Oggi è il giorno della BCE, non importa cosa dirà la signorina Lagaffe, quale sarà l’entità del taglio che per noi non andrà oltre i 25 punti base, quello che è certo è che l’Europa non sfuggirà al nuovo appuntamento con la deflazione.
Attenzione, da più parti si chiede un taglio di 50 punti base, ma altri sostengono che la BCE stia esagerando con i tagli.
Il dollaro ha raggiunto in nostro obiettivo di breve.
I nostri titoli di Stato hanno fatto una performance strepitosa in solo 2 giorni, ma ora attenzione.
Molto dipenderà dalle parole usate nella conferenza stampa che segue la decisione sui tassi.
Oggi però è anche il giorno delle vendite al dettaglio in America e dei sussidi di disoccupazione che verranno influenzati dalle dinamiche degli ultimi 2 uragani.
La scorsa settimana, avevamo avvertito che il bar Harris ha chiamato le banche di affari americane a supportare un dato spettacolare sui consumi, ultimo giro di happy hours prima delle elezioni del 5 novembre.
E qui ne avete la prova, Bank of America e Goldman Sachs, preannunciano dati stellari per i consumi.
Ovviamente sono solo previsioni inventate, la realtà come sapete è un’altra!
Nulla di male a dare l’ultima illusione agli americani prima che entrino nel segreto immaginario dell’urna.
Servirà poco o nulla, loro sanno che l’America è in recessione, quasi 2 milioni stanno perdendo il posto di lavoro e milioni lavorano a part-time, con più lavori di qualche ora per sopravvivere.
L’amministrazione democratica del bar Harris, provvederà attraverso il Census a sistemare dati e numeri effettivi in evidente calo con gli aggiustamenti stagionali.
Sarei francamente sorpreso se ciò non si verificasse.
Quindi attenzione l’orario delle 14.30 sarà esplosione di volatilità pazzesca.
Nel frattempo noi continuiamo a vincere le nostre scommesse per questo spettacolare 2024.
Dopo quella sull’oro e sui nostri titoli di Stato, ormai l’inflazione in America è scesa sotto il 2 %.
Lo confermano dati ai quali nessuno fa caso.
I prezzi all’esportazione sono scesi dello 0,7% a settembre, dopo il calo dello 0,9% registrato ad agosto.
Anche l’ America contribuisce ad esportare deflazione!
- L’indice dei prezzi per le importazioni statunitensi è diminuito dello 0,4 percento a settembre, il calo più grande in un mese da un calo dello 0,7 percento a dicembre 2023.
- I prezzi delle esportazioni statunitensi sono scesi dello 0,7 percento a settembre, dopo un calo dello 0,9 percento il mese precedente. I prezzi delle esportazioni statunitensi sono diminuiti dell’1,1 percento nel terzo trimestre del 2024, il calo trimestrale più grande da dicembre 2023.
Non c’è altro da aggiungere, la verità è figlia del tempo e la deflazione sta tornando!
