Ieri qualcuno si è dimenticato di aprire il bar Harris, nessuno dal governo ha telefonato come è successo con le revisioni sull’occupazione degli ultimi trimestri.
Fissatevi bene a mente quello che sto per dirvi!
Domani, il bar Harris è probabile che offrirà uno strepitoso happy hours, sono più che convinto che non possono permettersi dopo le revisioni e i dati JOLTs, un altro dato pessimo.
Quindi è possibile che verrà per l’ennesima volta aggiustato!
I dati di ieri sulle aperture di lavoro in America sono stati semplicemente terribili.
Aperture di lavoro e dimissioni riviste al ribasso, licenziamenti in aumento.
Quando diminuiscono le dimissioni, è perché sul mercato ci sono meno opportunità di lavoro.
La maggiore ondata di licenziamenti si è avuta nel settore dell’istruzione, proprio ora che riaprono le scuole?
Qualcosa non torna.
Terrificanti le revisioni al ribasso, alle quali ormai nessuno fa più caso.
L’ultimo mese, giusto per tenere alto il morale dei democratici nel cambio di leadership, il governo ha pensato bene di gonfiare i posti di lavoro del settore pubblico.
Nel settore privato invece come è spesso successo in passato, le aziende cercano di non licenziare prima delle elezioni, soprattutto se sono aziende schierate.
Ricordate, finite le elezioni si scatenerà la tempesta perfetta, crolleranno pil e occupazione ufficiali, in quanto nella realtà sono già crollate.
Ricordate vero cosa accadde nel 2008, quando la prima strepitosa lettura del quarto trimestre 2007 del pil americano …
..quasi 5 %, fu completamente cancellata dalle revisioni!
Ci vollero sette mesi per cancellare completamente quel numero, sette mesi dopo, come scrisse Reuters…
Poi all’improvviso ieri, senza alcun pudore, sono spariti oltre 400.000 posti di lavoro.
7,673 milioni di aperure, rispetto agli iniziali 8,184 milioni, ovviamente rivisti in negativo a 7,910 milioni.
Quanta revisione al ribasso negli ultimi 5 mesi.
Interessa a qualcuno?
Non solo, guardate cosa sta accadendo al settore immobiliare.
Ricordo che negli ultimi mesi è sempre stato l’unico settore che continuava a offrire occupazione come non ci fosse un domani… in mezzo ad una depressione immobiliare.
Il tasso di posti di lavoro vacanti nel settore edile è sceso a un nuovo minimo ciclico a luglio. Il calo di 6 mesi ora è di -2,1 punti percentuali, il più grande della storia.
Siamo tornati al 2020, in piena pandemia.
La spesa per costruzioni è scesa per la prima volta dal 2022, in 20 mesi.
Non si vendono case, ne esistenti, ne nuove, tassi dei mutui alle stelle, prezzi record ovunque e qualcuno costruisce.
Una barzelletta dietro l’altra.
Si lo so, sono cose noiose, voi continuate a investire in fondi di caffè, tanto non succederà nulla.
Si discute dell’entità dei tagli, sapete che per me è come parlare del sesso degli angeli, taglieranno solo 25 punti base ma apriranno a tagli massicci.
Sono orgogliosi, non ammetteranno mai di essere loro il principale problema del mercato.
Abbiamo vinto la nostra scommessa, il resto chiacchiere da bar Harris.
Nel frattempo in Germania, Scholz cerca di allontanare il fantasma di Weimar, ma la sua fine è segnata.
Difficile ignora il 30 % di un elettorato, ci provi, ma un bel gioco dura poco.
I neonazisti, come li chiamano loro, sono ovunque, dominano tra i giovani e le classi disagiate.
Quasi il 50 % dei giovani ha votato per i due partiti estremisti, filorussi e no euro.
Le prossime elezioni nazionali, il prossimo anno, saranno un corpo a corpo tra la CDU nella Germania Ovest e AFD nella Germania dell’EST. I verdi una razza estinta, la sinistra un ectoplasma.
Per concludere finalmente in Francia abbiamo un nuovo governo!
Scherzi a parte, ma non troppo, visto l’ego di Napoleon Macron, sembra che lui e la LePen si siano incontrati, secondo Franceifo, e la donna nera ha assicurato che silurerà e censurerà, sia un eventuale governo di Xavier Bertrand così come un governo di Bernard Cazeneuve.
Solo nel caso che il prossimo governo tecnico, metterà in cantiere la riforma in senso proporzionale, LePen darà l’appoggio.
AGI – Si naviga a vista in Francia dove la nuova carta del presidente, Emmanuel Macron, per convogliare un consenso sulla scelta del nuovo premier, sembra essere già stata bruciata. Dopo le piste di Bernard Cazeneuve, l’ex premier socialista, di Thierry Beaudet, il ‘tecnico’ del Consiglio nazionale dell’Economia, Macron ha riprovato con l’opzione Xavier Bertrand per Matignon, ma il Raggruppamento Nazionale si è opposto, minacciando la censura in Assemblea.
Un settembre decisamente interessante ci attende!
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