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CERCASI CLINICHE PSICHIATRICHE
Come ho scrittolo scorso anno in CRISI FINANZIARIA PSICOPATICI IN AZIONE su Bloomberg è uscito un piccolo capolavoro, riportato sul WashingtonBlog nel quale si sostiene che gli psicopatici hanno causato la crisi finanziaria e che lo faranno ancora a meno che non siano rimossi dal potere.
Gli”psicopatici aziendali” alla guida delle nostre istituzioni finanziarie sono da biasimare [per la crisi finanziaria].Clive R. Boddy, della Business School di Nottingham presso l’università di Nottingham Trent ci dice che gli psicopatici sono l’1 per cento delle persone che, forse a causa di fattori fisici che hanno a che fare con una anormale connettività cerebrale e la mancanza di coscienza, hanno poche emozioni e l’incapacità di avere, sentimenti di simpatia o empatia per gli altri.Come risultato finale, sostiene il professore in un recente numero del Journal of Business Ethics, queste persone sono straordinariamente fredde, spietate verso gli altri rispetto alla maggior parte e quindi sono una minaccia per le aziende per cui lavorano e per la società”. Gli psicopatici sfruttano la natura relativamente caotica della società moderna tra cui il rapido cambiamento, il rinnovamento costante e un elevato turnover di personale chiave nelle aziende.Tali circostanze consentono loro di ascendere attraverso una combinazione di fascino e carisma , che rende il loro comportamento invisibile e li fa apparire normali sino a sembrare dei leader ideali. Un ambiente stabile avrebbe invece reso visibili ed identificabili gli psicopatici aziendali, indentificabili come manager indesiderabili a causa della loro personalità egoista egoista e altri difetti etici”. (…) Il problema è iniziato quando questi incantatori, di fatto hanno preso il potere nelle più importanti istituzioni finanziarie… uomini in grado di influenzare il clima morale di tutta l’organizzazione di esercitare un potere considerevole. Essi in gran parte hanno causato la crisi perché la loro risoluta ricerca del proprio auto-arricchimento e della propria auto-esaltazione con l’esclusione di ogni altra considerazione ha portato ad un abbandono del vecchio concetto di noblesse oblige, uguaglianza, equità, o di qualsiasi nozione reale della responsabilità sociale delle imprese “.
Sull’ HUFFINGTONPOST usci la notizia che a Wall Street uno su dieci è uno psicopatico, ovviamente non solo a Wall Street ma probabilmente in tutto il mondo finanziario , dove cocaina e testosterone abbondano!
Ora scopriamo che questi poveri ragazzi sono anche affetti da altre malattie…
Borsa psichiatrica – [ Il Foglio.it › La giornata ]
C’è stato un tempo in cui “greed” era “good” e la figura di un trader pur chiaramente psicotico come Gordon Gekko, immaginata da Oliver Stone per il suo “Wall Street”, ispirava generazioni di studenti verso le facoltà di Economia e poi verso le sale contrattazioni in un tripudio di accettazione sociale e bonus. Adesso invece, dopo sei anni di crisi, non solo l’avidità non è più buona – lo stesso regista ha fatto nel 2010 un sequel vagamente riparatorio – ma la società reagisce con la medicalizzazione del fenomeno e il broker schizzato finisce in clinica.
Questo almeno a leggere l’inchiesta del fine settimana del Financial Times, dedicata ai “risk addicts”, i broker londinesi malati di gioco d’azzardo. Il quotidiano della comunità finanziaria globale – è davvero un segno dei tempi – si butta in un reportage a tinte fosche: “Ogni notte di ogni settimana a Londra se vai a una riunione dei Gamblers Anonymous (giocatori anonimi) troverai un banchiere della City che piange sui soldi che ha appena perduto”.
Questo l’attacco dickensiano dell’articolo, che poi si sviluppa come un’indagine su una patologia rara e infamante o come le pagine dedicate ai problemi erettili degli inserti salute. “Solo l’uno per cento dei bankers malati chiede aiuto – dice un esperto – perché ognuno è terrorizzato dalla vergogna”. Si cita il caso del famoso gestore di Ubs, Kweku Adoboli, che rifilava alla sua banca la peggior perdita della storia finanziaria – 2,3 miliardi di dollari – mentre riusciva a perdere anche di tasca sua 123 mila dollari allo spread betting, cioè le scommesse on line.
Ma soprattutto l’Ft intervista una dottoressa dal nome molto inglese, Henrietta Bowden-Jones, che a Londra ha aperto la prima clinica psichiatrica dedicata ai giocatori d’azzardo: e che sostiene che il 20 per cento dei suoi clienti siano trader professionisti. Dopo migliaia di test sui suoi pazienti, misurando i battiti cardiaci, il rilascio di dopamina (l’ormone del piacere) e l’irrorazione di certe aree del cranio, Bowden-Jones crede che “il cervello dei giocatori ha un tipo diverso di sinapsi”.
Questo tipo di cervelli non è fatto per il trading. Questo tipo di cervelli andrebbe tenuto lontano dalle sale operative, dove “c’è una vera e propria cultura del gioco d’azzardo; dominano stress e infelicità, il che rende il gioco una distrazione interessante; dove si maneggiano cifre esagerate e si perde completamente il rispetto per il denaro”.
Questo tipo di cervelli non è fatto per il trading.Questo tipo di cervelli non è fatto per il trading.Questo tipo di cervelli non è fatto per il trading… perchè certi tipi di cervelli servono a qualcosa?
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Ciao Andrea, mi sono letto l’articolo correlato ” cultura umanistica cercasi” e mi è piaciuto molto. A parte la sorpresa di non aver trovato nessun commento, anche se il post è datato non è possibile inserire un commento?
…..gli psicopatici hanno causato la crisi finanziaria e che lo faranno ancora a meno che non siano rimossi dal potere.
Errore.
li psicopatici hanno causato la crisi finanziaria e che lo faranno ancora a meno che non siano UCCISI.
E’ tempo che la parola UCCIDI cominci a a risuonare nella testa degli umani.
in qualche modo quindi sarebbero rimossi dal potere caro luigiza…
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Tanto di cappello al nostro Capitano!!
Il vero debito della germania (esplicito + implicito) è pari al 200% del PIL
“La notizia avrebbe del surreale, se non fosse stata confermata da Eurostat, dalla Facoltà di Scienze Economiche di Friburgo e dalla fondazione berlinese «Marcktwirtschaft» (Economia di mercato): la Germania ha il debito pubblico in assoluto più voluminoso di tutta Europa. Già la Primavera scorsa Eurostat quantificò il debito pubblico esplicito della Germania in 2080 miliardi di euro: il primo debito dell’eurozona a sfondare la soglia dei 2000 miliardi.
Ma la situazione è ben più grave e pericolosa: se è vero, infatti, che il debito pubblico esplicito tedesco ammonta al 85,8% rispetto al Pil, il debito implicito arriva al 111,8%, portando il divario di sostenibilità ad un inaudito 197,6 %. Ne consegue che il fabbisogno di consolidamento tedesco arriva al 4% netto all’anno. Ma che cosa intendiamo per debito implicito e debito esplicito? Il primo rappresenta il bilancio dello Stato e degli enti periferici, il secondo la spesa per previdenza, sanità, assistenza sociale. Parlando di cifre reali ai 2080 miliardi di cui sopra se ne devono sommare almeno altri 5000 per avere una fotografia chiara dello stato effettivo del deficit tedesco: oltre 7000 miliardi di debito reale. Una cifra che pone la Germania sull’orlo del collasso nonostante la sua tanto decantata virtuosità.”
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