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Prima di occuparci del profondo rosso emerso nel fine settimana nelle vendite al dettaglio americane, meglio occuparci della tempesta perfetta che sta per travolgere Germania e Europa, le cui avvisaglie si sono viste a Monaco, in un fine settimana spettacolare.
Come ha scritto Rampini sul Corriere, Vance, il vice presidente degli Stati Uniti, ha attaccato i governi alleati e ha sdoganato l’estrema destra: lo ha fatto sul territorio tedesco a dieci giorni dalle elezioni legislative in quel Paese.
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«Se avete paura dei vostri stessi elettori — ha detto — l’America non può fare nulla per voi».
Vance ha giustamente affermato che i cittadini europei, più che avere paura di Putin, devono aver paura della censura europea, di questo sistema di plutocrati eletti da nessuno che censurano chiunque non la pensi come loro.
Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha in seguito definito “inaccettabili” le critiche di Vance ai leader europei.
“Mi oppongo fermamente all’impressione creata dal vicepresidente Vance, secondo cui le minoranze vengono represse o messe a tacere nella nostra democrazia”, ha affermato Pistorius.
Si certo, certo!
Sabato il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha duramente redarguito il vicepresidente statunitense JD Vance, un giorno dopo che quest’ultimo aveva tenuto un discorso in cui affermava che i leader europei non dovrebbero evitare i partiti politici di estrema destra.
Scholz ha sottolineato che l’impegno a “mai più” vale anche per partiti politici come il partito di estrema destra tedesco Alternativa per la Germania, noto anche come AfD, che ha minimizzato gli orrori del regime nazista.
Ha poi continuato dicendo che la Germania non accetterà che soggetti esterni intervengano nelle elezioni del Paese, aggiungendo: “Questo non si fa, certamente non tra amici e alleati”. (NPR)
Splendida sintesi su Eurointelligence per i generali e politici da poltrona e baraccone, che in questi anni hanno fornito armi all’Ucraina senza alcun progetto, sostenibile…
Another Munich? Really?
Il problema con i generali da poltrona che hanno guidato il commento sulla guerra in Ucraina nei media occidentali è la riduzione a un atteggiamento morale. In nessun momento coloro che hanno sostenuto le consegne di armi all’Ucraina hanno presentato un piano dettagliato su come ottenere la vittoria. Si nascondevano dietro linee rosse e lo slogan vuoto che avremmo aiutato l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Non solo non c’era un piano per la vittoria. Non c’era nemmeno un piano per i secondi migliori risultati.
I generali da poltrona includono la stragrande maggioranza delle persone che partecipano oggi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, e che si agitano per le questioni se gli europei dovrebbero sedersi al tavolo. L’assurdità della posizione dell’Europa sull’Ucraina è stata sottolineata ancora una volta dal [cancelliere tedesco] Olaf Scholz quando ha detto che avrebbe rifiutato una pace tramite diktat. E poi ha aggiunto nella frase successiva che gli obiettivi politici devono sempre essere che la Germania non sia coinvolta in una guerra. Sta facendo la sua guerra, e se la sta mangiando.
È logico che Donald Trump e Vladimir Putin risolvano la questione perché non ci sarebbe alcun accordo se Kaja Kallas [vicepresidente della Commissione europea] si sedesse al tavolo . Anche le critiche degli europei secondo cui Trump avrebbe dato via troppo all’inizio sono difficili da prendere sul serio. È stata la Germania, insieme agli Stati Uniti, a porre il veto in modo persistente all’adesione dell’Ucraina alla NATO. È un po’ esagerato da parte del ministro della Difesa tedesco affermare che questa questione avrebbe dovuto essere sul tavolo. E naturalmente, l’Ucraina perderà territorio come parte dell’accordo. Gli accordi di pace riflettono la situazione militare sul campo.
I sondaggi per la Germania sono terribili, quelli alternativi non quelli fasulli messi in piedi dalla solita censura.
Se le elezioni non andranno come vuole Scholz, la corte costituzionale tedesca le annullerà, urlando “hastatoPutin”?
Il 28 % degli elettori tedeschi sembra non aver ancora deciso per chi votare una percentuale in grado di capovolgere qualsiasi pronostico.
Dopo l’attentato a Monaco di Baviera, esplode il consenso a Afd.
I liberali sono già fuori dal Bundestag, la Linke rischia di finire fuori.
Nel caso nessuna coalizione diventi possibile, troppo debole la SPD.
Insieme a Machiavelli nel fine settimana, nel “Ritorno sopra le cose dell’Alemagna”, tratteremo diffusamente le elezioni tedesche, osservando tutte le combinazioni possibili.
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Ma torniamo a Vance, continua Rampini…
La guerra dei dazi coglie il Vecchio continente in una posizione di estrema debolezza: la sua economia è incapace di stare al passo di quella americana, ed è molto più protezionista di quanto si creda, come ha ricordato Mario Draghi. L’esercito europeo che Zelensky chiede per garantire la sicurezza futura del suo Paese — duecentomila soldati da schierare subito in Ucraina come deterrente per la Russia — semplicemente non esiste. Se l’elettroshock di Vance dovesse svegliare le opinioni pubbliche dal loro letargo geopolitico, sarebbe una di quelle crisi che fanno crescere l’Europa.
Premesso che la richiesta di Zelensky è ridicola, ma quale esercito europeo, ma quale invasione dell’Europa, branco di comici e idioti neonazisti.
Quella di Macron di un vertice europeo ancora di più, ma la cosa più ridicola di questo fine settimana, è il banchiere Mario Draghi che invoca più domanda interna, dopo aver contribuito a distruggerla.
Il banchiere che ricorda all’Europa, di quanto protezionista sia la Germania e suoi alleati, la principale metastasi di tutta l’Europa.
Ma certo la fragilità della ripresa, della domanda interna e la totale o quasi dipendenza della Germania dalla domanda estera.
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Non male detto da uno dei principali carnefici della domanda interna in questi anni, uno che a partire dal 2011 ha chiesto a gran voce di distruggere il potere di acquisto degli italiani e poi degli europei, di deflazionare pensioni e salari.
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Eppure sono sempre li a darci lezioni, medici che hanno sbagliato clamorosamente diagnosi e cure, ora ci propongono cure miracolose, dopo essersi vantati di aver salvato l’Europa.
Per non parlare di colui che era il vice primo ministro italiano e dell’interno, Sergio Mattarella, che nel suo discorso a Marsiglia, probabilmente si è dimenticato di come lui e il suo governo, se ne sono infischiati dell’ONU e delle convenzioni internazionali, partecipando al bombardamento di Belgrado.
Il tutto creando il precedente del Kossovo che subito Putin ha pensato bene di replicare con la Crimea.
Ma si sa, il Presidente e gli italiani hanno la memoria corta.
Ma questa volta è diverso, l’Europa non c’è più, infatti Trump ha deciso di fare da solo, isolando ed ignorando questa Europa.
Lo stesso Zelensky, ormai in trappola, ha chiaramente detto che Trump non ha mai anche lontanamente accennato alla possibilità di coinvolgere l’Europa, nel processo di pace.
E quindi che si va, un maxi vertice, aria di crisi, l’Europa in crisi?
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Poi arrivano i banchieri, sempre loro a parlare di cose che non conoscono, a fare politica, a dettare le agende.
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Panetta mi ricorda un po’ le previsioni di Confindustria, quando prevedevano catastrofi per il dopo Brexit o nel 2011, con il famigerato fate presto.
L’Italia con Trump, rischia poco e nulla, sempre che la Meloni non sia così poco intelligente di seguire Macron e la Germania, suicidandosi economicamente.
L’unica cosa giusta che ha detto Panetta è che gli indicatori disponibili suggeriscono che i rischi prevalenti rimangono quelli di un’inflazione al di sotto del 2% nel medio termine.
Ma ora torniamo in America perché o il bar Trump è distratto o in realtà non hai mai aperto.
Ci sarebbe da ridere per un mese intero ma facciamo finta che sia una cosa seria.
Osservate il grafico dei rendimenti trentennali americani di venerdì.
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In due giorni sono sparite le fake news sull’inflazione e i rendimenti sono tornati ai livelli di inizio settimana, non lontani dai minimi annuali.
Ma l’inflazione, l’unico taglio dei tassi che i bond vigilantes scontavano, tutto sparito?
Un teatrino gestito da ignoranti.
Decisamente terrificante il crollo dei consumi a gennaio, un livello che non si vedeva da 2 anni, ma è l’intensità del crollo che lascia aperti molti interrogativi.
https://x.com/M_McDonough/status/1890395783104479615
Il dato registra enormi cali generalizzati in diverse categorie, ma attenzione se togliamo l’effetto inflazione i cali sono stati semplicemente DEVASTANTI!
Incredibile il crollo delle vendite on line che sfiora il 2 %.
Se togliamo l’inflazione, il dato complessivo registra un collasso di 1,4 punti.
Senza effetto inflazione in questi anni i consumi sarebbero stati anemici, altro che le favole che raccontava il bar Harris.
Scrive Politico, probabilmente riprendendo uno dei nostri articoli degli ultimi 2 anni…
Prima delle elezioni presidenziali, molti democratici erano sconcertati dall’apparente disconnessione tra la “realtà economica” riflessa in varie statistiche governative e la percezione dell’economia sul campo da parte del pubblico. Molti a Washington si sono irritati per l’incapacità del pubblico di registrare quanto fosse forte l’economia in realtà . Hanno accusato le camere di risonanza di destra di ingannare gli elettori facendogli credere a narrazioni del tutto assurde sul declino dell’America.
Ciò che raramente consideravano era se qualcos’altro potesse essere responsabile della disconnessione, ad esempio se le statistiche governative fossero fondamentalmente imperfette. E se i numeri a sostegno della tesi della prosperità su vasta scala fossero essi stessi delle false rappresentazioni? E se, in effetti, le valutazioni più cupe dell’economia fossero più autenticamente ancorate alla realtà?
Qualcuno che osa mettere in discussione la veridicità dei dati americani?
Ma sono impazziti o devo commuovermi?
Incredibile!
Oggi mercati americani chiusi, euro dollaro, vicini a un momento topico e Europa che dorme.
Ragazzi, le informazioni che trovate qui su Icebergfinanza, in Italia non le trovate da nessun’altra parte!
E’ tempo di sostenere, l’informazione libera e di qualità, forza Ragazzi, fatevi un regalo!
Quest’anno OUTLOOK 2.025, sarà dedicato a tutti coloro che hanno sostenuto GENEROSAMENTE il nostro viaggio o vorranno farlo liberamente.
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GERMANI