Saranno due mesi davvero caldi i prossimi in America dove la violenza verbale della campagna elettorale, provoca il secondo attentato alla vita del candidato repubblicano Donald Trump.
Strano che non sia stato eliminato, ora sarà difficile per i servizi segreti non interrogarlo seriamente.
Scrive il New York Times…
Donald Trump è stato il bersaglio di un secondo apparente tentativo di assassinio domenica, quando gli agenti dei servizi segreti hanno aperto il fuoco su un uomo armato nel suo golf club a West Palm Beach, Florida, dove l’ex presidente stava giocando a golf a poche buche di distanza. Trump è rimasto illeso e l’uomo armato è fuggito, ma è stato arrestato poco dopo.
Apparente attentato, probabilmente era li dietro le recinzioni per sparare a papere o gatti.
Ovviamente è solo uno squilibrato, come l’altro, non c’è alcun collegamento, solo un altro elettore democratico apparentemente squilibrato.
Aspettiamo che un presidente americano apparentemente in grave difficoltà cognitiva, dia l’ordine di lanciare missili a lungo raggio sulla Russia, scatenando un conflitto atomico.
Ciò che invece è davvero squilibrato, ma lo sappiamo è il maldestro tentativo del BLS di raccontarci che l’inflazione è perniciosa, “sticky” per gli amici.
Mi è stato chiesto da alcuni clienti cosa mi aspetto dalla Fed per mercoledì, quale sarà l’entità del taglio.
Io continuo a pensare che hanno un disperato bisogno di tenere in piedi le loro banchette e che taglieranno solo dello 0,25%. Se taglieranno del 0,5% allora la situazione è disperata.
Circolano speculazioni sul canarino Nick che frequenta la miniera della Fed, ma dubito siano attendibili.
Ora spunta il consigliere di Powell, come se un burattino avesse bisogno di consigli.
“Non credo che siamo in una posizione che grida davvero per un taglio preventivo di 50 punti base”, ha detto Faust.
“Ma la mia preferenza sarebbe leggermente verso l’inizio con 50.
E penso ancora che ci sia una ragionevole possibilità che anche il FOMC possa arrivarci”.
Faust ha detto che pensa che la Fed potrebbe gestire le preoccupazioni di spaventare gli investitori con un taglio più grande fornendo “molte parole intorno ad esso che lo rendano non spaventoso”. Ha aggiunto, “Non avrebbe bisogno di essere un segno di preoccupazione”.
Venerdì è salita addirittura al 67% la possibilità di un taglio di 50 punti base, in questo momento è tornata al 59 %.
Incredibile come basti il cinguettio di un canarino per alimentare illusioni.
Se taglieranno di 50 punti base, sarà uno spettacolo.
“Col senno di poi (la Fed) avrebbe dovuto tagliare a luglio, data la debole occupazione e l’inflazione contenuta che ne è seguita. Se la Fed taglia solo un quarto di punto ora e arrivano altri dati deboli, sarebbe ancora più indietro rispetto alla curva”.
Purtroppo il vero problema oggi sono le banche, soprattutto i banchieri, che Tajani di Forza Italia, vuole aiutare, vuole salvare.
Ha tagliato i tassi più del previsto!
Ci vuole molta pazienza con questa gente, molta davvero, soprattutto perché i milioni che guadagnano frodando il prossimo sono davvero tanti e l’ecosistema è delicato.
Mentre analisti ed economisti esperti di taroccamento a supporto, alzano le previsioni sul PCE di fine mese, alimentato dai dati falsi del CPI e PPI istituzionale, sono usciti di dati sull’inflazione dei prezzi all’import ed export.
Il rimbalzino telecomandato è finito, ora iniziano le solite revisioni negative.
L’indice dei prezzi per le importazioni statunitensi è sceso dello 0,3 percento ad agosto, ben oltre le previsioni.
I prezzi delle esportazioni statunitensi sono diminuiti dello 0,7 percento ad agosto, polverizzando le previsioni degli esperti di mia nonna.
I prezzi in calo nel commercio internazionale sono un segno di un’economia globale in indebolimento.
Mentre maghi, saltimbanchi e prestigiatori vi raccontano che non c’è alcuna recessione, il l Restaurant Performance Index (RPI) è sceso dell’1,3% a luglio a 97,7 punti, il livello più basso dai lockdown del 2020.
Questo indice monitora la salute del settore della ristorazione negli Stati Uniti misurando vendite, traffico di clienti, manodopera e condizioni aziendali generali. Dal 2021, questa metrica è scesa di circa l’8,0%, segnando il calo più grande da quando è stata lanciata nel 2002. Un livello così basso nell’indice si è visto solo durante le recessioni.
Solo durante le recessioni?
No dai si sbagliano certamente!
In Germania, nel frattempo dopo la sonora batosta di Scholz in Turingia e Sassonia, chiudono le frontiere per sei mesi e aumentano i fondi per le ONG che devono portare più disperati sulle coste italiane.
Proseguono i fallimenti di imprese tedesche non solo nel settore auto.
In Francia invece, settimana decisiva per la formazione di un governo Barnier, dopo che il burattino di Macron ha ricevuto numerosi rifiuti non solo dalla sinistra.
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