver compreso la funzione del famigerati fondi salvabanche travestiti da fondi salvastati, grazie all’aiuto e alla traduzione di  VOCIdallaGERMANIA andiamo a dare un’occhiata a cosa ci racconta …

Heiner Flassbeck: Berlino fa finta di non capire 

Adesso è ufficiale, Berlino fa finta di non capire le logiche della crisi Euro e si rifiuta di cooperare alla sua soluzione. Le prove: la risposta del governo federale ad un’interrogazione parlamentare dei Verdi. Da Flassbeck Economics. 

Il 20-03-2013 il governo federale ha risposto ad una interrogazione del gruppo parlamentare dei Verdi (BÜNDNIS 90/DIE GRÜNEN) sul “Coordinamento delle politiche salariali e la riduzione degli squilibri delle partite correnti” (Lohnpolitische Koordinierung und Abbau von Leistungsbilanzungleichgewichten). La risposta, grazie a una domanda molto precisa, è sia un interessante documento sulle posizioni del governo federale, che una testimonianza delle barriere intellettuali che impediscono una soluzione pacifica dell’Eurocrisi. Il riassunto del documento è: il governo federale non è disponibile a riconoscere la logica delle relazioni macroeconomiche generali. Se questo rifiuto sia basato su tattiche elettorali e riflessioni strategiche sull’Europa oppure sia una convinzione profonda, non è dato capirlo.

Per i nostri lettori riassumiamo le 13 pagine di questo documento e le commentiamo affinché possa emergere il nostro crescente scetticismo sulla possibilità di un salvataggio della moneta unica nella sua forma attuale. L’unico raggio di luce che abbiamo potuto scorgere nella dichiarazione del governo è l’ammissione che i temi al centro dell’Eurocrisi sono gli squilibri delle partite correnti e le politiche salariali. Chi ha avviato l’interrogazione almeno avrà questo merito. (…) 

Per il governo federale, senza alcun dubbio, i “buoni risparmiatori” sono i paesi con un avanzo delle partite correnti mentre i “cattivi debitori” i paesi con un disavanzo delle partite correnti. Da un punto di vista puramente contabile è infatti vero che un saldo positivo delle partite correnti aumenta la posizione attiva verso l’estero, mentre un disavanzo corrisponde ad un aumento dei debiti. Se consideriamo i singoli paesi come se fossero dei risparmiatori, sia che si tratti di fare avanzi o disavanzi delle partite correnti, secondo questa logica microeconomica sarà subito chiaro di chi è la colpa quando ci saranno problemi di bilancia dei pagamenti e conseguenti problemi di stabilità: il debitore, vale a dire il paese con il persistente disavanzo delle partite correnti. Per questa ragione, alti e persistenti deficit delle partite correnti devono essere valutati in maniera piu’ critica rispetto ai corrispondenti avanzi delle partite correnti. E per questa ragione nel “Six-Pack” del 2011, a entrambe le forme di squilibrio sono state assegnate diverse soglie di allarme: sulla media degli ultimi 3 anni i deficit delle partite correnti sono considerati un pericolo se superano il 4 % del PIL, gli avanzi solo se superiori al 6 % del PIL. 

La risposta del governo alla domanda sulla responsabilità tedesca negli squilibri delle partite correnti degli stati EMU è la seguente: “gli avanzi delle partite correnti devono essere considerati non problematici, quando – come nel caso della Germania – sono il risultato di un elevato livello di competitività delle imprese in mercati mondiali altamente concorrenziali”. Di conseguenza il governo considera un obiettivo chiave del processo di aggiustamento concordato dalla Troika con i paesi membri “il miglioramento della competitività e della performance economica, in particolar modo dell’export”. Tradotto nella logica microeconomica, questo significa che tutti dovranno diventare risparmiatori. 

Come cio’ debba essere raggiunto ce lo spiega sempre il governo federale: poichè “il problema centrale per la competitività dei paesi in crisi…è stata una dinamica salariale non sufficientemente orientata allo sviluppo della produttività”, “le riforme del mercato del lavoro concordate con i paesi in crisi…fra l’altro hanno l’obiettivo della flessibilizzazione del salario, che in futuro dovrà essere orientato allo sviluppo della produttività. Questo è un requisito fondamentale per garantire l’occupazione e aumentarla”.

 

Potrebbe sembrare in qualche modo coerente, ma non lo è. Il modo piu’ semplice per capirlo, è considerare la specularità degli avanzi e dei deficit delle partite correnti. La loro somma (in tutto il mondo) deve essere sempre pari a zero. Nella trattazione microeconomica non sembra cosi’ chiaro poiché si pensa sempre ad un singolo risparmiatore e ad un singolo debitore. Non si riflette abbastanza sul fatto che se il mondo fosse composto da un solo risparmiatore e da un solo debitore, uno non potrebbe risparmiare, se l’altro non si indebitasse. Se qualcuno vuole vivere al di sotto dei propri mezzi, ha bisogno di qualcuno che voglia vivere al di sopra dei propri mezzi. Se il risparmiatore non trova qualcuno cosi’, allora o non potrà risparmiare (dovrà consumare tutto il reddito da sé) oppure dovrà necessariamente cambiare il proprio comportamento.

 

E poiché questa logica macroeconomica, a dispetto di tutte le categorie morali usate come “debitore” e “vivere al di sopra dei propri mezzi”, non potrà essere abrogata allo stesso modo in cui non puo’ esserlo la forza di gravità su questa terra, la trattazione microeconomica, secondo la prospettiva della “casalinga sveva” è necessariamente fuorviante, se si ha l’intenzione di risolvere la crisi Euro.

 

Una difesa degli avanzi commerciali, definiti come “non problematici” poiché basati sulla competitività, è semplicmente assurda, in quanto tautologica. Su cos’altro dovrebbero basarsi gli avanzi commerciali? L’accresciuta competitività di un paese nei confronti dei suoi vicini puo’ essere dovuta a piu’ fattori, ad esempio un aumento della produttività che non si è trasferito in maniera completa sui salari reali, oppure al dumping salariale, al ricatto dei fornitori, alla corruzione, all’evasione fiscale oppure ad altri fattori che tengono i prezzi piu’ bassi rispetto ai paesi concorrenti.

 

Oppure si verifica perché un paese si è attenuto all’obiettivo standard di inflazione dell’unione monetaria, ma un altro membro non lo ha fatto. Allora, e solo allora, questa competitività relativa e i conseguenti avanzi commerciali potranno essere in qualche modo giustificati. E quel membro dell’unione monetaria potrà argomentare: sono stati gli altri membri che avrebbero dovuto con la loro politica salariale attenersi all’obiettivo di inflazione concordato.

 

Il mantenimento di un obiettivo di inflazione in sé non ci dice se il livello di competitività verso l’estero è giusto oppure no. Non ci dice nulla sui mezzi con cui l’inflazione obiettivo è stata raggiunta, se questi sono corretti o meno. Se ad esempio in un paese si applica il dumping salariale, oppure se le imprese private devono pagare tangenti per tenere le fabbriche aperte e nonostante cio’ i prezzi dei prodotti salgono coerentemente con l’obiettivo di inflazione e il paese resta competitivo. La società di questo paese ha tuttavia un problema di redistribuzione e di giustizia sociale al proprio interno.

 

Una divergenza fra la competitività di alcuni paesi che rispettano gli obiettivi e altri che non lo fanno, non puo’ essere “Non problematica”. Poiché inevitabilmente il problema del debito prima o poi emergerà. Ma cio’ puo’ accadere solo quando la banca centrale dell’unione monetaria dorme. Poiché non appena si percepisce che ci sono due tipi di paesi, quelli che mantengono i loro obiettivi di inflazione, e altri che restano al di sopra, sarà chiaro che il tasso di inflazione fissato collettivamente non viene rispettato. E allora si dovrebbe intervenire con una politica dei tassi orientata alla stabilità, in modo da evitare tali divergenze permanenti.

 

Ma il costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP) tedesco è di circa il 20% inferiore rispetto agli obiettivi della BCE e inferiore rispetto al CLUP dei paesi in crisi, che in parte sono già impegnati in un processo deflattivo con tutti gli effetti catastrofici sulla rispettiva domanda interna. Se i paesi in crisi vogliono uscire dalla loro posizione di indebitamento per poter tornare un giorno sul mercato dei capitali, dovranno smetterla di accumulare ulteriori disavanzi delle partite correnti, riportandole in territorio positivo. Vale a dire ripagare i loro debiti esteri. Questo richiede pero’ necessariamente che gli altri paesi, preferibilmente quelli che fino ad ora sono stati in avanzo, facciano dei deficit.

 

In questo scenario è privo di ogni logica economica il fatto che la Germania difenda i suoi avanzi commerciali e si opponga alle sanzioni, come accaduto nel trattamento asimmetrico dei deficit e dei disavanzi nel “Six-pack”. Quanto alla fine sia contradditoria la posizione del governo lo si puo’ vedere anche nel documento ufficiale in questione, laddove si cita un’analisi della Commissione Europea e un rapporto mensile della Deut­sche Bun­des­bank: da una parte si dice che un aumento dei salari tedeschi non causerebbe necessariamente un peggioramento delle partite correnti tedesche, o addirittura un loro miglioramento, dall’altro si dice che nei paesi in crisi lo sviluppo dei salari nominali non collegato alla produttività è stata la causa principale per la loro bassa campetitività.

 

Se tutta l’Europa dovesse copiare la strategia tedesca, come del resto il governo federale spera apertamente, la mancanza di una logica prima o poi verrà fuori. Non tutti i paesi potranno migliorare la loro competitività. La competitività – non lo si ripete mai abbastanza – è un concetto relativo. Fare finta di credere che tutti possano emulare la Germania è irresponsabile perchè cio’ porterà a dei duri conflitti con i paesi che già ora stanno facendo degli sforzi, e che presto capiranno che questi sforzi non hanno portato a nulla.

In settimana per tutti coloro che hanno sostenuto o vorranno sostenere liberamente  il nostro viaggio in arrivo una nuova importante puntata di  ” Machiavelli e il pilota automatico” orizzonti e visioni per i prossimi due mesi.

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16 commenti Commenta
ihavenodream
Scritto il 15 Aprile 2013 at 14:19

Sono completamente d’accordo con tutti i concetti espressi dal governo tedesco, l’Europa funzionera’ se tutti iniziano ad imitare il modello migliore, non se i migliori si adeguano ai peggiori…l’obiettivo a lungo termine non puo’ mai essere la mediocrità…

andmoney
Scritto il 15 Aprile 2013 at 16:10

ihavenodream@finanza,

oh cristo, e si capisce perchè tu “nonhaiadrim”; proprio non ti riesce di capire che questo è un metodo dittatoriale per schiacciare sempre al ribasso i salari e le condizioni di vita di chi lavora?
Se ci fosse un limite al ribasso sui salari ti potrei dare ragione, perchè oltre quel limite non potrebbero andare e quindi da quel “breakeven point” inizierebbe la competitività al rialzo, ma finchè la prima valvola di sfogo resta la riduzione del costo del lavoro, la competitività si sfoga tutta qui perchè esisterà sempre una sacca di disoccupati in giro per l’europa (figuriamoci nel resto del mondo) che pur di mangiare un tozzo di pane accetterà qualsiasi paga.

Possibile, no dico, possibile che tante teste illuminate e razionali come i Germanofili non riescono proprio a mettere in fila queste idee? o e semplicemente una questione di “razionale e moralistica nazisticità della selezione naturale del più forte”?
Inizio a credere che stia proprio qui la questione.

andmoney
Scritto il 15 Aprile 2013 at 16:20

così, tanto per introdurre esempi concreti del dove porta la continua ricerca della competitività e dell’efficientamento:
http://www.lettera43.it/stili-vita/germania-anziani-deportati-in-est-europa_4367572188.htm

Il paradosso, è che pian piano i servizi di cura verrano spinti sempre più verso paesi Est, fino ad organizzare i voli transeurasici per portare i “gli improduttivi anziani” in campi cinesi perchè lì il costo delle cure sarà sicuramente più economico efficientando l’organizzazione delle imprese ospizie.
Ma a quel punto, si potrebbe anche iniziare a ragionare che organizzare voli può incidere eccessivamente sui costi nel caso di rialzo del petrolio, e quindi potrebbe essere moooolto più efficiente ridurre il costo dell’assistenza ragionando su quanto sia brutto vivere con gli acciacchi…
Calcolando poi che ci sarebbe un deciso ritorno in termini economici usando centrali elettriche con annesse “camere a gas”…
…e scusate gli eccessi, ma qui mi pare proprio non si riesca avedere oltre il proprio piccolo ritorno economico immediato.

stanziale
Scritto il 15 Aprile 2013 at 17:47

@Ihavenodream. Penso sia tempo perso replicare seriamente, guarda che qui sappiamo tutto. Pertanto ho solo delle curiosita’. Sei in carico alla commissione europea, alla bce o ad una societa’ esterna ma sempre di loro(in questo caso posso sapere il nome?); volevo avere la conferma di quanti siete (mi pare di aver letto 300), come funziona la paga, avete un fisso mensile o un tanto a trolleraggio? Avete fatto un corso tutti insieme o un po’ per volta? In che lingua era il corso? Come funziona la vostra attivita’, dovete riportare i dati dei vostri interventi nei vari blog al vostro capo area? Grazie per la risposta.

john_ludd
Scritto il 15 Aprile 2013 at 17:59

stanziale@finanza,

lascia perdere è chiaro che è un troll che scrive le prime fesserie che gli vengono in mente. Il mondo ne è pieno. Ho persino risposto altrove, ma ora ho capito. Ignoriamo x pietà.

kry
Scritto il 15 Aprile 2013 at 18:11

john_ludd@finanza,

Mi hai fregato sul tempo. E’ un maleducato che si diverte a dare dell’ignorante agli altri.

lacassandra
Scritto il 15 Aprile 2013 at 19:23

Ovviamente, i tedeschi sanno benissimo che si tratta di teorie macroeconomiche con nessun fondamento. La diminuzione dei salari e le politiche di austerità porteranno solo ad un avvitamento della crisi dei paesi periferici, impattando negativamente anche sulle esportazioni tedesche. Nel contempo, si ha già una reazione dei paesi extra zona euro, con significative svalutazioni. Ne deriva che altri sono gli obbiettivi e cioè: distruzione degli stati concorrenti (segnatamente l’Italia); acquisto di loro asset a prezzi stracciati; disciplina salariale che consenta agli acquirenti di sfruttare al meglio gli asset acquisiti; copertura dei buchi delle banche tedesche tramite esproprio (furto) di qualche centinaio di miliardi da risparmiatori di altri paesi (soprattutto gli italiani) , con la scusa di tagliare il debito pubblico. I vari Monti, Alesina, Giavazzi, Zingales e …… Grillo sono d’accordo.

stanziale
Scritto il 15 Aprile 2013 at 20:10

Ah , ora ho controllato meglio, si chiamano influencer, pagati dalla ue http://www.nocensura.com/2013/02/arrivano-gli-influencer-pagati-dallue.html

stanziale
Scritto il 15 Aprile 2013 at 20:22

Scusate la nuova ot ,ma e’ una cosa grave. Dal blog di cui sopra c’e’ pure la notizia che il latte pastorizzato sarebbe cancerogeno http://www.nocensura.com/2013/04/il-latte-pastorizzato-e-legato-al.html si salvi chi puo’.

Scritto il 15 Aprile 2013 at 22:26

@stanziale
Questa è una storia che viene fuori ogni tot anni.
Me ne sono occupato per la prima volta nel 1986.
Ed ero stato mandato negli USA per vedere cosa effettivamente ci fosse di vero.
Risultato: il nulla. Non vi ammorbo con il protocollo degli studi epidemiologici che servono per decidere se un alimento è o no dannoso per la salute, del tutto simili a quelli per i principi attivi. Ma credimi, a parte qualche solido complottista (non mancano mai!) che andava in giro a raccontare idee non provate, non c’era niente.
E’ allarmismo e basta. E allora non c’era il web che amplificava tutto. E “influencer” pagati a nostre spese,
Nel mondo esistono rari casi (mica tanto rari) di morte pressochè fulminante da ingestione da crostacei. Anche un gamberetto è letale. Li vietiamo? Oppure ne regolamentiamo la vendita, magari a chi possiede una autorizzazione? O sarà chi è intollerante (o la sua famiglia) a doversi preoccupare?
Se leggete il foglietto illlustrativo di qualsiasi farmaco (detto anche “bugiardino”) non ne prendete uno che sia uno. Questo perchè su migliaia o milioni di pazienti magari 1 o 2 ha sviluppato un effetto collaterale. E deve esser scritto sul benedetto foglietto, anche se terrorizza chiunque.
La Nimesulide (il farmaco antidolorifico più venduto in Italia per anni dal costo ridicolo) dopo quasi 50 anni è passata su prescrizione medica tassativa (1 sola confezione e non ripetibile) perchè in Finlandia sarebbero deceduti 2 tizi che ne hanno ingerita una quantità notevole. Peccato che fossero alcolisti cronici e con il fegato molto simile al pathe. Ma le leggi UE sono severissime! Achtung! Può essere letale….
A proposito di Germania: lo sapevate che tra i danni di guerra risarciti al mondo ci fu anche il brevetto dell’Aspirina?

Claudio

giobbe8871
Scritto il 16 Aprile 2013 at 01:43

ihavenodream@finanza,

MINCHION, l’Europa funzionera’ se tutti iniziano ad imitare il modello migliore….

ma quale è il modello migliore ? quello CRUCCO, magna crauti e italiani ? :mrgreen: 😈
il modello del saccheggio by Vandali Barbari ? :mrgreen: 😈

Europa ? volevi dire LEBENSRAUM 😈 😈

giobbe8871
Scritto il 16 Aprile 2013 at 01:44

DIPENDESSE DA ME IL TUO LEBENSRAUM DUREREBBE ANCORA MOLTO :mrgreen: :mrgreen:

giobbe8871
Scritto il 16 Aprile 2013 at 01:45

E FAREI TANTO BENE AGLI ITALIANI MISERICORDIOSI VERSO I VANDALI. STANNE CERTO. :mrgreen:

gnutim
Scritto il 16 Aprile 2013 at 10:16

businesscommunity@finanza,

grazie business, i tuoi interventi sono sempre molto illuminanti

anche io non credo a questi mega-allarmi lanciati all’improvviso. Queste balle se ci pensate puntano a svalutare la merce buona a livello di quella di bassa qualità, ovvero se il latte buono fa male tantovale comprare quello che costa meno, quindi prendiamo il latte cacca proveniente all’estero e ficchiamo via quello dell’alto adige che costa troppo e fa pure male.

Peccato che il primo latte è acqua sporca e il secondo è quasi crema, viva l’ItaGlia!!!!!!!

ihavenodream
Scritto il 17 Aprile 2013 at 12:14

stanziale@finanza,

Infatti cosi’ come è una put…ata la storia del latte pastorizzato cancerogeno, è una put…ta anche la storia degli influencers…dovresti rivedere un po’ le tue fonti secondo me….a ma tu “sai tutto” è vero, l’hai detto prima…per me gli influencers sono quellli come voi che fanno analisi da 4 soldi, mischiando paura, odi xenofobi e qualche numeretto taroccato preso di qua e di là…perchè non mi risponde mai nessuno nel merito? e quando qualcuno ci prova scrive cose ke non c’entrano nulla con quello ke avevo scritto io? Perkè, ve lo dico io, è la solita maniera cara ai politicanti italiani: quando non si sa cosa rispondere, si cerca di delegittimare gli avversari…quello dice così perkè è pagato, quell’altro predica bene e razzola male, quello è un delinquente…come se delegittimare una persona possa incidere minimamente sulla correttezza di un pensiero ke esprime…io qui sto dicendo ke la Germania è il modello piu’ efficiente in Europa, perkè? facile: ha il rapporto pil procapite/spesa pubblica pro capite piu’ basso! Non sono un fan della Germania, nè dell’Europa, sono un fan della verità! In questo articolo vien detto che la Germania ha la bilancia commerciale in attivo, a differenza dell’Italia e di altri Paesi, quindi? cosa dovrebbe fare? diventare meno competitiva per adeguarsi ai nostri standard (che sono poi standard di gente cialtrona che è sempre cresciuta a forza di prestiti e svalutazioni monetarie, vivendo costantemente al di sopra delle proprie responsabilità)?
Come si fa a pretendere che gente che lavora debba ascoltare i lamenti di fancaxxisti e imbroglioni vari? Voi li ascoltereste i lamenti degli altri se foste in un’unione a 4 con Italia, Grecia, Portogallo e Spagna? se quelli avessero i bilanci scassati perchè lo Stato sovvenziona tutto e tutti, livelli fiscali allucinanti, sprechi, inefficienze, mafia e corruzione a vari livelli, cosa fareste? Gli verreste incontro? Gli permettereste di fare deficit? li dareste finanziamenti senza condizioni? O gli direste: amici miei se volete risolvere i vostri problemi, cambiate atteggiamento, se no andatevene per i fatti vostri ma smettetela di fracassarci i cosiddetti? Ora io posso anke essere il nipote della Merkel ma cosa c’entra questo in relazione a quello ke ho scritto?quello ke ho scritto è giusto o sbagliato? e se è sbagliato perchè è sbagliato? quali sono gli argomenti veri a parte gli insulti e la delegittimazione?

ihavenodream
Scritto il 17 Aprile 2013 at 13:06

Comunque sia, per togliervi ogni dubbio, ho deciso di smettere l’attività, così non mi pagheranno piu’ ;-)…in fin dei conti ho 1000 cose da fare migliori che commentare articoli di blog…o rispondere a commenti insulsi…mi piace suscitare reazioni e confrontare liberamente le mie idee con altre opinioni, ma mi sono accorto che manca proprio la base, non sapete cosa sia il confronto, cosa voglia dire l’analisi logica, lessicale, sintattica, non vi preoccupate minimamente di cercare di interpretare il pensiero altrui per confutarlo, Socrate e Platone avrebbero molto da insegnarvi…pensate che il senso della discussione sia far prevalere le vostre idee non ricercare la verità…per questo siete anni luce lontani dalla verità e ve ne allontanate sempre di piu’…fatti vostri… Faber est suae quisque fortunae

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