INFLAZIONE: KNOCKOUT!

Scritto il alle 07:40 da icebergfinanza

C’è davvero da mettersi le mani nei capelli a pensare che le sorti dell’America sono un mano a due vecchietti, un Paese presunto libero, che non è in grado di esprimere una leadership giovane.

Trump: “Incoraggerei la Russia ad attaccare
i Paesi Nato che non pagano”. 

Ovviamente, uno più demente dell’altro!

La settimana che sta per iniziare, vedrà la Corte Suprema, spazzare via tutti i dubbi sull’elegibilità di Trump alla presidenza, con parere quasi unanime.

Figurarsi se i giudici, lasceranno che uno Stato a caso, possa decidere per l’intera nazione, soprattutto una Corte Suprema targata Trump..

A nonno Biden non resta che manipolare le elezioni per essere rieletto.

Un nuovo studio che esamina il probabile impatto che le votazioni fraudolente per corrispondenza hanno avuto sulle elezioni del 2020 conclude che il risultato sarebbe stato “quasi certamente” diverso senza l’incredibile record del voto per corrispondenza.

Ma tranquilli, si tratta di uno studio farlocco, state sereni.

L’inflazione da debiti, sta vincendo largamente ai punti, lasciamo ancora qualche flebile speranza ai poveri banchieri centrali, che hanno bisogno di maggiori prove.

Venerdì come abbiamo previsto, la revisione dei dati sull’inflazione non ha portato nessun supporto alle tesi dei fanatici dell’inflazione da domanda.

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Basti pensare che il governatore Waller aveva dichiarato che avrebbe avuto un occhio di riguardo per questo dato, visto che lo scorso anno, parole sue, quando sembrava come ‘inflazione stesse scendendo rapidamente, mentre l’aggiornamento annuale dei fattori stagionali ha cancellato quelle speranze.

Probabilmente Waller, ha residenza sulla luna, paragonare il 2022 al 2023 è roba da stralunati.

La revisione annuale è stata un nulla di fatto, con l’ inflazione core rivista alla fine del 2023 invariata rispetto a quanto precedentemente riportato su base annualizzata.

Ovviamente, poveri governatori, cercheranno di smentire anche questo dato, non è facile non indovinarne una.

In settimana escono i dati sull’IPC e sulle vendite al dettaglio.

Si prevede che l’indice dei prezzi al consumo subirà un ulteriore raffreddamento sulla scia del calo dei prezzi alla pompa di benzina e della moderazione dell’inflazione alimentare.

Molto dipenderà come sempre, dalla dinamica degli affitti.

L’indice CPI dei canoni di locazione dei nuovi inquilini è negativo da tempo, mentre i rinnovi restano al rialzo di 5 punti.

Alla fine i rinnovi degli affitti raggiungeranno in fretta il costo dei nuovi inquilini.

Difficile continuare a rinnovare affitti a prezzi più alti, l’inquilino ha tutti i vantaggi nel trasferirsi.

E’ tutto così semplice, questo dato vale oltre il 33 % dell’intero CPI, ma ovviamente l’unica inflazione che c’è in giro è quella dell’ignoranza.

I due dati di spicco saranno i dati CPI di gennaio alle 14.30 di martedì e le vendite mensili  al dettaglio per giovedì alle 14.30

La traiettoria generalmente al ribasso degli aumenti dei prezzi dovrebbe essere evidente anche nei dati di gennaio.

Nel frattempo resta sullo sfondo la nuova crisi delle banche regionali e il continuo e massiccio deterioramento delle condizioni economiche in Germania e Francia.

Powell, nell’intervista che abbiamo pubblicato ha ovviamente detto che il problema è circoscritto e che tutto è solido.

«Sembra un problema su cui lavoreremo per anni», ha detto Powell. «È un problema considerevole», ma «non sembra avere le caratteristiche del tipo di difficoltà che abbiamo visto in passato, ad esempio, con la crisi finanziaria globale».

Preparatevi, a una nuova crisi, non so quando, ma è certo che ci sarà.

Panetta della Bce ha affermato che il momento per un’inversione di rotta della politica monetaria della Bce si sta avvicinando rapidamente e che devono valutare i pro e i contro di un taglio dei tassi “rapido e graduale” rispetto a quello “successivo e più aggressivo” che potrebbe alimentare la volatilità del mercato,  mentre ha aggiunto qualsiasi speculazione sui tempi esatti dell’allentamento della politica monetaria sarebbe un esercizio sterile e irrispettoso nei confronti del Consiglio direttivo.

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Ovviamente tutto è possibile, ma domani un buon dato sull’inflazione potrebbe generare l’ultimo spunto per i mercati prima di una profonda correzione.

Chi ha orecchie per intendere, intenda, gli altro buon atterraggio morbido!

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1 commento Commenta
derivata seconda
Scritto il 12 Febbraio 2024 at 13:19

Trump: La sua esternazione prende atto di una situazinoe nuova e incalzante gli Usa stanno perdendo il controllo, Sara’ perche’ il nucleare non si puo’ usare e quindi non vale come deterrente e anche perche’ gli americani come popolazione sono una parte della stessa nel mondo e altre ragioni meno impellenti.
L’inflazione, indotta da chi o che cosa, scende e’ indubbio, il mio becchime e il legname in pali costano ancora, ma la spesa a un supermercato anche di nome e’ meno costosa.
Gli esperti spingono,danno per certo che i tassi “devono” scendere e qualcuno lo dice con sicurezza e determinazione, ma,ma guardateli bene hanno tutti le mani in tasca.
La discesa dei tassi sara’ divertente per come, nel caso, si dispieghera’ per loro sara’ come camminare sulle sabbie mobili e di conseguenza anche per noi. Poiche’ non e’ mai stato una problematica dovuta all’inflazione i tassi non caleranno, forse mai.

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