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OPEC E INFLAZIONE… PUFFETE!
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Iniziamo dalla notizia a sorpresa di ieri sera, una notizia che testimonia di come sia grave la situazione economica a livello mondiale, un mossa che non servirà a cancellare la realtà…
BREAKING: Saudi Arabia will cut oil production by 500,000 barrels a day from May to December in coordination with some other OPEC and non-OPEC countries https://t.co/nqcXB5MYOm
— Bloomberg (@business) April 2, 2023
Un taglio davvero considerevole, una mossa disperata, peccato che non funzionerà!
Anche un bambino capirebbe che una simile decisione è stata presa perchè la domanda di petrolio è in sensibile calo, in una recessione, il petrolio serve giusto a far funzionare le lanterne.
Non lo dico io, lo suggerisce la storia che è una stupida mossa, ce lo racconta Mercatusenergy…
Domani i prezzi del petrolio saliranno?
Chissà… intanto suggerisco di studiare la storia! https://t.co/Gnbv59s614
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 2, 2023
E ora ascoltate la storia…
Non sorprende che dal 1998 i tagli e gli aumenti della produzione abbiano portato a movimenti dei prezzi nella stessa direzione.
(…) “Dall’aprile 1998, l’OPEC ha annunciato 17 tagli alla produzione.
Circa il 40% delle volte, i prezzi sono scesi nel mese successivo.
Quasi la metà delle volte i prezzi sono stati inferiori sia nel terzo che nel sesto mese successivi a un annuncio.
In media la media Il prezzo del Brent nel mese successivo all’annuncio è stato inferiore di $4,45/bbl rispetto al mese precedente l’annuncio, inferiore di $5,59 nel terzo mese successivo all’annuncio e inferiore di $2,55 nel sesto mese successivo all’annuncio”.
Puffete, nessuna speranza, lo dice l’econofisica come abbiamo visto nell’ultimo Machiavelli, lo conferma la storia!
Certo oggi saliranno, la macchinette devono lavorare, ma sarà solo un rimbalzino tecnico, qualche giorno e poi, puffete!
Già immagino domani, dotti, medici e sapienti, al capezzale dell’inflazione, la febbre alta, i prezzi che esplodono, torneranno a 100, 200 e via dicendo.
Noi ci sediamo in riva la fiume e ci godiamo lo spettacolo!
Ma proseguiamo dando un’occhiata a quello che è successo venerdì, perchè la settimana scorsa abbiamo messo una pietra tombale sulle illusioni di rivedere l’inflazione salire ( … escalation militare esclusa ovviamente )
Non userò quella parola, perchè lo so che siete sensibili, disinflazione per il momento basta e avanza, anche perchè sono in pochi a capire cosa il realtà sta succedendo e succederà nei prossimi mesi.
Vi lascio nuovamente questo grafico, osservatelo attentamente, un peluche a chi trova l’inflazione!
clicca sull’immagine per ingrandire
In Olanda… puffete oltre 12 punti in meno dal picco!https://t.co/7Tajnc0m6A
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) March 31, 2023
Tra una virgola e l’altra, in Europa l’inflazione si è ridimensionata sensibilmente, in alcuni paesi è addirittura crollata.
Se ne sono accorti anche i bond vigilantes, che venerdì hanno fatto crollare i rendimenti ovunque.
In Europa il messaggio è stato recepito… pic.twitter.com/WLyTUcfZle
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) March 31, 2023
Si davvero, i mercati azionari salgono, ma chi l’avrebbe mai detto a parte Puntosella e Machiavelli?
E’ l’econofisica Bellezza, sino a quando non capirai che è un gioco, che non ha nulla a che vedere con la realtà è meglio che ti occupi di altro.
Anche in America si sono presi un coccolone con l’inflazione, l’indice preferito dalla Fed ha fatto … puffete!
The Fed Funds Rate is now above Core PCE (the Fed's preferred measure of inflation). Since 2008, the only other period w/ a Fed Funds Rate above Core PCE was Oct 2018 – Sep 2019. That ended with Fed rate cuts in 2019 & a swift move back to easy money. Will the same happen today? pic.twitter.com/RAWP1s4w1e
— Charlie Bilello (@charliebilello) March 31, 2023
Ma tu pensa, come suggerisce Charlie, oggi il CORE PCE Y/Y è inferiore al tasso della Fed, l’ultima volta che è successo è stato tra l’ottobre 2018 e il settembre 2019.
In quel periodo, molti ricorderanno, soprattutto quelli che hanno avuto fiducia in noi, trentennale USA e dollaro insieme, in 17 mesi, misero a segno una performance superiore al 65 %!!!
Mentre i Vostri media mainstream preferiti vi raccontano che non c’è nessuna recessione, la scorsa settimana, il pil americano, i consumi e i redditi sono stati rivisti in silenzio in maniera negativa, revisioni negative ovunque.
Queste non fanno notizia, tra qualche mese vi racconteranno che la recessione è iniziata nel 2022, ma non potevano dirvelo, sai la fiducia e l’ottimismo, le elezioni e altre cosuccie.
I prezzi delle case stanno ovunque accelerando la caduta, quelli commerciali meglio non dirlo, anche i ragazzi di JPMorgano sono molto preoccupati…
Tic tac! The big short… https://t.co/SOFIFPKdEf
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) March 31, 2023
Ma lasciamo questi uccelli del malaugurio e vediamo qualche buona notizia!
Wall Street banks currently hold $25-30 billion of “hung debt” stuck on their balance sheets, which was left over from leveraged buyouts agreed upon last year: 9fin data. https://t.co/WVGiR30R2I
— Lisa Abramowicz (@lisaabramowicz1) April 2, 2023
Il solito esagerato… https://t.co/o7ubIXDqIF
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 2, 2023
Dopo la fine del dollaro che non arriva mai e la barzelletta dei brasiliani e dei cinesi che abbandonano i dollari per strada, direttamente dal Giappone arriva la nuova fiaba dei 3 trilioni di dollari.
Dopo la fine del dollaro e brasiliani e cinesi che buttano via dollari, arriva la nuova fine del mondo dal Giappone, un'altra barzelletta da raccontare… 3 trilioni di cazzate!https://t.co/anzHuSaOPo
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 2, 2023
Accordo tra Brasile e Cina per gestire gli scambi commerciali senza usare il dollaro. La mossa disturba Washington https://t.co/QnSjg3Xmrl via @fattoquotidiano
— Peter Gomez (@petergomezblog) April 2, 2023
Una goccia in un oceano, il presunto accordo tra Brasile e Cina, il realtà una banca brasiliana di proprietà cinese, che utilizzerà il circuito IPS invece dello SWIFT, qualche spicciolo contro i trilioni di debiti in dollari che cinesi e brasiliani dovranno rimborsare nei prossimi decenni!
Suvvia Ragazzi, nessuno può lasciare il dollaro, figuriamoci il Brasile o la Cina. Una banca brasiliana di proprietà cinese che entrerà a far parte del circuito IPS rivale dello SWIFT e niente altro. Transazioni di qualche spicciolo contro trilioni di dollari di debiti! 🤪 pic.twitter.com/zm49r6F64F
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) March 31, 2023
Inutile qualunque commento, ogni fesseria che i media riportano, diventa leggenda metropolitana.
Ma inutile, ormai ho perso la speranza, un mondo troppo complesso per aiutarvi a capire la realtà commerciale mondiale.
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