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All’inizio della scorsa settimana, avevamo scritto…
A forza di fare accordi e desistenze per evitare il caos, il risultato più probabile, quello che preferiamo sarà proprio il caos, un Parlamento francese ingovernabile, nessun governo tecnico possibile, solo il caos e una camera introvabile.
E’ caos sarà. Alla fine, ha vinto la Francia di Melenchon e Macron, nessuna rivoluzione.
Sarebbe interessante capire dove sono finiti quasi 11 milioni di voti, ma è meglio non farsi troppe domande, le democrazione oggi, sono capaci di miracoli.
Fa tenerezza ascoltare Melanchon e la sinistra italiana esultare, ma si sa a sinistra non sanno fare i conti.
Al secondo turno la sinistra ha perso quasi 2 milioni di voti, ma quale aumento dell’affluenza ha favorito la sinistra, sondaggisti di mia nonna.
Gli esaltati del Nuovo Fronte Popolare, devono ringraziare un sistema elettorale truffaldino, visto che hanno preso quasi 200 seggi con 3 milioni di voti in meno.
182 seggi a sinistra, 168 al centro e 188 a destra, e la “chambre introuvable” è servita.
Si leggevano in questi giorni sulla stampa italiana, gli elogi al banchiere Macron, una mossa calcolata, si quella di dare in mano alla LePen, i bilanci disastrati della Francia, qualche mesetto al governo e poi.
Invece, meglio di così, nell’assurdità di chi ottiene oltre il 33%, quasi 11 milioni di voti e si ritrova terzo, non poteva finire, ora senza i voti di Melenchon, nessuna maggioranza.
La France insoumise ha ottenuto 75 seggi, ne uno di più, ne uno di meno rispetto al 2022.
Dieci minuti dopo, Jean-Luc Mélenchon mette fine al fronte repubblicano e forse lui o Glucksmann, metteranno fine al Fronte Popolare.
Rivendicando il potere per il Nuovo Fronte Popolare, ha ricordato a chi lo aveva dimenticato che la sua strategia è innanzitutto quella del caos.
“Il presidente deve inchinarsi e ammettere questa sconfitta, senza cercare di aggirarla in alcun modo” ha detto tra le prime dichiarazioni a caldo Jean-Luc Melenchon
ll Raggruppamento Nazionale non ha mai avuto così tanti deputati in tutta la sua storia, ha ottenuto 143 seggi, il doppio rispetto alla legislatura precedente, primo partito in Francia e alla Camera.
Ora auguri a chi dovrà governare o trattare con l’Europa per l’austerità e il rigore di bilancio.
La Costituzione permette a Macron di prendersela con calma, non c’è fretta per trovare un primo ministro, non esiste una scadenza.
Scrive Les Echos…
Dopo l’avvicendamento nel 1981, la coabitazione nel 1986, la maggioranza relativa nel 1988 e nel 2022, la Francia vivrà una situazione nuova e senza precedenti: la maggioranza è introvabile. Inaudito sotto la Quinta Repubblica. La Francia sta ora entrando nell’ignoto e nessun blocco è abbastanza forte per governare da solo.
Qualsiasi nuovo Primo Ministro, se non avrà una maggioranza di deputati che lo sostenga, sarà esposto molto presto al rischio di una mozione di censura, soprattutto quando si voterà sul bilancio in autunno. Se questa mozione di censura passasse, il governo sarebbe costretto a dimettersi mentre non sarà possibile lo scioglimento dell’Assemblea prima del 9 giugno 2025.
Nel calendario va segnalata anche una data molto importante. Il 18 luglio si riunirà per la prima volta la nuova Assemblea nazionale. Sarà anche il giorno dell’elezione a scrutinio segreto del Presidente dell’Assemblea Nazionale, quarta persona dello Stato. Se nei primi due turni non si ottiene la maggioranza assoluta, al terzo turno è sufficiente la maggioranza relativa. Una configurazione mai avvenuta nella storia della Quinta Repubblica.
Sui giornali francesi si legge che si è passati da un pericolo all’altro, dal rischio estrema destra a quello dell’attuazione totale o parziale del pericoloso programma economico del Nuovo Fronte Popolare.
Con tanti saluti all’Europa e a Macron.
Governo tecnico, minestrone di centrosinistra? Chi vivrà vedrà, intanto i mercati non festeggiano.
Nei mesi scorsi, quando scrivevamo del dejavù in corso, la sensazione di rivivere quei leggendari momenti della crisi subprime, mentre da soli, controcorrente, unici in Italia, vi raccontavamo nei particolari, l’arrivo della tempesta perfetta, era più di una sensazione.
Frutto di un lavoro meticoloso di ricerca e analisi, oltre le apparenze, oltre la manipolazione di questo tempo.
Revisioni su revisioni, solo ed esclusivamente negative, dal pil all’occupazione, dal mercato del lavoro a qualunque indicatore, la recessione nascosta, occultata, è qui con noi da tempo, siamo solo nell’occhio del ciclone, della tempesta perfetta.
Non importa quale sia il dato che esce ogni mese, ciò che conta sono le revisioni, sempre e profondamente negative.
Solo gli ultimi due mesi hanno cancellato 111.000 posti, ma noi sappiamo che negli ultimi trimestri sono spariti oltre 2 milioni di posti di lavoro nelle revisioni.
L’ultimo rapporto di venerdì è stato addirittura terrificante, per chi lo sa leggere.
Questa volta non faremo un’analisi in profondità del dato, sono mesi che lo facciamo, ormai sappiamo quello che sta accadendo, quello che il defunto istituto luce dell’amministrazione Biden ha nascosto per mesi e mesi.
E per fortuna che il governo Biden assume e crea posti di lavoro soprattutto nel servizio sanitario per far fronte alla più imponente immigrazione illegale della storia degli Stati Uniti.
Non un solo posto di lavoro in media è stato creato negli ultimi mesi, per gli americani, ZERO assoluto, solo occupazione fantasma legata all’immigrazione clandestina.
Revisioni negative a bizzeffe come dice Peter Berezin e sappiamo cosa è sempre successo nella storia.
Negative revisions galore.
I think I have seen this pattern before: pic.twitter.com/USX6Riq7ne
— Peter Berezin (@PeterBerezinBCA) July 5, 2024
Milioni di posti di lavoro verranno cancellati nei prossimi mesi, le revisioni negative continuano.
Non troverete queste notizie da nessun’altra parte, nei sui media americani e men che meno su quelli nostrani che riportano solamente, le notizie in arrivo dall’America.
Solo su Icebergfinanza, il miglior segugio finanziario in Italia, unico ad aver previsto largamente in anticipo la crisi subprime del 2008, trovate la verità figlia del tempo.
Sappiamo da tempo che milioni di posti di lavoro sono inventati, non lo dico io, ma gli uffici studi di alcune Fed regionali, che semplicemente analizzano i dati.
La verità si racconta sempre dopo, quando ormai, la luce in fondo al tunnel, il treno, sta per arrivare, spazzando via tutto.
La notizia è stata riportata nientepopodimeno che dallo stesso Ufficio del lavoro americano, il famigerato BLS, nel suo ultimo rapporto dal nome Business Employment Dynamics (BED) e riscontrabile anche nei rapporti mensili BLS sui lavori (CES).
La notizia sarebbe clamorosa per i mercati, ma nessuno ha interesse nel diffonderla.
Smentirebbe l’amministrazione Biden che è in campagna elettorale e farebbe fare una pessima figura alla Fed che magnifica il mercato del lavoro.
Secondo il BLS i rapporti mensili sul lavoro per il secondo e terzo trimestre del 2023 sono sopravvalutati per oltre 1,3 milioni di posti.
Solo nel terzo trimestre, ripeto solo in un trimestre, la stima del sondaggio per la variazione netta dell’occupazione era di -192.000, rispetto alla stima del CES pubblicata in anticipo +494.000.
In sintesi, sono spariti in un solo trimestre quasi 600.000 posti di lavoro!
Da giugno 2023, gli Stati Uniti hanno aggiunto 1,8 milioni di posti di lavoro part-time e hanno perso 1,6 milioni di posti di lavoro a tempo pieno
Since June 2023, the US has added 1.8 million part-time jobs and lost 1.6 million full time jobs pic.twitter.com/bNrhB0BMnk
— zerohedge (@zerohedge) July 5, 2024
In America chi lavora un’ora al giorno è considerato occupato!
Comunque, va tutto bene, non è successo nulla.
Bene così, barra a dritta e avanti tutta, come per il Titanic, mentre l’orchestra continua a suonare.
Appuntamento nel fine settimana il giorno 14 luglio, festa della rivoluzione, la presa della Bastiglia, con l’ultima puntata di questa rivoluzione mancata, in fondo i francesi hanno preferito ancora una volta un banchiere come amico.
Chi vorrà partecipare alla nostra avventura, non avrà altro da fare che sostenerci all’indirizzo qui sotto…
Un sentito ringraziamento al narcisismo del banchiere Macron per questa grande opportunità.
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Nelle prossime settimane, uscirà, “Machiavelli e la rivoluzione francese.“, esclusiva per chi ha sostenuto o vorrà sostenere il nostro viaggio, avremo tempo e modo di parlarne.
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